3.9.09

Tra l'incudine e il martello (la nuova rubrica di Paganese.it)

Si ricomincia a soffrire. Al seguito degli azzurrostellati il terzo anno di C1 si presenta sulla falsariga dei precedenti. Certo l’eccezionale prestazione negativa contro la Cremonese e l’immediato esonero di Palumbo ci fanno riflettere molto sulle scelte effettuate in sede di costruzione della squadra. Del tecnico di Venosa si conoscevano pregi e difetti; la sua nota testardaggine ha prevalso su tutto, ma ora come si pone rimedio alla intelaiatura della squadra pensata e plasmata da un tecnico e consegnata ad un altro? E soprattutto quali correttivi immediati possono evitare alla Paganese di avvicinarsi quanto prima all’orlo del precipizio vista l’inconsistenza dell’impianto mostrato in queste due giornate? Bacis, Monticciolo ancorché Melillo sono tre buoni giocatori, ma decisamente non in grado di risollevare le sorti di una squadra che pare anche demotivata. La società la passata stagione aveva, con Capuano, creato un bunker difensivo che l’ha salvaguardata da brutte sorprese; l’aver smantellato quella retroguardia è stato un azzardo, perché poteva essere quella la base su cui costruire il futuro azzurrostellato. A mercato chiuso la Paganese potrà, se vorrà, includere in rosa solamente dei calciatori svincolati, non una grande garanzia di qualità. Comunque sia, e senza volere gettare la croce addosso a nessuno, immagino che dovremo attendere ancora un po’ per avere risposte ai nostri interrogativi, e credo che il Presidente Trapani e D’Eboli si stiano chiedendo quali possano essere gli ulteriori correttivi per una rosa decisamente inferiore alla maggior parte delle altre compagini del girone. La straordinaria pochezza quantitativa e qualitativa messa in mostra contro la Cremonese potrebbe anche solo essere il frutto di una giornata storta in cui il caldo e la iniziale voglia di strafare ha portato al suicidio l’undici di Palumbo, ma l’inadeguatezza per la categoria mostrata in partita da parte di alcuni come Maisto o Saraò e la precaria condizione di Pasquale Esposito fanno suonare campane d’allarme a cui è difficile rimanere sordi. Vedo spesso il D.G. D’Eboli tentare di pescare il massimo con un budget minimo, ma mi sembra che stavolta, se si vuole mantenere la categoria si debba fare di più che lavorare di fantasia. Poi si sa che Pensare Bene è una buona cosa, ma a Pensare male spesso si ha ragione.

Carlo Avallone per Paganese.it