Tra l'incudine e il martello - Momenti di riflessione
Non è bello sentire gli elogi quando commenti una sconfitta, perché in questo caso le lodi sanno di contentino, di pacca sulla spalla alla vittima predestinata. Nel caso della nostra Paganese calzano a pennello i commenti positivi che tutti i giornali, tranne il Corriere dello Sport, hanno riversato su una "squadra che non merita l'ultimo posto in classifica", ma che potrebbe aspirare a ben altro "se avesse un ariete lì davanti". E qui purtroppo ritorniamo alle vecchie considerazioni fatte sin dall'inizio della stagione e alla mancanza atavica di un attaccante decente che sappia quantomeno mirare. Il signor Palumbo sta facendo girare la squadra a dovere e se fossero fatti acquisti adeguati credo che la Paganese possa giocarsela davvero con chiunque. E' questo il dato essenziale della nuova Paganese: giocare senza timori reverenziali, senza recondite paure di sconfitta perché oramai non c'è nulla perdere. Però sappiamo anche che il morale è importante e una squadra che gioca bene e non vince si demoralizza senza riuscire più a venirne fuori, per questo, ed insisto, è necessario ponderare bene le pedine da inserire nello scacchiere di Palumbo, perché altri errori non sono ammessi e le riparazioni di gennaio sono fondamentali. Riuscirà Trapani a trovare l'ennesimo asso nella sua manica?
Carlo Avallone - paganese.it