2.3.10
Ceravolo, patron dell'Arezzo: " Quella di Pagani sarà la partita più difficile delle nove che restano".
"In carriera non mi era mai capitato che la mia squadra vincesse in nove e credo che sia successo poche volte nella storia del calcio. Un'impresa che resterà nella storia dell'Arezzo". Franco Ceravolo si gode il successo sul Foligno, il decimo casalingo, e il secondo posto solitario in attesa del posticipo tra Perugia e Cremonese. Il direttore, però, non si lascia andare a faclli entusiasmi: "Non abbiamo ancora fatto nulla. Le somme si tirano a maggio. Sette punti di vantaggio sulla sesta? Possono essere tanti e pochi con ancora nove giornate davanti. Ripeto quello che vado dicendo da sempre: pensiamo una partita alla volta e sopratutto a noi e non a quello che fanno gli altri".
L'exploit contro i falchetti ha confermato una volta di più la compattezza di un gruppo capace di esaltarsi quando il gioco si fa duro. "E' l'ennesima prova di carattere fornita dai ragazzi - sottolinea il dg - e non è una novità. Lo spogliatoio è un corpo unico proiettato al raggiungimento dell'obiettivo. Sono stati bravi l'allenatore e la società a creare le condizione per questa unione d'intenti".
Il calendario fino alla sosta del 28 marzo propone altre tre sfide con formazioni invischiate nella lotta per non retrocedere. La prossima giornata, almeno sulla carta, potrebbe essere ancora favorevole agli amaranto che faranno visita a una Paganese sempre più ultima. Contemporaneamente Benevento e Cremonese incroceranno i tacchetti, il Novara ospiterà il Lumezzane e il Varese sarà atteso dal Figline rivelazione. Tutto facile, tutto scontato? Di sicuro non per Ceravolo che mette in guardia: "Quella di Pagani sarà la partita più difficile delle nove che restano. Incontreremo una formazione che si gioca le ultime chance e che farà di tutto per vincere. Da parte nostra dovremo interpretare la gara da grande squadra. Questa settimana dovremmo prepararci molto bene per evitare brutte sorprese".
Ceravolo interviene anche sulle espulsioni di Sereni e Figliomeni: "Degli arbitri non parlo, dico solo che i miei giocatori devono stare più attenti per non cadere in ingenuità che possono costare cartellini pesanti. L'arbitro fa parte del gioco e non dobbiamo abboccare alle provocazioni".
Domenica tutto lo stadio ha fatto sentire il proprio calore intorno alla squadra. Tutti in piedi a tributare un battimani da brivido agli interpreti di una mezz'ora da calcio epico. In 180 minuti l'Arezzo ha rosicchiato quattro punti al Novara. Il primo posto è ancora distante, ma sognare non costa nulla, sopratutto se anche il pubblico comincerà a fare la sua parte.
www.amarantomagazine.it - intervista pubblicata stamani sul Nuovo Corriere Aretino