15.3.10

Palumbo ammette: situazione drammatica.



Giancarlo Magrin LUMEZZANE. La classifica vede la Paganese sempre più ultima in classifica. Il morale è sotto i tacchi e dopo la sconfiita di Lumezzane, l'ennesima in trasferta per la formazione azzurrostellata, la voglia di parlare è davvero poca. Il tecnico Palumbo non sa più a cosa appellarsi: «Siamo alle solite - esordisce il trainer lucano - partiamo sempre alla grande mettendo sotto ogni avversario e poi crolliamo. Anche oggi la solita musica. La situazione è diventata drammatica sia sotto il profilo mentale ma anche dando uno sguardo ai risultati della squadra e delle altre compagini in lotta per la salvezza». L'analisi di Palumbo è schietta e fredda: «Nel primo tempo abbiamo disputato un'ottima gara e poi, come accade spesso lontano dal Torre, inevitabile come un macigno arriva la resa nei secondi quarantacinque minuti di gioco. La prima rete di Galabinov ci ha spezzato le gambe e da quel momento siamo letteralmente scomparsi. C'è stata una reazione, seppur non eccellente, poi il raddoppio ci ha tagliato completamente fuori». Palumbo mastica amaro soprattutto per le buone occasioni fallite nel primo tempo: «Nel primo tempo - continua l'allenatore dela Paganese - abbiamo collezionato tre palle gol nitide ma non siamo riusciti a sfruttarle e le abbiamo fallite. Sotto porta abbiamo notevoli difficoltà che stanno condizionando il nostro campionato». Anche gli altri risultati non aiutano la Paganese e le speranze salvezza si riducono sempre di più: «Purtroppo nel calcio accade anche questo - prosegue Palumbo - le nostre dirette avversarie sbancano terreni di gioco di formazioni che lottanto per la promozione e tutto inevitabilmente si complica per la Paganese». In sala stampa arriva Ibekwe che ha avuto una buona chance per portare la Paganese in vantaggio: «Siamo stati imprecisi in avanti e questo alla fine nel calcio si paga - dichiara il calciatore africano - anch'io potevo essere più decisivo davanti alla porta del Lumezzane. Ci serve una vittoria per dare un'iniezione di fiducia al gruppo».

Il Mattino