
Lunedì sera l’ex attaccante sarà in tribuna allo stadio.
Roberto Ventre Ha 52 anni, vive a Roma, in tasca il patentino di allenatore di terza categoria. Ultima esperienza alla guida dei ragazzini ’93 del San Paolo Ostiense, squadra protagonista anche di un reality TV nel quale lui ricopriva la parte di Ciccio Graziani. Dal calcio praticamente non si è mai separato Marco Fracas, attaccante negli anni ottanta di Paganese e Salernitana. Passò da una sponda all’altra, dopo tre campionati a Pagani, l’esperienza a Salerno. E proprio nel derby al «Vestuti» disputò una delle sue partite più belle in maglia granata. «Segnai due reti al mio vecchio amico Giordano, il portiere della Paganese, un mezzo pallonetto e un altro sinistro da fuori. Perdevamo 1-0, alla fine vincemmo 3-1. I gol li dedicai al mio vecchio presidente della Paganese, Enzo De Risi che venne ucciso proprio in quella settimana. Sulla panchina granata c’era Lojacono, partimmo per vincere il campionato però dopo un buon girone di andata rallentammo nel ritorno e anch’io non segnai più». Fracas, quindi, non fu visto come un «traditore» a Pagani. Il suo passaggio da una squadra all’altra non fu traumatico, a Pagani era legatissimo. «Tre anni bellissimi, il primo vincemmo il campionato di C2 con un giovane Montefusco allenatore, poi due buoni anni in C1, nel secondo centrammo la qualificazione in Coppa Italia. A Pagani ci ritornai quando avevo 32 anni, fu il mio ultimo anno a un certo livello». Cuore diviso a metà, Salernitana e Paganese sono esattamente uguali per Marco Fracas. Lunedì sera verrà allo stadio Arechi, si è sentito in settimana con il dirigente granata Enzo Casciello che lo definisce «il sinistro più velenoso che abbia mai avuto la Salernitana». «Sarà un modo per incontrare tanti amici di Salerno e Pagani. Certo il mio sinistro faceva piuttosto male e di gol ne segnai sia con la Paganese che con la Salernitana. Lunedì non mi schiero, sono sicuro di assistere a una bella partita, la mia prima volta all’Arechi. Per me lo stadio di Salerno è sempre il Vestuti». Ed ecco che Fracas torna con la mente agli anni da calciatore. «Le esperienze di Pagani e Salerno sono state le più belle della mia carriera, vivevo a Vietri sul Mare, un posto bellissimo, le tifoserie erano molto passionali. E devo dire che la sera ho avuto modo di divertirmi». All’epoca attaccante in campo contro le difese avversarie e fuori con le ragazze. «Avevo poco più di vent’anni e non mi nascondevo. A Salerno questa cosa me la fecero un po’ pesare perchè magari m’incontravano a cena alle 10 di sera. In discoteca ci andavo solo di domenica dopo le partite, eppure ricordo che nonostante segnassi più di Zaccaro la curva sud riservava sempre più applausi a Giovanni». Trent’anni fa, un altro calcio, Fracas di derby Paganese-Salernitana ne giocò cinque, l’ultimo a Pagani, finito 0-0, lo saltò. «Sulla panchina granata c’era Perani che non faceva giocare i derby a noi ex: mi tenne fuori contro la Paganese al Torre, mentre non fece giocare a Chiancone quello contro la Nocerina». I derby, i vecchi compagni di squadra. «Con la Paganese non riuscii a vincerne nessuno, al massimo riuscimmo a conquistare un punto. Alcuni miei compagni si spostarono da Pagani a Salerno, il grande Del Favero, Vulpiani, Oddo, il centrocampista, che approdò con me a Salerno». Con un altro compagno di quegli anni di Salernitana è rimasto legatissimo, Maurizio Di Fruscia che vive ancora a Salerno. «Avviamo anche un’attività commerciale a corso Garibaldi, a Salerno ci ho vissuto dodici anni, a Pagani mi spostavo spessissimo».
Il Mattino