Non sarà un attacco di Palumbo al sistema arbitrale, né una multa salata a far distogliere la mia attenzione dal momento magico che vive la Paganese. Ne è passata di acqua sotto i ponti dallo spareggio di Livorno che fece cadere nello sconforto la tifoseria. Il silenzio della curva, occupata da oltre mille sostenitori azzurrostellati, dello stadio Picchi al triplice fischio finale ha fatto più rumore di un’esplosione. La riscossa però sta per essere servita, per ora a piccole dosi, contro le malelingue ed i soliti sparvieri pronti a fiondarsi sulla Paganese. La squadra c’è, è giovane, ha bisogno di sostegno ma diverte. È questo l’aspetto che mi preme sottolineare. Nel primo appuntamento di questa nuova stagione è questo lo spunto di riflessione che voglio analizzare. Il gioco messo in mostra dalla Paganese finora tra le mura amiche (su Pavia non esprimo giudizi non avendo visto la gara nemmeno in tv) mi fa ben sperare, la capacità di serrare i ranghi e ripartire anche. Le mie perplessità su qualche elemento della rosa, reduce da stagioni con molte ombre, stanno svanendo e noto con piacere il netto cambio di rotta attuato dalla società in termini di gestione del gruppo e di programmazione futura. Il rinnovo contrattuale di Tortori e la lungimiranza di altre scelte effettuate in sede di campagna acquisti denotano l’attenta, quasi maniacale, applicazione di alcune regole che hanno caratterizzato la gestione Trapani in questi anni. A sorprendermi c’è anche un sensibile aumento di pubblico allo stadio. Il Torre è tornato a ribollire di passione e la tifoseria ha compreso in toto i sacrifici fatti dalla società. Al presidente sento di muovere solo un appunto, anzi meglio dire suggerimento. Un piccolo sforzo per completare l’organico ed assicurare alla Paganese una tranquilla salvezza, che per il momento è comunque alla portata della squadra ma sempre meglio prevenire ogni incidente di percorso. Approfitto poi dello spazio concessomi dal direttore Russo per tenere accesi anche i riflettori su una vicenda fastidiosa. Le condizioni del Marcello Torre sono pietose e fa male vedere lo storico impianto abbandonato al degrado. Dal manto erboso fino ai noti problemi di impermeabilizzazione del settore tribuna, passando dalla rete di protezione in Curva Nord. La fila dei politici allo stadio si ingrossa sempre di più, come pure i problemi del Torre e l’erbacce che lo circondano. La nostra testata vi terrà aggiornati sugli sviluppi futuri. All’orizzonte c’è il derby con la Salernitana, partita ricca di fascino e storia. Speriamo di vivere altre emozioni e gioire per un’altra impresa. Tutti all’Arechi a sostenere la magica stella.
Francesco Pepe per Paganese.it