Più invecchia più diventa saggio e produttivo. Da esterno furibondo ai principi della carriera a regista difensivo nella Paganese di Ezio Capuano. Alessandro Radi è l’arma segreta della nuova formazione azzurrostellata, l’uomo che sviluppa l’azione dalle retrovie, il mancino che innesca la manovra per poi rifinirla deliziosamente ad ogni situazione di palla inattiva. Al suo sinistro deve tanto, «forse tutto - aggiunge con orgoglio - è grazie alla tecnica che sono andato avanti, costruendomi una carriera di cui vado fiero». Non c’è punizione o calcio d’angolo che non lo veda protagonista - da lui domenica scorsa è partita la parabola del vantaggio con la Reggiana - e da quando è Capuano a gestirlo s’è riscoperto anche più duttile tatticamente, provando il piacere di spender di meno e produrre di più. Col Pavia e a Bassano ha lavorato da esterno di centrocampo nel 3-4-3, ma da Alessandria in poi ha arretrato ed accentrato il proprio raggio d’azione, s’è stretto sul blocco della triade di retroguardia provando un piacere che lui stesso forse non s’aspettava: "Ho la visuale completa del campo, maggiori possibilitá d’impostare l’azione e soprattutto più luciditá perché sulla fascia, soprattutto se dietro si gioca a tre, il dispendio di energie è notevolissimo". Capuano gli ha aperto la nuova dimensione, sfruttata anche con un’intelligenza tattica superiore: "Crescendo s’impara, i movimenti vengono assimilati con più naturalezza e poi con un maestro quale Capuano tutto diventa più facile. Ci siamo sempre scontrati negli ultimi anni e finalmente ho l’onore di essere allenato da lui: è tra i più bravi che abbia mai avuto per capacitá di leggere le gare e motivare i giocatori".
A ventotto anni Alessandro Radi è giá un veterano della terza serie, ha girato la Campania, è abituato alle piazze calde ed è ormai temprato per le missioni impossibili. Ecco perché, ad otto giorni dall’inizio del ciclo di fuoco (Pergocrema in trasferta, Sorrento in casa, poi lo scontro diretto a Monza), lancia un messaggio d’autoritá spaventoso: "Le ultime due vittorie casalinghe c’hanno dato la serenitá che ci mancava. Adesso inizia a venir fuori la qualitá di un organico di grosso spessore. Questa Paganese può anche puntare alla salvezza diretta. Anche alla Cavese - ricorda Radi, riavvolgendo di un anno il nastro della sua carriera - arrivai a gennaio con la squadra in cattive acque, eppure riuscimmo a preservare la categoria con una giornata d’anticipo". Il suo contributo fu notevole, determinante con le due punizioni-capolavoro segnate contro Reggiana e Ravenna: "Mi manca ancora il gol, magari mi sblocco nella partita decisiva", sorride il difensore di Pesaro, che guarda all’orizzonte con enorme fiducia: "Arriva adesso il momento della veritá: sul piano prestazionale siamo cresciuti tanto, i risultati finalmente arrivano, manca soltanto il grande colpaccio in trasferta per sfatare un grande tabù e dimostrare che la Paganese ha tutto per salvaguardare la Prima divisione".
La Città di Salerno - da Tuttolegapro.com