Pagani. L'ennesimo capitolo di una telenovela calcistica rischia di rendere ancora più incandescente l'estate dei tifosi della Paganese. La trattativa per la cessione del club da Raffaele Trapani ai misteriosi acquirenti rappresentati da Paolo Di Stanislao è vicina al definitivo naufragio. Non è difficile capire i motivi di questo improvviso cambiamento di scenario materializzatosi con il trascorrere infruttuoso dei giorni. L'accordo virtuale è stato anche raggiunto tra le parti ma, come ama sottolineare il dimissionario patron Trapani, bisogna dare un seguito alle parole con fatti concreti, leggasi garanzie economiche. La moneta contante, che chiede il presidente liguorino per abbandonare il timone del club, non sembra essere nelle disponibilità del broker romano, abile nella dialettica con proclami ambiziosi sbandierati con assoluta padronanza di linguaggio e poi puntualmente smentiti da clamorosi dietrofront e fughe improvvise. Questo è quanto starebbe emergendo nelle ultime ore. Anche le certezze di Trapani, che ha sempre difeso l'operato e le buone intenzioni di Di Stanislao, starebbero vacillando di fronte ai tentennamenti della misteriosa cordata nel chiudere l'affare. Un bluff mal riuscito o gli ipotetici acquirenti, sui cui nomi Di Stanislao ha sempre mantenuto il riserbo, non sembrano più interessati a rilevare la Paganese? Un interrogativo che fa capolino anche tra la tifoseria, preoccupata per le sorti del sodalizio chiamato a regolarizzare entro la fine di giugno l'iscrizione al campionato di Seconda Divisione. Il presidente Trapani e Di Stanislao si sono dati appuntamento per mercoledì per chiudere ogni discorso. In caso di fumata nera, resta percorribile la pista aperta dal consigliere provinciale Massimo D'Onofrio e che conduce ad un facoltoso imprenditore di Roma. L'esponente politico cittadino sarà nella capitale a metà settimana, forse con il sindaco Alberico Gambino.
Il Mattino