PERUGIA. Il ko del "Curi" è un boccone amaro da digerire per la Paganese. La squadra di Grassadonia ha cullato il sogno di espugnare l’impianto di Pian di Massiano ma alla fine ha dovuto lasciare l’intera posta in palio alla formazione umbra. Il nervosismo finale ha colto anche il tecnico azzurrostellato Gianluca Grassadonia che preferisce restare in silenzio.
L’allenatore della Paganese è stato espulso in occasione del repentino cambiamento del signor Rocca sull’episodio del 29’ quando il penalty assegnato alla Paganese non è stato più concesso.
Nel dopo gara la delusione dell’intero ambiente azzurrostellato è allora tutta nelle parole del capitano Luca Fusco: «E’ una sconfitta che fa male - dichiara il capitano della Paganese - soprattutto per quanto emerso nel corso della gara. Meritavamo soprattutto il pareggio per la mole di gioco prodotta. Certamente il Perugia ha fatto qualcosa in più rispetto a noi ma non dimentichiamo che anche la Paganese ha avuto le sue occasioni per uscire dal rettangolo verde con almeno un punto. Abbiamo fallito un calcio di rigore».
Il difensore centrale campano non nasconde il proprio rammarico per l’esito finale della sfida: «C’è tanta rabbia per qualche episodio risultato poi decisivo nel complesso - prosegue Fusco - è inutile nasconderlo. Il verdetto del campo bisogna accettarlo. A noi piace giocare palla a terra ma non sempre ci siamo riusciti. Poi purtroppo la gara si è innervosita per alcune decisioni della terna
arbitrale». Il riferimento è all’episodio del calcio di rigore, prima
concesso e poi negato dal direttore di gara Rocca su segnalazione del suo assistente: «L’arbitro aveva assegnato il penalty - taglia corto Fusco - ma poi il suo collaboratore
lo ha convinto a cambiare idea. Anche questo atteggiamento ha
contribuito a scaldare gli animi in campo e ci ha tolto la giusta tranquillitá».
Serata da dimenticare anche per un centinaio di tifosi della Paganese. Arrivati allo stadio con un bus e vetture private, si sono
visti negare l’accesso al settore loro riservato perché sprovvisti
di tagliando d’ingresso che avrebbero dovuto acquistare in prevendita
se muniti dell’ormai nota tessera del tifoso. Essendone sprovvisti,
sono stati bloccati dalle forze dell’ordine.
La Città di Salerno