Come perdere una gara che sembrava già vinta. Oggi la Paganese potrebbe insegnarci questo. Forse con un trattato. O, meglio, con la visione della partita contro il Neapolis. Perché - diciamocela tutta - non è cosa comune dopo otto minuti di gara essere in vantaggio per una rete a zero e in superiorità numerica. A quel punto, dopo che Luca Orlando ha realizzato il rigore del momentaneo vantaggio, i pochi spettatori presenti sulle gradinate del "Torre" avranno pensato indistintamente "Bene, la partita comincia in discesa".
Purtroppo, però, nessuno aveva fatto i conti con un guizzo di Varriale, con un calcio di punizione dal limite assegnato al Neapolis e con l'espulsione di Balzano. Tutto nella prima frazione di gioco. E diciamo pure che forse ognuno di noi ha sperato, nel proprio inconscio, che tutto potesse risolversi con una vittoria in virtù di una prodezza personale, come nell'ultima gara casalinga contro il Giulianova.
E invece oggi non è stato così. Da una sala stampa con visibilità quasi pari a zero a causa della pioggia e dei vetri sporchi, siamo stati costretti a commentare una Paganese diversa da quella che siamo abituati a vedere. Sarà stato il tempo, la pioggia a tratti battente, il campo pesante…
Fatto sta che ci aspettavamo più grinta e determinazione in campo, come siamo stati abituati fino a questo momento del torneo. Nota a margine: ne abbiamo sentite tante nel tragitto stadio-casa, nei soliti commenti che abitualmente accompagnano il ritorno a casa dello stadio ognuno di noi.
Ci tengo a sottolinearlo: non è il momento di polemiche. Ok, l'amarezza ci sta tutta: con una vittoria avremmo allungato le distanze dalle inseguitrici. Ma il campionato, lo sappiamo, è ancora lungo. Meglio puntare l'attenzione su domenica: è in programma il derby tutto salernitano con l'Ebolitana. E per l'occasione, lo sperano tutti, l'augurio è che a rispondere "presente" ci sia la migliore Paganese.
Barbara Ruggiero per paganese.it