Vetta era quindici giorni fa e vetta è ora, nonostante la sosta. L’Aquila regala il sesto acuto stagionale ai propri tifosi e in un colpo solo torna alla vittoria e si riprende la vetta. In coabitazione, come aveva lasciato quindici giorni fa dopo il pareggio di Barletta, ma con una partita in menorispetto a Pisa e Pontedera, che ora affiancano i rossoblù lì in alto. Modo migliore non c’ era per guardare al futuro e al trittico terribile che ora attende i ragazzi di Giovanni Pagliari: Perugia, poi Benevento e Pontedera. Forse la prima vera prova del nove, di certo un arduo passaggio che o manterrà i rossoblù con i piedi per terra, o li proietterà veramente in alto, come la tifoseria sogna.
Tutto facile sul campo. O almeno questo è sembrato dagli spalti del Fattori. Da una parte una Paganese, per stessa ammissione del tecnico Maurizi, troppo poco affamata, dall’ altra una L’Aquila spietata. Inizio in scioltezza, poi il doppio colpo che stende i campani nel giro di otto minuti. In mezzo la stella di Ciccio Corapi. Come una cometa col suo percorso. Inizia col solito incedere, quasi trotterella. Abituale protezione della palla, ormai solito destro-sinistro e cambio direzione a disorientare il pressing avversario e impostare. Poi si accende all’ improvviso: invito in verticale per il destro di De Sousa che porta al corner del vantaggio. E stacco imperioso da bomber navigato dall’ alto dei suoi 165 centimetri. Primo gol stagionale e gran bella soddisfazione per uno che, tra statura e movenza alla Pizarro, chiamano “il nano”. Poi, non contento, traccia il suo sentiero luminoso fino al raddoppio di Frediani: tenacia fisica nel resistere ad un paio di cariche in mezzo al campo, tecnica e lucidità nel lanciare col sinistro Frediani.
Ma al di là delle individualità e delle singole giocate, come dice il saggio Pagliari, è il gruppo che va elogiato. Calcio armonico tra i reparti, sacrificio e mutuo soccorso, sana concorrenza e panchina lunga. De Sousa pecca d’ altruismo per Ciotola, Infantino quando entra per poco non va a fare pure il terzino. Ad Agnello, che non riesce ad entrare, basta alzarsi dalla panchina per prendersi l' applauso della tribuna. Squadra in grado di compattarsi in 40 metri, di passare dal 4-3-3 al 4-4-2, di proporre e saper soffrire, di andare nello stretto come in profondità. Insomma, se non è una bella favola poco ci manca. Sperando che L’Aquila voli anche sul prossimo lupo cattivo, leggasi trittico terribile.
La cronaca. A sorpresa Gallozzi in panchina e Gizzi sulla destra della linea difensiva. Zaffagnini ce la fa, Scrugli va a sinistra.
Inizio blando, poi L’Aquila si sveglia con la triangolazione tra Ciciretti e Frediani, sul destro di quest’ ultimo Volturo c’ è. Ma è al 24’ che cambia la partita. Corapi manda De Sousa in profondità, tocco morbido che Volturo disinnesca in uscita. Sul corner conseguente Carcione pennella per l’ inserimento di Corapi che arriva in corsa e stacca di testa per il vantaggio rossoblù. Otto minuti e L’Aquila strappa applausi: assolo di Corapi in mezzo al campo e lancio illuminante per Frediani che scatta sul filo del fuorigioco, entra in area e di destro infila Volturo sotto le gambe.
La Paganese prova a forzare nella ripresa ma è poca cosa. Tanto possesso, una manciata di angoli, qualche spunto interessante sugli esterni, ma in mezzo manca la sostanza. Al 10’ Martinovic dal fondo entra in area e mette basso al centro, sbroglia Gizzi. Poi Pagliari decide di gettare nella mischia Gallozzi e Ciotola in luogo dei giovani romanisti per un abbottonato 4-5-1. Corapi va a sinistra e l’ iniziativa resta in mano all’ avversario. Al 22’ Perrotta supera Gizzi sulla sinistra e mette al centro per Iraci, Del Pinto si oppone col corpo. Risponde L’Aquila con De Sousa che da buona posizione serve Ciotola, che spara su Volturo. Entra Infantino per Corapi e L’Aquila cambia di nuovo: 4-4-2 con Gallozzi a sinistra. Al 40’ bello schema rossoblù su punizione, la sfera finisce a Gizzi che spara alto. In pieno recupero la prima vera occasione dei campani: Deli mette in mezzo per la spizzata di Perrotta, Testa vola e mette in angolo. Triplice fischio e solitafesta sotto la Sud: tutti saltano sulle note di “L’aquilano si deve alzare”. Ormai è diventato un cult.
L’AQUILA – PAGANESE 2 - 0
MARCATORI Corapi al 24’, Frediani al 32’ p.t.
L’AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Gizzi 6, Pomante 6,5, Zaffagnini 6,5, Scrugli 6,5; Corapi 8 (dal 33’ s.t. Infantino s.v.), Carcione 7, Del Pinto 7; Ciciretti 6 (dal 17’ s.t. Ciotola 6), De Sousa 6,5, Frediani 7 (dal 17’ s.t. Gallozzi 6,5). (Ursini, Ligorio, Agnello, Bentoglio). All. G. Pagliari 6,5.
PAGANESE (3-5-2) Volturo 6; Pepe 5,5, Panariello 5,5, Perrotta 6; Meola 5, Velardi 5 (dal 31’ s.t. Cioffi s.v.), Giampà 6, Martinovic 5,5 (dal 33’ s.t. Franco s.v.), Iraci 6; De Sena s.v. (al 11’ p.t. Deli 5,5), Novothny 5. (Svedkauskas, Toppan, Monopoli, Amelio). All. Maurizi 5.
ARBITRO Ros di Pordenone 6.
NOTE paganti 1.742, abbonati 320, incasso non comunicato. Ammoniti Velardi, Deli, Novothny, Martinovic, Giampà. Angoli 2-8.
Alessandro Fallocco - abruzzo24ore.tv