6.1.14

Paganese-Benevento 1-1, i sanniti falliscono ancora il successo esterno.


Una prodezza balistica di tale Aniello Panariello è sufficiente alla giovane Paganese per farsi beffe del più quotato avversario e ripiombare la Strega nell’incubo. E’ bastato un singolo episodio per gettare alle ortiche novanta minuti e vanificare quel poco di buono lasciato intravedere contro il Prato. E pensare che gli azzurrostellati finora in casa avevano incassato la bellezza di 7 sonori ceffoni, ed erano reduci da un tribolato periodo di smobilitazione e ribaltoni tecnici. All’inedito duo Fusco-Belotti (il primo all’esordio come allenatore, il secondo assente dal calcio professionistico da tempo immemore) è bastato schierare una squadra ordinata e determinata per fare lo sgambetto ad un avversario giunto al Torre per fare la parte del leone, e tornato a mestamente a casa con la coda tra le gambe, in barba alle bellicose dichiarazioni di Mengoni e Carboni nella settimana pre match. Il tecnico aretino conferma l’undici vittorioso nell’ultimo turno del 2013, eccezion fatta per Zanon che si riprende la corsia di destra a scapito di Ferretti, e per Mancosu che rileva Montiel. La Paganese, invece, somiglia più ad una formazione Berretti che a una compagine di Prima Divisione, e si schiera con ben tre classe ’94 e un venticinquenne come vecchio saggio del gruppo.  L’avvio di gara è insolitamente incoraggiante e così il Benevento sfiora il gol con Altinier, reclama un rigore per atterramento di Evacuo, crea una buona chance con Mancosu e passa meritatamente in vantaggio con un tocco sotto del duca mantovano. Sbloccato il punteggio, i giallorossi sembrano in pieno controllo della partita mentre i locali faticano a mettere insieme più di tre passaggi, figurarsi imbastire una valida reazione. La rete della sicurezza tarda ad arrivare, ma gli azzurrostellati non pungono e questo induce Carboni a richiamare in panchina Mancosu e concedere spazio a Ferretti. Manco il tempo di risistemarsi in campo che la Paganese gela la Strega. Censurabile ripartenza locale, Panariello si invola indisturbato sulla trequarti e ha tutto il tempo di prendere la mira e fulminare Gori con una sassata che si insacca all’incrocio. Incassato il pari, il Benevento si lancia all’assalto confuso e disordinato, senza alcun aiuto dalla dea bendata, come accaduto a Grosseto, Frosinone e L’Aquila. A nulla servono i disperati ingressi di Campagnacci e Buonaiuto, quest’ultimo steso da dietro da Martinovic che spende il rosso per interrompere un pericoloso contropiede, quel che avrebbe dovuto fare la Strega in occasione dell’1 a 1. Gesti di malizia ed esperienza padroneggiati da un manipolo di ragazzini e non dal Benevento. La migliore occasione capita sui piedi di Evacuo che calcia a botta sicura ma trova sulla linea di porta il provvidenziale salvataggio di Perrotta. Inutile appellarsi al campo pesante e alla cattiva sorte, patetici tentativi di nascondere un’ulteriore figuraccia. Non c’è nulla che possa giustificare il mancato successo a Pagani e a questo punto è ora di rinunciare ad ogni ambizione di primato e concentrarsi sul raggiungimento dei playoff: l’anno nuovo è iniziato peggio del vecchio.

Antonio Colangelo per LoStregone.net