Marco Sesia, allenatore del Barletta, riprende il lavoro settimanale della sua squadra e ripensando al match con il Matera riconosce i meriti della sua squadra a cui è mancato solo il gol per suggellare una partita quasi perfetta. Il tecnico torinese è stato disponibile a rilasciare in esclusiva a TuttoLegaPro.com alcune dichiarazioni anche sull'esperienza che vive nell'ambiente biancorosso:
- "Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare": così dichiarò nel giorno della sua presentazione: a che punto del lavoro si trova, o meglio, da quel giorno è possibile già tirare una linea?
“Considerata la rosa per il 95% nuova, direi certamente a buon punto. E’ un gruppo che lavora bene”.
- La scorsa estate in un'intervista, provando a definire l'anima del suo Barletta, aveva dichiarato: "Voglio questo: calciatori orgogliosi di essere a Barletta come lo sono io, e pronti a dare l'anima per questa maglia, sullo stile del 'cuore Toro'": li ha visti così i suoi ragazzi contro il Matera?
“Contro il Matera hanno offerto una prestazione maiuscola, fatta di cuore, grinta e anche di ottime qualità tecniche. Purtroppo è mancato solo il gol”.
- Come si riprende il lavoro in settimana che porterà al prossimo impegno di campionato dopo una prestazione molto positiva della squadra ma con la delusione di aver perso la partita? Esistono aspetti particolari su cui lavorare?
“Tenendo la testa alta e con la consapevolezza che giocando così i risultati arriveranno presto”.
- La vostra prossima avversaria sarà la Paganese al Marcello Torre. Come si sente a vedere adesso gli azzurrostellati in classifica davanti a voi mentre fino a poco tempo li guardavate in classifica dall'alto verso il basso?
“La graduatoria adesso non conta. La Paganese è una buona squadra che lotterà con noi per evitare gli ultimi cinque posti, in un campionato che si preannunciava già durissimo alla vigilia”.
- Ieri il suo collega Lucarelli, tecnico della Pistoiese, ha dichiarato "Fare la gavetta dal mio punto di vista è un vantaggio". Qual è il suo commento?
“Di sicuro significa esperienza. Io tra dieci gare avrò trecento partite e so per certo cosa significa la parola 'gavetta', anche se a Barletta per me significa stare in serie A”.
- Nelle ultime ore sono saltate altre due panchine in Lega Pro, precisamente quella di Bucaro al Savoia e quella di Cappellacci al Cosenza: come mai anche in Lega Pro alcuni club, a differenza del Barletta, faticano a fare programmazione?
“Bucaro e Cappellacci sono due ottimi tecnici che pagano per colpe non loro e che hanno subito la consuetudine italiana che vede l’allenatore come unica vittima sacrificale in determinate situazioni. A Barletta si è partiti con un progetto triennale. Spero si possa costruire un gruppo importante di lavoro e si cresca di pari passo con la società”.
da tuttolegapro.com