E’ stato al centro delle critiche nelle scorse settimane per via di alcuni errori sottoporta e prestazioni sottotono complici però anche la mancanza di ritiro e di un fastidioso infortunio alla caviglia. Domenico Girardi ha saputo rialzare la testa, continuando a lavorare duramente fino a meritarsi gli applausi dell’intero “Marcello Torre”. Dopo l’inzuccata vincente al “Giraud” sette giorni fa, l’attaccante azzurrostellato si è ripetuto contro il Benevento meritando la palma di migliore, e non solo per il gol. “Sono contento della prestazione sia della squadra che personale. Vorrei sempre giocare match del genere perchè sono gare che si caricano da sole. Credo che abbiamo dato una gran lezione di calcio alla prima della classe che ci ha confermato che possiamo giocarcela con tutti. Purtroppo tutto è stato rovinato dalla direzione di gara soprattutto in occasione del calcio di rigore: Rocco (Novelli, ndr) ha toccato prima soltanto la palla, poi sullo slancio è inevitabile l’impatto con il calciatore”.
Un gol ma soprattutto una prestazione gagliarda a ripagare la scelta di Sottil di lanciarlo in campo dal primo minuto e di affidargli la fascia da capitano. “Con il mister ho un rapporto molto chiaro e lo ringrazio per le belle parole che ha avuto per me la settimana scorsa. Siamo come due mani: una lava e sostiene l’altra. Facendo bene qui alla Paganese noi possiamo affermarci come calciatori, lui come tecnico. La fascia da capitano poi, nonostante calciatori in squadra con maggiore esperienza di me, mi ha inorgoglito”.
Dopo il momentaneo gol del vantaggio, una corsa insolita: non verso panchina o tifosi ma verso la vecchia curva sud in cemento. “Ho visto lì il presidente che soffriva insieme a suo fratello ed è stato il primo pensiero correre lì sotto. Lo merita. Negli ultimi 14 mesi tutti i gol li dedico a mia figlia: quest’oggi è restata a casa per il freddo ma di sicuro ha tifato anche da casa”.
da www.paganesemania.it