Il misfatto: minuto 6’ della ripresa di Catanzaro-Paganese, partita valevole per la trentesima giornata nel girone C di Lega Pro. Il secondo assistente di linea Salvatore Marco Di Benedetto della sezione di Barletta avverte un problema alla caviglia e si siede improvvisamente ai bordi del rettangolo verde invitando l’arbitro, il Signor Camplone di Pescara, a fermare il gioco. Immediati i soccorsi dello staff medico che provano a medicare lo sciagurato guardalinee. Di Benedetto tenta stoicamente a riprendere, intanto lo speaker dello stadio, invano, invita, qualora fosse presente sugli spalti, un tesserato A.IA. a raggiungere il campo per sostituire l’infortunato. L’assistente pugliese zoppica vistosamente e si accascia nuovamente a terra così l’arbitro decide di sostituire entrambi i guardalinee con due tesserati delle società. Ma la domanda viene schietta e impulsiva: possibile che in Lega Pro non è prevista la presenza di un quarto uomo?
Passa in secondo piano, nella sala stampa del “Ceravolo”, la disquisizione tecnica della partita contro il Catanzaro. Il tecnico della Paganese Gianluca Grassadonia sbotta, si sfoga, esplode davanti ai giornalisti e invita tutti ad una riflessione su quanto accaduto nel secondo tempo di Catanzaro-Paganese. “Quello che è successo oggi mi lascia l’amaro in bocca. In una serie professionistica come la Lega Pro non si può finire a “scapoli e ammogliati” in una partita delicata come questa. Siamo nel 2016, in serie A ci sono 80 arbitri per ogni partita e qui nemmeno uno a sostituire un guardalinee infortunato. Ci perdiamo in un bicchiere d’acqua, ma così affoghiamo! Dobbiamo riflettere tutti, la Lega Pro merita rispetto e abbiamo bisogno di nuove regole e chi sta in alto deve ragionare da professionista”.
Da www.tuttolegapro.com