«Papà perché non torni a giocare? Voglio vedere di nuovo i tuoi gol». Detto, fatto. Contro ilCatanzaro l’attaccante brasiliano Reginaldo ha mantenuto la promessa fatta al primogenito, di 8 anni, John Vitor, ritrovando la via della rete dopo oltre due anni ( l’ultima nel marzo 2014 in Vasco da Gama-Duque de Caxias): «Negli ultimi tempi continuava a farmi rivedere sul telefonino i miei gol di quando giocavo in Italia. Così abbiamo fatto un patto: io tornavo in campo se lui iniziava a giocare a calcio. Voleva fare il cantante ma adesso è nelle giovanili del Santos».
IL RITORNO - Da più di un anno si erano perse le tracce: «Ero tornato in Brasile tre anni fa, ho fatto un anno con il Vasco – racconta Reginaldo – ma poi non mi hanno pagato e siamo finiti in tribunale. La morte di mio nonno in quei mesi mi ha portato a dedicarmi alla famiglia, avevano bisogno di me e io non avevo più stimoli. Ero deluso dal mondo del calcio e avevo deciso di mollare». Il richiamo del pallone, però, era sempre forte: «Giocavo sempre nei campetti di San Paolo con gli amici. Partite all’ultimo gol, poi tutti sulla spiaggia per una grigliata e a bere birra». A settembre la chiamata della Paganese, quando una telefonata allunga non la vita, ma la carriera: «Abbiamo trovato l’accordo in due minuti. Sono grato al direttore Ferrigno che ha creduto in me anche se non giocavo da un anno, in tanti mi hanno voltato le spalle, mi consideravano finito senza neanche darmi un’occasione. In più a Pagani c’è Bocchetti con cui avevo giocato a Parma». Ed è stato amore a prima vista: «Ho scoperto una società magari piccola come blasone, ma molto più organizzata di tanti club di Serie A e B. Praticamente ho firmato in bianco».
7 CHILI IN 7 GIORNI - Come nel celebre film del duo Pozzetto-Verdone, Reginaldo si è messo subito al lavoro per dimagrire: «Non sono ancora al 100%, ma ho già smaltito 7 chili, me ne mancano ancora 2-3. Non sono tornato in Italia per svernare. La Paganese ha creduto in me e vorrei ripagarla coi playoff». A Treviso nella sua prima tappa italiana faceva coppia con Barreto: «Purtroppo è senza squadra. Insieme abbiamo fatto grandi cose: se vuole venire a Pagani, lo aspetto a braccia aperte. Abbiamo un grande giocatore come Iunco e un talento come Deli, sarebbero problemi per gli avversari». Reginaldo è stato un simbolo del binomio calciatore-velina per il fidanzamento con Elisabetta Canalis nel 2008 e non ha rimpianti:«Non mi ha pesato stare con lei: era una delle donne più belle e famose d’Italia e questo faceva discutere. Era inevitabile essere tutti i giorni sui giornali e in tv, però non credo abbia danneggiato la mia carriera. Adesso sono sposato con Ryana, abbiamo due bambini, Ryan e Sofia, e sono felice: so che anche Elisabetta è diventata mamma. Alla fine abbiamo trovato entrambi la felicità».
fonte: La Gazzetta dello Sport