Cicerelli instancabile, Deli letale, Della Corte sbaglia troppo
MARRUOCCO 6 – Letteralmente inoperoso per quasi 90’. Deve bloccare qualche conclusione, tutt’altro che insidiosa, dalla distanza, in particolare su punizione. La prima e unica parata della sua gara la compie nel recupero.
ALCIBIADE 6,5 – Dimostra quanto aveva detto la settimana scorsa: può giocare in qualsiasi ruolo della difesa. Per la prima volta gioca a destra nella retroguardia a tre e non demerita, anche in fase di possesso palla. Bene su Madonia ad inizio ripresa, poi ritorna da centrale e mette la museruola a Pozzebon.
CAMILLERI 6 – Non giocava una partita dal 20 maggio scorso, ultima giornata del campionato di Serie B dello scorso anno. Schierato dall’inizio da Grassadonia, è costretto ad uscire a metà ripresa dopo una prestazione comunque convincente. Ridimensiona Pozzebon, mai libero di poter giocare la palla.
SILVESTRI 6,5 – L’aria di casa gli fa bene. Lui che è palermitano e ha giocato due anni a Messina, disputa forse la miglior partita da quando è a Pagani proprio al “Franco Scoglio”. Attento in più di un’occasione, imperioso di testa ma anche bravo a non cadere mai nella trappola di uno spento Milinkovic nel secondo tempo.
CICERELLI 7 – Dopo aver fatto la mezz’ala in avvio dello scorso campionato sta riscoprendo un altro ruolo, quello di esterno destro in un centrocampo a cinque. Alterna in maniera pregevole le due fasi, anche perché in questo momento è probabilmente il giocatore azzurrostellato più in forma. Nella ripresa dà il via al possibile 0-2 di Deli, con una sgroppata da paura. Si rifà con gli interessi nel finale: apre il compasso e manda in porta Longo.
MAIORANO 6 – Match non semplicissimo per l’ex di turno, il quale ha bisogno di giocare e trovare una condizione accettabile. Vista la speciale marcatura su Pestrin, è costretto a giocare maggiormente la palla. Poco prima della mezz’ora del secondo tempo esce dal campo stremato.
PESTRIN 6 – Partita non semplice per l’ex centrocampista della Salernitana. L’esperto mediano viene preso in consegna da Mancini che si piazza ad uomo su di lui. Pochi palloni giocabili per il numero 5 azzurrostellato, il quale guida comunque i suoi, dando indicazioni anche quando non può giocare la palla. E’ lasciato più libero di agire nella ripresa.
DELI 7 – Pare sia partita già la mozione per farlo giocare sempre al “Franco Scoglio”. Per la seconda volta di fila fa male al Messina davanti ai propri sostenitori, come l’anno scorso. Bella la triangolazione con Reginaldo per l’1-0. Può giocare liberamente perché il Messina inspiegabilmente gli lascia troppi spazi. L’unico neo della sua partita – se vogliamo – è l’errore a pochi passi da Berardi ad inizio ripresa, quando si divora il gol del raddoppio.
DELLA CORTE 5 - La brutta copia del giocatore apprezzato l’anno scorso. Sbaglia anche le cose più semplici. Il suo primo cross è una sorta di tiro-passaggio-traversone che si perde a lato, i restanti sbattono costantemente sugli avversari. Sbaglia anche controlli semplici e nella ripresa, da una sua palla persa, il Messina stava rischiando di pareggiare.
REGINALDO 6 – Deve prendersi sulle spalle l’attacco azzurrostellato ancora una volta. La difesa del Messina gli lascia la giocata fuori dall’area di rigore almeno nel primo tempo e, su un’occasione del genere, costruisce con Deli l’azione che porta al primo gol. Nella ripresa, dopo aver sfiorato di tacco il traversone di Cicerelli, si mette al servizio dlela squadra, soprattutto quando resta da solo in avanti.
HERRERA 6 – Non è un attaccante di ruolo e si vede anche a Messina, così come lo si era visto a Monopoli. Una prova comunque sufficiente per il panamense, che ha bisogno di mettere minuti nelle gambe. L’ex Avellino ha il merito di far partire l’azione che porta al gol di Deli. Poco dopo, invece, è salvato dalla bandierina dell’assistente che annulla l’errore a due passi dalla porta.
DICUONZO 6 – Per la prima volta parte dalla panchina ma, quando viene chiamato in causa, risponde presente. Ingaggia un bel duello, molto fisico e acceso, con Madonia, dove ne esce vincitore.
LONGO 6,5 – La prima gioia fra i professionisti se la costruisce dal nulla, approfittando di un perfetto lancio di Cicerelli e del troppo spazio lasciatogli dal Messina. Caparbio a crederci.
TAGLIAVACCHE 6 – Ultimi venti minuti di grande quantità e sostanza per il giovane ex Pro Vercelli, che usa anche le cattive quando ce n’è bisogno.
All. GRASSADONIA 6,5 – Una partita preparata in maniera perfetta, condotta di gara impeccabile da parte dei suoi che, dopo il gol, si sono sciolti. Ha cercato di mettere Herrera nelle condizioni di far male, ha lanciato Camilleri dall’inizio, ritrovando comunque buone risposte dai subentrati. La condizione fisica precaria si è fatta sentire nell’ultima parte del secondo tempo, ma fortunatamente la Paganese ha chiuso la gara con Longo.