27.2.17

La partita del tifoso: la paternità del terzo gol.

Scommetto che siete tutti quanti impressionati e soprattutto meravigliati nel vedere la nostra Paganese giocare bene, con determinazione e cinismo e, soprattutto, vederla vincere. Io no, non sono per niente meravigliato! Eh, se mi aveste dato ascolto, quando vi ho decantato le lodi dei nuovi arrivi, quando vi dicevo che avevamo fatto un salto di qualità, che ci eravamo rinforzati. E vi dicevo quelle cose con cognizione di causa, dall’alto della mia competenza e profonda conoscenza dei nuovi calciatori!
Ovviamente, non è vero niente! Ovviamente, anch’io, come voi, ero a dir poco preoccupato. Pensavo sul serio che ci fossimo indeboliti e che dovessimo faticare molto per raggiungere la salvezza. Invece…

L’emblema di questa nuova Paganese io l’ho notato sull’azione del terzo gol. Innanzitutto, precisiamo che conBollino siamo pace: si era procurato un rigore inesistente, quando giocava col Taranto contro di noi, ci ha procurato un altro rigore inesistente, sabato. Tutt'appost. Dicevo dell’azione del terzo gol: dopo la respinta del portiere, sul rigore di Cicerelli, si sono fiondati in tre sulla palla vagante, come dei forsennati, come se da quel pallone dipendessero le sorti dell’intera umanità. Ecco, questa è la differenza. Secondo me, qualche mese fa, su quell’azione, qualche giocatore avrebbe detto: "Uh, che peccato, abbiamo sbagliato il rigore". E qualcun altro ancora:"Eh, vabbè, non fa niente, vinciamo già 2-0!". E un altro, ancora: “Non guardate me, io stavo marcando il loro attaccante, nel caso di un rovesciamento di fronte”.

E purtroppo veniamo al fatto spiacevole che si è verificato sul 3-0 e che ha macchiato la nostra vittoria. Se avete notato, nessuno dei nostri calciatori, in un primo momento, si è attribuito la paternità del gol. In effetti, neppure loro sapevano con certezza chi avesse segnato. A un certo punto, Firenze (lo avevo detto io che questo mi sembra uno scugnizzo), notando che nessuno alzava le braccia al cielo, ha pensato bene di appropriarsi della marcatura, ha cominciato a esultare e invitare i compagni ad abbracciarlo. Da qui il fatto increscioso: sembra ci sia stato un diverbio tra Bollino e Firenze, appunto. Senza dimenticare che pure Cicerelli avrebbe voluto il gol. Siete tutti curiosi di sapere cosa sia successo, cosa si siano detti i due. Bene, vi possiamo accontentare. Dovete sapere che con i potenti mezzi di PaganeseMania, sono state piazzate delle cimici all’interno dello spogliatoio e abbiamo ascoltato tutto, grazie all’intercettazione ambientale.

Ecco la fedele ricostruzione di quanto accaduto, tra primo e secondo tempo:

Bollino: “Mììì, sei proprio sicuro che u segnasti tu, il gol, eh?” (si capiva che era contrariato).

Firenze: “Ehm, chi io?” (si capiva che era impacciato e non sapeva che dire).

Bollino: “Sì, proprio vossia?”.

Firenze: “Ehm, in verità no.”.

Bollino: “Allora perché esultasti, come isso fatto tu?”.

Firenze: “Belin, visto che nessuno esultava, me lo sono preso io il gol. Scusa, perché non hai esultato prima tu?”.

Bollino: “Io nu putivo, stavo intra a puzzanfgera e nu sacciu nutare”.

Firenze: “Belin, mai visto un siciliano che non sa nuotare”.

Bollino: “Picchè, tu sei genovese, sai fare il pesto?”.

Firenze: “Belin, no. Non so fare il pesto”.

A questo punto, si sentono voci concitate nello spogliatoio. Andiamo a sentire cosa stava succedendo:

“Maurì, ti si pigliat nata vot ‘e infradit mij?” (difficile capire chi fosse a parlare ma vi assicuro che il tono era poco amichevole).

Mauri: “Scupla, Vincenzos, no tiengo infraditos e tiengo los bolles sotto ai piedos” (e abbiamo capito pure chi era quello di prima).

Marruocco: “E ti sì scudat nata vot ‘e zuoccl ‘a cas. Ma tu puort 32, comm t’ vann e mij” (e’ zuoccl, uannm, Marruò).

Mauri: “O sabe, Vincenzos ma tiengo mucho dolor! Ho tuelto le scarpes.” (ecco spiegato il perché della sostituzione di Mauri. Poverino.).

Comunque, per farla breve, vi dico che Bollino e Firenze stavano ancora litigando, quando è passato di lì De Giosae gli hanno spiegato l’accaduto. Per ovvi motivi (ufficio indagini e roba del genere), non possiamo riportare cosa si siano detti. Sappiamo tutti cosa sia successo sul 4-0! Detto questo, vi saluto e ci vediamo domenica. Ah, che bello ritornare al calcio di una volta! Ma che avete capito? Non il calcio di una volta, quando si giocava di domenica! Intendo dire, il calcio di una volta, quando la Paganese vinceva sempre!

Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania