Che bello scrivere di una vittoria! Ci voleva, ci voleva proprio dopo periodi magra in casa, al “Marcello Torre”.
Bella vittoria, buona Paganese; prestazione più che sufficiente, niente di eccezionale, per carità, ma una squadra finalmente anche cinica, opportunista, spietata sotto rete.
Il povero Messina, martoriato da inenarrabili beghe societarie, ha fatto la sua brava partita e addirittura ha giocato il primo quarto d’ora con spavalderia e supponenza presentandosi minacciosamente dalle parti di Liverani più di una volta con uno scatenato Milinkovic.
Alla distanza però è venuta fuori la Paganese. Il tempo di carburare per Pestrin, sempre più inossidabile regista della squadra; il tempo di dare equidistanza ai reparti; il tempo di dare ampiezza alle giocate di Bollino, di Mauri, di Firenze e di Cicerelli. Poi per il povero Messina non c’è stato niente da fare.
Ha segnato per prima il redivivo Alcibiade, schierato a sorpresa sulla destra dello schieramento difensivo, con un diagonale imprendibile; poi ha segnato con missile terra-aria di sinistro dal limite l’interessante Firenze. E sono due per lui in tre partite: scusate se è poco!
Peccato solo per l’episodio finale che ha visto protagonista in negativo Reginaldo. E’ la seconda volta che il giocatore cade nel tranello che gli tendono gli avversari. Speriamo che sia l’ultima.
Intanto entrano tre punti in saccoccia, e non sono pochi per un finale di campionato che si annuncia avvincente. Per Grassadonia conferme positive per tutti gli acquisti di gennaio e – perché no? – anche per il giovane Parlati che nel secondo tempo è entrato in campo con l’autorevolezza di un veterano.
Appuntamento a lunedì per un approfondimento con la rubrica “ Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com