5.2.17

Sarà dura, molto dura.

di Nino Ruggiero

Sarà dura, veramente dura.
Non basta un buon primo tempo alla Paganese per arraffare almeno un punto contro un Catanzaro agguerritissimo, in edizione riveduta e corretta rispetto alla squadra incontrata nella prima parte del campionato. La verità è che – dopo la pausa natalizia e dopo le varie rivoluzioni che hanno caratterizzato quasi tutte le squadre, dopo il mercato di gennaio – da oggi in poi si giocherà proprio un altro campionato.
Costretto a rivoluzionare l’assetto tattico della squadra, Grassadonia si affida nella prima parte della gara al duo Mauri-Firenze per completare il reparto di centrocampo le cui chiavi sono saldamente nelle mani dell’inossidabile Pestrin. Va bene nel primo tempo, direi quasi benissimo, al di là delle più rosee aspettative. Pur in svantaggio per la solita dormita difensiva, che oramai non fa più notizia, la Paganese gioca momenti di buon calcio. Il portiere De Lucia più di una volta se la cava per il rotto della cuffia: potrebbe prenderne almeno un paio in più, oltre quello incassato per merito di Firenze; ma una volta una traversa e un’altra volta una parata miracolosa lo graziano. Ci sono tutte le premesse, pensiamo – ingenui – in tribuna, per vedere un secondo tempo all’altezza delle migliori giornate.
Folli, veramente folli: speriamo in una specie di miracolo calcistico che non avverrà perché la Paganese nel secondo tempo scompare letteralmente dal campo. Scompaiono Firenze e Mauri, proprio gli atleti che nel primo tempo avevano fatto faville. La difesa azzurro stellata è in affanno; ma non è una novità. Gli attaccanti del Catanzaro sembrano tanti mostri; non lo erano mai stati fino a questo momento.
Vincono i calabresi in maglia giallorossa senza neanche dannarsi l’anima mentre sul “Marcello Torre” aleggiano venti di tempesta.
Appuntamento a martedì prossimo per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su
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