24.10.22

Paganese - Ilva Maddalena 1-1: un altro pareggio, ma gli alibi sono scaduti.

DI NINO RUGGIERO

Anche contro i sardi dell’Ilva Maddalena, la Paganese non è riuscita ad andare al di là di un risicato pareggio. L’alibi della giornata storta è scaduto; non regge più. Tanti indizi possono costituire una prova quando si effettuano investigazioni e si cercano colpevoli. Ebbene, credo che si possa dire – al di là delle comprensibili dichiarazioni d’ufficio dell’allenatore Giampà – che la squadra sta rendendo molto meno di quanto fosse lecito attendersi alla vigilia del campionato. 


La Paganese sconta errori di valutazione commessi in fase di allestimento della squadra, forse causati anche da una politica al risparmio. Per vincere o tentare di vincere un campionato non bastano le parole o gli intendimenti; ci vogliono i fatti. E i fatti – dopo otto gare di campionato – ci dicono che la Paganese è una buona squadra, non di più. Le squadre forti hanno connotazioni di spicco: presentano difese solide su cui puntano per scoraggiare gli avversari di turno. 

Era un pensiero anche dell’allenatore Giampà che inizialmente dichiarava di volere una squadra che incassasse pochi gol, piuttosto che una squadra che segnasse un gol più dell’avversaria. Preoccupa lo stato di salute complessivo della difesa che si fida un po’ troppo della tattica del fuorigioco e che proprio per questo incassa gol che sembrano evitabilissimi, al di là di quelle che possono essere decisioni arbitrali più o meno discutibili. Solidità difensiva: chi l’ha vista in queste prime gare di campionato?

Ma preoccupa molto anche l’assetto generale della squadra che ha difficoltà anche sotto rete; e questo probabilmente non era stato messo in preventivo. Oggi la situazione è più chiara. Si è capito ad esempio che la squadra è incompleta e traballante in alcuni ruoli; manca inoltre anche di ricambi in panchina che siano all’altezza dei titolari schierati. Probabilmente è stata presa alla leggera anche la regola degli under da schierare obbligatoriamente gara per gara, pena sconfitta. 

Per la verità qualcosa di buono si è visto con i due portieri schierati fino a questo momento (anche se, per tentare di vincere un campionato, può sembrare un azzardo affidare la porta a un diciottenne) e con Maccherini e Brugnano. Tutti da scoprire invece i laterali di spinta di destra e di sinistra che hanno inciso poco o niente fino a questo momento. Poche le certezze. 

Tra tutti, D’Agostino dotato di buona classe e di personalità, un lusso per la categoria. Accanto a lui girano bene Verna e Iuliano, due pedine di affidamento nella zona centrale del campo, almeno fino a quando riescono a sostenere i ritmi imposti dall’allenatore che vorrebbe una squadra sempre pronta e reattiva soprattutto sulle cosiddette seconde palle. 

Adesso dopo otto giornate – in ottica di primato – si può solo pensare di migliorare il rendimento e sperare che le squadre posizionate meglio in classifica abbiano un calo di risultati, non altro. Bisognerà prendere atto, in seno alla società che – sempre in ottica di primato – ci sono state erronee valutazioni di mercato, peraltro avallate anche dall’allenatore Giampà che ha sempre manifestato piena fiducia negli atleti a lui affidati. 

Altre soluzioni al momento non ci sono perché il mercato degli svincolati in questo periodo è un azzardo. Qualcosa potrebbe muoversi a dicembre con la riapertura del mercato ma bisognerà anche vedere come sarà posizionata la squadra in classifica. 
Se cioè il gioco varrà la candela.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com