17.10.22

Portici 1906 - Paganese 1-1: le giornate storte, e non solo…

DI NINO RUGGIERO

Il calcio è uguale in tutte le categorie. Anche in serie D bisogna fare i conti con più fattori; niente è mai facile quando ci sono in palio i tre punti. A Portici, la Paganese, oltre a evidenziare manchevolezze di natura tecnica già soppesate nelle partite giocate fino a questo momento, non è stata nemmeno fortunata e sul finale di partita, cinque minuti di fuoco, ha prima colto una traversa clamorosa e poi, di seguito, sprecato tre palle gol che gridano ancora vendetta. 

Le giornate storte devono essere tenute in conto nel corso di un lungo campionato. Nella casistica di specie sono contemplate; e quando capitano c’è poco da fare perché il destino pare divertirsi come quei folletti dispettosi della mitologia nordica, quelli che non si vedono, ma si sentono e fanno “schiattiglie” a non finire. Gli ultimi cinque minuti della gara di Portici sono la testimonianza diretta di quanto enunciato, folletti o non folletti. 


Detto dei componenti fortuna e sfortuna che nel corso di un campionato si inseguono e combattono per il predominio partita dopo partita, sarà però anche il caso di guardarsi per bene negli occhi a tutti i livelli per capire a fondo che cosa impedisce alla squadra di decollare. Crediamo che in caso di risultato sportivo poco soddisfacente il tutto non può essere sempre ricondotto alla sorte più o meno maligna. Solo sfortuna? No, diciamolo subito, anche sfortuna. 

Bisogna avere il coraggio di ammettere che l’attuale squadra non è proprio quella che si pensava di avere allestita e che avrebbe dovuto probabilmente combattere con una Casertana meglio attrezzata per la vittoria finale. Il campionato sta facendo emergere altre realtà, probabilmente poco considerate, proprio nel momento in cui la Paganese perde punti preziosi ed è, al momento, in una posizione di classifica che non è né carne né pesce. 

Ci sono state valutazioni errate in fase di allestimento della squadra o c’è qualcosa che ha frenato e frena la fervida fantasia di chi si aspettava di vedere all’opera una compagine di vertice?

Ancora un pareggio, dunque, è arrivato nel giorno in cui era attesa la risposta della squadra dopo il passo falso commesso contro la Palmese appena sette giorni addietro. Purtroppo non è la prima volta che la squadra azzurro-stellata dopo essere andata in vantaggio si fa rimontare quando sembra avere il predominio del gioco e dovrebbe affermare con la forza del gol la sua superiorità tecnica e territoriale.
“Quanno si’ ‘a ‘ncunia, statte; quanno si’ martiello, vatte” 

Quando sei incudine, statti; quando sei martello, batti. Lo suggerisce un noto un proverbio napoletano che calza a pennello per una Paganese sprecona oltre misura quando si trova davanti un avversario frastornato e inerme senza approfittarne. Cinismo, sicurezza, autorevolezza: dove state di casa?
Sprechi in quantità industriale che una squadra costruita per il primato non può permettersi. 

È accaduto nella partita di esordio con la Vis Artena; è accaduto con la Casertana fuori casa ed è accaduto anche in Sardegna contro l’Atletico Uri. Troppi indizi fanno una prova quando si fanno indagini e costituiscono la base di partenza per una indagine sulle effettive potenzialità di una squadra di calcio. 

Potremmo parlare ancora per molto di errori di valutazioni in fase di allestimento della squadra, ma va detto che al momento non c’è possibilità di tornare sul mercato e bisognerà attendere dicembre per poterlo eventualmente fare. 

Per il momento l’allenatore Giampà dovrà lavorare sugli elementi che ha a disposizione e cercare di trarre da ognuno di loro il meglio. E dovremo farcene una ragione, con tutta la delusione per qualcosa che poteva essere e al momento non c’è.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com