30.10.23

Risultati e classifica dopo l'ottava giornata.



L’intensità, l’equilibrio e la teoria degli spazi.

DI NINO RUGGIERO

Nel calcio non sempre vince chi gioca meglio; vince chi interpreta meglio la partita e chi riesce ad approfittare delle inevitabili manchevolezze dell’avversario di turno (che ci sono sempre, anche quando tutto sembra essere perfetto).

Ad Agropoli è andata in scena una Paganese diversa dal solito, per quello che riguarda gli uomini schierati. Tre impegni in una settimana hanno consigliato al tecnico Agovino di effettuare un turnover sostanzioso. Fuori De Feo, Semonella, Galeotafiore, Faiello, Orefice, Mancino; dentro Setola, De Franco, De Gennaro, Iannone e Sorgente. Niente da dire sulle scelte che spettano all’allenatore; nessuno più di lui può avere il termometro della situazione sotto controllo.

Dunque, Paganese diversa nello schieramento e, forse per questo, molto prudente e poco propositiva nei primi minuti di gioco. C’è da prendere confidenza con l’avversaria che appare vogliosa di arrivare al gol e ci vuole tempo per una squadra modificata nel suo insieme. Di certo non si vede nella prima fase la solita squadra propositiva e concreta. Solo dopo aver incassato, dopo una buona mezzora il primo gol, grazie a una disattenzione difensiva, la Paganese comincia la sua partita.

Si può rimediare; c’è tempo. La squadra conquista posizioni, si sistema meglio a centrocampo, alza il baricentro del gioco e sembra essere a un passo dal rimettere la partita sul piano della parità. L’occasione buona arriva sui piedi di Sorgente, innescato da un lungo lancio a scavalcare di De Franco, ma l’attaccante stecca a due passi dalla porta e non si avvede di avere Iannone completamente libero e smarcato solo davanti alla porta.

La giornata non è proprio buona per la Paganese e lo si vede nella ripresa, quando dopo venti secondi Orefice, con tiro a giro, a portiere battuto, incoccia in pieno la traversa.

Da questo momento in poi, in campo si vedono solo gli azzurro-stellati che prendono il comando delle operazioni ma incidono poco in fase realizzativa. La Gelbison chiude tutti gli spazi, raddoppia sul portatore di palla e alza una vera e propria linea Maginot davanti al suo portiere.

Non basta marcare una superiorità territoriale per vincere una partita; bisogna avere mentalità vincente e scaltrezza (o “cazzimma”, tanto per usare un neologismo applicato al calcio), dopo aver dimostrato di giocare un calcio effervescente e godibile sul piano dello spettacolo. Spettacolo e concretezza non sempre possono coesistere perché il principio del calcio si basa su dettami ineludibili. Sul piano dell’intensità agonistica, che è una delle prerogative di cui una squadra non può fare a meno, ci siamo. La squadra ha tenuto bene il campo e non ha mai mollato di un centimetro creando superiorità in ogni zona del campo. Lo è stata meno sotto il profilo delle equidistanze e dell’equilibrio tattico (non proprio cristallino), quando si è trattato di recuperare il risultato. In tanti anni vissuti da cronista sportivo, autentici maestri di calcio mi hanno insegnato che bisogna essere bravi a creare spazi in avanti quando si ha il possesso del pallone e bisogna invece saper restringere gli spazi agli avversari che attaccano. Una volta, quelli che masticavano calcio vissuto, la chiamavano “teoria degli spazi” che per la verità – essendo lapalissiana – non ho mai capito se viene insegnata a Coverciano.

La squadra, tornando alla partita di Agropoli, a un certo punto della gara si è divisa in due tronconi ed è mancata la lucidità tattica che avrebbe consentito di non beccare i due contropiedi che hanno premiato in modo assai generoso la Gelbison.

Sul rendimento dei singoli ho già detto abbondantemente subito dopo la gara nel consueto pagellone e non è il caso di aggiungere altro. Adesso mi viene da dire solo che la Gelbison ha raccolto con mestiere e cinismo tutto quello che la Paganese graziosamente le ha lasciato.

Una sconfitta prima o poi doveva arrivare, è vero. Adesso bisogna solo guardare avanti e ricordarsi del programma di minima fissato all’inizio del campionato. La squadra quel programma lo sta rispettando in pieno. Per altri traguardi bisognerà attendere. Purtroppo è così.

da paganesegraffiti.it

Gelbison-Paganese 3-0: le pagelle di PaganeseGraffiti.

Non sembri un paradosso: il risultato finale penalizza più del dovuto una Paganese che si è espressa su buoni livelli per gran parte della gara. La sconfitta non deve avvilire. La squadra ha un gioco e una precisa identità, particolare di non poco conto. Ma è giovane e va sostenuta anche quando – pur dominando territorialmente – non riesce a trovare la via del gol. Bisogna riconoscere che il turnover osservato da Agovino non ha prodotto gli effetti sperati. Il nuovo tridente offensivo schierato ha superato la prova solo con Coquin che si è fatto valere come ala destra.

Pinestro 5 – Poco da fare sui gol incassati. Viene spiazzato da un tiro sporco in occasione del primo gol. Prende gli altri gol due su contropiede impostati dagli avversari senza riuscire a metterci la classica pezza.

Ianniello 5 – Difende abbastanza bene ma non riesce mai a ripartire e a dare una mano a Coquin in fase offensiva. Si perde nel bailamme tattico nel secondo tempo quando la squadra si sbilancia in avanti.

Setola 5 – il voto basso non è una bocciatura anche se commette un paio di errori in fase di impostazione nel primo tempo. Gioca senza acuti e ha il suo da fare per presidiare la fascia sinistra del suo schieramento.

Faiello sv (dal 71′) – Entra nel momento in cui la squadra è già sbilanciata in avanti alla ricerca del pareggio. Ci mette tutto l’impegno possibile senza però essere determinante come in altre occasioni.

De Gennaro 5 – Si limita al compitino nella zona centrale del campo senza acuti. Non riesce a supportare il gran lavoro di Langella che sembra predicare nel deserto. Va però incoraggiato perché come under ha le qualità per crescere.

Porzio 5 (dal 60′) – Entra per dare una mano alla squadra in avanti. Si impegna come al solito ma non riesce a sfondare sulla fascia intasata fino all’inverosimile dai difensori cilentani. Affolla inutilmente l’area di rigore avversaria.

De Franco 6 – È tra i meno colpevoli della disfatta di Agropoli. Difende bene e mette ordine nella difesa per buona parte della gara. Ha grande personalità e la mette al servizio della squadra. Perde qualche colpo quando la formazione si sbilancia in avanti, a difesa aperta. Ma in buona sostanza, tutto sommato, riesce a dare sostanza al reparto arretrato.

Esposito 5,5 – Non sembri strano che proprio il duo centrale di difesa sia il meno penalizzato dal voto in pagella. Regge bene il peso offensivo degli avversari ma si distrae come tutti quando la squadra si sbilancia in avanti alla ricerca del pareggio.

Iannone 5 – Viene schierato a sinistra in avanti, nella posizione tenuta così bene a Palma Campania, ma non ripete la bella prestazione di Coppa Italia.

Mancino sv (dal 71′) – Entro quando i giochi sono fatti e non riesce a dare il contributo che Agovino si aspetta da lui

Langella 6 – È tra i pochi a non perdere mai la testa anche nei momenti più delicati della squadra. Peccato che non possa usufruire di un contributo quantitativo nella zona nevralgica del gioco dai compagni di reparto.

Sorgente 5 – Voto di stima. Chi si aspettava di vedere all’opera un centravanti che finalizzasse il lavoro della squadra è rimasto deluso. È sembrato avulso dalle manovre della sua squadra e ha fallito l’appuntamento con il gol in una clamorosa azione.

Orefice 5,5 (dal 46′) – Entra al posto di Sorgente all’inizio del secondo tempo. Avvio scoppiettante con traversa colpita a portiere battuto. Poi si perde tra le folte maglie della difesa avversaria

Del Gesso sv – Esce per infortunio ma fino a quel momento incide poco nel gioco della squadra

Caruso 5 (dal 35′) – Voto di incoraggiamento. Spiace dirlo, ma il primo gol incassato viene facilitato da un suo errato disimpegno difensivo al limite dell’area. L’errore lo condiziona per tutto il resto della gara. Deve crescere e si cresce giocando.

Coquin 6 – Schierato a sorpresa nel trio d’attacco sulla destra, è tra i pochi a essere lucido e propositivo in ogni momento della gara. Sono in due gli avversari costantemente sulle sue tracce. Le sue sgommate lasciano il segno. Gli è mancato solo il gol.

Allenatore Agovino 6 (di stima) – Porta numerosi variazioni alla squadra in vista dei tre impegni consecutivi in sette giorni. Per questo non gli si può dare torto, ma non tutti i calciatori schierati hanno risposto positivamente alle sollecitazioni dell’allenatore. Cambia registro nel secondo tempo ma gli avversari erigono una fitta barriera difensiva e colpiscono per due volte in contropiede.

da paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - E' la dura legge del gol.

Se Cristo si fermò ad Eboli la Paganese s'è fermata, in zona, ad Agropoli. Prima o poi doveva capitare e a far cadere l'imbattibilità della Paganese ci ha pensato la Gelbison degli ex Monticciolo, Camilleri e Tazza. Perdere ci può stare e in un sol colpo, oltre a cadere l'imbattibilità, si peggiora la solidità difensiva, tre gol quando nelle recedenti 7 gare ne aveva subito quattro, e si acuisce il problema del gol con l'attacco meno prolifico tra le squadre di vertice. 

Alla vigilia temevo questa trasferta appunto per le potenzialità dell'organico di Monticciolo ma dopo un quarto d'ora, confrontandomi in tribuna stampa con i colleghi, non capivo perchè la Paganese non spingesse sull'accelleratore, aumentando i giri del suo motore come fatto poi nella ripresa, per far valere il maggior tasso tecnico creando i presupposti di una superiorià comunque poi da concretizzare. E' questo il limite, al momento della Paganese che, aldilà dei massicci cambi che Agovino ha fatto nell'undici di base, a giusta o sbagliata ragione, fa fatica a concretizzare la grossa mole di gioco. Facciamo fatica a far gol.Una canzone storica degli 883 diceva "E' la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però, se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono, Loro stanno chiusi ma, alla prima opportunità, salgon subito e la buttan dentro a noi".

Orefice ed il gol hanno perso il feeling, tra imprecisione e sfortuna, rispetto ad un avvio al fulmicotone con quattro reti nelle prime quattro giornate. E se non segna lui o Coquin la porta non si vede, come non la vede Sorgente che, aldilà delle poche apparizioni per infortunio, tra San Marzano, Rotonda e Gelbison, non ha avuto scelte felici sotto rete. Clamoroso ieri il mancato appoggio a Iannone, tutto libero, che comunque non ha inciso.

Nessun dramma ma considerazioni. Il risultato è ampio e bugiardo! Questa Paganese però deve trovare qualche soluzione per finalizzare il gioco che esprime e che puntualmente si arena ai sedici metri. E' impensabile entrare in porta con il pallone. Servono soluzioni di campo e qualcuna dal mercato. Con piccoli accorgimenti questa squadra può fare un gran campionato per la qualità che ha la rosa ed il gioco che esprime. 

Ora al Torre arriva l'Andria mercoledi. Nessun timore! Possiamo giocarcela con tutte, avendo poi alle spalle la Curva Nord che spinge. Che spettacolo di tifo ad Agropoli. Chapeu! 

Peppe Nocera - paganesemania.it

Gelbison-Paganese 3-0: primo ed immeritato ko. Eccessivo il risultato finale.

Al "Guariglia" di Agropoli arriva la prima sconfitta stagionale della Paganese ad opera della Gelbison che si impone col risultato di 3-0. Un passivo, per quanto visto durante i 90 minuti, eccessivamente pesante con la Paganese disattenta e sfortunata in occasione del primo gol che poi ha subito il colpo del KO a metà ripresa nel momento di maggiore pressione con la Gelbison praticamente alle corde e rintanata nella propria metà campo. 

Agovino sorprende tutti e, probabilmente tenendo conto del turno infrasettimanale in programma mercoledì, vara un'inedita Paganese concedendo un turno di riposo ad Orefice e Mancino. In attacco così spazio a Sorgente supportato da Iannone e da Coquin che, avanzato sulla linea degli attaccanti, lascia il posto in mediana, al fianco del duo Langella-Del Gesso, a De Gennaro. L'impiego del 2004 dal primo minuto consente ad Agovino così l'inserimento over di Setola sull'out mancino della difesa completata da De Franco, preferito a Galeotafiore, Esposito e Ianniello. 

È una prima frazione al piccolo trotto che, complice il gran caldo, non fa aumentare i giri del motore ai 22 in campo. La Paganese lascia il possesso palla alla Gelbison preferendo il pressing alto e le ripartenze cercando di sfruttare la verve di Coquin. Al 20' i rossoblu rompono gli indugi con Tazza che chiama Pinestro alla parata in due tempi; qualche minuto di lancetta dopo è proprio Coquin a sparare alto da buona posizione dopo un'azione prolungata sulla destra di Ianniello. Alla mezz'ora ci prova Croce in acrobazia a sfiorare il gol del vantaggio che, però, arriva dopo appena 5 minuti. Caruso, entrato pochissimi minuti prima per l'infortunato Del Gesso, perde una sanguinosa palla al limite, Sall ci crede e prova la conclusione che, complice la deviazione di Esposito, supera Pinestro. Sul finire della prima frazione la Paganese ha anche l'occasione per pareggiare ma in una ripartenza in superiorità numerica Sorgente prova la conclusione anziché servire Iannone tutto solo in area. 

Dagli spogliatoi vien fuori una Paganese più arrembante e desiderosa subito di rimettere sui binari giusti la gara. E ci prova dopo appena 30 secondi col neoentrato Orefice che dal limite colpisce l'incrocio dei pali a Milan battuto. L'estremo difensore rossoblu si supera poi 4 minuti dopo quando devia d'istinto la conclusione a botta sicura di De Gennaro. C'è praticamente solo la Paganese in campo che continua ad aumentare il ritmo alla ricerca del varco giusto per colpire. Ma proprio nel momento di maggiore pressione con la Gelbison praticamente alle corde arriva la doccia fredda. Bubas, su un lancio lungo di Sall dalla difesa, si incunea tra le maglie di una disattenta difesa azzurrostellata e batte Pinestro con un preciso diagonale. Lo stesso attaccante rossoblu cala il tris a tre dal termine quando, con la Paganese sbilanciata in attacco, supera il numero uno azzurrostellato con un pallonetto.

Arriva così la prima sconfitta stagionale della Paganese. Un passivo eccessivo per la squadra di Agovino che esce comunque incitata e supportata dagli encomiabili 600 paganesi presenti nel settore ospite

IL TABELLINO

GELBISON (3-5-2): Milan; Sall, Manzo, Russo; Camilleri, Lollo, Tazza (33' st Tumminelli), De Pasquale (43' st Di Lorenzo), Ferrante (33' st Cellammare); Dellino (7' st Casiello), Croce (23' st Bubas). In pancina: Cirillo, Casiello, Mettivier, Tessitore, Prinari. Allenatore: Monticciolo.

PAGANESE (4-3-3): Pinestro; Ianniello, Esposito G., De Franco, Setola (25' st Faiello); Del Gesso (34' pt Caruso), Langella, De Gennaro; Coquin, Sorgente (1' st Orefice), Iannone (25' st Mancino). In panchina: Grimaldi, Rocca, Galeotafiore, De Feo, Porzio. Allenatore: Agovino.

ARBITRO: Carlo Palumbo di Bari (Cantatore-D'Ambrosio).

RETE: 34' pt Sall, 30' st e 41' st Bubas.

NOTE - Spettatori: 1.000 circa. Ammonito: De Gennaro (P), Porzio (P), Manzo (G). Angoli: 3-7. Recupero 1' pt, 5' st

da paganesemania.it

24.10.23

I piacevoli problemi di abbondanza.

DI NINO RUGGIERO

La Paganese cammina con passo fermo e autorevole sulla strada maestra della salvezza.

Si, è vero, pareggia in casa. Ma non è affatto una tragedia. Può capitare, senza che ci siano sirene di allarme pronte a suonare, quando si è coscienti delle proprie possibilità e dei traguardi da raggiungere.

Contro la squadra lucana del Rotonda, gli azzurro-stellati sono autori di un crescendo rossiniano. Partono lenti, imballati nell’incedere in fase di costruzione del gioco, imbacuccati come sono da una coltre di asfissianti marcature a uomo; si dibattono per buoni quarantacinque minuti per sganciarle queste benedette marcature ma non ci riescono; e la squadra deve aspettare il secondo tempo per esplodere in tutta la sua potenzialità.

Bella la Paganese del secondo tempo; bella, intrigante e sbarazzina come nelle giornate migliori. Come è strano il calcio. Esce Faiello, uno degli elementi di spicco della squadra, beniamino del pubblico, marcato a vista per tutto il tempo almeno da due avversari, e la squadra ha come un sussulto di orgoglio, quasi a dire “mo’ vi faccio vedere io!”. Segna il gol del pareggio con Coquin e sfiora più volte la rete della vittoria. Peccato per il rigore fallito in malo modo da Orefice, uno che difficilmente stecca dagli undici metri.

È il calcio, facciamocene una ragione, senza tirare in gioco fortuna e sfortuna.

A questo punto, dopo sette gare disputate senza sconfitte, credo sia giusto, per onorare una squadra che in campo si fa rispettare, fare quello che in napoletano si chiama “paraustiello”. Scusate, ma tutti noi, quando era in discussione addirittura la partecipazione al campionato, avremmo scommesso qualcosa sulla bontà di una compagine costruita in quattro e quattr’otto con un portafoglio niente affatto generoso?

Allora, in quel tempo, con le premesse di un campionato da affrontare con tanti giovani calciatori, tutti, addetti ai lavori, giornalisti, tifosi, ci siamo fatti un esame di coscienza e ci siamo detti, forse anche dandoci un pizzico sulla pancia: ben venga una squadra giovane affidata a un allenatore emergente che guarda al calcio con una sua idea di gioco. Pensiamo a salvare per prima cosa la categoria e poi, una volta sistemato il sospeso con l’erario (la famosa spada di Damocle che non ci dà pace), pensiamo pure più in grande. È così, o no? Credo proprio di sì.

Sono poi arrivate le prime soddisfazioni, il passaggio del turno di Coppa Italia con la squadra di Castellabate e con il San Marzano, la vittoria in casa con il Barletta, la vittoria esterna con il Bitonto. Poco, assai, non si sa. Sappiamo solo che la squadra ben guidata da Massimo Agovino sta mantenendo fede alle premesse iniziali che erano condensate in una salvezza tranquilla. Altri traguardi? Non lo possiamo sapere anche se il cuore è sempre aperto alla speranza. Sarà il tempo a dirci dove si potrà arrivare.

Per intanto c’è la complessiva buona esibizione con il Rotonda, squadra rognosa e di categoria. Delle prestazioni singole vi ho già detto tutte con il solito pagellone post-partita.

Qualcosa mi va di aggiungerlo in tema tattico. Premesso che Agovino deve fare delle scelte dolorose e che più d’uno della rosa meriterebbe di giocare con maggiore assiduità, bisogna anche dire che l’esperimento della coppia Coquin-Faiello non è stato per niente un flop. L’allenatore avrà avuto modo di notare, o noterà dopo aver rivisto la partita (perchè sono certo che lo fa dopo ogni partita) che Faiello difficilmente potrà espletare i compiti che sono di un attaccante puro. Il suo preziosissimo apporto è però imprescindibile sulla fascia quando parte da dietro, anche con inserimenti nella trequarti campo. Come fare per far coesistere due elementi di grande classe e temperamento come Faiello e Coquin dovendo fare i conti con l’obbligatorio schieramento di quattro under? Bel dilemma. Intanto va detto che, senza nulla togliere a Mancino, elemento prezioso anche dal punto di vista tattico, anche Iannone bussa con insistenza per trovare un posto in prima squadra fin dall’inizio.

Insomma piacevoli problemi di abbondanza per Agovino che si troverà a giocare tre partite in una settimana. Sabato prossimo, infatti, è prevista la trasferta di Agropoli, campo di gioco del Gelbison; tre giorni dopo, il primo di novembre gara casalinga con l’Andria; 5 novembre trasferta a Palma Campania.

Tre gare per capire qualcosa in più. Forse non tutto, ma parecchio sì.

da paganesegraffiti.it

23.10.23

La Paganese vista da...Nocera! - I se non fanno la storia... ma che peccato!

Non finisce di stupire la Paganese! Questo sarebbe stato l'incipit dell'articolo se Orefice avesse segnato il calcio di rigore che avrebbe regalato, probabilmente, la partita alla Paganese e di conseguenza la vetta della classifica. Ma tra quello che poteva essere e quello che è stato ci sono troppi se. Nel calcio come nella vita i se non fanno la storia e non riscrivono le classifiche. 

Peccato! Questo è invece l'attacco dell'articolo dopo che, come i tifosi allo stadio, sono rimasto impalato e stupefatto per l'errore dal dischetto dello specialista Orefice. Il calcio è strano! L'estroso numero dieci azzurrostellato era stato sempre implacabile dagli undici metri, sino a mercoledi quando aveva spiazzato, alla sua maniera, Feola portiere del San Marzano, realizzando uno dei cinque rigori per la qualificazione. 


Un peccato! Faiello e compagni avrebbero meritato la vittoria e il primato perchè sono l'autentica sorpresa di questo avvio di stagione che vede l'undici di mister Agovino ancora imbattuta, in campionato e coppa, con la miglior difesa del torneo, solo quattro reti al passivo di cui due autoreti. Senza i due pareggi frutto di due imprecisioni, quello di Pinestro a Nardò e quello di ieri di Orefice con il Rotonda, la Paganese sarebbe stata prima con 17 punti con più due sul Fasano. Altri se che, però, ci distolgono dalla realtà. 

Se invece, e questo è un se realistico non fantastico, guardiamo in faccia alla realtà vediamo come questa squadra stia facendo un grande campionato, lontano dalle più rose aspettative iniziali. 
Una squadra che anche con il Rotonda, nonostante il gol fortunoso dei lucani che ha modificato l'atteggiamento tattico imbrigliando Coquin e compagni, con grande pazienza è riuscita a cambiarne la storia stanando l'avversario dal suo guscio.  

Il ricamo del primo tempo con il classico schieramento leggero non ha dato i suoi frutti poi nella ripresa il cambio di passo. Agovino inserisce l'armatura pesante con l'ingresso di Sorgente e Iannone, supportati da Coquin tra i migliori dei suoi, che hanno dato più profondità e creando più occasioni. Sorgente ha dato un riferimento più marcato al reparto, IannonE sfondava a sinistra con Coquin indemoniato a destra. Poi i rigori si segnano e si sbagliano! 

L'attestato di stima più bello i ragazzi di Agovino, che hanno giocato alla presenza in tribuna anche dell'ex presidente Raffaele Trapani, lo hanno avuto al triplice fischio quando, stremati, sono stati surclassati e coccolati dagli applausi scroscianti del Torre.     

Peppe Nocera - paganesemania.it

Paganese-Rotonda 1-1: la rassegna stampa da PaganeseGraffiti.




Coquin, che gol! Orefice stecca su rigore (Paganese-Rotonda 1-1)

Poteva essere, ma non è stato. Vittoria sfumata per un rigore sprecato. Capita. Nessun processo mediatico, sia chiaro. La squadra cammina nel suo percorso verso la salvezza e continua a essere imbattuta. Di “se”, “ma” e “però” il calcio non sa che farsene. Andrà meglio la prossima volta perché la squadra è viva e vegeta. Le pagelle del match

Pinestro 6 – Poco impegno per lui. Solo interventi di normale amministrazione. Rimane sorpreso dalla deviazione della barriera su calcio di punizione battuto dal limite. Ma poteva ben poco.

Ianniello 6 – Partita senza acuti sulla destra dello schieramento a quattro della difesa. Potrebbe partecipare più attivamente alla manovra sulla fascia, cosa fatta in altre occasioni, ma si limita al compito quotidiano.

Esposito 5,5 – È meno preciso del solito quando si tratta di impostare da dietro. Perde qualche palla velenosa a difesa aperta. Non è da lui. Va meglio nella ripresa quando bada al sodo.

Galeotafiore 6,5 – Solita partita gagliarda e generosa. Si erge a baluardo quando la partita diventa più dura e la squadra del Rotonda osa di più in avanti. Per gli avversari semaforo rosso dalle due parti.

Semonella 5,5 – Deve tenere testa al più intraprendente attaccante avversario che si incunea velocissimo sulla fascia. Dopo i primi affanni e i primi recuperi riesce a prendere le contromisure al suo uomo e conclude in crescendo.

Faiello 6 – Generosissimo, come al solito, rimane intrappolato sulla destra dello schieramento con due uomini costantemente addosso. Una bella trappola per l’atleta considerato non a torto, una fonte di gioco offensivo della Paganese. Esce per motivi tattici, non certo per demeriti.

(dal 57′ Iannone 6,5) – Gioca in posizione di ala sinistra e porta maggiore peso all’attacco. Entra in quasi tutte le azioni che la squadra propone nella seconda parte della e procura il calcio di rigore con una ficcante azione in avanti.

Langella 7 – È uomo squadra, anche quando sembra non essere nella migliore delle giornate. Dal suo magico sinistro partono quasi tutti i suggerimenti per gli attaccanti. Tiene il campo fino all’ultimo con splendida disinvoltura.

Coquin 8 – Il voto alto è un premio più che meritato per la sua prestazione generosa e gagliarda. Cambia più di una volta posizione in campo e segna con un tiro chirurgico rasoterra alla sinistra del portiere. Gol da definire imparabile.

Orefice 5,5 – Prova sufficiente anche se sofferta perché non riesce a trovare spazi tra due marcantoni che non lo fanno respirare. Potrebbe rifarsi con un tiro dagli undici metri. Ma stavolta stecca malamente e si fa ipnotizzare dal portiere avversario.

(dal 85′ Setola s.v.) – Si piazza sulla destra e nei pochi minuti disputati si fa valere. Troppo poco per una valutazione.

Del Gesso 5,5 – Gara senza infamia e senza lode. Per quanto si impegni, non riesce a dare un contributo soddisfacente alla manovra di centrocampo. Più di una volta non è preciso in occasione dell’ultimo passaggio.

Mancino 5,5 – Prova così così. Sulla fascia sinistra non riesce a farsi largo e a incidere con la sua azione. Va incoraggiato per l’impegno che profonde e probabilmente va riportato a destra per farlo rendere al massimo.

(dal 70′ Sorgente s.v.) – Gioca nella posizione a lui più congeniale di centravanti d’area. Si fa valere ma non riesce a trovare la porta.

Allenatore Agovino 6 – Stavolta la sorte non gli è amica. La squadra reagisce a un brutto primo tempo durante il quale si fa imbrigliare dagli avversari. Si gioca la carta Faiello nel tridente offensivo e non si può dire che sia andata come nelle aspettative della vigilia. Buona la ripresa giocata all’insegna di “Anema e core”. Dovrà cercare di fare coesistere Faiello e Coquin, due elementi dotati di buon tasso tecnico. Per farlo dovrà trovare una sistemazione ai quattro under che deve schierare per forza.

da paganesegraffiti.it

19.10.23

Avanti un altro, Faiello la marcia in più. ( Le pagelle di PaganeseGraffiti.).

San Marzano-Paganese - Le pagelle di PaganeseGraffiti.

Gli azzurrostellati (che non sono “liguorini” come qualcuno si ostina a definirli senza rendersi conto che i liguorini sono padri redentoristi) compiono una bella impresa e riescono a passare il turno anche se solo ai calci di rigore. Una bella soddisfazione per una squadra costruita senza grossi impegni finanziari e che – tra l’altro – nell’occasione ha schierato giovani di primo pelo che non hanno affatto demeritato.

Esposito 6,5 – Una certa incertezza sui due gol incassati nel primo tempo. Si riabilita alla distanza. Neutralizza con grande bravura il primo rigore calciato dal San Marzano

Faiello 8 – È già in gran forma. Spreca, dopo averla propiziata, un’ottima occasione da rete nei primi minuti e poi realizza di testa il gol del momentaneo 1-2 su cross di Iannone. Con lui in campo la Paganese ha una marcia in più. Non si ferma mai e realizza con freddezza l’ultimo calcio di rigore.

Galeotafiore 7 – Sempre generoso e gagliardo trova sul suo cammino Ferrari che svaria su tutto il fronte di attacco. Si fa valere quando il gioco si fa duro senza alcun timore. Lascia posto e compiti a Giuseppe Esposito nel secondo tempo.

De Franco 7 – Contribuisce a dare sicurezza alla difesa. Il tempo di prendere confidenza con il sistema di gioco difensivo e poi si erge con tutta la sua classe ed esperienza a baluardo del reparto arretrato, fungendo anche da organizzatore del gioco a sostegno di Langella.

Setola 7 – Prova di tutto rispetto sulla destra della difesa. Si fa trovare impreparato sul secondo gol messo a segno da Ferrari che riesce a tirare dalla sinistra sorprendendo il portiere Esposito. Ma si fa valere con autorevolezza quando si tratta di aggredire gli avversari in possesso di palla e si propone più di una volta in avanti sulla sua fascia destra. È un altro elemento da tenere d’occhio perché ha una vitalità incredibile.

Semonella 6,5 – Soffre inizialmente la velocità di Marotta che tende a farsi largo sulla destra del suo schieramento. Poi prende le contromisure ed esegue il suo compito di difensore di fascia con licenza a proporre iniziative per l’attacco.

Iannone 7 – Sta prendendo confidenza con il modulo di gioco proposto da Agovino. Segna, tra l’altro, un gol da antologia seminando per strada un paio di avversari e cogliendo l’incrocio dei pali con uno spettacolare tiro a giro. Freddo e glaciale dal dischetto. Non perdona il suo tiro.

Caruso 6 – Al debutto assoluto non sfigura. Gli manca ovviamente l’intesa con i compagni di reparto, ma dimostra di poter essere utile alla causa della squadra. Viene sostituito con Del Gesso all’inizio della ripresa

(dal 46′) Del Gesso 6 – Viene chiamato a fare un contributo quantitativo alla squadra soprattutto perché conosce tutti i meccanismi del gioco applicati. Il suo compito viene svolto senza acuti ma anche senza sbavature.

Sorgente 6 – Ha tanta voglia di emergere e lo dimostra affrontando la difesa avversaria senza alcun timore. Lotta e si fa valere dalla trequarti in avanti e viene steso più di una volta senza pietà. Fallisce però un paio di occasioni da gol.

Langella 7 – Solita regia pulita ed essenziale nella zona nevralgica. Si avvale dell’incredibile vitalità di Faiello e dell’entusiasmo di Caruso e De Gennaro che gli fanno da contorno. Ottimi alcuni suoi lanci illuminanti.

De Gennaro 6,5 – Gara sostanziosa nella zona centrale del campo. Riesce a interpretare nel migliore dei modi il ruolo di aiuto per Langella. Buona intensità di gioco, senza pause. Non male per un ragazzo del 2005 alla sua prima apparizione in serie D.

(dal 46′) Esposito 7 – Entra in gioco nella ripresa e si integra alla perfezione con De Franco. Oramai gioca a occhi chiusi nel reparto arretrato e dimostra di essere un punto di forza della squadra.

(dal 70′) Orefice 7 – C’è bisogno di più velocità in avanti e c’è tutto il tempo per arrivare all’auspicata vittoria che sembra a portata di mano. Non riesce a fare gol in azione ma pennella con grande freddezza il primo rigore. Portiere da una parte e pallone dall’altro.

Allenatore Agovino 7,5 – Non sbaglia una sola virgola in tutta la partita. Prima schiera una squadra sperimentale per dare la possibilità di mettersi in luce a chi fino a questo momento ha avuto poco spazio. Poi intuisce di poter vincere e mette nuova linfa in squadra nella parte cruciale della gara. Sta facendo un buon lavoro, risultati a parte. Meglio però che siano positivi…

Agovino felice e sorpreso: "Ho ricevuto grandi risposte!".

PALMA CAMPANIA – La Paganese conserva l’imbattibilità e dalla gara di Coppa Italia esce con tante certezze in più anche Massimo Agovino. Il turnover del tecnico azzurrostellato ha prodotto i suoi frutti, sorprendendo favorevolmente lo stesso Agovino: “A dir la verità un po’ temevo il fatto di cambiare 4-5 giocatori rispetto a quella che è la formazione delle ultime settimane, c’era un po’ di ansia per questa piccola rivoluzione. Ma pur facendo un turnover ampio, il gioco non è mai scaduto e ho visto grandi cose. Ho avuto risposte importantissime da chi ha giocato meno finora. Molti allenatori davanti a risultati positivi si fossilizzano sugli undici e non vedono cosa c’è attorno, invece questa partita mi ha dato la possibilità di vedere altro e ora so che abbiamo altri giocatori validissimi oltre a chi ha fatto bene finora. Si sono ritagliati un posto importante nella testa dell’allenatore, mi mettono in difficoltà nelle scelte ma sono straordinariamente felice di questo. Non ci sono maglie assegnate in questa squadra”

Decisiva la reazione avuta dopo il 2-0 del San Marzano. La rete di Ferrari avrebbe potuto ammazzare chiunque invece la Paganese ha risposto immediatamente: “Dopo il 2-0 ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a fare la partita. Abbiamo vinto attraverso il gioco, il furore agonistico, la voglia che ci mettiamo sempre, il correre per il compagno. Sono aspetti che mi emozionano”.

Fra le tantissime note positive, il rientro da titolare di Giuseppe Faiello che, dopo aver scontato la squalifica in campionato, ora si candida per tornare nell’undici base. Letteralmente travolgente il capitano della Paganese, anche in un ruolo nel quale nemmeno Agovino immaginava di vederlo: “Non mi aspettavo la partita di Faiello da ala pura, non pensavo potesse ricoprire questo ruolo invece mi ha smentito. È un capitano straordinario, è stato da parte senza fare polemica in queste settimane e ha fatto una prestazione superlativa quando è stato chiamato in causa”

L’ultimo pensiero di Agovino è per i tifosi, arrivati in numero massiccio da Pagani nonostante il giorno infrasettimanale: “Finalmente vediamo in trasferta i nostri tifosi, penalizzarli ad oltranza per un episodio dell’anno scorso è ingiusto. Destinare loro 70 biglietti in trasferta equivale a non dargli la possibilità di seguirci perché sono coerenti. Ciò che possono fare si è visto sul 2-0: ci hanno spinto a rimontare, senza loro probabilmente non avremmo avuto la stessa reazione. La loro spinta non può passare inosservata, abbiamo bisogno dei nostri eccezionali tifosi anche fuori casa”.

Alfonso Esposito - paganesemania.it

Coppa Italia: rimonta e vittoria ai rigori contro il San Marzano.

PALMA CAMPANIA - Successo ai rigori, ma assolutamente meritato per quanto fatto vedere nei tempi regolamentari, per la Paganese contro il San Marzano. Gli azzurrostellati si qualificano ai sedicesimi di Coppa Italia, rimontando dal 2-0 iniziale dei blaugrana e compiendo il sorpasso nella lotteria finale dei calci di rigore (non sono previsti supplementari). Nessun errore per i giocatori della Paganese dagli undici metri,  unico penalty fallito quello di Maimone ad inizio lotteria, parato dal giovane portiere azzurrostellato Simone Esposito.

Nel complesso una buona prova per la Paganese, con tanti volti nuovi dal primo minuto ed un turnover abbastanza massiccio da parte di Massimo Agovino (così come anche sul fronte San Marzano da parte dell’ex Giampà, sempre più in bilico). L’avvio della squadra di casa è stato ad altissima intensità: buone trame di gioco dei blaugrana ed una aggressività che hanno sorpreso la Paganese. Per oltre venti minuti molto meglio il San Marzano, che ha sbloccato la sfida al quarto d’ora con l’ultimo arrivato Melillo (in posizione dubbia). Alla mezz’ora è arrivato anche il raddoppio dei blaugrana con Ferrari abile a superare in uscita Esposito. Sul 2-0 è però cambiata la partita e la Paganese ha saputo reagire immediatamente grazie a Iannone. L'esterno offensivo ex Messina ha fatto svoltare gli azzurrostellati, prima servendo a Faiello – primo gol stagionale per il capitano, tornato ai livelli della scorsa stagione - un assist al bacio per il 2-1 e poi trovando il pareggio con una bella giocata personale poco prima del 45’. Gli azzurrostellati hanno sfiorato il vantaggio prima dell’intervallo con Sorgente che ha cestinato un pallone solo da spingere in porta calciando addosso a Feola.

Nel secondo tempo la spinta della squadra di Giampà si è affievolita, mentre la Paganese ha preso il predominio del terreno di gioco, costruendo le migliori occasioni e dominando sotto il profilo del possesso e dell’intensità. Oltre ad una potenziale occasione per Del Gesso fermato in posizione regolare da una chiamata arbitrale dubbia, gli azzurrostellati hanno colpito un palo con Orefice dopo una bella azione sulla destra orchestrata da Faiello e Setola (fra i migliori in campo entrambi, insieme a Iannone). Sempre Orefice ha sprecato la palla del vantaggio facendosi ipnotizzare da Feola in uscita. In pieno recupero il San Marzano ha sfiorato il colpaccio con un’acrobazia di Coly in piena area di rigore.

Nell’appendice dagli undici metri, decisivo l’errore di Maimone al primo tentativo parato da Esposito. Per la Paganese a segno Orefice, Langella, Iannone, Setola e Faiello che ha fatto scattare la festa degli oltre 300 tifosi arrivati da Pagani.

IL TABELLINO

SAN MARZANO (3-4-3): Feola; Pisciotta, Chiariello, Bruno (12’ st Cipolla; 19’ st Cusati); Somma, Montoro (12’ st Balzano), Maimone, Mancini; Marotta (12’ st Emmanouil), Ferrari (35’ st Coly), Melillo. A disp.: Cevers, Casillo, Caldiero, Penka. All.: Giampà.

PAGANESE (4-3-3): Esposito S.; Setola, Galeotafiore (1’ st Esposito G.), De Franco, Semonella; Caruso (1’ st Del Gesso), Langella, De Gennaro; Faiello, Sorgente (25’ st Orefice), Iannone. A disp.: Pinestro, Mancino, Seghetta, Parisi, Rocca, Boiano. All.: Agovino.

ARBITRO: Saccà di Messina (D’Ettorre-Bosco).

RETI: pt 14’ Melillo (S), 30’ Ferrari (S), 33’ Faiello (P), 41’ Iannone (P).

NOTE: ammoniti Montoro, Chiariello, Galeotafiore, De Franco. Angoli 3-7. Recupero: 3’ pt; 5’ st. Sequenza rigori: Orefice (P) gol, Maimone (S) parato; Langella (P) gol, Emmanouil (S) gol; Iannone (P) gol, Melillo (S) gol; Setola (P) gol, Coly (S) gol; Faiello (P) gol

Alfonso Esposito - paganesemania.it

16.10.23

Una marcia in più.

DI NINO RUGGIERO

Vi dico subito, a scanso di equivoci, che la partita tra Bitonto e Paganese, disputata a Bitetto, non l’ho vista. Ho sperato fino all’ultimo in un ravvedimento del Bitonto calcio in tema di trasmissione in diretta dell’evento. Niente da fare. Hanno detto che non avrebbero trasmesso la partita, pur detenendo tutti i diritti, e così è stato. Capita, siamo pur sempre tra i dilettanti anche se ci sforziamo di credere e di affermare che il pedigree delle squadre partecipanti a questo campionato meriterebbe un’altra denominazione, tipo vecchia C2.

Parliamo d’altro. La Paganese ha conquistato una vittoria preziosa e lo ha fatto con una certa naturalezza in virtù di un impianto di gioco che concede poco allo spettacolo e che è estremamente redditizio. Avrete letto in proposito, subito dopo la gara, le pagelle di rendimento di Carmine Torino, tra i pochi giornalisti presenti al Comunale di Bitetto e che ha accettato volentieri di stilarle per gli habituè di Paganesegraffiti.

Conferme importanti arrivano per Langella, architrave del gioco di centrocampo; per Galeotafiore, pilastro insostituibile del reparto difensivo per quello che sta facendo vedere ogni settimana; ma anche per De Feo, verace prodotto locale, che ha rotto tutte le gerarchie e si è imposto come pedina duttile nel ruolo di difensore laterale, a destra o a sinistra poco importa. Quest’ultimo ha preso e mantenuto con convincenti prestazioni il ruolo che sulla carta sarebbe spettato a Faiello, beniamino collaudato della tifoseria peraltro unanimemente candidato alla fascia di capitano. Tre giornate di squalifica, rimediate da Faiello proprio nell’ultimo incontro del campionato 2022/23 nella partita dei playoff con la Casertana, gli hanno tarpato le ali. De Feo gioca e si fa apprezzare; cosa avreste fatto al posto di Agovino?

Potrebbe sembrare un’eresia, ma proprio il fatto di avere a disposizione elementi del calibro di Faiello e di De Franco, che al momento non trovano posto fisso in squadra, mi porta a dire che la squadra ha una marcia in più da sfruttare. Una squadra che ben si comporta, che sta andando oltre le previsioni della vigilia, che è imbattuta dopo sei gare, non si può cambiare. Agovino fa bene a dare fiducia a quelli che fino a questo momento stanno sfoderando, tra alti e bassi, prestazioni di tutto riguardo. E poi oggi, parliamoci chiaro, nel calcio moderno, nessuno ha perso il posto, come si diceva pacchianamente una volta: ci sono i cambi, le sostituzioni in corso d’opera; Agovino ha dimostrato di saperli gestire nei momenti critici delle gare, per dare più spinta alla manovra offensiva proprio con Faiello e per dare con l’esperienza e la classe di De Franco maggiore ermeticità alla difesa nel momento del bisogno.

Certo, resta il fatto che – anche per mantenere il numero degli under in campo – difficilmente potremo vedere insieme all’opera Faiello e Coquin, due elementi che potrebbero coesistere per qualità e caratteristiche tecniche, due veri spauracchi per le difese abbottonate che temono velocità e imprevedibilità.

Alle porte, in programma per il prossimo mercoledì, c’è intanto anche l’impegno di Coppa Italia. A Palma Campania ci sarà un derby anomalo, mai effettuato nella storia, con la compagine della vicina San Marzano. Agovino di certo effettuerà un “turn over” per dare la possibilità a qualcuno di tirare il fiato e a qualche altro di mettersi in luce fin dal primo minuto di gioco.

Ma sarà partita vera, Coppa o non Coppa.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it


La Paganese vista da...Nocera! - Una vittoria pesantissima!

La Paganese sbanca Bitetto e abbatte il Bitonto. Sembra uno scioglilingua ed invece è il linguaggio della formazione di mister Agovino che vince e convince rialzando l'asticella. E' questo, al momento, di ritorno dalla Puglia con i tre punti in tasca il “problema” che mette piacevolmente in “difficoltà” il tecnico azzurro che oggi si ritroverà nuovi titoloni di giornali e trasmissioni che faranno schizzare le quotazioni della Paganese. Non è un paradosso, la formazione di Orefice e compagni è una piacevola realtà! 

Fa notizia il numero dieci che, dopo aver centrato il bersaglio nelle prime quattro gare consecutive, è all'asciutto da due. Anche questo fa notizia. Due occasioni sprecate tra Manfredonia e Bitonto con la palla match di ieri è sembrata più clamorosa ma ci ha pensato Mancino, suo compagno di reparto, con la complicità del portiere Diame. 

Una vittoria pesante, pesantissima, dopo il pari interno di domenica scorsa che aveva fatto imbronciare il tecnico Agovino che nell'intervallo della sfida di Bitetto ha chiesto ai suoi di accelerare e provare a vincere. Detto fatto! Dopo le prove generali con Coquin, nel primo tempo, e di Porzio e Orefice nella ripresa, è arrivata la stoccata di Mancino alla prima rete stagionale. Una rete giunta nel momento in cui la squadra aveva la consapevolezza di poter affondare l'avversario, che aveva affievolito la sua verve iniziale. In settimana s'è fatta sentire la voce di Agovino negli spogliatoi per ritrovare e rivedere la "sua" Paganese e voglioso di creare i presupposti per il blitz in terra pugliese. 

Alla luce di questa vittoria Agovino ed i suoi ragazzi si godranno una domenica di relax restando piacevolmente alla finestra osservando, comodamente in poltrona, le avversarie battagliare. Nel frattempo, presumibilmente, ci sarà solo un giorno di riposo perchè mercoledi si tornerà in campo per la Coppa Italia, in quel di Palma Campania contro il San Marzano degli ex Giampà e Cipolla. 

Sarà l'occasione per misurare testa e muscoli di tutta la rosa con ampio turn-over che servirà al tecnico per avere indicazioni per la gara di domenica, quando al Torre arriverà il Rotonda.  

Peppe Nocera - paganesemania.it

foto Anna Verriello

Voce grossa a Bitetto! Mancino decide la sfida col Bitonto (Bitonto-Paganese 0-1).

Fa la voce grossa la Paganese che, nell'anticipo della sesta giornata, espugna il neutro di Bitetto e vola in solitario al secondo posto. Basta un gol a metà ripresa di Mancino, con la gentile complicità dell'estremo difensore Diame, per superare il Bitonto

Nessuna novità per mister Agovino che conferma l'undici delle ultime uscite. Non decolla la prima frazione di gioco con le due squadre che non riescono a trovare il varco giusto per colpire. Ci prova al quarto d'ora Tedesco ma Pinestro è lesto a respingere coi piedi; ancora più bravo il collega neroverde cinque minuti dopo quando vola a deviare in angolo l'insidiosa  conclusione dal limite di Coquin

Dagli spogliatoi vien fuori una Paganese piu arrembante desiderosa di provare il colpo grosso. Lo sfiora subito in avvio quando Orefice, scattato sul filo del fuorigioco, salta anche Diame in uscita ma a porta vuota incredibilmente manda a lato. L'estremo difensore pugliese si fa trovare pronto qualche minuto più tardi quando in uscita bassa anticipa Porzio, imbeccato da una classica imbucata. La combina grossa, invece, a metà ripresa in occasione dell'uno a zero quando sbaglia completamente l'intervento di piede sulla conclusione di Mancino dalla destra. La Paganese chiude anche in attacco, cercando di sfruttare anche la superiorità numerica in virtù dell'espulsione di Acampora a dieci dal termine, ma la conclusione del neoentrato Faiello termina di poco alto.   

Dopo ben otto minuti di recupero, la banda di Agovino può esultare! La Puglia è espugnata, il magic moment continua…

foto PaganeseCalcio

IL TABELLINO 

MARCATORI: st 24' Mancino 

BITONTO: Diame, Fioretti (43' st Demichele), Gianfreda (16' st Palazzo), Tangorre, Acampora, Lobjanidze, Grumo (25' st Anaclerio), Clemente (33' st Pizzutelli), Figliolia (33' st Mariano), Tedesco, Stasi. A disp.: Bellavista, Marchitelli, Scardigno, Gomes. All.: Loseto 

PAGANESE: Pinestro, De Feo, Galeotafiore, Coquin (25' st Faiello), Langella, Orefice (15' st Sorgente), Ianniello, Del Gesso, Mancino, Porzio (42' st Semonella), G. Esposito (37' st De Franco). A disp.: S. Esposito, Celentano, Caruso, Setola, Iannone. All.: Agovino 

ARBITRO: Marina di Palermo (Gatto-Mititelu) 
NOTE: Spettatori 500 circa. Ammoniti: Ianniello (P). Espulso al 35' st Acampora (B) per doppia ammonizione. Recupero: pt 0’; st 8’ 

da paganesemania.it

9.10.23

Il fantasma dell’asticella.

DI NINO RUGGIERO

Zero a zero contro il Manfredonia. Il risultato non fa una piega. La Paganese non ha ingranato la marcia migliore e non è riuscita a giocare come nelle sue giornate più felici. Merito degli avversari? giornata storta? non si sa. Sappiamo solo che non è arrivata l’auspicata vittoria e che la squadra si è espressa meno bene delle altre volte. Nessun colpevole, nessun accusato: è il calcio. Ogni partita fa storia a sé e ogni partita va rivista (anche alla moviola, se del caso) con la lente di ingrandimento da parte dell’allenatore per cercare di capire cosa è andato e cosa invece è andato meno bene di quanto sperato. Si migliora quando si riesce a correggere errori e quando si recita il “mea culpa” per qualche errore di valutazione: tutto qui. Agovino ha già dimostrato di non essere un presuntuoso e sa che nel calcio non c’è mai una ricetta precisa per arrivare alla vittoria.


Detto questo, doverosamente, forse qui è il caso di parlare chiaro e tondo della famosa “asticella” che è un termine che viene fuori ogni qualvolta si pensa di poter aspirare a qualcosa in più di un semplice campionato tranquillo. L’asticella delle speranze e delle facili illusioni.

Mai come quest’anno si è partiti con un programma semplice e lineare. Obiettivo primario: salvezza. C’è qualcuno, anche tra i più critici, che possa avanzare dubbi sul discorso iniziale fatto dalla società e dai suoi tecnici? Credo di no, se si è onesti soprattutto con se stessi. Il discorso invece diventa diverso quando ci si illude di aver trovato per strada una squadra competitiva. No, amici cari, non è così, siamo fuori strada. Tutti vorremmo vedere all’opera una squadra che esprima un gioco moderno, brioso e avvolgente che porti ai tre punti in palio. Questo tipo di squadra l’abbiamo vista contro il Barletta e contro il Matera, tra le mura amiche, e ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo, dalle illusioni e dai sogni. In campo però ci sono anche gli avversari e sono – guarda caso – compagini che non hanno badato a spese quando si è trattato di mettere mano al portafoglio. Lo vogliamo ricordare come si è dovuta muovere la Paganese quando si è trattato di allestire l’attuale compagine? Vogliamo ricordare le trattative con calciatori di livello interrotte per mancanza di un budget adeguato? Vogliamo ricordare la sinergia tra il direttore sportivo Accardi e l’allenatore Agovino quando si è trattato di “fare la spesa” con quello che passava il convento? Ricordiamolo ogni qual volta ci verrebbe voglia di imprecare per una supremazia territoriale degli avversari e per un gol mancato che dagli spalti sembrava facile facile. Certo, le prestazioni precedenti hanno entusiasmato e fatto credere di aver trovato per strada una grande squadra. Una sola volta nel passato è capitato di partire in un modo e di trovarsi poi coinvolti nelle zone alte della classifica senza aver speso un occhio della fronte. Correva l’anno di grazia 1979 e la Paganese era affidata alle cure di Enzo De Risi, uno dei superstiti della società che negli anni precedenti aveva sfiorato la promozione in serie B sotto la guida di Gennaro Rambone. Non c’erano soldi in società e De Risi si affidò a Giacomino De Caprio per l’allestimento della squadra. Arrivò Enzo Montefusco e con lui Oddo e Tripepi, due piccoletti terribili, sconosciuti ai più e che riuscirono a infiammare le platee. Quell’anno la Paganese fu la vera sorpresa del campionato e ritornò a sorpresa in C1. Ma qui siamo proprio nel campo dei miracoli sportivi, di quelli che capitano di rado.

Torno alla partita con il Manfredonia. Un pareggio non deve scoraggiare. Pareggiano in casa anche le squadre che vanno per la maggiore, figurariamoci se deve scoraggiarsi la Paganese che deve solo mettere punti nel carniere per salvarsi il prima possibile. Sul rendimento della squadra devo dire che ha giocato al di sotto delle aspettative e al di sotto delle ultime prestazioni: la squadra si è fatta imbrigliare soprattutto nella ragnatela di centrocampo dove il povero Langella ha fatto quello che ha potuto. Sono dell’avviso che qualche elemento, tipo Coquin, debba mettere il suo talento al servizio della squadra senza voler strafare e senza intestardirsi in azioni improduttive ai fini del gioco concreto. Sono anche del parere che Agovino debba trovare il modo per far coesistere proprio lo stesso Coquin con Faiello, altro elemento di qualità di cui la squadra ha assolutamente bisogno per esprimersi al massimo. Per intanto va osservato che ci sono elementi che stanno superando le più rosee aspettative. Si tratta di Orefice, vera punta di diamante della squadra, e di Galeotafiore che è diventato un vero pilastro della difesa.

Conclusione. La squadra ha una sua struttura portante e deve solo migliorare nel rendimento. Per adesso pensiamo solo alla salvezza e ad apprezzare il buon lavoro fatto dall’allenatore Agovino e dal direttore sportivo Accardi che, con pochi mezzi a disposizione, hanno messo su una squadra di tutto rispetto.

E lasciamo stare la famosa “asticella”. Se si alza da sola, bene. Altrimenti sta bene dove sta.

da paganesegraffiti.it

Paganese-Manfredonia 0-0: rassegna stampa da PaganeseGraffiti.




Prestazione sottotono ma nessun dramma (Paganese-Manfredonia 0-0).

La Paganese gioca una gara al di sotto delle sue possibilità e impatta in casa con il Manfredonia. Nessun dramma. Il risultato deve sempre essere visto con l’ottica di chi ha costruito la squadra per arrivare a una salvezza tranquilla. Una prestazione così così non deve allarmare perche nel complesso la squadra sta mantenendo fede alle aspettative della vigilia. Certo, nel calcio c’è sempre da migliorare e non è detto che la Paganese non possa farlo. Importante però è ricordare sempre l’obiettivo salvezza cui la squadra è chiamata. I voti delle pagelle, ovviamente, risentono del mezzo passo falso casalingo.

da paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - Nessun dramma... va bene così.

La Paganese non cala il tris interno ed impatta, come sedici anni fa, con il Manfredonia. Diciamolo subito, va bene così! La partita è stata complicata, merito di un ottimo Manfredonia che, senza giri di parole, ha imbrigliato ed incartato tatticamente l'undici di Agovino, sin dall'inizio ed avrebbe meritato qualcosa di più. Linea difensiva dei sipontini a centrocampo e baricentro spostato nella metà campo avversaria a sofficare sul nascere l'iniziativa di manovra azzurra. Mai in queste prime uscite la Paganese aveva avuto tanta difficoltà a far esplodere le sue frecce e veder inceppato il suo meccanismo a fisarmonica. A volte, anzi spesso, queste partite si perdono e tra imprecisioni avversarie e pizzico di fortuna, vedi palo e palloni vaganti in area, il risultato è stato ad occhiali. A dire il vero dopo un primo tempo senza sussulti dalle parti del portiere pugliese nella ripresa Orefice ha avuto un paio di occasioni per il colpaccio ma sia lui che Del Gesso hanno fiaccato le conclusioni.Troppo poco. 

Nel dopo gara, in sala stampa. mister Agovino ha alzato il muro a protezione della sua squadra, proteggendola dall'entusiasmo esterno che a, suo dire, aveva alzato l'asticella riabbassandola immediatamente. Come gli ho ribadito, in fase di confronto durante l'intervista, l'asticella alzata era la naturale manifestazione del valore espresso in  questo avvio di stagione della squadra. Tutto il popolo azzurrostellato conosce l'obiettivo stagionale che, a scanso di equivoci, lo ribadiamo ancora, è la salvezza. Di persona ho fatto i complimenti al mister per l'onestà intellettuale nel ammettere, senza problemi, la prestazione opaca dei suoi e personale nel non aver saputo trovare le contromosse. Chapeu! 

Detto questo, non è successo niente di drammatico! Anzi, in una giornata no di tutti, salvo qualche eccezione, è arrivato un altro punto che fa proseguire la striscia positiva. E' ovvio che alla ripresa che sarà anticipata, visto che l'impegno a Bitonto ci sarà sabato, mister Agovino dovrà studiare soluzioni alternative alle contromosse degli avversari che probabilmente hanno cominciato ad accorgersi di questa giovane Paganese studiandola a fondo,  allertando le antenne. 

In conclusioni due eventi piacevoli di giornata: il primo è la venuta al mondo di Ginevra, complimenti per la scelta, che allieta da ieri la vita dell'addetto stampa Lorenzo Ansaldi e della compagna Chiara. Auguri! Il secondo l'esposizione dai ieri, nel settore distinti, dello striscione degli Azzurrostellati del Nord Italia. Complimenti!

Peppe Nocera - paganesemania.it

Paganese-Manfredonia 0-0. La classifica aggiornata e gli altri risultati di giornata.


2.10.23

Diamo tempo al tempo.

DI NINO RUGGIERO

Ancora una buona esibizione della Paganese in questo inizio di campionato. Sul neutro di San Pancrazio Salentino, la squadra azzurrostellata è riuscita a pareggiare una gara che pareva esserle sfuggita di mano a causa di un inizio travolgente da parte degli avversari.

Ora, sono sempre dell’avviso che per poter commentare un risultato sia necessario partire dalle aspettative di piazza e di società. A Pagani, in un momento assai delicato per le sorti della quasi centenaria squadra di calcio, con l’estate alle porte, c’è stata unità di intenti tra le componenti che gravitano intorno a un pallone di cuoio. Il pericolo della scomparsa del calcio in città volteggiava come un corvo in attesa di azzannare la preda. Momenti delicati, bui, tristi, quasi disperati. Riusciamo o non riusciamo a fare ripartire la gioiosa macchina delle emozioni da stadio? Ci riusciamo: ecco la risposta da parte di una decina di imprenditori e professionisti coadiuvati dal notaio Calabrese e dal sindaco De Prisco.

Aspettative? Una squadra giovane affidata a Massimo Agovino, allenatore carismatico, esperto della categoria. Aspirazioni? Un campionato tranquillo; primo traguardo la salvezza.

Una volta sgomberato il campo da possibili equivoci, tutti si sono immedesimati in ottica salvezza. La tifoseria, anche quella più accesa, ha capito, ha compreso e ha condiviso il progetto. Tutto quello che viene in più è ben accetto, sia chiaro.

Cosa voglio dire con questo preambolo? Per prima cosa che ci sono tutte le premesse perchè la squadra possa esprimersi al meglio. Lo può fare perché l’allenatore non ha pressioni e può sperimentare tutte le sue idee. Lo può fare perché è stata costruita con sani e specifici criteri di ordine tecnico-tattico. Lo può fare perché si vede da lontano un miglio che gli atleti pendono dalle labbra del loro allenatore. Lo può fare, e lo fa, quando gioca un calcio di avanguardia con movimenti frenetici e allo stesso tempo ragionati; aggredisce gli spazi, si propone in avanti non solo con gli esterni e con il finto centravanti. Lo può fare con scioltezza, senza paura di sbagliare perché composta da giovani che devono ancora crescere ma hanno nelle corde tutte le qualità per migliorare e per imporsi. Lo può fare, infine, perché non deve vincere per forza e perché sa che la piazza non esige alcunché proprio perché conosce tutte le traversie che hanno accompagnato la società negli ultimi tempi.

Ecco il preambolo di cui parlavo. Non è così?

Allora, quando parliamo del pareggio conseguito con il Gallipoli, da un lato verrebbe voglia di dire che si poteva anche vincere; da un altro – più coerentemente – bisogna riconoscere che a un certo punto della partita, e parlo dei primi venti minuti di gioco, ci poteva essere addirittura il tracollo se l’arbitrio non avesse annullato il gol del possibile due a zero per un fuorigioco discutibile.

Il pareggio può andare bene, anzi va senz’altro bene per una squadra che deve pensare a salvarsi il prima possibile. Per altri traguardi, diamo tempo al tempo.

Della partita ho detto quasi tutto stilando il consueto pagellone che trovate qui.

Ora, se è vero che la squadra gioca un buon calcio, di certo molto propositivo, è altrettanto vero che qualcosa deve migliorare nella fase di non possesso, quando cioè sono gli avversari ad avere tra le mani il pallino del gioco. Venti minuti iniziali della partita ci hanno consegnato una squadra timorosa, incerta, quasi imbambolata mentre il Gallipoli premeva il piede sull’acceleratore e accerchiava l’intera difesa. Su questo aspetto, Agovino dovrà lavorare a lungo perché non è solo questione di centimetri sui palloni alti, quanto di applicazione ferrea nelle marcature. I gol si possono incassare in tanti modi; per prodezze e per bravura degli avversari, ma non per disattenzioni difensive. E questo vale per tutte le squadre, anche per quelle che devono salvarsi.

da paganesegraffiti.it

Gallipoli-Paganese 1-1: rassegna stampa da PaganeseGraffiti.




Langella e Orefice non perdono mai la bussola - Le pagelle di PaganeseGraffiti.

Squadra che vince non si tocca. Agovino conferma lo stesso undici che domenica scorsa ha battuto il Matera; poco importa che fosse finalmente disponibile Faiello, capitano e punto di forza della compagine. Primi minuti sciagurati per gli azzurro stellati che vengono colpiti a freddo con un tiro rasoterra su cross dalla destra e poi continuano a penare per la costante pressione esercitata dal Gallipoli. Alla distanza, la Paganese riprende la sua identità e comincia a macinare gioco. Arriva il pareggio e potrebbe anche arrivare qualcosa in più. La verità è che – al momento – la squadra riesce ad esprimere buone manovre con l’impostazione data dalla propria difesa ma soffre quando viene attaccata.

Pinestro 6 – Resta sorpreso dalla segnatura frutto di un tiro chirurgico a incrociare che termina alla sua sinistra. Intendiamoci, il gol incassato non è da addebitare in alcun modo a un suo errore anche se nell’occasione appare spaesato. Poi deve compiere solo interventi di ordinaria amministrazione

De Feo 6,5 – Agovino fa bene a confermarlo in posizione di terzino sinistro. Gioca una gara molto giudiziosa nel controllo del suo uomo e si propone anche in avanti quando la difesa si alza per impostare il gioco. Lascia il campo a Setola nel secondo tempo quando mancano pochi minuti alla fine ma solo perché appare esausto .

Setola (dal 77′) s.v. – Sostituisce De Feo nel ruolo e nei compiti. Una buona pedina nelle mani dell’allenatore per le prossime gare.

Galeotafiore 6,5 – È vittima di colpi anche proibiti soprattutto nei primi minuti di gioco. Resiste stoicamente e si fa valere. È un punto di forza dell’apparato difensivo. Atleta senza macchia e senza paura.

Esposito 6 – Perde qualche pallone velenoso quando il Gallipoli attacca in massa sbucando da tutte le parti nei primi minuti di gioco. Al pari di Galeotafiore si fa valere quando la squadra alza il baricentro nel tentativo di riagguantare il risultato

Ianniello 6 – Gara positiva del giovane under che va a posizionarsi sulla destra dello schieramento difensivo. È un ragazzo che avrà bisogno di assimilare bene gli interscambi in difesa ma ha tutte le potenzialità per diventare un punto fermo della squadra.

Mancino 5,5 – Rende meno del solito nel suo delicato ruolo di ala a sostegno dei centrocampisti. Non riesce a incidere sulla fascia destra come sa fare nella fase di proposizione del gioco probabilmente perché raddoppiato sistematicamente nella marcatura.

Iannone (dal 69′) 5,5 – Agovino prova a rivitalizzare il reparto offensivo per tentare la carta della vittoria e lo schiera in corso d’opera al posto di Mancino. L’inizio promette molto ma alla lunga il Gallipoli prende le contromisure e frena la sua voglia di emergere.

Langella 7 – Non perde mai la bussola anche nei momenti più critici della partita. Bravo sia a difendere che a costruire il gioco. I suoi lanci illuminanti sono autentiche perle di grande intuizione tattica. Mette lo zampino in occasione del gol messo a segno da Orefice. Si conferma regista di qualità, punto di forza della squadra.

Coquin 6 – Gioca a corrente alternata e non riesce a trovare spazi per le sue proverbiali sgroppate. Sullo stretto non riesce a dialogare con i compagni di reparto perché il Gallipoli, dopo essere riuscito a passare in vantaggio, inserra le sue file. Viene sostituito probabilmente perché ammonito.

Faiello (dal 58′) 6 – Entra al posto di Coquin e gioca in un ruolo inusuale per lui che è abituato (e lo fa benissimo) quando parte dalla difesa per proporsi in avanti. Saprà dare il meglio di sé nelle prossime gare quando sarà restituito al ruolo e ai compiti che gli sono più congeniali.

Orefice 7 – Segna ancora una volta un gol di rapina, da vero predatore d’area. È la vera punta di diamante della squadra e si fa vedere anche nel primo tempo con un tiro a incrociare deviato in bello stile dal portiere pugliese. Se continua così, sarà la vera sorpresa del campionato.

Del Gesso 5,5 – Si vede meno del solito e non riesce a dare il solito supporto quantitativo alla manovra di centrocampo. Viene preso d’infilata nei primi minuti della partita allorquando i padroni di casa partono in quarta e prendono il sopravvento nella zona centrale del campo.

Porzio 6 – Il suo apporto nell’economia del gioco è di prima qualità. Si fa valere sulla fascia sinistra da centrocampo in avanti soprattutto nel primo tempo quando riesce a dialogare più di una volta con lo scatenato Orefice in zona gol. Cala di intensità con il passare dei minuti ma la sua prova è da annoverare tra le cose più positive della gara.

Agovino 7 – La squadra segue i suoi dettami tattici con una certa disinvoltura. Quando la difesa riesce ad alzarsi per proporre gioco, si vede all’opera una bella Paganese. Deve sistemare per bene la fase difensiva quando gli avversari si propongono con determinazione in avanti. Sta facendo un buon lavoro.

da paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - Il primo bilancio è più che positivo!

La seconda trasferta stagionale, che ha visto la Paganese affrontare il Gallipoli, ha chiuso un mese di campionato ed il primo step può essere più che sufficiente per la giovane compagine di mister Agovino. 

A questo score va aggiunto anche il superamento del primo turno di coppa Italia, con la vittoria a Santa Maria di Castellabate, che ha consegnato la sfida di Palma Campania, del prossimo 18 ottobre, contro l'ex Giampà che con il suo San Marzano non se la sta passando troppo bene. Dunque tre trasferte (2 pareggi ed una vittoria) e due gare casalinghe ( 2 vittorie). Praticamente la Paganese ha affrontato formazioni di ogni calibro: dalla pretendente alla vittoria finale, il Barletta, alla formazione che potrebbe giocarsela sino alla fine come il Nardò, alla formazione ben strutturata come il Matera, sino alla neopromossa Gallipoli.  

Il bilancio, dicevamo, è più che positivo con 8 punti in classifica, senza dimenticare la vittoria sfuggita di un soffio con il Nardò, ma soprattutto un'impronta di gioco data dal tecnico azzurrostellato. 

In questa squadra, è bene sottolineare il termine squadra, sta emergendo e mettendosi in mostra il numero dieci Orefice che impreziosisce le partite con le sue giocate sin qui decisive. Quattro giornate, quattro reti e titolo momentaneo di capocannoniere del girone H che divide con Croce della Gelbison. L'ex Matera si sta rilevando micidiale nella finalizzazione della manovra di Agovino ed il piede educato modella, come un vero orefice, ogni pallone trasformandolo in splendide pietre preziose.   
Con piacere abbiamo rivisto in campo capitan Failello che, come avevamo intuito dalle parole di mister Agovino a specifica domanda dopo il post gara con il Matera sul suo impiego, è partito dalla panchina non snaturando un regola, non scritta del calcio, che dice: "squadra che vince non si cambia". Il capitano s'è messo a disposizione ed è subentrato nella ripresa nella fase calda della gara quando ci aspettavamo la zampata vincente per espugnare il Mazzotta di San Pancrazio Salentino. 

E sì perchè dopo un primo tempo di marca locale con la Paganese apparsa timida e poco reattiva, subendo il maggior dinamismo dei giallorossi di Carrozza, nella ripresa s'è vista la Paganese che conosciamo. Con un pizzico di determinazione e scelte tecniche in fase offensive diverse, leggasi occasioni di Coquin e Iannone, si poteva concretizzare una supremazia totale con il Gallipoli che aveva come solo obiettivo portare a casa il pareggio. Ma va bene così. La corsa verso la salvezza continua!

Peppe Nocera - paganesemania.it

foto paganesecalcio

La classifica dopo la quarta giornata.



Prosegue l'imbattibilità, Orefice risponde a Sansò (Gallipoli-Paganese 1-1)

Prosegue l'imbattibilità in stagione della Paganese che ottiene un importante punto a San Pancrazio Salentino. Con il Gallipoli termina uno a uno con Orefice che, ad inizio ripresa, risponde al gol in apertura di gara di Sansò. 

Squadra che vince non si cambia e così Agovino conferma in toto l'undici vittorioso di sette giorni fa con il Matera. Parte così dalla panchina capitan Faiello dopo aver scontato i tre turni di squalifica. 

L'avvio è shock per la Paganese tanto che dopo appena 150 secondi è già costretta a rincorrere. Benvenga sfonda sulla destra mettendo al centro per Artigas, l'attaccante pugliese non riesce a colpire con la sfera che arriva all'occorrente Sansò che dal limite di piatto batte Pinestro. Cinque minuti dopo il Gallipoli raddoppia sugli sviluppi di un angolo con lo stesso Sansò ma l'arbitro annulla per un posizione di fuorigioco di un altro calciatore gallipolino al momento della conclusione. 

Il pericolo corso sembra svegliare la Paganese che reagisce dopo appena sessanta secondi con il diagonale di Coquin che termina di poco a lato. Col passare dei minuti, la squadra di Agovino prende le misure al Gallipoli non concedendo nessuna altra occasione pericolosa cercando di incidere il proprio ritmo alla gara. Sul finire della prima frazione su una ripartenza Orefice chiama alla respinta Passaseo, sulla ribattutta Porzio da buona posizione spara alto. 

Pronti, via e ad inizio ripresa la Paganese perviene al pari. Azione insistita sulla sinistra tra De Feo e Porzio, Mancino prova l'imbucata che, complice una deviazione, arriva ad Orefice che insacc ristabilendo la parità. Pochi minuti più tardi é Coquin a rendersi pericoloso ma il numero uno gallipolino devia in angolo. C'è molta più Paganese in campo che si riversa fino al triplice fischio nella trequarti avversaria a caccia del gol vittoria senza però riuscirci. Ci prova prima Orefice con un tiro a giro dal limite che termina di poco a lato e poi Iannone a cinque dal termine che chiama Passaseo alla respinta di pugno.

da paganesemania.it