Da Genzano, ridente cittadina dei Castelli romani, arriva una verità incontrovertibile: la Paganese non può più nascondere le sue ambizioni di alta classifica. La vittoria in terra laziale non fa una grinza, tanto chiara è stata la differenza dei valori in campo tra le due squadre, rimarcata peraltro concretamente da tre gol di ottima fattura messi a segno rispettivamente da Faella, Mancino e Ferreira da annoverare certamente tra i migliori in campo.
Non c’è niente da fare: nel calcio la differenza la fanno, anche quando i valori più o meno sono uguali, gli elementi di qualità. E Faella, Ferreira e Mancino, in ordine alfabetico, in questa categoria la fanno perché hanno doti non comuni.
Io non so se il noto filosofo Arthur Schopenhauer, ai suoi tempi, possa essere mai stato appassionato di calcio (cosa assai improbabile perché nato nel 1778 e morto nel 1860), ma un suo profondo pensiero – quando vedo perle di bel gioco – mi frulla spesso per la testa. Lo trascrivo testualmente: «Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire. Il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere». Una massima che non so perché da sempre ho trasferito ai calciatori di valore. Non vorrei essere blasfemo ma credo che questo tipo di calciatore, talento o genio che sia, possa rappresentare degnamente l’essenza di un gioco che ha bisogno di geni per esaltarsi.
Lasciamo stare i pensieri poetici e filosofici, giro subito pagina.
Tutto quello che c’era da dire sulle prestazioni dei singoli l’ho detto subito dopo la conclusione della partita con il solito “pagellone” e non credo che sull’argomento ci sia ancora molto da aggiungere.
Piuttosto, in un discorso più ampio, c’è da rimarcare il fatto che la squadra azzurro-stellata abbia giocato con la sicurezza e la determinazione che di solito caratterizzano le compagini che hanno nel proprio DNA i cromosomi giusti per puntare decisamente ad alti traguardi.
Da questo momento, amici belli, volenti o nolenti, bisognerà tirare giù la maschera perchè non è più il momento di traccheggiare. La classifica parla chiaro e la sanno leggere e interpretare tutte le squadre che da oggi dovranno affrontare la Paganese.
Sull’argomento è chiaro che ci siano due scuole di pensiero. Da un lato la tifoseria che non aspettava altro da tempo immemorabile per stringersi attorno a un ideale e a una squadra finalmente determinata, forte e vincente; dall’altra quelli che avrebbero voluto ancora navigare sott’acqua, senza clamori mediatici, in attesa poi di poter esplodere al tempo opportuno.
La verità è che – a questo punto del campionato e dopo aver conquistato la prima posizione in classifica sia pure in condominio con la Puteolana – non è più possibile nascondere le proprie ambizioni. Meglio allora, mentre ci avviciniamo a passi svelti verso la fase invernale del calciomercato, prevedere qualche mossa in tempo utile per dare una aggiustatina di qualità a una rosa già di per se stessa competitiva.
Ma forse il patron Cardillo qualche sorpresa nella mente già c’è l’ha, a prescindere dalla piega che prenderà la decisione dell’Erario sul famoso saldo e stralcio che dovrebbe arrivare ma che non arriva, un po’ come “aspettando Godot” di Samuel Beckett. Abbiate pazienza, la decisione arriverà…