DI NINO RUGGIERO
Pareggio equo tra Paganese e Palermo. Due reti per parte che poco tolgono a un Palermo apparso in tono minore e poco aggiungono alla precaria classifica della Paganese.
Il punto meritatamente guadagnato dalla Paganese nei confronti di un squadra blasonata come il Palermo deve suonare come premio per una partita combattuta ad armi pari dal primo all’ultimo minuto. La squadra azzurro-stellata ha dovuto, giocoforza, per infortuni e squalifiche, rinunciare a ben sette titolari; ma non è una novità visto che per tutta la durata del campionato, per un motivo o per un altro, la squadra non è quasi mai stata schierata al completo o, quanto meno, non è mai stata quella che era nella mente del suo allenatore. Quindi il punto scaturito deve suonare come giusto premio per i suoi interpreti che hanno dato l’anima sotto il profilo dell’impegno, per non soccombere; esso, soprattutto, dovrebbe rafforzare il morale in vista degli ultimi impegni che il calendario presenta.La Paganese, pur in formazione rabberciata al massimo, senza centrocampisti di ruolo, ha tenuto testa agli avversari, decisamente più dotati in linea tecnica, ed è passata meritatamente in vantaggio con Cretella, bravo a ribattere in rete un tiro precedente di Tommasini deviato dal portiere siciliano. Dopo aver subìto il pareggio, ancora una volta su calcio di rigore, per un errore difensivo, la squadra azzurro-stellata ha dovuto ancora capitolare nella ripresa. Sul risultato di uno a due però Murolo e compagni non si sono arresi e sono riusciti a pareggiare le sorti dell’incontro con un rigore realizzato da Tommasini, ancora una volta tra i migliori in campo.
Oramai l’attenzione di tutti è rivolta alle prossime impegnative gare. La classifica è lì, impietosa, e presenta una Paganese con trentadue punti nel carniere, a quattro lunghezze dal Taranto, ipoteticamente salvo, ma con tre gare da recuperare e a otto dal Campobasso, ugualmente salvo, che ha ancora due gare da disputare. Nessuno lo dice apertamente, per una sorte di comprensibile scaramanzia, ma la squadra azzurro-stellata oramai deve proiettarsi con la mente alla disputa dei play-out, fermo restando che ogni gara ancora da giocare deve essere intesa come una finale, soprattutto per allenare la mente in vista della fase più delicata del suo campionato. Sarà necessario per questo finale avere a disposizione tutti gli uomini migliori, soprattutto quelli abituati a lottare. Non facciamoci illusioni: la salvezza dovrà essere conquistata con le proprie forze attingendo dallo scrigno di coloro i quali hanno sempre lottato nella vita per raggiungere uno scopo.
Guardate, ci sarebbe ancora tanto da dire sui criteri di allestimento della squadra, ma il tempo delle recriminazioni e dei pentimenti è ormai scaduto; non serve riconoscere di aver commesso errori a ripetizione. Quello che è davanti è solo il tempo di agire, di fare, di salvare tutto quello che c’è da salvare.
Turiamoci il naso, come disse il grande Indro Montanelli, quando – in tema di votazione elettorale – si trattò di salvare la democrazia, e puntiamo diritti, tutti assieme, a salvaguardare quel poco che c’è rimasto in questa città.
Sì, lo so, sono stati commessi molti errori, tanti, troppi, allo stesso modo degli anni scorsi; ma che volete: la serie C non possiamo e non dobbiamo perderla!
Nino Ruggiero