28.3.22

La salvezza non ha prezzo.

 DI NINO RUGGIERO

Pareggio equo tra Paganese e Palermo. Due reti per parte che poco tolgono a un Palermo apparso in tono minore e poco aggiungono alla precaria classifica della Paganese.

Il punto meritatamente guadagnato dalla Paganese nei confronti di un squadra blasonata come il Palermo deve suonare come premio per una partita combattuta ad armi pari dal primo all’ultimo minuto. La squadra azzurro-stellata ha dovuto, giocoforza, per infortuni e squalifiche, rinunciare a ben sette titolari; ma non è una novità visto che per tutta la durata del campionato, per un motivo o per un altro, la squadra non è quasi mai stata schierata al completo o, quanto meno, non è mai stata quella che era nella mente del suo allenatore. Quindi il punto scaturito deve suonare come giusto premio per i suoi interpreti che hanno dato l’anima sotto il profilo dell’impegno, per non soccombere; esso, soprattutto, dovrebbe rafforzare il morale in vista degli ultimi impegni che il calendario presenta.

La Paganese, pur in formazione rabberciata al massimo, senza centrocampisti di ruolo, ha tenuto testa agli avversari, decisamente più dotati in linea tecnica, ed è passata meritatamente in vantaggio con Cretella, bravo a ribattere in rete un tiro precedente di Tommasini deviato dal portiere siciliano. Dopo aver subìto il pareggio, ancora una volta su calcio di rigore, per un errore difensivo, la squadra azzurro-stellata ha dovuto ancora capitolare nella ripresa. Sul risultato di uno a due però Murolo e compagni non si sono arresi e sono riusciti a pareggiare le sorti dell’incontro con un rigore realizzato da Tommasini, ancora una volta tra i migliori in campo.

Oramai l’attenzione di tutti è rivolta alle prossime impegnative gare. La classifica è lì, impietosa, e presenta una Paganese con trentadue punti nel carniere, a quattro lunghezze dal Taranto, ipoteticamente salvo, ma con tre gare da recuperare e a otto dal Campobasso, ugualmente salvo, che ha ancora due gare da disputare. Nessuno lo dice apertamente, per una sorte di comprensibile scaramanzia, ma la squadra azzurro-stellata oramai deve proiettarsi con la mente alla disputa dei play-out, fermo restando che ogni gara ancora da giocare deve essere intesa come una finale, soprattutto per allenare la mente in vista della fase più delicata del suo campionato. Sarà necessario per questo finale avere a disposizione tutti gli uomini migliori, soprattutto quelli abituati a lottare. Non facciamoci illusioni: la salvezza dovrà essere conquistata con le proprie forze attingendo dallo scrigno di coloro i quali hanno sempre lottato nella vita per raggiungere uno scopo.

Guardate, ci sarebbe ancora tanto da dire sui criteri di allestimento della squadra, ma il tempo delle recriminazioni e dei pentimenti è ormai scaduto; non serve riconoscere di aver commesso errori a ripetizione. Quello che è davanti è solo il tempo di agire, di fare, di salvare tutto quello che c’è da salvare.

Turiamoci il naso, come disse il grande Indro Montanelli, quando – in tema di votazione elettorale – si trattò di salvare la democrazia, e puntiamo diritti, tutti assieme, a salvaguardare quel poco che c’è rimasto in questa città.

Sì, lo so, sono stati commessi molti errori, tanti, troppi, allo stesso modo degli anni scorsi; ma che volete: la serie C non possiamo e non dobbiamo perderla!

Nino Ruggiero

"Non ne possiamo più... la nostra fede merita rispetto!" Il comunicato della Curva Nord.



Paganese-Palermo 2-2: ci pensa Tommasini a rimettere le cose a posto. Al Torre finisce con un pari emozionante.

In un clima di contestazione la Paganese non va oltre il pareggio contro il Palermo. Apre le marcature Cretella, poi un rigore più che dubbio di Brunori manda le squadre all’intervallo in parità. Nella ripresa dal dischetto  ci pensa Tommasini a sistemare le cose dopo il vantaggio di Valente, per il 2-2 finale.

Piena emergenza per una Paganese che si presenta all’appuntamento con diverse indisponibilità. Grassadonia resta fedele ancora una volta al 3-5-2  Baiocco tra i pali e il solito pacchetto difensivo formato da Sbampato, De Santis e Murolo. Sugli esterni ci sono Scanagatta e Brogni, mentre nei tre di centrocampo Firenze torna titolare affiancando Zanini e Murolo. In attacco scelta quasi obbligata la coppia Guadagni-Tommasini.

Partita che nei primi minuti non regala grande intensità. Il Palermo prova ad imporre con difficoltà il proprio gioco spingendosi avanti sulle fasce ma di conclusioni pericolose non c’è traccia. Per l’episodio che stappa la partita bisogna andare al 22’, momento in cui la Paganese passa in vantaggio: erroraccio di Somma, Tommasini recupera palla e lascia partire  un insidioso tiro da fuori che Pelagotti non trattiene,ad insaccare ci pensa Cretella, più veloce di tutti nell’avventarsi sul pallone vagante per il provvisorio 1-0. Il Palermo prova a rispondere con capitan De Rose che impegna Baiocco con un destro da fuori da fuori. Al 45’ c’è da aggiornare il dato relativo al numero di rigori concessi dalla Paganese: un contatto molto dubbio in area tra Brogni e Brunori decreta il quindicesimo tiro dal dischetto contro gli azzurrostellati in questo campionato. Dagli undici metri si presenta lo stesso 9 rosanero che, freddissimo, spiazza Baiocco e firma il pareggio.

Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti si portano subito in vantaggio sfondando sulla sinistra con Floriano, assist per Valente, che col destro infila Baiocco, e sorpasso. Rosanero che possono trovare addirittura il gol della sicurezza grazie ad un brutto retropassaggio di De Santis, Valente si ritrova lanciato a rete ma stavolta non riesce a centrare lo specchio della porta. Diversamente però da quanto visto di recente, la Paganese prova a reagire con convinzione al momento di difficoltà e al 22’ grazie ad un’ingenuità in area di Crivello su Tommasini, ha la possibilità di rimettere la partita in equilibrio con un calcio di rigore. Dal dischetto va proprio Tommasini che trasforma in modo impeccabile e trova il suo quinto gol in campionato. Nel finale squadre lunghe a caccia del vantaggio, con gli ospiti che rimangono in 10 per la doppia ammonizione di Odjer entrato dalla panchina. I numerosi lanci a cercare le punte però non portano a niente di concreto. Al Torre finisce 2-2, un pareggio che sembrerebbe il risultato più giusto per quanto visto in campo.

RETI: 22’pt Cretella  (Pag), 46’pt (R) Brunori (Pal), 10’st Valente (Pal), 22’st (R) Tommasini (Pag).

PAGANESE (3-5-2) Baiocco; Sbampato, De Santis, Murolo (8’st Celesia); Scanagatta (15’st Martorelli), Cretella, Zanini, Firenze (14’st Iannone), Brogni; Tommasini, Guadagni (32’st Volpicelli). A disp.: Pellecchia, Avogadri. All.: Gianluca Grassadonia.

PALERMO (4-2-3-1) Pelagotti; Buttaro,Somma, Marconi, Giron (1’st Crivello); De Rose ( 34’st Dall’Oglio), Damiani (1’st Floriano); Valente, Luperini (26’st Fella), Soleri (16’st Soleri); Brunori. A disp.: Massolo, Accardi,Silipo, Perrotta, Felici, Doda, Lancini. All.: Silvio Baldini.

ARBITRO Marini di Trieste (Monaco-Moroni; IV Di Francesco).

NOTE Spettatori: 700 circa . Espulso: Odjer (Pal) al 46’st per doppia ammonizione Ammoniti: De Rose (Pal), Cretella (Pag), Tommasini (Pag). Recupero: 3’pt, 4’st.  Angoli: 2-7.

Christian Esposito - paganesemania.it

24.3.22

La matematica non è un’opinione.

DI NINO RUGGIERO

Nel recupero con il Potenza, dal sapore amaro di prova generale per i play-out, la Paganese non riesce ad andare al di là del pareggio. Di conseguenza restano immutate le posizioni di classifica per quello che riguarda le posizioni basse della graduatoria: il Potenza mantiene la quart’ultima posizione con un punto di vantaggio sulla squadra di Grassadonia che a questo punto deve guardarsi le spalle anche per non farsi raggiungere dalla Fidelis Andria. 

La partita è stata piacevole perché le squadre si sono affrontate a viso aperto fino dai primi minuti di gioco. Nella prima parte della gara è stata la Paganese a farsi valere grazie alla buona prova soprattutto di Cretella che ha imperversato nella zona di nessuno, dal centrocampo in avanti, e grazie anche alla praticità di Tommasini che è riuscito a tradurre in gol un passaggio smarcante del redivivo Firenze. In questa fase, la Paganese avrebbe potuto arrotondare il punteggio in virtù di una manovra ariosa e, a volte, addirittura straripante rispetto agli avversari intimoriti da un atteggiamento spavaldo che probabilmente non si aspettavano. 

Nel suo periodo migliore, quando Cretella si muoveva con grande autorevolezza tra le linee con la collaborazione di Firenze che, rientrando, dava pochi riferimenti alla difesa avversaria, la squadra non è però riuscita perlomeno a raddoppiare il vantaggio. Poi, inevitabilmente, una volta esaurita la spinta psicologica ed emotiva, con le forze che cominciavano a venir meno, la Paganese ha cercato di amministrare il vantaggio sotto la spinta della squadra di casa che non poteva accettare una sconfitta cocente proprio contro una diretta concorrente alla salvezza. 

In vantaggio di una rete, anche in superiorità numerica per l’espulsione di Cuppone, ex dal dente avvelenato, la squadra di Grassadonia ha subìto il ritorno del Potenza e nel secondo tempo, batti e ribatti in area, la squadra lucana è riuscita a pareggiare. Intanto le gare ancora da giocare si assottigliano e si assottiglia anche la possibilità di farla franca nel discorso diretto per la salvezza. A questo punto solo la matematica – che non è un’opinione – lascia ancora qualche speranza; ma, visti gli scarsi risultati ottenuti fino a questo momento, è bene pensare ai play-out. 

Fuori dai giochi sembra essere solo la Vibonese candidata alla retrocessione diretta. Per il resto bisognerà fare i conti con Messina, Potenza e Fidelis Andria per cercare di guadagnare una buona posizione nella griglia dei play-out. Intanto anche la fortuna sembra voltare le spalle alla squadra azzurro-stellata che dovrà rinunciare per squalifiche e infortuni a numerosi atleti già dalla prossima gara interna con il Palermo. Saranno infatti assenti, tutti in una volta, Diop, Castaldo, Tissone, Perlingieri per infortuni e Bensaja, Manarelli e Konate per squalifica.

Nino Ruggiero

Mister Grassadonia: "35 minuti di gran livello, poi dopo il gol abbiamo avuto una reazione confusionaria".

E’ rammaricato, e non potrebbe essere altrimenti, Gianluca Grassadonia al termine della sfida del Viviani che ha visto una Paganese praticamente dai due volti: padrona del campo ed in vantaggio nella prima frazione; in difficoltà e raggiunta nella seconda. “Siamo abbattuti e rammaricati perché potevamo portare a casa una vittoria importante. Abbiamo fatto 35 minuti di gran livello in cui loro sono andati in grande difficoltà tanto da costringerli a cambiare assetto tattico. Siamo stati bravi a dare sempre pressione per evitare cross al centro “puliti” per Romero che con la sua fisicità ci avrebbe messo in difficoltà. C’è rammarico, come sempre, per il gol preso. Dovevamo essere più attenti sia su chi ha crossato sia sulla diagonale dove siamo arrivati un pizzico di ritardo”.

Un gol arrivato ad inizio ripresa che ha visto una netta involuzione anche per merito del Potenza che è rientrato dagli spogliatoi con maggiore dinamismo ed agonismo con la Paganese incapace di ripartire. “Dovevamo essere più bravi nella gestione della palla, abbiamo peccato di personalità proprio nel chiedere e voler la palla, siamo mancati in quello e sull’ampiezza dei quinti. Al gol abbiamo avuto una reazione confusionaria perdendo lucidità e non gestendo al meglio anche la superiorità. Qualche occasione è stata creata come il palo di Firenze e quella di Guadagni ma abbiamo avuto frenesia, dobbiamo crescere anche se c’è sempre meno tempo”.

L’incubo Playout di qualche settimana fa è ormai una triste realtà con tutte le critiche del caso cresciute dopo la sconfitta con l’Andria. Grassadonia è chiaro: “Il mio compito è di isolare la squadra dalle critiche e di continuare a lavorare in maniera seria come stiamo facendo con tutte le nostre lacune e problematiche anche dal punto di vista numerico. Siamo tutti professionisti, motivati per fare bene e tirarci fuori da questa situazione. Combatteremo fino alla fine. Arriveremo alla salvezza!”

Alfonso Esposito - paganesemania.it

E' una Paganese dai due volti. A Potenza finisce 1-1.

E’ una Paganese dai due volti quella vista in scena quest’oggi al Viviani di Potenza che riesce ad ottenere soltanto un pari nonostante la superiorità numerica per oltre mezzora di gara. Gli azzurrostellati disputano una buona prima frazione di gioco legittimando il vantaggio di Tommasini con buone trame di gioco ed organizzazione rischiando praticamente nulla. Ma nel secondo tempo quando la gara sale sul piano dell’intensità, dell’agonismo, come in uno vero e proprio scontro salvezza, aumentano vertiginosamente anche le difficoltà della Paganese. La squadra di Grassadonia per oltre mezzora è in balia del Potenza, salvata in più di un’occasione da Baiocco, senza riuscire praticamente mai a gestire una situazione di gioco nè tantomeno a ripartire. Ci riesce in un’unica occasione su un break di Cretella ma è il palo a fermare Firenze

Rispetto al match di Andria, Grassadonia opta per quattro cambi nell’undici inziale complici anche gli infortuni di Konate e Diop. In difesa rientra così De Santis così come in attacco Firenze fa coppia con Tommasini, in mediana Zanini, che torna dalla squalifica, rileva Tissone mentre sull’out sinistro c’è Manarelli.

L’approccio alla gara è di quelli importanti con un buon possesso palla ed un costante predominio territoriale tanto che dopo appena 4 minuti, al termine di un’azione corale, Tommasini chiama alla gran respinta Greco. Al 22’ la Paganese passa: ripartenza veloce di Cretella, imbucata geniale di Firenze per Tommasini che, scattato sul filo del fuorigioco, non sbaglia solo davanti all’estremo difensore lucano. La reazione del Potenza è velleitaria: i rossoblù ci provano soltanto con una conclusione centrale di Zenuni (38’) ed un colpo di testa di Romero (43’) a lato.

Dagli spogliatoi torna in campo un Potenza molto più arrembante ed è solo un provvidenziale Baiocco a negare il gol del pari in avvio di ripresa. Prima chiude lo specchio della porta con uscita bassa a Guaita (48’) poi è reattivo sulla deviazione sotto porta di Matino (52’) in seguito alla conclusione di Zampano. Sette minuti dopo è, invece, la traversa a dire no al colpo di testa di Romero. La maggiore pressione porta i suoi frutti al 64’ appena un minuto dopo l’espulsione, per doppio giallo, di Cuppone che aveva lasciato i suoi in 10. Sul cross dalla destra di Guaita, Zenuni approfitta di un’indecisione al centro dell’area ed anticipa Scanagatta per l’uno a uno.

Nonostante una mezzora di gioco in totale apnea, la Paganese alla prima vera ripartenza (73’) sfiora il vantaggio: Cretella recupera palla sulla trequarti, imbucata per Firenze che colpisce in pieno il palo a Greco ormai battuto. Il Potenza risponde, però, colpo su colpo con Baiocco chiamato prima a respingere la conclusione di Guaita e poi a smanacciare in angolo il colpo di testa di Romero. L’ultimo acuto è di Guadagni ma Greco si allunga e devia. 

Alfonso Esposito - paganesemania.it

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 22' Tommasini; st 19' Zenuni

21.3.22

Le domande senza risposte.

DI NINO RUGGIERO

Ancora un passo falso della Paganese in quella che potrebbe essere considerata una specie di anteprima o prova generale per i play-out. Contro una Fidelis Andria ridotta in dieci uomini per l’espulsione di Gaeta, uno degli ex della gara, gli uomini di Grassadonia hanno prodotto solo fumo con un predominio territoriale pressoché costante per tutta la durata della gara. 

Il portiere pugliese non ha dovuto compiere interventi di rilievo al pari dell’inoperoso Baiocco. Per il resto la manovra degli azzurro-stellati si è sviluppata in modo lineare e semplice fino a tre quarti campo grazie soprattutto alla buona vena di Bensaja e Tissone schierati finalmente insieme a centrocampo. Dalla tre quarti in avanti, invece, è emersa l’incapacità congenita della squadra di tirare a rete, aggravata anche dall’uscita precauzionale di Diop vittima di decisi interventi da parte della difesa pugliese.Particolarmente sfortunata la prestazione di Tommasini che ha avuto per ben due volte la possibilità di riportare la partita perlomeno in parità.

La partita è stata decisa da un rigore molto dubbio concesso dall’arbitro che ha ravvisato un fallo di Perlingieri ai danni di Carullo. Lo stesso arbitro ha chiuso tutti e due gli occhi quando a pochi minuti dal termine l’attaccante Tommasini, lanciato a rete, è stato travolto in piena area da un intervento alla disperata del portiere Saracco.

Resta il fatto – errori arbitrali a parte – che anche contro una concorrente diretta alla salvezza, peraltro piazzata peggio in classifica, la squadra non ha saputo imporsi; la qualcosa induce a interrogarsi sul futuro più prossimo.

Con la sconfitta maturata ad Andria è quasi matematico che la Paganese dovrà disputare i play-out per restare in serie C e non è detto che non siano proprio i pugliesi gli avversari da incontrare in quella che resta una vera e propria una lotteria per la salvezza.

Intanto è in calendario per mercoledì il recupero della partita con il Potenza non disputata per neve. Sarà un altro test probante contro una squadra che – al pari del Messina – ha recuperato preziose posizioni in classifica dopo gli acquisti effettuati nella sessione invernale. Strano dover parlare di squadre concorrenti in ripresa proprio quando le cose sembrano camminare in maniera opposta in casa azzurro-stellata. 

Gli innesti di gennaio – stando alle dichiarazioni del responsabile dell’area tecnica – avrebbero dovuto consentire alla squadra di camminare più speditamente, invece siamo lì, a pochi passi dal baratro, a leccarci le ferite. Cosa è successo? Possibile che – a tempo dovuto – Grassadonia non si sia fatto sentire in tema di potenziamento della squadra? Domanda che non avrà mai una risposta considerato il particolare momento; adesso c’è solo da ricompattarsi in vista di un finale di campionato per salvare una categoria. Che, volenti o nolenti, rappresenta un valore aggiunto per una piccola città di provincia.

Scusatemi, se non sarete d’accordo.

Nino Ruggiero

Fidelis Andria-Paganese 1-0: tra rammarico, recriminazioni e polemiche arbitrali, gli azzurrostellati vanno ko anche ad Andria.

Non riesce a rialzare la testa dopo la scoppola interna con il Foggia la Paganese che esce sconfitta di misura anche dallo scontro salvezza con la Fidelis Andria. Al “Degli Ulivi” decide il gol di Urso su un generoso calcio di rigore a metà primo tempo con gli azzurrostellati che, nonostante la superiorità numerica per oltre 40 minuti, non riesce a rimontare lo svantaggio. Matura così la diciottesima sconfitta stagionale, che significa terzultimo posto in classifica, non senza recriminazioni per occasioni fallite e decisioni arbitrali alquanto discutibili.

Grassadonia ripropone per 9/11 la formazione vista nel turno infrasettimanale: Murolo rivela in difesa De Santis mentre in mediana, complice la squalifica di Zanini, al fianco di Bensaja e Cretella c’è Tissone.  

Parte anche bene la Paganese che dopo appena 7 minuti si affaccia dalle parti di Saracco: Brogni dalla sinistra serve al centro Tommasini, ma la girata dell’attaccante termina alto. La gara stenta a decollare anche in virtù dell’alta posta in palio fino al 21’ quando la Fidelis passa: Carullo raccoglie una palla messa al centro da Monterisi ed entra in area, contatto lieve con Perlingieri con il direttore di gara Bitonti che assegna il calcio di rigore. Dagli undici metri Urso non sbaglia. Allo svantaggio la Paganese accenna subito una reazione prima con un colpo di testa di Brogni (25’) e poi con Tissone (28’) ma senza sortire, però, gli effetti sperati. L’occasione più ghiotta giunge alla mezzora quando Murolo, sugli sviluppi di un angolo, stacca indisturbato al centro dell’area ma manda la sfera di poco alto.

La ripresa si apre con un doppio cambio per la Paganese: Grassadonia è costretto a lasciare negli spogliatoi Konate (problema al ginocchio) e Diop (noie muscolari) inserendo De Santis e Firenze. Dopo appena cinque minuti la gara sembra anche mettersi in discesa: Gaeta già ammonito, atterra Bensaja sul vertice alto dell’area di rigore. Secondo giallo per l’ex azzurrostellato e calcio di punizione dal limite per Bitonti che valuta l’avvenuto contatto fuori area (?).  

La Paganese prova ad alzare i ritmi alla ricerca del pari ma trova dinanzi a sè una compagine organizzata che bada esclusivamente a chiudere i varchi nella propria trequarti. Bensaja si rende pericoloso al 64’ ma non approfitta in pieno di una corta respinta della difesa mandando a lato da ottima posizione. L’occasione più ghiotta arriva a dieci dal termine: imbucata di Firenze per Tissone, assist di testa per Tommasini che, contrastato da un avversario, scheggia il palo alla sinistra di Saracco.

L’ultimo affondo al 93’ lascia l’amaro in bocca: Tissone serve in profondità Tommasini che a tu per tu con Saracco viene atterrato dall’estremo difensore pugliese. Per Bitonti è tutto regolare, non per la Paganese che protesta veemente tanto che a farne le spese è Konate, espulso dalla panchina. 

Alfonso Esposito - paganesemania.it

IL TABELLINO

MARCATORE: pt 22' su rig. Urso

FIDELIS ANDRIA (4-3-1-2): Saracco; Monterisi, Alcibiade, Riggio, Carullo; Risolo, Urso, Bonavolontà (38’st Bortoletti); Gaeta; Bubas (23’st Benvenga), Messina (11’st Sorrentino).In panchina: Vandelli, Paparesta, Ciotti, De Marino, Legittimo, Bolognese, Tulli, Calamita, Ortisi. Allenatore: Di Leo

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Konate (1’st De Santis), Murolo, Sbampato (19’st Scanagatta); Perlingieri (31’st Volpicelli), Cretella (19’st Guadagni), Tissone, Bensaja, Brogni; Tommasini, Diop (1’st Firenze). In panchina: Pellecchia, Avogadri, Celesia, Manarelli, Martorelli. Allenatore: Grassadonia.

ARBITRO: Bitonti di Bologna (assistenti: Cortese e Pascali; quarto uomo: Catanoso). 

NOTE: Espulsi al 5’st Gaeta (F) per doppia ammonizione ed al 47’st Konate (P) per proteste. Ammoniti: Konate, Diop, Sbampato, Guadagni (P), Bubas, Risolo (F). Angoli: 1-3. Recupero: 2’pt e 5’st.

Quel che resta di un sogno.

DI NINO RUGGIERO

Brutto scivolone interno per la Paganese che ne prende quattro dal Foggia di Zeman e vede con tutta probabilità definitivamente compromesso il discorso della salvezza diretta. La bella prova disputata appena qualche giorno fa contro la Virtus Francavilla dai ragazzi in maglia azzurro-stellata, autori di una memorabile rimonta dopo essere stati in svantaggio di tre reti, autorizzava a sperare in un finale di campionato di tutto rispetto; ma non è stato così.Eppure la squadra di Grassadonia contro il Foggia aveva segnato per prima con Tommasini e tutto lasciava pensare che – nonostante le solite lacune di natura tecnico-tattica – la squadra avrebbe potuto ricavare tre punti importantissimi per la sua deficitaria classifica. Pura illusione.

Dopo una buona prestazione nel primo tempo e nei minuti iniziali della seconda frazione di gioco, la squadra ha perduto lo smalto e l’orgoglio che aveva caratterizzato soprattutto il secondo tempo disputato contro la Virtus Francavilla.

È bastato che il Foggia pigiasse il piede sull’acceleratore perché tutte le magagne di ordine strutturale della Paganese venissero scoperte. Ancora una volta la fase difensiva ha prima scricchiolato e poi ha alzato bandiera bianca sotto l’incedere spavaldo dei calciatori foggiani. E pensare che proprio la difesa, nel pensiero iniziale di chi la squadra l’ha ideata e costruita, doveva essere il punto di forza per evitare quelle brutte sorprese che nel calcio sono sempre dietro l’angolo. Invece infortuni a catena che hanno interessato soprattutto Schiavi e Murolo, ritenuti pilastri insostituibili della difesa, hanno messo in crisi soprattutto Grassadonia alle prese, settimana dopo settimana, con l’allestimento del reparto arretrato. Nel calcio, si sa, le squadre che hanno determinati obiettivi devono contare su difese ferree; tutto il contrario degli schieramenti difensivi presentati quest’anno. Pensate che oggi la Paganese conta il triste primato di 53 gol incassati; solo il Messina ha fatto di peggio.

Cosa fare con questi chiari di luna? Cosa resta di un sogno e delle speranze di farla franca in tema di retrocessione? I sogni impossibili sono naufragati da tempo, dopo un inizio di campionato che prometteva molto. Resta solo la speranza di riuscire a salvare il salvabile. Si, lo so, ci sono colpe ed errori commessi a tutti i livelli, soprattutto in tema di valutazione. Ma alla fine, con tutte le imprecazioni più che giustificabili che ognuno di noi – anche nell’intimo – sente di esprimere, bisogna convenire che non si può abdicare a cuore leggero a una categoria di assoluto prestigio.

Allora bisognerà solo richiamarsi all’orgoglio dei singoli e ai colori sociali di una squadra che ha sempre onorato il calcio. Nella speranza anche che gli errori di oggi possano essere di monito per il futuro.

Altro non si può fare.

Nino Ruggiero

17.3.22

Paganese-Foggia 1-4: Tommasini illude, poi i pugliesi calano il poker.

La Paganese crolla in casa contro il Foggia che espugna il Torre grazie ad un pesante 1-4. Tommasini aveva illuso portando in vantaggio gli azzurrostellati, poi gli uomini di Zeman salgono in cattedra e  prima rimontano nel giro di 3’, poi la chiudono nel finale.

Mister Grassadonia conferma il 3-5-2 visto domenica a Francavilla. Tra i pali Baiocco mentre in difesa Murolo va in panchina, con Sbampato che torna titolare nel terzetto insieme a De Santis e Konate. A centrocampo Bensaja torna dalla squalifica e ritrova la maglia da titolare, insieme a Zanini e Cretella. Novità sugli esterni dove trovano spazio Brogni e Perlingieri, coppia d’attacco Tommasini-Diop. Da segnalare in panchina la presenza di Castaldo, recuperato dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per diverse partite. 

In un’atmosfera infuocata dalla battaglia a colpi di cori delle due tifoserie, gli azzurrostellati sfidano il Foggia di Zeman in una gara da non sbagliare visti gli imminenti scontri diretti.

Satanelli subito pericolosi dopo 5 minuti con Ferrante, che innescato da Di Paolantonio, conclude senza trovare lo specchio della porta. Ospiti che ci riprovano con la bella triangolazione tra Curcio e Merola con quest’ultimo che va al tiro, Baiocco è super e manda i rossoneri alla bandierina. Per la Paganese ci prova Tommasini con un rasoterra da fuori che non sorprende Alastra. Foggia che attacca in velocità, lasciando spazi in difesa non sfruttati a pieno però  da  Diop e compagni, dunque si va negli spogliatoi a reti inviolate.

Al rientro in campo subito squillo della  Paganese con il tiro da fuori di Cretella deviato in angolo. Il Foggia, approfittando di uno scivolone di Martorelli, ci prova con una ripartenza  che termina con il tiro di Curcio respinto. Azzurrostellati  che passano in vantaggio intorno al quarto d’ora con Tommasini, al secondo gol consecutivo: azione che nasce dal recupero di Konte, abile poi nel tramutare l’azione in offensiva servendo Diop, il senegalese controlla e assiste il numero 18 che col piatto infila uno sfortunatissimo Alastra, infortunatosi nel tentativo di parata. La risposta degli ospiti è affidata a Curcio che da punizione impegna ancora una volta un attento Baiocco. Il Foggia la riprende con Nicolao durante un blitz offensivo lascia sul posto De Santis e insacca. Il gol affossa psicologicamente la Paganese e lancia il Foggia che si scatena e trova nel giro di 3 minuti anche il sorpasso con Rocca, pescato perfettamente sul secondo palo da Turchetta. Grassadonia prova a dare la scossa inserendo Firenze ma il Foggia la chiude: prima Petermann con un tiro cross, poi Curcio raccoglie e calcia, Baiocco è straordinario da terra ma deve arrendersi al tap-in di Turchetta per il 3-1 ospite. Il punto esclamativo lo mette Merola che con la quarta rete rende ancora più pesante il risultato per una Paganese che paga a caro prezzo il calo arrivato dopo il vantaggio.

RETI: 13’st Tommasini (P), 25’st Nicolao (F), 28’st Rocca (F), 39’st Turchetta (F), 49’st Merola (F).

PAGANESE (3-5-2)

Baiocco; Konatè (40’st Castaldo), De Santis, Sbampato; Perlingieri (1’st Martorelli), Cretella, Bensaja (33’st Firenze), Zanini, Brogni (32’st Manarelli); Diop (22’st Guadagni), Tommasini. A disp.: Pellecchia, Avogadri, Murolo, Celesia, Castaldo, Volpicelli, Iannone. All.: Gianluca Grassadonia.

FOGGIA (4-3-3)

Alastra (16’st Dalmasso); Garattoni, Sciacca, Di Pasquale (40’st Girasole), Nicolao; Rocca, Petermann, Di Paolantonio (17’st Garofalo); Merola, Ferrante (17’st Turchetta), Curcio. A disp.: Gallo, Rizzo Pinna, Vitali, Maselli, Girasole, Rizzo, Buschiazzo. All.: Zdenek Zeman.

ARBITRO

Di Marco di Ciampino (Ravera-El Filali; IV Pezzopane).

NOTE

Spettatori:800 circa (di cui 150 ospiti) . Ammoniti: Perlingieri (P), Sciacca (F), Ferrante (P), De Santis (P). Recupero: 2’pt, 4’st. Angoli: 6-9.

Christian Esposito - paganesemania.it

15.3.22

Mezz'ora da incubo poi la rimonta al 90': a Francavilla un pazzo 3-3.

La Paganese trova un punto insperato negli istanti finali della partita. In casa del Virtus Francavilla, seconda in classifica, finisce 3-3. Per gli azzurrostellati la partita si è messa subito in salita: dopo 4' i padroni di casa vanno in vantaggio con Patierno. Al 19' arriva il raddoppio di Mastropietro. Al 26' Maiorino porta il Fancavilla sul 3-0. La Paganese riesce ad accorciare le distanze subito dopo con il gol di Cretella. Gli ospiti spingono sull'acceleratore ma è superlativo Baiocco a dire no due volte nel giro di sessanta secondi (70') a Patierno. Negli ultimi 5 minuti del match scatta la rimonta: prima trovando la rete all'86' di Zanini e poi il pari al 90' con Tommasini.

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 4′ Patierno (VF), 19′ Mastropietro (VF), 26′ Maiorino (VF), 31′ Cretella (P); st 40' Zanini (P), 45′ Tommasini (P)

VIRTUS FRANCAVILLA (3-4-2-1): Nobile; Delvino, Gianfreda, Idda; Carella, Prezioso, Franco, Pierno; Maiorino (31' st Perez), Mastropietro (21' st Toscano); Patierno. A disp.: Milli, Cassano, Feltrini, Padovano, Rizzo, De Maria. All.: Taurino.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Konate (21' st Celesia), De Santis, Murolo (73′ Sbampato); Martorelli (1' st Perlingieri), Cretella, Tissone (21'st Firenze), Zanini, Manarelli (21' st Brogni); Tommasini, Diop. A disp.: Pellecchia, Avogadri, Volpicelli, Scanagatta, Iannone. All.: Grassadonia.

ARBITRO: Perenzoni di Rovereto (Cavallina - Trischitta; IV: Renzi)

NOTE: ammoniti Delvino, Idda, Patierno (VF), Konate, Tissone (P). Rec. 0′ pt, 4′ st.

da paganesemania.it

14.3.22

Virtus Francavilla-Paganese 3-3: orgoglio più forte dei pregiudizi.

DI NINO RUGGIERO

Quello che non ti aspetti nel calcio è sempre dietro l’angolo. La Paganese, impegnata in trasferta contro la Virtus Francavilla terza forza del campionato, dopo venticinque minuti di gioco era già sotto di tre reti. Un disastro per la squadra impegnata nella lotta per non retrocedere, per il tecnico Grassadonia da tempo sotto esame, e per i tantissimi seguaci degli atleti in maglia azzurro-stellata.

Tre gol incassati in così poco tempo autorizzavano a pensare ad una vera e propria disfatta. Invece dal tre a zero e dalla prevedibile goleada è venuta fuori la Paganese dei sogni, quella da sempre auspicata ma assai spesso latitante sia sul piano del gioco che del risultato. Il gol realizzato alla mezzora del primo tempo da Cretella, quello del temporaneo 3 a 1, ha ridato vita e speranze alla squadra di Grassadonia. Ovvero, quando l’orgoglio è più forte dei pregiudizi.

La dimostrazione pratica che non sempre nel calcio devono vincere i più forti. E nella ripresa è arrivato il miracolo calcistico grazie a una eccezionale forza d’animo e a un impensabile scatto di orgoglio. La squadra azzurro stellata ha prima ridotto ulteriormente le distanze con Zanini e poi, proprio allo scadere del tempo regolamentare, ha pareggiato con Tommasini.

Piccola considerazione d’acchito sullo stadio di Francavilla Fontana. Sarà anche “Nuovarredo Arena Giovanni Paolo II” ma di nuovo arredo c’è ben poco. E’ inconcepibile che dopo una ristrutturazione radicale dello stadio non sia stata ricavata una collocazione decente per la ripresa degli eventi sportivi. Le immagini proposte, da una postazione di fortuna, sono lontano mille miglia da tutte quelle che settimanalmente arrivano da tutti i campi della serie C e non fanno onore a una società come quella della Virtus Francavilla. Scusatemi, ma certe cose – anno 2022 – vanno dette e rimarcate.

Siparietto triste prima della partita. Una delegazione della società pugliese ha inteso onorare la memoria di un suo fedelissimo tifoso consegnando un fascio di fiori alla famiglia di Giuseppe Santoro, morto pochi giorni fa dopo essere scivolato, a causa della forte pioggia dei giorni scorsi, dai gradoni della tribuna centrale al termine dell’ultima partita interna dell’altra settimana. Trasportato in ospedale Santoro era deceduto poche ore dopo per il colpo alla testa subìto a causa della caduta.

La partita era cominciata malissimo per la Paganese con un calciatore del Francavilla, Pierno, che sulla fascia destra dello schieramento azzurro-stellato sembrava una scheggia impazzita, vanamente rincorso dal malcapitato Martorelli, bravo come mediano ma che non sarà mai un terzino d’ala. I primi due gol sono sembrati uscire da una fotocopiatrice: il primo uguale al secondo con la sola differenza del realizzatore; prima firma di Paterno, seconda di Mastropietro.

Nel corso della partita, la Paganese, dopo aver incassato inopinatamente anche il terzo gol, ha cambiato pelle. Probabilmente non sapremo mai se Grassadonia ami proporre una difesa con tre centrali perché costretto dalle caratteristiche degli elementi a sua disposizione o se invece lo preferisca per sua convinzione tattica. Resta il fatto che non è la prima volta che la squadra accusa deficienze strutturali sulla destra dello schieramento, probabilmente perché non c’è in organico un terzino destro con caratteristiche tipiche del marcatore di professione.

Una sola cosa è certa: Grassadonia, sul risultato di tre a zero, ha invertito i centrali di difesa dando più protezione alla sua fascia destra con De Santis. Provvedimento tardivo ma che alla fine ha dato anche i suoi frutti perché Martorelli ha potuto dedicarsi anche alla costruzione del gioco fornendo assistenza ai compagni di reparto. A Francavilla si è rivisto il Cretella delle migliori giornate; non è un caso che il segno della riscossa sia partito proprio dai suoi piedi con il gol della speranza realizzato alla mezzora del primo tempo.

Il punto afferrato con i capelli a Francavilla Fontana autorizza a ben sperare per il futuro. In particolare si spera di vedere subito all’opera già da mercoledì prossimo nell’incontro infrasettimanale con il Foggia la squadra che ha dato dimostrazione di carattere e di forza nel secondo tempo e che è riuscita proprio in virtù di grande determinazione e coraggio a rimontare tre gol a una squadra come la Virtus Francavilla.

Non è molto di questi tempi, ma non è nemmeno poco.

Nino Ruggiero

7.3.22

I mea culpa non servono.

DI NINO RUGGIERO

È la matematica, assieme all’incrollabile passione dei suoi fedelissimi, che tiene ancora in vita le speranze della Paganese di evitare i play-out. Contro l’Avellino non c’è stato molto da fare. Troppo forti gli irpini, accompagnati da un pizzico di buona sorte che va sempre a braccetto con i migliori, perché la Paganese riuscisse a spuntarla sui rivali. Eppure, se andiamo ad analizzare la gara, soprattutto dopo aver subìto il gol del temporaneo zero a uno, i padroni di casa avevano avuto una buona reazione e grazie alla sapiente regia di Bensaja, un atleta che bada al sodo e che gioca di prima senza inutili ghirigori, avevano preso le misure all’avversario; prova ne sia che per ben due volte di seguito il portiere avellinese aveva dovuto smanacciare in angolo due tiri di Guadagni da distanza ravvicinata. 

Nel calcio però non c’è mai spazio per le recriminazioni da bar; quando sei martello devi battere e colpire. Cosa che la Paganese non è riuscita a fare nel suo periodo migliore lasciando poi il campo, nel secondo tempo, a un Avellino baldanzoso e sicuro di sé. Le mosse tattiche di Grassadonia non sono servite e, anzi, è stato proprio Firenze a servire con un improvvido disimpegno a Kragl il pallone del definitivo zero a due.Con la sconfitta casalinga, la seconda di seguito, gli azzurro-stellati restano ancorati alle infide posizioni di classifica che portano alla disputa dei play-out. Niente di definitivo, in verità, ma è chiaro che solo calzando gli stivali delle sette leghe la squadra potrebbe aspirare a una posizione di classifica meno inquietante. 

A questo punto è chiaro anche che bisognerà rassegnarsi a recitare il solito ruolo (non è infatti la prima volta nella lunga storia locale) della squadra che si deve salvare attraverso la lotteria dei play-out. Inutile anche recriminare su quello che, nelle intenzioni della viglilia, doveva essere fatto ma non è stato realizzato per svariati motivi che, per carità di patria, non è il caso di elencare. I mea culpa, quando non c’è più la possibilità di agire sul mercato, non servono a niente a nove giornate dal termine. Oggi come oggi bisognerà solo pensare di salvare il salvabile nella speranza che gli errori commessi in fase di allestimento della squadra e nella sezione invernale, quella della cosiddetta fase di riparazione, possano suonare a monito per il futuro.

Nino Ruggiero

Paganese-Avellino 0-2: il derby va agli irpini, Ciancio e Kragl stendono gli azzurrostellati.

La Paganese non riesce a dare continuità alla vittoria di Catania e perde il derby contro un cinico Avellino. Dopo un primo tempo in cui Ciancio porta in vantaggio gli ospiti, nella ripresa  l’espulsione di Bensaja mette in salita una gara già di per sé complicata, chiusa poi pochi minuti dopo dal gran sinistro di Kragl.

Nell’11 di partenza Grassadonia ripropone praticamente lo stesso 11 del Massimino, restando fedele al nuovo 4-3-3. La conferma di Zanini porta all’esclusione dal 1’ di Firenze che poi troverà spazio nel secondo tempo. L’unica variazione è rappresentata dallo spostamento di Tommasini che passa esterno a sinistra con Diop che ritorna centravanti.

La partita ci mette poco ad accendersi e infatti dopo due minuti l’Avellino si rende subito pericoloso con Carriero che si inserisce nella difesa azzurrostellata e costringe Baiocco ad un mezzo miracolo. Paganese che prova a reagire ma deve fare i conti con l’organizzazione degli avversari che difendono e bene e attaccano con convinzione in ripartenza. Dopo diversi tentativi si materializza il vantaggio degli irpini: su un calcio d’angolo messo in mezzo da Kragl, Ciancio sbuca sul primo palo e trafigge Baiocco che non riesce a trattenere. Nel finale di primo tempo gli uomini di Grassadonia ci provano andando vicini al gol in due occasioni. Prima una bella combinazione tra Diop e Guadagni con quest’ultimo che, dopo l’ingresso in area, prova a colpire sul primo palo ma Forte è attento e respinge. Passano pochi minuti e la Paganese spreca un’enorme palla gol ancora con Guadagni. L'attaccante, servito da un cross di Zanini, si ritrova a pochi passi dalla porta ma colpendo debolmente di testa consente al portiere avversario di intervenire ed evitare il pareggio.

La Paganese sembra essere rientrata bene dagli spogliatoi ma l’espulsione di Bensaja, che rimedia il secondo giallo dopo aver steso Murano, complica i piani degli azzurrostellati. Episodio che inevitabilmente indirizza la gara in favore degli ospiti che trovano subito il raddoppio grazie ad un potentissimo sinistro dalla distanza di Kragl, abile nello sfruttare il brutto errore di Firenze in fase di costruzione. Avellino che può chiuderla definitivamente con Kanoute ma un doppio intervento di Baiocco tiene accese le ultime speranze di pareggio. Speranze che la Paganese prova a tenere vive fino alla fine ma senza successo, provandoci nel recupero con numerosi cross ed una punizione di Firenze poco fuori dall’area di rigore. 

IL TABELLINO

RETI: 20’pt Ciancio (A), 19’st Kragl (A).

PAGANESE (4-3-3): Baiocco; Scanagatta (1’st Firenze), De Santis, Murolo (30’st Konate), Brogni (20’st Manarelli); Cretella (31’st Martorelli), Bensaja, Zanini; Guadagni (20’st Tissone), Diop, Tommasini. A disp.: Pellecchia, Avogadri, Sbampato, Celesia, Tissone, Perlingieri, Iannone. All.: Gianluca Grassadonia.

AVELLINO (3-5-2): Forte; Dossena, Scognamiglio, Bove; Ciancio (45’st Rizzo), Carriero, Aloi (45’st Matera), Kragl, Tito (34’st Mignanelli); Murano (17’st Kanoute), Maniero (45’st Plescia). A disp.: Pane, Pizzella, Mastalli, Micovschi, Stanzione. All.: Carmine Gautieri.

ARBITRO: Maranesi di Ciampino (Cataldo-Bartolomucci; IV Di Marco)

NOTE: Spettatori: 900 circa . Espulso: Bensaja (P) al 16’st per doppia ammonizione.  Ammoniti: Scognamiglio (A), De Santis (P), Guadagni (P), Bove (A), Dossena (A), Murolo (P), Rizzo (A). Recupero: 1’pt, 6’st . Angoli: 4-4.

Christian Esposito - paganesemania.it