27.2.20

I ritmi che accusano.

di NINO RUGGIERO

Sono i ritmi di gioco quelli che caratterizzano una partita di calcio e la indirizzano verso il risultato; soprattutto quando le forze in campo sono equilibrate sotto il profilo tecnico. Ad Avellino, spiace dirlo, la Paganese ha steccato su tutta la linea giocando una delle più brutte partite di questo campionato, quasi come quella in campo esterno disputata con il Picerno.

La squadra di Erra ieri non è mai entrata in partita; ha lasciato campo agli assatanati calciatori irpini che sprizzavano salute fisica da tutte le parti. Sembravano tante anguille natalizie in libera uscita, i calciatori dell’Avellino per come sgusciavano via, quasi imprendibili e irrefrenabili, soprattutto sulla loro fascia sinistra inseguiti da difensori che non riuscivano a tenere il loro passo.

Ieri, uno dei punti di forza della Paganese, la difesa, è sembrata in balia degli avversari fin dal primo minuto di gioco. Le occasioni da rete per l’Avellino non si sono contate tanto sono state continue e devastanti; le corsie laterali, solitamente ben presidiate, sono state prese d’assalto continuamente e solo l’imprecisione sotto rete degli avanti avellinesi e qualche intervento risolutore di Scevola ha evitato il disastro.

L’impressione generale è che il riposo concesso domenica scorsa in occasione della gara con la Reggina a Caccetta, Capece e Gaeta sia servito a poco perché la squadra è venuta meno proprio in fase di filtro nella fase difensiva, denotando anche ritmi sincopati che mal si conciliano con una una gara impostata su ritmi altissimi da avversari bravi anche sotto il profilo tecnico.

Una Paganese tanto remissiva e incerta per la verità nessuno se l’aspettava; tra tutti, forse, il vulcanico Eziolino Capuano, ex della gara, cui non è parso vero a fine partita di magnificare giustamente le doti della sua squadra.

In altre occasioni, anche nella stessa Reggio Calabria, la Paganese aveva giocato gare molto intense dal punto di vista caratteriale; in terra calabra aveva bloccato sul nascere le iniziative degli avversari riservando poco lavoro al portiere Baiocco. Il punteggio finale incassato a Reggio non deve fare una piega: ci può stare di perdere contro la indiscussa padrona del campionato, soprattutto quando non tutto fila liscio in termini di decisioni arbitrali. Ma ci sono sconfitte e sconfitte…

Quella di Avellino lascia tanti dubbi e tanti interrogativi sull’enigmatico momento attraversato dalla squadra azzurro stellata. Questione di stanchezza, rilassamento psicologico o cos’altro?

C’è da dire in proposito che il campionato non è affatto finito. La squadra non ha al momento conseguito alcunché; con trentaquattro punti in classifica, a dieci giornate dal termine, bisogna ancora sudare per arrivare alla matematica salvezza. Teniamolo bene in mente.

Alessandro Erra, tecnico cui va tutta la stima possibile per il buon lavoro svolto fino a questo momento, è chiamato a lavorare molto in questi giorni, anche psicologicamente, per ridare fiducia alla squadra e all’ambiente.

La Paganese di quest’anno non è certamente quella vista ad Avellino; non è squadra di grande caratura tecnica ma non è nemmeno da buttare. Per consolarci bisogna dire che le giornate storte possono capitare a tutti. Forse ad Avellino si è trattato proprio di una giornata nera, in tutti i sensi. Importante però è riprendersi immediatamente. A cominciare da domenica prossima quando al “Marcello Torre” sarà di scena il Teramo.

Alessandro Erra però dovrà inventarsi un centrocampo inedito per l’assenza di Capece, appiedato dal giudice sportivo. Candidato al ruolo di regista è Caccetta, ma un pensierino sarà bene farlo anche sull’utilizzo di Scarpa, in veste di coadiuvatore; avrà anche superato gli “anta” ma la sua classe e la sua esperienza conteranno molto in questo finale di campionato.

Top & Flop Avellino-Paganese.

TOP

Albadoro (Avellino)
: sfrutta a dovere l'unica palla giocabile del match, siglando la rete che ha deciso l'incontro dopo più di due mesi di digiuno - l'ultima rete siglata dall'attaccante biancoverde è datata 8 dicembre 2019, in occasione del match interno con la Sicula Leonzio, che coincide anche con l'ultima vittoria interna dei lupi. DECISIVO

Scevola (Paganese): rimpiazza nel migliore dei modi l'infortunato Baiocco, compiendo almeno due interventi a salvare la porta. Beccato reiteratamente dal pubblico di casa per aver ritardato più volte la rimessa in gioco del pallone, l'estremo difensore azzurrostellato mostra sicurezza e padronanza. Non può nulla sulla torsione aerea di Albadoro, che decide il match. INVALICABILE
FLOP

Sandomenico (Avellino)
: ha un brutto impatto sulla partita, risultando talvolta impacciato e distratto. Troppo lezioso in alcune circostanze, spreca alcune chance che avrebbero consentito ai lupi di andare a rete. All'intervallo Capuano gli preferisce Ferretti. INCONSISTENTE

Guadagni (Paganese)
: ritorna tra i titolari dopo più di due mesi - ultima volta al Viviani contro il Potenza lo scorso 15 dicembre - ma sembra essere il lontano parente di quel Guadagni che aveva entusiasmato la tifoseria azzurrostellata, andando a segno contro Casertana e Catania. Si perde spesso tra le maglie della difesa biancoverde, che praticamente non gli concede nulla. IMPALPABILE

da tuttoc.com

Capuano: "Abbiamo annichilito la Paganese".

Mister Capuano è intervenuto al termine del match vinto contro la Paganese: 

"Oggi abbiamo annichilito la Paganese, si sono affacciati in avvio con un bel tiro in porta, abbiamo praticamente subito solo in quel frangente. Durante l’intervallo ho detto ai miei ragazzi che avremmo perso, non è la prima volta che giochiamo così, poi ho messo Ferretti vicino ad Albadoro per dare più spazio a Celjak, da quel momento in poi non c’è stata più partita. Ora giocheremo più spensierati, ma mai a dire che siamo in vacanza, con Capuano si gioca sempre e si suda sempre, daremo fastidio a molte squadre perché giocare contro di noi da adesso sarà dura per tutti".

da tuttoc.com

Erra: "Lontani dalla zona calda, ma non dobbiamo cullarci".

Una rete di Albadoro al 67' è bastata all'Avellino per fare suo il derby contro la Paganese: 

"L'Avellino ha vinto meritatamente, noi dopo Diop non siamo riusciti a creare nulla di concreto mentre l'Avellino ha preso campo - ha obiettivamente analizzato in sala stampa il tecnico azzurrostellato Alessandro Erra, come raccolto dai colleghi di TuttoAvellino.it, - sapevamo che avevano giocatori forti in avanti, ma abbiamo subito gol durante una fase dove regnava l'equilibrio". 

Quattro punti dividono la Paganese dalla zona playoff, cinque invece quelli sulla zona playout: 

"Il nostro obiettivo resta la salvezza - ha proseguito Erra, - i nostri punti ci garantiscono che siamo lontani dalla zona calda ma non dobbiamo cullarci, da domani testa già al Teramo che abbiamo in casa nostra dove è lì che ci dobbiamo saperci far valere".

da tuttoc.com

Brutta Paganese, l'Avellino ringrazia e timbra il sorpasso.


Una brutta Paganese cede il passo all'Avellino e perde il primo derby stagionale contro i biancoverdi, dopo il pari in Coppa ed il successo dell'andata. Un ko meritatissimo per gli azzurrostellati, che nei 98' totali sono stati lenti, compassati e in balìa di un Avellino più determinato. L'1-0 firmato da Albadoro a metà ripresa sta anche stretto agli irpini che hanno costruito occasioni a raffica, oltre a giocare meglio della Paganese, senza riuscire a violare più volte la porta di Scevola, che ha sostituito l'infortunato Baiocco. Centrocampo in affanno, che non è riuscito a fare filtro in difesa (tutti insufficienti in mediana), attacco asfittico e a secco per la settima volta nelle ultime otto partite. 

Nel primo tempo l'unico squillo del match degli azzurrostellati: Diop punta Laezza, approfitta di uno scivolone del difensore e chiama Dini al primo ed unico intervento degno di nota del pomeriggio. Di contro, invece, l'Avellino crea diversi presupposti per passare in vantaggio: un tiro-cross di Parisi che danza sulla linea, un salvataggio di Panariello su Micovschi, un erroraccio di Sandomenico da pochi passi e un intervento di Scevola su Albadoro proprio nel finale. 

Erra nella ripresa non cambia uomini, ma modifica lo schieramento passando ad un inedito 4-3-3 con Carotenuto sulla linea degli attaccanti e Sbampato terzino. Capuano, invece, toglie Sandomenico ed inserisce Ferretti, che si ritrova un ottimo Scevola in uscita a negargli l'1-0. Proprio nel momento in cui la Paganese sembra aver preso le misure dell'Avellino, ecco il gol che decide la partita: cross al bacio di Di Paolantonio, torsione perfetta di Albadoro, con la palla che si stampa sul palo interno e poi finisce in gol. E' il meritato vantaggio per l'Avellino che poi ha il demerito di non chiuderla (Parisi e Rossetti non inquadrano lo specchio da ottima posizione) e di tenere in bilico il risultato - solo su carta - fino alla fine.

MARCATORE: st 22' Albadoro

AVELLINO (3-4-2-1)
: Dini; Laezza, Morero, Illanes; Celjak, De Marco (9' st Garofalo), Di Paolantonio, Parisi; Micovschi (32' st Rossetti), Sandomenico (1' st Ferretti, 48' st Bertolo); Albadoro. A disp.: Tonti, Pellecchia, Njie, Evangelista, Federico, Rizzo. All.: Capuano.

PAGANESE (3-5-2): Scevola; Sbampato, Stendardo (37' st Schiavino), Panariello; Mattia (37' st Acampora), Caccetta (26' st Calil), Capece, Gaeta, Carotenuto (12' st Scarpa); Diop, Guadagni (37' st Alberti). A disp.: Bovenzi, Campani, Bramati, Cavucci, Bonavolontà, Musso. All.: Erra.

ARBITRO: Bitonti di Bologna (Massara-Terenzio)

NOTE: spettatori 500 circa. Ammoniti: Morero, Albadoro, Panariello, Capece, Diop, Sbampato, Calil, Bertolo, Scarpa. Angoli 9-4. Recuperi pt 0', st 8'

Danilo Sorrentino
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Avellino-Paganese 1-0: i lupi si aggiudicano il derby campano.

L'Avellino si aggiudica il derby campano, superando di misura la Paganese grazie alla rete siglata al 67' da Albadoro: decimo successo stagionale per gli uomini di Capuano, che tornano alla vittoria tra le mura amiche dopo più di due mesi di digiuno (l'ultima volta lo scorso 8 dicembre 2019 con la Sicula Leonzio per 3-1). Per gli azzurrostellati si tratta della decima sconfitta stagionale: la squadra di Erra incassa il secondo k.o. consecutivo dopo quello maturato al Granillo domenica scorsa contro la Reggina. La battuta d'arresto riporta la Paganese in prossimità della zona play-out, distante ora cinque lunghezze.

Dopo dieci minuti di studio, è l'Avellino ad avere la prima occasione: pennellata di Di Paolantonio sul secondo palo per il colpo di testa di Illanes, la sfera termina a fil di palo. Risponde la Paganese tre minuti dopo con Diop, che sfrutta una ripartenza innescata in seguito ad un errore in fase di impostazione di Sandomenico, supera Laezza e calcia in porta, Dini si rifugia in corner. Un giro di lancette dopo è Parisi a sprecare una ghiotta occasione, spedendo la palla direttamente in fallo laterale al culmine di una ripartenza fulminea innescata da Micovschi. Il derby non decolla, gli ospiti incontrano notevoli difficoltà in fase di impostazione: a rendersi pericolosi però sono sempre i padroni di casa. Albadoro sfrutta un'uscita a vuoto di Scevola, mandando incredibilmente a lato a porta sguarnita, complice anche una deviazione di Caccetta. In chiusura della prima frazione di gioco, Albadoro raccoglie un assist di Sandomenico e in diagonale prova a sorprendere l'estremo difensore azzurrostellato, il quale è bravo a respingere la sfera: sulla linea di porta poi Panariello allontana definitivamente il pallone.

Il secondo tempo si apre con il primo cambio del match per i padroni di casa: Capuano lascia negli spogliatoi Sandomenico, preferendogli Ferretti. Ed è proprio il neo entrato ad avere la prima chance della ripresa: cross basso di Micovschi in area, svirgola Albadoro, raccoglie la sfera Ferretti che prova a sorprendere Scevola, la sua conclusione viene ribattuta con i piedi da parte dell'estremo difensore azzurrostellato. Al 67' la giocata che sblocca il derby al Partenio: cross teso dalla sinistra di Di Paolantonio per Albadoro che in torsione batte Scevola, la palla sbatte prima sul palo e poi entra in rete. Dopo Scarpa, Erra manda in campo anche Calil provando il tutto per tutto. Ma gli ospiti non riusciranno a riaprire il match: l'Avellino addormenta la partita, la Paganese non riesce ad impensierire più di tanto Dini, che per tutto il match, a parte l'occasione di Diop, non deve compiere interventi straordinari. Nel finale si accende un parapiglia in campo tra i calciatori, con lo staff tecnico e i dirigenti delle due squadre impegnati per riportare la calma.

La vittoria sugli azzurrostellati consente agli irpini di staccare proprio la formazione di Erra, portandosi al nono posto a quota 37, in coabitazione con la Virtus Francavilla impegnata nel pomeriggio con la Vibonese. Nel prossimo turno l'Avellino farà visita al Bari domenica prossima con fischio di inizio fissato per le ore 17.30, mentre la Paganese ospiterà il Teramo al Torre alla stessa ora.

da tuttoc.com

25.2.20

Le partite segnate.

DI NINO RUGGIERO

La partita con la Reggina è finita quando l’arbitro ha decretato un calcio di rigore in favore della squadra di casa all’inizio della ripresa. Allora si è capito che non c’era alcuna possibilità di uscire indenni dall’Oreste Granillo. Un rigore dubbio, discutibile, almeno quanto il gol di testa realizzato da Rivas e annullato dall’arbitro, in accordo con il segnalinee, agli sgoccioli del primo tempo. Un rigore generoso che ha avuto il sapore di una compensazione; probabilmente non sarebbe stato concesso senza l’episodio del gol annullato.

Una volta accusato il colpo, dopo la realizzazione dal dischetto di Denis, la Paganese ha sbandato, ha perso tutte le sue certezze difensive e pochi minuti dopo ha accusato anche la seconda segnatura. Quella di Reggio è apparsa una partita segnata.

Eppure nel primo tempo gli azzurro stellati hanno recitato alla perfezione il copione difensivo tracciato da Alessandro Erra. Quest’ultimo ancora una volta ha dimostrato che la teoria degli spazi non è affatto tramontata; basta avere gli elementi adatti per poterla applicare. Una teoria elementare. Nessuno deve mai distrarsi dai compiti ferrei assegnati: marcature assillanti, raddoppi continui sugli elementi in possesso di palla e restringimenti degli spazi a disposizione di chi attacca e deve segnare.
Ecco, la teoria degli spazi seguita soprattutto dalle squadre che sulla carta sono indicate come più deboli e che si devono industriare per mettere gli avversari in difficoltà. Questa benedetta teoria degli spazi prevederebbe però anche ribaltamenti tattici. Una volta veniva definita “gioco a fisarmonica”, dispendiosa al massimo e poco amata da atleti non adatti al sacrificio; tutti dietro a difendere la propria zona e tutti avanti dopo aver conquistato il possesso del pallone.

Le teorie sono belle e intriganti quando si enunciano, ma sul pratico sono difficilmente attuabili. E sapete perché? Perché ci vogliono gli elementi adatti per praticarle. Ci vogliono elementi che sappiano capovolgere situazioni tattiche portandole da difensive ad offensive una volta conquistato il pallone; ci vogliono velocità e intraprendenza oltre a una buona dose di qualità. Ma nella vita bisogna accontentarsi di quello che si ha. E gli azzurro stellati, in verità, hanno ancora una volta dimostrato di essere una squadra più che buona solo quando devono attuare la fase difensiva.

In questo sono stati superbi. Avevano di fronte la capolista assoluta del campionato, una squadra costruita per stravincere, talmente imbottita di elementi di alto bordo da potersi permettere il lusso di avere in panchina elementi come Denis, De Francesco, Doumbia, Corazza; ebbene, gli atleti in maglia azzurro stellata l’hanno affrontata con fiero cipiglio, con l’orgoglio tipico delle squadre provinciali.

La Reggina, nel primo tempo, ha avuto quasi sempre il comando delle operazioni, ha avuto tutto il dominio territoriale che strategicamente la Paganese le ha concesso ma alla fine dei conti, in termini pratici, ha tirato in porta solo su palla inattiva in occasione del gol realizzato da Rivas e poi annullato. A sostegno di quanto enunciato, se andiamo a sviscerare l’andamento della partita, notiamo che per la prima volta in questo campionato il portiere Baiocco non è stato determinante a difesa della sua porta; infatti, nei primi quarantacinque minuti (diventati poi cinquantadue per recupero concesso dall’arbitro) ha dovuto compiere solo interventi di ordinaria amministrazione. Nient’altro!

Alla fine la Reggina ha vinto con un punteggio largo, al di là dei suoi indiscussi meriti. Ma la Paganese non è affatto naufragata. Alessandro Erra, da allenatore intelligente, aveva fatto i suoi calcoli, aveva soppesato le diffide di alcuni calciatori e aveva pensato bene di dare un turno di riposo a Mattia, Capece, Schiavino e Gaeta in vista dell’incontro infrasettimanale di mercoledì ad Avellino. E per la verità i sostituti sono sembrati all’altezza della situazione.

Qualcosa in più, adesso, è lecito attendersi dalla trasferta in Irpinia.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

La Paganese vista da...Nocera! - Dalla Reggia ai lupi, passando per Teramo.

Settimana intensa per gli azzurrostellati e per le altre formazioni del girone C, con le tre partite in sette giorni che la Paganese ha inaugurato con la sconfitta di Reggio Calabria, prevedibile, che però ha evidenziato come Diop e compagni se la siano giocata a viso aperto e alla pari almeno per un tempo. Poi dopo l'errore arbitrale a sfavore della Reggina, gol annullato, nella ripresa è cambiata l'inerzia della partita e del risultato. E' piaciuto l'approccio della formazione di Erra che, come aveva detto alla vigilia, ha varato una formazione ragionata e condizionata anche dalle partite successive. Una scelta condivisibile vista anche la rosa e tenendo conto di alcuni diffidati, tra cui Capece e Gaeta che sono stati preservati.

Il percorso verso la salvezza non poteva immaginare di portare punti dalla tana della capolista e stasera si guarda con realismo alla classifica. Si attendono notizie per Baiocco, uscito malconcio, mentre salutiamo il ritorno in campo del folletto Guadagni oltre al rammarico per l'esagerato giallo a Perri, che mancherà ad Avellino. E' una Paganese che è piaciuta per l'atteggiamento globale che fa ben sperare per il derby del Partenio dove Scarpa e compagni sono pronti a battagliare. Certamente la classifica s'è accorciata con il Picerno che risale a meno cinque, ma nello stesso tempo ci sono sette squadre in quattro punti dall'ottavo posto del Catania al quattordicesimo dell'Avellino. Curiosamente le quattro campane sono in quel fazzoletto di punti con la Casertana attardata di tre punti e il derby del Partenio è importante per gli azzurri.

Rientreranno sicuramente Capece e Gaeta che guideranno una squadra che dovrà uscire indenne dalla tana dei lupi dell'ex Capuano, per poi sferrare l'attacco al Teramo domenica prossima. Sfide decisive per continuare a fare punti per raggiungere la quota salvezza al più presto, con la prestazione, almeno parziale, in casa della capolista che fa ben sperare. I risultati della giornata fanno capire che tutto è in gioco e nessuno molla di un centimetro con l'Avellino che ha sbancato Rende e soprattutto la Sicula si conferma tra le squadre più in forma sbancado Monopoli, terza forza del campionato. Il Picerno dal canto suo non molla il pensiero di eviatre i play-out mentre crolla pericolosamente in casa la Casertana che non sa più vincere al Pinto. Ad Avellino ci attendiamo una formazione che cambierà sicuramente rispetto a Reggio Calabria ma speriamo di vedere lo stesso approccio. Abbiamo ancora negli occhi la splendida serata dello scorso ottobre al Marcello Torre, quando gli azzurri sconfissero i biancoverdi, in una atmosfera di riconciliazione tra città e squadra, facendo entusiasmare il popolo azzurrostellato.

Peppe Nocera
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24.2.20

Top&Flop di Paganese-Reggina 3-0.

TOP

Denis (Reggina)
: l'esperto attaccante amaranto ha quella marcia in più che consente alla formazione di Toscano di fare il salto di qualità. È lucido nel ribadire in rete un penalty concesso dall'arbitro per fallo di Perri su Bellomo, va vicino alla doppietta in più di un'occasione: ci riuscirà solamente nel finale, grazie ad un assist al bacio di Sounas. BOMBER DI RAZZA

Primo tempo (Paganese): la prima frazione di gioco degli azzurrostellati è a dir poco eccezionale. Nonostante alcune novità di formazione, prevedibili a margine della conferenza stampa pre gara, Erra schiera in campo una squadra che non dimostra alcun timore nei confronti della corazzata Reggina, imbrigliando la manovra degli amaranto e chiudendosi nel migliore dei modi. Soffre poco o niente ma nel contempo non è in grado di cogliere le opportunità fornite dalle ripartenze che inevitabilmente erano facilitate dall'avanzare dei padroni di casa. MASTODONTICI

FLOP

Nessuno (Reggina)
: una squadra costruita per ammazzare il campionato sta facendo il suo lavoro egregiamente e con risultati ben al di sopra di ogni previsione. La Serie B è ad un passo, le inseguitrici tra l'altro agevolano il compito, vedasi il pari del Bari contro la Cavese. BLASONATA

Perri (Paganese): due ingenuità che rovinano la gara studiata tatticamente da mister Erra. Prima strattona Bellomo in area, regalando un penalty agli avversari, poi si fa espellere dopo un battibecco con Guarna: era difficile uscire indenni dal bunker del Granillo, ma la sorte stava aiutando gli azzurrostellati, che per tutto il primo tempo avevano controllato la gara. DA RIVEDERE

da tuttoc.com

Erra: "Partita proibitiva ma siamo in un buon momento".

Erra,per la trasferta di Reggio Calabria, ha convocato 23 calciatori. Rientrano in gruppo Stendardo, dopo l'assenza di domenica scorsa nella gara con il Rieti, ma soprattutto il giovane attaccante Guadagni oltre all'altro baby, il difensore Cavucci. Ancora out, Dramè infortunatosi nel derby con la Cavese e il portiere Campani che però, la prossima settimana, si riaggregherà al gruppo. Il tecnico Erra, soddisfatto della settimana di lavoro svolta a Mercato S.Severino ha finalmente, dopo alcune settimane, tutta la rosa a disposizione, tranne Dramè, che gli consentirà di poter far ruotare nei prossimi sette giorni, si giocherà tre volte con il turno infrasettimanale ad Avellino, di far ruotare il gruppo aldilà di eventuali squalifiche. Attenzione e sacrificio la ricetta per la sfida alla capolista come sostiene Erra a poche ore dal match: 

" La Reggina si affronta con lo spirito di sempre, con lo spirito di sacrificio, sappiamo che il compito è arduo, irto di difficoltà ma il campionato è questo, affontiamo la prima in classifica ma siamo consapevoli dell'importanza dell'impegno come sappiamo che siamo in un buon momento"

Il pensiero va alla sfidell'andata per trarre motivazioni e fiducia: 

" Nel primo tempo-ricorda Erra- soffrimmo parecchio poi nella ripresa molto meno e ce la giocammo alla pari ottenendo un punto meritato, ognuno gioca per un obiettivo, loro per il primato noi per conquistare altri punti per la salvezza"

Le scelte per la trasferta al"Granillo" condizioneranno anche le altre due che si svolgeranno in sette giorni come evidenzia il tecnioc salernitano: 

" Ho dubbi in tutti i reparti perchè ci saranno tre gare in sette giorni e dobbiamo far fronte anche ai quattro diffidati, compito mio gestire al meglio il discorso del minutaggio, tenedo presente che affrontiamo una gara proibitiva sulla carta ma chi ci sarà darà il meglio". 

Ci potrebbe essere spazio anche per Guadagni che rientra però dopo circa un mese di stop: 

" Un ragazzo che è stato fermo un pò di tempo, da questa settimana è rientrato in gruppo, è disponibile non certamente dall'inizio"

Dunque difficile abozzare un undici di partenza tenedo conto i vari paletti che ha messo il tecnico azzurro e quindi dinanzi a Baiocco oltre a Panariello e Schiavino da valutare se ci sarà il rientro dall'inizi di Stendardo o sarà confermato Sbampato a destra a quel punto vedremo, come con il Rieti, Schiavino centrale e Panariello a sinistra. A centrocampo vediamo con una maglia da titolari Caccetta, Capece e Gaeta, recuperato appieno, con Mattia o Carotenuto a destra e Perri a sinistra in attacco altri dubbi da decidere chi affiancherà Diop, Calil o Alberti. Con Scarpa sempre pronto all'occorrenza.

da paganesemania.it

Dura un tempo una buona Paganese, la Reggina dilaga nella ripresa con gli azzurri in 10.


Una buona Paganese regge l'urto della capolista, per un tempo, e dilaga nella ripresa complice anche l'espulsione di Perri. Partita chiusa in nove minuti, quelli intercorsi dal vantaggio sul dubbio rigore assegnato da Marini e l'espulsione dell'esterno mancino. Erra propone una formazione tenendo in considerazione anche il turno infrasettimanale e la gara di domenica prossima. A centrocampo il tecnico salernitano lascia in panchina Gaeta e Capece lanciando con Cacetta, Bramati e Bonovoltà con Sbampato, ancora in luogo di Schiavino in difesa, mentre in attacco il duo Calil-Diop. Parte bene la Paganese che con personalità affronta la Reggina senza abbassare lo sguardo. Velleitarie le conclusioni di Reginaldo e Rivas che non preoccupano un attento Baiocco. Anzi è la Paganese a pungere con Diop in un paio di occasioni, ma il senegalese opta per la conclusione personale non allargando l'orizzonte.

Gli azzurri imbrigliano gli amaranto e la prima frazione scivola via senza troppi sussulti sino al 44'. Da una punizione scodellata in area spizzica di testa Diop sul secondo palo arriva Rivas che insacca, ma il primo assistente alza la bandierina inducendo l'arbitro Marini ad annullare, ingiustamente, la rete. Si scatenano le proteste della Reggina, con la gara interrotta per otto minuti ma l'arbitro non cambia la decisione. Nella ripresa cambia tutto in tutti i sensi. L'equilibrio dura un paio di minuti fin quando l'arbitro "vede" il contatto tra Perri e Bellomo e decreta il calcio di rigore trasformato dal neo entrato Denis. Dal 46' al 55', in nove minuti la Reggina e l'espulsione di Perri, chiudono la gara a favore della capolista che allunga sul Bari che ha pareggiato a Castellammare contro la Cavese.

Il raddoppio arriva al 51' quando da un cross dalla destra, non trattenuto da Baiocco e lisciato da Carotenuto, viene raccolto da Rubin che insacca. La Paganese cerca di reagire e Perri lanciato in area evita l'uescita di Guarna che viene sfiorato dal difensore azzurro per saltaro per l'arbitro ci sono gli estremi del giallo, il secondo, e Paganese in dieci. A questo punto Erra, con la squadra sotto di due reti e con un uomo in meno, fa respirare qualche titolare in vista di Avellino e sostituisce sia Calil che Diop per Alberti e Guadagni che ritrova il campo dopo un mese e mezzo. Da registrare nel finale l'infortunio di Baiocco a dieci minuti dal termine sostituito da Scevola che ha il tempo di raccogliere, in fondo al sacco, il terzo gol della Reggina, il secondo di Denis. 

IL TABELLINO

MARCATORI: st 3' rig. e 41' Denis, 7' Rubin

REGGINA (3-4-1-2): Guarna; Loiacono, Bertoncini, Rossi (22’ st Blondett); Garufo, Bianchi, De Rose, Rubin (30’ st Liotti); Bellomo (22’ st Sounas); Reginaldo (39’ st Sarao), Rivas (1’ st Denis). A disp.: Farroni, Marchi, De Francesco, Rolando, Paolucci, Doumbia, Nielsen. All.: Toscano

PAGANESE (3-5-2): Baiocco (37’ st Scevola); Sbampato, Stendardo, Panariello (12’ st Acampora); Carotenuto, Caccetta (12’ st Scarpa), Bramati, Bonavolontà, Perri; Calil (22’ st Guadagni), Diop (22’ st Alberti). A disp.: Bovenzi, Mattia, Gaeta, Cavucci, Capece, Schiavino, Musso. All.: Erra

ARBITRO: Marini di Trieste (Teodori-Pompei Poentini)

NOTE: spettatori 8mila circa. Ammoniti: Bianchi, Loiacono, Panariello, Toscano (all. Reggina), Diop, Raiola (dirigente Paganese). Espulso al 9' st Perri. Angoli: 9-1. Recupero: 7’pt, 4’st.

Peppe Nocera
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Reggina - Paganese 3-0: nona sconfitta stagionale, l'ottava lontana dal Marcello Torre.

Allo stadio Granillo la Reggina si impone sulla Paganese con un netto 3-0: gli azzurrostellati sono riusciti a resistere un solo tempo di gioco contro l'imponenza della formazione amaranto. Nella ripresa infatti la squadra di Toscano dilaga, siglando ben tre reti: prima Denis su rigore concesso da Marini per fallo di Perri su Bellomo, poi Rubin, che raccoglie la sfera dopo una presa difettosa di Baiocco ed insacca a porta sguarnita, ed infine Denis, che sfrutta un suggerimento di Sounas e al volo trafigge Scevola, subentrato all'estremo difensore campano infortunatosi poco prima.

Avvio arrembante da parte dei padroni di casa, che provano fin da subito a fare la partita: gli azzurrostellati difendono con ordine, praticamente senza mai rischiare. Il primo sussulto del match è di marca amaranto: sassata di Rivas dalla distanza, palla che termina direttamente sul fondo. La Reggina prova nuovamente a rendersi pericolosa, stavolta su tiro da fermo: Reginaldo lascia partire una conclusione a giro che termina alta sopra la traversa. L'unica risposta da parte degli ospiti è tutta in una conclusione dal limite di Diop, neutralizzata agevolmente da Guarna. Quasi allo scadere della prima frazione di gioco, l'episodio che fa discutere: sugli svilupi di un calcio di punizione, Bellomo in area, spizzata di testa a prolungare sul secondo palo sul quale è appostato Rivas che insacca beffando Baiocco. Il primo assistente Teodori alza la bandierina ravvisando una posizione di fuorigioco: gli amaranto segnalano la spizzata di testa di Diop, che di fatto prolunga per Rivas, quindi non ci sarebbe fuorigioco. Ma il direttore di gara, tra le proteste della formazione di casa, annulla comunque la rete. Nella circostanza viene ammonito l'allenatore della Reggina, Toscano, per proteste. Dopo 7 minuti di recupero, si chiude il primo tempo.

La ripresa parte col botto per i calabresi: Perri strattona Bellomo, Marini non ha dubbi e decreta il penalty. Dagli undici metri si presenta l'esperto Denis che spiazza Baiocco: esplode di gioia il Granillo. Due giri di lancette dopo è Rubin a raddoppiare: buon pallone giocato da Garufo sulla destra, cross basso sul quale si tuffa Baiocco, che nella circostanza non è impeccabile, raccoglie la sfera Rubin che insacca a porta completamente sguarnita. Il doppio vantaggio galvanizza gli amaranto, complice anche il contemporaneo pareggio del Bari contro la Cavese: gli azzurrostellati sono al palo, ma al peggio non c'è mai fine. Perri ha un battibecco con Guarna e si fa ammonire per la seconda volta, lasciando in dieci i suoi compagni. I minuti scorrono velocemente, a trarne beneficio è la Reggina, che vede avvicinarsi l'ennesimo successo. Sul finale, arriva la rete del 3-0 definitivo: grande giocata sulla destra di Sounas, cross al bacio per Denis che si coordina e al volo trafigge Scevola, siglando la sua personale doppietta.

Per la Paganese si tratta della nona sconfitta stagionale, l'ottava lontana dal Marcello Torre: undicesimo posto saldo in coabitazione con la Cavese, che nel pomeriggio ha pareggiato con il Bari. Diciannovesima vittoria stagionale da parte della Reggina, che vola a quota 63 punti, a +8 sul Bari che ha impattato con la Cavese a Castellammare di Stabia, mettendo una seria ipoteca sulla promozione in Serie B.

Nel prossimo turno infrasettimanale, la Paganese farà visita all'Avellino mercoledì 26 alle ore 15.00; la Reggina invece sarà ospite del Catanzaro nel derby calabrese, lo stesso giorno ma alle ore 20.45.

da tuttoc.com

18.2.20

Tuttosport di oggi dedica due pagine intere alla Paganese.

Il quotidiano TuttoSport, ha dedicato 2 pagine alla Paganese nell'edizione di oggi. 

Oltre all'intervista a 360° al Presidente Trapani, spazio anche alle origini e tradizioni della nostra città.




17.2.20

Addio a Costantino Ferraioli.


Brutta notizia: se ne è andato per sempre da questo mondo terreno, Costantino Ferraioli, classe 1952, paganese purosangue, già calciatore e allenatore della squadra azzurro stellata.

Costantino aveva grande talento, una dote istintiva che lo portò alle soglie del grande calcio a Torino all’età di diciassette anni. Amava troppo però la sua terra. E non seppe resistere al richiamo della “sua” Paganese nella stagione 1972/73; fu accolto come un divo dal presidente Attilio De Pascale, dal direttore sportivo Nando Saturno, suo mentore, dal segretario generale Gino Quaratino e dall’allenatore Ercolino Castaldo. Non si mosse da Pagani nemmeno nell’anno successivo nonostante avesse richieste di squadre di serie superiori da più parti. Anzi vi restò a lungo, anche con la fascia di capitano e fu uno dei principali artefici della prima promozione (anno 1975/76) in serie C sotto la guida di Lamberto Leonardi.

Breve, invece, la sua carriera di allenatore, manco a farlo apposta con la Paganese perchè non seppe dire di no all’amico Vincenzo Cascone.

Lascia un vuoto senza fine nella sua famiglia e nei tanti che lo hanno conosciuto, apprezzato e voluto bene.

Addio Costantino, caro amico, ti sia lieve la terra.

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La partita con il Rieti ha portato in concreto solo punti. I punti, contano i punti. Bisogna essere concreti nella vita nel momento del bisogno. Il fine quasi sempre giustifica i mezzi. Lo sosteneva Machiavelli nel “Principe”, lui che di certo non era certo uno sprovveduto.

Bruttina la partita, per non dire altro. Paganese briosa solo a tratti. Una squadra che solo ogni tanto riesce a cambiare passo e che diventa sempre più Diop-dipendente. Due le perle dell’attaccante senegalese. La prima solo dopo nemmeno venti secondi quando riesce a deviare in rete da gran marpione un cross di Perri dalla sinistra; la seconda nella ripresa quando ripete la felice giocata di Monopoli: attira su di sé tre difensori e poi serve in corridoio a Gaeta uno di quegli inviti che non si possono rifiutare. Pochi sprazzi, poco dominio territoriale, qualche imperdonabile leggerezza in difesa. Ma sono arrivati tre punti. E sono punti d’oro.

Tutti, per la verità, in campo calcistico, vorremmo sempre vedere all’opera una squadra scintillante, briosa, dal gioco accattivante e contemporaneamente redditizia per quello che riguarda il risultato finale. Non è facile per nessuno, nemmeno per le cosiddette corazzate.

Coniugare il risultato positivo con il bel gioco è difficile, non impossibile per carità, ma assai difficile perché un campionato di calcio logora e non può essere affrontato con lo stesso spirito ogni settimana. Lo è ancora di più per una squadra come la Paganese che – lo diciamo da tempo – ha chiari limiti strutturali e deve soprattutto badare al sodo per raggiungere quanto prima il traguardo della salvezza.

Già, salvezza. I tre punti conquistati domenica contro il Rieti sono punti d’oro. Primo, perché conquistati contro una squadra che veniva considerata diretta concorrente nella lotta per non retrocedere; secondo, perché, quatta quatta, la Paganese è arrivata a conquistarsi una undicesima posizione in classifica che, al momento attuale, le consentirebbe di partecipare alla lotteria dei play-off. Questo in teoria, ovviamente, perché ci sarà da lottare e sudare ancora nelle restanti gare per chiudere una volta per sempre innanzitutto il discorso salvezza. Trentaquattro punti in classifica sono indice di un buon lavoro complessivo. Però non è stato ancora raggiunto alcun traguardo e bisognerà ragionare per gradi, salvaguardando, al più presto possibile, la permanenza in terza serie. Una volta raggiunta quota tranquillità, spazio alla fantasia e ai sogni. Non sarà facile, ma i sogni qualche volta si materializzano.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Top&Flop di Paganese-Rieti.

TOP

Diop (Paganese)
: è il vero mattatore della serata, ritrova la doppietta, dopo averne messo a segno altre due questa stagione contro Rende e Bisceglie. È l'unico a tenere vivo l'attacco, complice anche la prestazione opaca di Alberti. GOLEADOR

Nessuno (Rieti)
: i laziali non riescono ad impensierire i padroni di casa, risultando troppo impacciati e decisamente prevedibili. La rete di Persano è un regalo di Schiavino: di questo passo gli amarantocelesti saranno condannati anticipatamente alla retrocessione in Serie D. FRAGILI

FLOP

Nessuno (Paganese)
: gli azzurrostellati vincono senza praticamente mai soffrire, amministrando la gara: Erra riesce anche a gestire bene gli uomini in campo in vista della doppia trasferta di Reggio Calabria ed Avellino. INVINCIBILI

Kalombo (Rieti)
: ha un pessimo impatto sulla partita, soffrendo e non poco sulla fascia di competenza. Si fa ammonire per uno sgambetto ai danni di Diop, poi per poco non combina la frittata con un clamoroso autogol. DA RIVEDERE

da tuttoc.com

Paganese-Rieti 3-1: ritorno al gol e alla vittoria!

La gara Paganese-Rieti termina con il risultato 3-1: ottavo successo stagionale per gli azzurrostellati, che si avvicinano all'obiettivo stagionale della salvezza tranquilla.

I padroni di casa partono bene, trovando la rete dopo appena 20 secondi: cross basso dalla sinistra di Perri in area per Diop che con una zampata, anticipando Aquilanti, trafigge Merelli. L'unico sussulto del match da parte degli ospiti è tutto in un calcio di punizione di Zampa che calcia direttamente in porta: conclusione centrale, respinge con i pugni Baiocco. Quasi in chiusura della prima frazione di gioco. la Paganese trova il raddoppio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Capece, Tiraferri commette fallo di mano in area. Per l'arbitro Catanoso ci sono gli estremi per il penalty: dal dischetto si presenta Diop che insacca alle spalle di Merelli, bravo ad intuire la direzione ma beffato dal destro chirurgico dell'attaccante azzurrostellato. Prima dell'intervallo il Rieti trova a sorpresa la rete: Schiavino commette un'ingenuità al limite dell'area, perdendo la sfera, ne approfitta Persano che supera Baiocco in uscita.

La seconda frazione di gioco inizia sulla falsa riga del primo tempo: infatti gli azzurrostellati trovano la rete dopo appena 42 secondi. Calil innesca Diop sulla destra, il quale vede e serve Gaeta al limite dell'area, bravo a trafiggere Merelli con un piattone che si perde nell'angolino basso. Al 51' proteste per i laziali: cross basso di Zanchi dalla sinistra per Morrone che tutto solo sul secondo palo calcia a botta sicura: Baiocco blocca in due tempi, forse sulla linea. Morrone protesta invocando la rete, Catanoso inizialmente assegna il gol, poi annulla la decisione su segnalazione del secondo assistente Regattieri. I minuti scorrono inesorabilmente e il Rieti non riesce a trovare gli spiragli giusti per impensierire Baiocco, inoperoso o quasi. Sul finire del match, i laziali ci provano con due tentativi senza successo di De Paoli. Ma sono i padroni di casa ad andare vicini alla quarta rete: Musso per vie centrali pesca con un passaggio filtrante Mattia, Kalombo in anticipo per poco non beffava Merelli, che nella circostanza era uscito per anticipare il centrocampista azzurrostellato. Salvataggio sulla linea da parte dell'estremo difensore amarantoceleste.

Gli azzurrostellati ritornano dopo più di un mese (l'ultima vittoria degli uomini di Erra è datata 12 gennaio 2020, nel successo di misura sul Monopoli) e seguono la scia della Virtus Francavilla, vincente a Terni, ma nel contempo sorpassano i cugini della Cavese, che invece hanno impattato nel derby con l'Avellino. La Paganese è undicesima a quota 34 punti, tanti quanti totalizzati dai pugliesi. Per il Rieti è notte fonda: ultimo posto con appena 12 punti a -5 dal Rende, che questa sera occupa la penultima piazza del raggruppamento, a causa della concomitante vittoria della Sicula Leonzio sul Bisceglie.

Nel prossimo turno la Paganese è ospite della capolista Reggina, domenica prossima alle ore 15.00, mentre il Rieti ospita il Teramo lo stesso giorno alle ore 17.30.

da tuttoc.com

Addio Ferraioli, capitano profeta in patria.


Sto per strada, in questa domenica soleggiata, dove pensi che tutto possa filare liscio e nulla possa rovinare il giorno di festa per antonomasia. Mi ferma un vecchio tifoso della Paganese, penso mi voglia chiedere qualcosa sulla gara di oggi pomeriggio con il Rieti ed invece no: "Peppe ma è morto Costantino Ferraioli?" Lo guardo in cagnesco: "Ma che dici?". Invece è vero. Mi arrivano le prime conferme ad una notizia che blocca lo stomaco e cambia tutta la giornata. Inevitabile il tuffo nel passato del capitano profeta in patria, che non ho avuto modo di apprezzare da calciatore (quando esordì nella Paganese avevo un anno) ma che poi grazie all'amicizia con il nipote, l'amico fraterno Gianluca Russo, ebbi modo di frequentarlo. Spesso sono stato a casa sua, nel periodo antecedente la stesura del primo libro sulla storia della Paganese.

M'incantavo ascoltando i suoi racconti, sfogliando le pagine ingiallite dei giornali che lo riguardavano, le foto utili per arricchire la mia collezione ed impreziosire le pagine del libro. E poi chiacchierare e discutere di Paganese, di tattica, di movimenti dei difensori quando frequentava la tribuna stampa del Marcello Torre come apprezzato inviato di Telenuova di cui era opinionista. A lui mi lega, da tifoso, il ricordo più bello di una salvezza conquistata dalla Paganese in Interregionale, con i denti a Siderno nell'ultima giornata, per un punto, nella travagliata stagione 1987-88 sotto la presidenza Domenico Bifolco. Era subentrato in corsa a Ciccio Stellato e conquistò una salvezza miracolosa. E poi l'esperienza con la Real Paganese che non si concluse, dieci anni dopo, come lui sperava.


Costantino Ferraioli ci lascia a 68 anni, è stato una colonna della Paganese degli inizi anni '70. La prima presenza in azzurro arriva curiosamente nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, l'11 maggio del 1969 a Terzigno, terz'ultima giornata, giocando anche le ultime due gare di quella stagione 1968-'69.In totale ha indossato per 97 volte la casacca azzurra sulla terra battuta del vecchio Del Forno, per quattro stagioni dal 1972 al 1976, realizzando una sola rete, quella del 2-2 finale nella gara interna con il Benevento, il 18 novembre del 1973. Poi fu elevato a gloria cittadina nel 1976, quale ministro della difesa della Paganese, quando conquistò nella stagione 1975-76 la storica promozione (nella foto il terzo da sinistra in piedi sul nuovo impianto l'allora Comunale) in serie C. Nelle sue quattro stagioni,dopo il ritorno dalla Casertana dove aveva anche esordito in B, fu Ercolino Castaldo a vedere in lui le stimmate del difensore del futuro, affidandogli la fascia di capitano, rendendolo immortale nella storia della Paganese. Oggi alle 17.30, nella gara con il Rieti, gli renderà omaggio la Paganese e tutta la tifoseria azzurra. Domani alle 14.30, presso la chiesa di S.Sisto a Pagani, si svolgeranno i solenni funerali, quando la Pagani sportiva e non renderà omaggio al suo Capitano profeta in patria

Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata

La seconda foto è tratta da paganesecalcio.com

14.2.20

Focus - Rosa esigua e coperta corta spiegano gli ultimi passettini.


Il mancato mercato ha accentuato l'esiguità di una rosa ridotta all'osso fra infortuni e squalifiche. Erra in difficoltà quasi ogni settimana.

Nel periodo natalizio, quando il campionato si ferma, le discussioni tra amici e colleghi in merito alla nostra Paganese toccano sempre lo stesso argomento. Tra bilanci di classifica ed esigenze della squadra, necessariamente sotto forma di innesti da inserire in rosa, ogni discorso si ferma sempre al secondo punto. Mai come ora, quando Scarpa e compagni continuano non senza difficoltà a tenere un buon ritmo salvezza in piena linea con i programmi societari, il capitolo mercato torna prepotentemente di stretta attualità. Tra calciatori da centellinare perché in odore di squalifica ed infortuni che continuano a decimare la rosa con cadenza quasi settimanale, per il tecnico Erra risulta sempre più complicato trovare la quadra. Perché se da un lato l’allenatore azzurrostellato preferisce non snaturare, a giusta ragione, il suo assetto tattico, dall’altro c’è da fare i conti con l’esiguità della rosa che non si può nascondere. Non entro nel merito delle valutazioni societarie e nemmeno di quelle tecniche soprattutto dopo che Erra ha diplomaticamente fuorviato il capitolo rinforzi a giochi chiusi dopo il pareggio ad occhiali con la Cavese

Resta però il freddo dato che l’organico è sempre corto e diversi elementi della Paganese cominciano ad accusare le fatiche di una stagione fisicamente e psicologicamente dispendiosa. I vari Capece, Stendardo e Panariello, per citare quelli più esperti, devono giocoforza tirare la carretta. Se poi Schiavino e Caccetta sono costretti a mordere il freno, il quadro complessivo diventa ancora più ricco d’insidie. Ha il suo bel da fare Erra per mettere assieme una formazione di partenza equilibrata e competitiva, anche se va sottolineato che elementi come Sbampato e Bramati non stanno demeritando dopo aver diligentemente atteso il proprio turno senza fare polemiche. Allora dove sta il nocciolo della questione? I rinforzi servivano veramente o Erra li aveva in casa e li ha scoperti nel prosieguo del cammino? Un rebus cui dare risposte non è semplice. Qualche tifoso più sognatore potrebbe obiettare che la Paganese avrebbe potuto alzare l’asticella e magari spingersi più in alto di una semplice permanenza in categoria con l’ingaggio nel mercato di riparazione di un centrocampista ed un attaccante da affiancare a Diop. Due calciatori in più, non necessariamente esperti per ragioni anagrafiche, avrebbero fatto sicuramente comodo ed avrebbero permesso al tecnico di avere a disposizione qualche soluzione alternativa in più. Se poi la proprietà ha deciso di dare fiducia allo stesso gruppo costruito in estate vuol dire che, calcoli alla mano, si ritiene che in fin dei conti non si è lontani dall’obiettivo stagionale prefissato. 

In effetti mancano ancora una decina di punti per mettersi al riparo da brutte sorprese, però avrebbe fatto piacere all’ambiente conoscere i motivi della scelta di non fare operazioni a gennaio. La risposta di Erra nel post derby non ha fatto svanire i miei dubbi. L’allenatore azzurrostellato sarà stato troppo aziendalista, la società poco coraggiosa ma queste valutazioni restano confinate nello stretto ambito di pura curiosità che il tifoso e gli addetti ai lavori avrebbero voluto conoscere. Avranno influito anche fattori economici che non possono essere messi in disparte per una realtà come la Paganese che non può disporre di risorse illimitate. Interrogativi che restano nella speranza di acciuffare quanto prima la quota salvezza volendo essere pratici quanto basta, senza volare con la mente. 

Francesco Pepe
© Paganesemania - Riproduzione riservata

11.2.20

La Paganese vista da...Nocera! - Non si schioda.

Ancora uno 0-0. Il quarto, il secondo consecutivo, con l'astinenza del gol che continua a salire. Un gol nelle ultime sette partite. Questi i dati nudi ecrudi maturati dopo il pareggio ad occhiali di Vibo Valentia contro il Rende. Non si schioda la Paganese da quella che sembra un malanno di stagione che fotografa in pieno il momento della formazione di Erra. Vorrei ma non posso, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non vince ma non perde e come una formichina mette in cascina un altro mattoncino sulla piramide della salvezza che segna -9 se vogliamo avere come riferimento i canonici 40 punti. Con Il Rende la Paganese è da sei politico, ma solo per il punto conquistato, non tanto per la prestazione che s'è fermata a centrocampo. Dalla cintola in su non è riuscita a trovare i meccanismi per creare problemi ad un avversario che di problemi ne aveva molti ma la Paganese ha preferito l'uovo oggi anzichè la gallina domani.

Zero parate del portiere avversario, un solo brivido lunga la schiena dell'ex Borsellini, quando Alberti lo anticipa, dopo il primo dei due pericoli corsi da Baiocco. La Paganese non affonda il coltello nella piaga biancorossa e la tiene aperta, nonostante un atteggiamento anche propositivo, andando a pressare alti nella metà campo avversaria ma senza mai pungere. Una giornata che in linea generale ha fatto il gioco della Paganese.Equilibrio totale in fondo alla classifica con le sole goleade del Catanzaro a Rieti, prevedibile, e della Sicula Leonzio con il Potenza, incredibile.E' trascorsa un'altra giornata e tutto resta identico con un equilibrio soft che va a vantaggio della Paganese se si ha una lettura solo in chiave salvezza. Con il Rende quella Paganese spumeggiante del primo tempo con la Cavese è rimasta negli spogliatoi mentre è entrata in campo una squadra che s'è limitata al compitino badando innanzitutto a non prenderle. Mi ricorda la partita di Castellammare con la Cavese, con una squadra che badò a non prenderle senza mai cambiare ritmo per cercarla di vincerla.

Sarebbe stato utile Scarpa, l'unico in questo tipo di gara capace di accendere la lampadina. A tredici giornate dal termine del campionato ormai la Paganese ha mostrato il suo volto. Ora è il momento di continuare a fare punti cerando di farne qualcuno in più andando anche a rete. Un pareggio a Vibo che ci può stare se si considera quello che non s'è prodotto. C'è stato il ritorno in campo di Schiavino le conferme di Bramati ancor di più il recupero di Caccetta e la conferma di una flessione di Diop in fase offensiva. Non segna da Caserta e avevdo smarrito la via della rete l'ha smarrita anche tutta la squadra. 

L'incompiuta.

DI NINO RUGGIERO

Altro pareggio, altro risultato positivo di minima nell’incontro esterno con il Rende. La partita probabilmente l’avete vista in tv e avete sentito i commenti che l’hanno caratterizzata. Una partita monotona, senza acuti, piatta. Una prestazione della Paganese in linea con l’andamento della gara. Ancora una volta, sul risultato scaturito, diciamo quello che da tempo ripetiamo: poteva essere ma non è stato.

Il punticino serve in ottica salvezza perché consente di conservare gli stessi punti di vantaggio proprio sul Rende che al momento è penultimo in graduatoria. Serve di meno se si volesse ancora dar retta a voli di fantasia, in ottica play-off. La squadra calabrese, infatti, è apparsa modesta nel suo assetto; in linea con la posizione che ha in classifica. Qualcosa in più forse era lecito attendersi dalla Paganese, ma qualcosa non ha funzionato e la squadra si è espressa su livelli appena di sufficienza.
Fin qui tutto normale. Resta però da fare la solita considerazione che riguarda il miglioramento dell’obiettivo principale; un enigma che non si scioglie e che lascia la squadra nel limbo, praticamente tra coloro che sono sospesi. Alla squadra manca quel “quid” capace di far scattare la molla del miglioramento; quella molla che non è scattata nelle ultime due partite interne concluse con pareggi e che non è scattata nemmeno sul campo calabrese quando la squadra ha badato al punticino senza scoprirsi. Questione di qualità e di intercambiabilità fra elementi di pari valore, più che di temperamento.

I numeri, che difficilmente mentono, in questa fase parlano di una squadra che nelle ultime otto gare ha subìto solo quattro segnature. Allo stesso tempo, sempre nelle ultime otto gare, ha trovato la via della rete soltanto in due occasioni. Una vera e propria inversione di tendenza che lascia pensare; consideriamo infatti che nella prima parte del campionato la Paganese si presentava come il secondo miglior attacco del girone mentre la difesa accusava il peso di molte segnature.

L’incompiuta non è solo il titolo di un’opera sinfonica lasciata in sospeso da Beethoven o Schubert. A buon diritto, alla luce delle ultime prestazioni della Paganese, può essere riferita proprio alla squadra azzurro stellata che non riesce a portare a termine un’operazione di qualità che di settimana in settimana sembra essere sempre sul punto di essere conclusa. Il paragone con le opere sinfoniche è di certo irriverente, ma forse rende meglio l’idea di una situazione sempre sul punto di una svolta che, nel momento della possibile definizione, non trova efficaci sbocchi conclusivi.

Intendiamoci, la squadra sta tenendo fede ai programmi della vigilia stilati dalla società presieduta da Raffaele Trapani. Si puntava alla salvezza senza affanni; e possiamo dire – a onor del vero – che tutto procede nella direzione voluta. Il lavoro svolto da Alessandro Erra sta dando buoni frutti e bisogna convenire che aver già racimolati 31 punti quando mancano tredici gare alla fine del campionato suona a merito del lavoro svolto dal tecnico. Il problema, però, è un altro: i tifosi più esigenti (come poter dare loro torto!) hanno sempre visto a portata di mano un traguardo prestigioso: quello dell’accaparramento di un posto utile per la disputa dei play-off.

“Vorrei perlomeno avere la soddisfazione di disputare anche una sola partita nei play-off – mi diceva un cortese lettore di questa rubrica – e credo che noi fedelissimi una volta tanto ce lo meritiamo!”
Già, ma non è facile. La squadra sta facendo di tutto per dare quante più soddisfazioni possibili alla società e all’ambiente sportivo. Il traguardo della salvezza diretta sembra a portata di mano e quindi si potrebbe anche essere soddisfatti del comportamento complessivo della squadra fino a questo momento.

Nella vita però, è notorio, si vuole sempre migliorare e per questo nell’ambiente sportivo si è sempre pensato che in fondo, una volta raggiunto il traguardo di minima, si potrebbe anche fare qualcosa in più. Il pensiero risuona martellante da qualche tempo, soprattutto quando il calendario ha presentato incontri teoricamente più alla portata della squadra.

In tutto questo, però, bisogna sempre fare i conti con la realtà che non sempre si concilia con le aspettative. La realtà fino a questo momento ha detto e ribadito nelle ultime gare che la Paganese è una buona squadra ma con dei limiti e non certo per incapacità del suo allenatore. Quest’ultimo anzi è da apprezzare per quello che è riuscito a tirar fuori da una squadra che ha carenze strutturali perché incompleta o – se più vi aggrada – incompiuta.
Come le famose sinfonie di Beethoven e Schubert…

10.2.20

Erra: “Confermata la nostra solidità”.

Dopo lo 0-0 del “Razza” il tecnico della Paganese, Alessandro Erra, commenta in sala stampa il pareggio dei suoi, ripreso dai canali ufficiali del club azzurrostellato: “Per noi va bene così, dimostriamo ancora una volta solidità perché è da tanto tempo che non subiamo gol. Avevamo diversi assenti e andavamo ad affrontare una squadra che si giocava il tutto per tutto, siamo rimasti compatti e capaci di non concedere quasi nulla. Continuiamo il nostro percorso verso il nostro obiettivo. Avevamo questo atteggiamento perché sapevamo che alla luce della nostra posizione di classifica potevamo fare una partita ordinata ed è un privilegio, anche se nella ripresa con un pizzico di coraggio in più poteva arrivare un risultato migliore”.

Obiettivo della Paganese: “Quando siamo al completo abbiamo dimostrato di poter fare un campionato da protagonisti. Ora siamo incerottati, ma contiamo ora di arrivare prima possibile ai 40 punti e pensare ad una partita alla volta. Adesso siamo concentrati alla sfida con il Rieti che è decisiva per noi. La gara di oggi non è stata molto bella, è stata molto bloccata ma il punticino fuori casa ci sta bene perché ci avvicina al nostro obiettivo”.

da tuttoc.com

Top & Flop di Rende-Paganese.

TOP

Loviso (Rende)
: entra negli ultimi dieci minuti di gioco e rivoluziona l'attacco dei biancorossi. Va vicino alla rete del vantaggio con una punizione che sfiora il palo, poi innesca Giannotti con un assist al bacio: Rigoli lo tiene colpevolmente in panchina, chissà come sarebbe finita la partita se avesse cominciato dall'inizio... IMPRESSIONANTE

Baiocco (Paganese): la sua squadra affonda nella mediocrità assoluta, ma l'estremo difensore azzurrostellato risponde presente nell'unico tiro velenoso del match. Con la giusta tempistica ci mette il suo guantone sulla girata di Saveljevs, pescato da Origlio con un invitante cross basso dalla sinistra: se la Paganese colleziona il quarto 0-0 su sei gare, lasciando inviolata la propria porta per 180' consecutivi, il merito è tutto suo. BALUARDO

FLOP

La paura di vincere (Rende)
: I cambi effettuati da mister Rigoli hanno apportato la giusta dose di coraggio per superare la Paganese: peccato che sul più bello la compagine calabrese frana, mostrando tutti i limiti caratteriali al cospetto di un avversario che ha pensato di più a non prenderle. DELUDENTI

Centrocampisti/attaccanti (Paganese): diciamoci la verità, negli azzurrostellati c'è qualcosa che non funziona dalla cintola in su. La linea mediana e le punte non riescono a pungere con quell'intensità che ci si aspetta da una formazione che lotta per un posto playoff. Di questo passo la speranza di agguantare il treno degli spareggi promozione svanisce miseramente. IMPRODUTTIVI

da tuttoc.com

Ancora un pareggio: 0-0 contro il Rende e a zero pure le emozioni.


Continua anche a Vibo Valentia contro il Rende, il malanno di stagione degli azzurrostellati che dopo il pari interno con la Cavese, inanellano il quarto pareggio ad occhiali nelle ultime cinque gare. Mister Erra conferma Bramati a centrocampo in luogo di Caccetta con Carotenuto esterno, visto l'infortunio di Mattia assente insieme a Scarpa, Guadagni e Dramè, con Alberti e Diop in attacco. La gara vive un primo tempo vibrante con qualche emozione in più ma è subito il Rende a creare il primo brivido al 12': Vitofrancesco quasi sul fondo va via sulla destra e pesca in area, sul secondo palo Rossini che in tuffo di testa fa gridare al gol. Incredibilmente accarezza la base del palo con Baiocco che nulla vrebbe potuto fare se avesse centrato lo specchio della porta. Risponde al Paganese con Alberti al 28', che si avventa su un pallone in area, anticipa di testa l'ex Borsellini ma a pochi passi dalla linea bianca libera un difensore del Rende. Sarà l'unica palla gol della Paganese dell'intera gara. Un minuto dopo la Paganese protesta per un dubbio tocco di braccio di un difensore di casa ma l'arbitro fa proseguire. Sul capovolgimento di fronte ancora un pericolo in area azzurra con Origlio che guadagna la fascia sinistra e cossa  sul secondo palo do Vitofrancesco non aggancia defilato dinanzi a Baiocco. Termina su questa iniziativa degli uomini di Rigoli la prima frazione. Nella ripresa Erra lancia in mischia Caccetta per Bramati e Calil per Alberti ma la sostanza non cambia soparttutto sotto porta dove è innocuo l'evanescente Diop, mai pericoloso. La Paganese spesso pressa gli avversari nella loro metà campo, ha un maggior predoiminio del campo ma non concretizza anzi non crea. Gestisce senza affanni la gara con le emozioni , se si possono chiamare tali, che si alternato tra due tiri telefonati di Vitofrancesco al 70' e Caccetta al 77'. Nel finale però con la Paganese che non cambia mai ritmo cercando di far sua la gara, per poco non vi riecse il Rende che in precedenza aveva reclamato un rigore per un fallo di mano. All'84' ci prova Loviso su punizione a sfiorare il sette e due minuti dopo è Saveljevs in area agirare a rete con Baiocco che devia ma nessun biancorosso è lesto a raccogliere.Termina dopo cinque minuti di recupero la sfida di Vibo. Uno scialbo zero a zero che conferma l'astinenza del gol degli azzurri.Una solo rete nelle ultime sette gare.

da paganesemania.it

6.2.20

La partita del tifoso: è stato un vero peccato.

È stato proprio un peccato. Gran bella partita da parte dei nostri ragazzi, capaci di riscattare le ultime brutte e soporifere uscite. La squadra, ben messa in campo, equilibrata e tenace, ha più volte messo alle corde l’avversario di turno. E questo a ulteriore conferma di due cose: noi, contro le grandi (o che si credono tali, suonandosela e cantandosela da sole) ci esaltiamo e spesso portiamo a casa il risultato; gli altri, contro le piccole (o presunte tali, che intanto, un altro poco era e ne prendevano almeno tre, dalla piccola) stentano e palesano la loro dote migliore: un c..o essaggerato!!! Eh sì, amici miei lontani e amiche mie vicine, io non ho mai visto un fortunato essere sfortunato e uno jellato avere la botta di ciorta al momento giusto. C’è poco da fare: se tieni la sfortuna ce l’hai, punto e basta e questa continua a perseguitarti. D’altro canto: se ti ritrovi ad avere una parte posteriore inferiore del tronco piuttosto pronunciata puoi dormire sonni tranquilli.

La partita, dicevo. A me è piaciuto molto come i nostri ragazzi sono stati in campo, tutti, nessuno escluso, in particolare chi non ha giocato tanto, fino a ora:
  • Bramati. Fin quando la condizione lo ha retto è stato un fattore, in mezzo al campo. Inutile dirvi cosa sarebbe successo se quella traversa… immaginate voi, quella famosa parte posteriore inferiore del tronco, come sarebbe diventata, a furia di calci!;
  • Capece. E che ve lo dico a fare. Le squadre le abbiamo viste ormai tutte e io ho la netta sensazione, lungi da me fare il buffone, che un centrocampista come questo ce lo hanno in poche. Non lo tengono le “vere” grandi squadre, figurarsi chi se lo dice da sola di esserlo! Peccato solo per qualche punizione buttata nelle frasche, soprattutto verso la fine. Ora dico: se Capece non firma il rinnovo, io, per proteste, trascorrerò tutta l’estate, 24 ore su 24, incatenato al cancello della sede della società. Avevo pensato ad un’altra protesta, più clamorosa, tipo sciopero della fame ma poi mi sono subito convinto che conviene di più incatenarmi al cancello. Da questo momento, vi invito: appiliamo la pagina fb della Paganese con l’hashtag #CapeceIN, così che la società si organizzi sul da farsi!;
  • Baiocco. Non mi fate perdere tempo: deve rimanere pure lui, altrimenti mi incateno al cancello. Pertanto, da questo momento: appiliamo la pagina fb della Paganese con l’hashtag #BaioccoIN!
L’altra volta ho chiuso l’articolo lasciando intendere che, chiusa la finestra di calciomercato invernale, avrei detto la mia, sul nostro mercato. Bene, la mia è questa: abbiamo scelto di non fare e lasciare la rosa attuale così com’è. Banale dire che la mia speranza è che questa, terminato il campionato, si riveli una scelta giusta. Però, tra infortuni, attuali e possibili (vedi Dramè), possibile che puntellare l’organico fosse tanto inutile? Sicuri che non rischiamo di togliere entusiasmo a un ambiente che vive di questo? La salvezza, sono sicuro, arriverà presto, anche quella matematica ma la posizione di classifica, a questo punto (o meglio tre/quattro partite fa) avrebbe suggerito un piccolo sforzo, magari l’ingaggio di un paio di giovani “esperti” e di bella speranza, in modo da rendere la rosa, se non più competitiva, almeno più completa e a prova di incidenti, squalifiche e roba del genere.

Spero di sbagliarmi. Anzi, sicuramente mi sbaglio. Questo, sia ben chiaro, è il mio augurio.

Alberto Maria Cesarano
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4.2.20

La Paganese vista da...Nocera! - E' mancato solo il gol...cercasi!

Lo avevo scritto e quasi invocato, nell'articolo di venerdì, mi aspettavo dopo le ultime prestazioni incartate una Paganese da derby, ovvero, aggressiva e grintosa. Ma è stata a tratti, soprattutto nel secondo tempo, anche bella da vedere. E' mancato solo il gol, questa volta, questo sconosciuto dalle parti del Torre che ha spinto come sempre gli azzurri. Terzo pareggio ad occhiali, ma di ben altra fattura, che mantiene la formazione di Erra, forse troppo tardiva la sua idea di lanciare nella mischia Scarpa, ancor aggrappata ai play-off e a più cinque sul Picerno. Purtroppo i numeri sono impietosi sotto porta. Un solo gol, a Monopoli, nelle ultime sei partite. S'è inceppata quella macchina infallibile, la quarta potenza di fuoco del girone, sino ad un mese fa. Gira storto, come capita, e poi quan do anche la dea bendata ti volta le spalle allora è difficile.

Un centimetro in meno e quel bolide di Bramati avrebbe regalato due record, il primo gol di un centrocampista ed il ritorno al gol. Se poi gli avversari ti mettono sul piatto d'argento, un pallone da spingere in rete e sbagli l'aggancio, bisogna solo imprecare. E se poi ancora gli avversari, traversiti da Babbo Natale,  continuano a regalarti il pallone al limite dell'area e tu glieli la ritorni allora è difficile pensare di far gol. E se poi, quando il ritrovato Diop ha la palla buona per centrare il bersaglio, ti trovi sulla traiettoria un difensore appostato al posto sbagliato, per noi, nel momento giusto per loro....e allora pensi che non è serata. Questa volta le occasioni ci sono state, qualche pensierino a Baiocco attentissimo, anche gli aquilotti l'hanno procurato. Intanto lo scrigno casalingo si arricchisce di un altro punticino, che alla fine porterà al traguardo minimo stagionale, ma massimo nei piani della vigilia.

Da ora, da quota 30, inizia il conto alla rovescia verso la quarta decina che detrminerà lo striscione della salvezza. Però una domanda ci sorge spontanea e già è stata fatta, giustamente dal collega Pepe, in sala stampa nel post gara con la Cavese. Cosa ha portato la società a non effettuare nessuna operazione di mercato ? L'allenatore ha risposto diplomaticamente sopstando, metaforicamente, il microfono al direttore sportivo. Vorremmo capire quale valutazione è stata fatta in sede di valutazione della rosa.L'infortunio di Dramè è quasi emblematico e l'astinenza sotto rete con elementi che non convincono, ne conferma la necessità di fare qualcosa. Comunque ora il mercato è chiuso e si procederà con questi uomini che dovranno indirizzare le loro risorse, alla conquista di questi ultimi dieci, dodici punti. Cosa non impossibile, anzi alla portata della squadra, anche se una modifica della rosa con un paio di elementi avrebbe potuto aggiugere qualche freccia o rivitalizzare e irrobustire , anche in proiezione futura, qualche reparto a corto di personale.

Peppe Nocera per paganesemania.it

3.2.20

Il fieno nel granaio.

Di NINO RUGGIERO

Un altro pareggio interno, un altro punto. Come una formichina giudiziosa, la Paganese mette fieno nel granaio in un periodo in cui la dea fortuna non le è molto favorevole.
Una vittoria degli azzurro-stellati nell’incontro con la Cavese non avrebbe fatto gridare allo scandalo; così come un pareggio può essere comunque accettato serenamente, considerando la forza d’urto degli avversari, tra quelli più in forma del campionato, oltre a essere considerati compagine di buon valore tecnico.

Bella partita, ieri, una delle più belle e intense disputate dalla Paganese in questo campionato. Le motivazioni hanno caratterizzato una prestazione ad alto livello dei ragazzi di Alessandro Erra. Più di una volta la porta della Cavese ha tremato; ancora di più ha tremato la traversa su un tiro meritevole di migliore fortuna scoccato da Bramati dal limite dell’area nella prima parte della gara. Davanti a una Cavese che non ha lesinato spese importanti per l’ingaggio di calciatori di spessore, la Paganese, quella che non segna più da tempo immemorabile, e che nel mercato invernale non ha cambiato di una virgola il proprio iniziale schieramento, ha sciorinato una gara di alto livello sotto il profilo caratteriale e dell’intensità agonistica.

Forte di una difesa che acquista consapevolezza della propria forza grazie alla consolidata esperienza di Baiocco e Stendardo e alle autentiche rivelazioni di stagione, Sbampato e Mattia, la squadra azzurro-stellata ha potuto mettere in mostra anche un centrocampo armonico che si è avvalso non solo della solita regia di Capece, ma anche di una straordinaria vitalità di Gaeta e Carotenuto. Quest’ultimo, vera sorpresa estratta dal cilindro di Erra, è stato indiscutibilmente fra i migliori in campo. Se il giovane calciatore, peraltro ex Cavese, dovesse continuare sul metro della prestazione di ieri, potrebbe essere annoverato tra le più belle novità del campionato, tanto convincente e continua è risultata la sua prova; il suo incedere sulla fascia destra dello schieramento, sia nel primo come nel secondo tempo hanno costituito una vera e propria minaccia per la difesa della Cavese.

Buona prestazione anche di Bramati, ugualmente schierato a sorpresa; il ragazzo si è fatto vedere e sentire nella zona centrale del campo e ha anche sfiorato la segnatura con un tiro dal limite che ha centrato in pieno la traversa. Probabilmente migliorerà ancora se, giocando, riuscirà a trovare il ritmo partita.

Le note positive non si fermano qui. Anche Gaeta si è dato molto da fare, ma non è una novità perché è risaputo che la società crede molto nelle sue capacità.
Intanto, va detto che la squadra non riesce più a segnare. La potenzialità offensiva della prima parte del campionato si è dissolta come neve al sole, così come è tramontata la facilità di andare a rete su palle inattive.

Al momento la classifica registra meno gol all’attivo, è vero, ma registra anche meno gol incassati nel segno di un equilibrio tattico che porta le stimmate di Alessandro Erra, un allenatore che sta facendo veramente un buon lavoro.

Forse la partita con la Cavese ci ha consegnato la vera Paganese: una squadra che conosce i propri limiti ma che interpreta a meraviglia, per impegno e dedizione, l’anima del tifoso che vuole vedere all’opera una squadra viva, battagliera e mai doma. Uno spirito che anima soprattutto il suo capitano, Scarpa che, chiamato a dare il suo contributo nel secondo tempo, ha arricchito la sua prestazione con una gara di alto livello, tipica degli elementi di grande esperienza e classe.

Salvo imprevisti, che nel calcio sono sempre dietro l’angolo, pare che il discorso play-off per la Paganese debba essere accantonato. Niente di grave e definitivo, per la verità, se si considera che l’obiettivo principale fissato dalla società ha sempre contemplato una salvezza diretta. Tutti nella vita vorrebbero sempre qualcosa in più. Non sempre è possibile.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com