DI NINO RUGGIEROSavoia-Paganese è stata la classica partita in cui viene riproposto un antico e mai risolto dubbio che tanto assilla i tifosi di calcio. Di solito nel computo del risultato si parla di meriti per la squadra che vince e di demeriti per quella che perde. Il dubbio però è questo: dove cominciano i meriti della squadra che ha vinto e dove iniziano i demeriti di quella che perde? Bella domanda, un po’ come quell’altro interrogativo che ricorre assai spesso: è nato prima l’uovo o oppure è nata prima la gallina?
Chissà! Intanto c’è da dire che il Savoia ha preso tre punti giocando una gara esemplare, senza acuti, sfruttando con arguzia tutti gli spazi che gli avversari di turno hanno concesso graziosamente. Quindi, se c’è una squadra che deve recitare il “mea culpa” è proprio la Paganese, apparsa lontana parente di quella che aveva incantato prima a Trastevere e poi ad Olbia. Può trattarsi di una giornata storta come quella di circa un mese fa a Cassino?
Vediamo intanto di dare un’occhiata alle valutazioni dei singoli, allenatore compreso.
Allenatore Raffaele Esposito – Si è fidato probabilmente troppo delle buone prestazioni di pochi giorni fa del duo Ferreira-Coratella e per la verità nessuno se la sente di rimproverargli alcunché: chi più di lui ha in mano il termometro della situazione generale della squadra? Non ha convinto la rinuncia a Mancino in contemporanea con quella di Faella. Non ha convinto soprattutto l’atteggiamento della squadra che ha buscato due gol in contropiede, cosa che chi va per la maggiore non dovrebbe mai accusare.
Spurio – Per lui la partita più tranquilla di questo inizio di campionato. Nulla può nel primo tempo sul tiro di Maniero scoccato appena in area e nella ripresa sul secondo gol beccato in contropiede. In un’altra occasione si salva di piede con grande mestiere.
Di Masi – Svolge egregiamente il suo compito di spinta sulla fascia destra dello schieramento come da copione e riesce più di una volta a mettere palloni velenosi al centro con cross di misura. Può ancora migliorare perché i fondamentali ci sono tutti.
(86’ Zugaro) – Troppo poco in campo per una valutazione.
Ianniello – Rientra dopo due giornate di assenza forzata e ha un gran da fare per rintuzzare le avanzate del Savoia nella sua zona. Trova qualche difficoltà a mantenere immune da pericoli il territorio di competenza. Soffre come i compagni di difesa quando gli avversari ripartono in contropiede.
Esposito – Deve ben presto tralasciare i compiti strettamente difensivi dopo l’inopinata segnatura del Savoia. Si fa vedere anche a centrocampo e riesce a dare un concreto apporto alla manovra di costruzione della squadra. Poi viene sostituito da Gianmarco De Feo nel tentativo di riportare più avanti il baricentro del gioco.
(81’ De Feo G.) Troppo poco in campo per incidere efficacemente in avanti.
Dicorato – Con la difesa sbilanciata in avanti gioca spesso con affanno per recuperare sugli attaccanti avversari che amano giocare in contropiede. Soffre molto l’uno contro uno, specie quando la squadra si sbilancia in avanti.
De Angelis – Rende onore al suo ruolo di giovane di belle speranze e non delude sulla fascia sinistra dello schieramento difensivo. È un calciatore ordinato e geometrico che riesce a fare bene la parte che gli viene assegnata. Ma non chiedetegli di fare anche sfoggio di genialità.
(61’ Langella) – Prende posto sulla destra dello schieramento ma ha poche occasioni per mettersi in mostra.
Bucolo – Non demorde mai, nemmeno nei momenti critici della gara. Si impegna come suo solito ma trova difficoltà a creare gioco perché poco coadiuvato dai compagni di reparto. Può sembrare un’assurdità ma lo schieramento con tre centrocampisti, invece dei soliti due, ha lasciato a desiderare.
Del Gesso – Soffre molto nel ruolo di spalla di Bucolo nella zona centrale del campo e non riesce a dare il solito contributo quantitativo nella fase di costruzione del gioco. Cerca in tutti i modi, grazie alla sua generosità, di dare consistenza al reparto, ma i risultati non sono per niente confortanti.
(61’ Mancino) – Porta una ventata di freschezza e di genialità nel secondo tempo. Le sue giocate sembrano promettere un cambiamento radicale nella tattica perseguita da Raffaele Esposito. Ma le sue buone intenzioni si infrangono davanti agli eventi di una giornata nera che coinvolge tutta la squadra.
Montoro – Anche per lui una giornata da dimenticare. Non riesce mai a legare con i compagni di centrocampo anche se fa di tutto per non demeritare. La volontà di ben figurare non gli manca ma i risultati per la verità sono poco soddisfacenti.
Ferreira – È sicuramente in ripresa per quello che riguarda la condizione fisica e psicologica. Ma stavolta, a differenza di mercoledì scorso, l’accoppiata con Coratella in avanti ha funzionato poco. Ha però evidenziato i buoni numeri per i quali veniva bene accreditato e la cosa lascia ben sperare per il prossimo futuro.
Coratella – Svaria su tutto il fronte offensivo perché è un generoso e si dà da fare anche in fase difensiva quando le condizioni del gioco lo richiedono. È però un centravanti, ai cui si richiedono doti realizzative; ma i risultati si vedono poco. Per giunta calcia con poca convinzione il rigore che avrebbe potuto indirizzare la partita su un altro binario.
(61’ Faella) – Entra in campo con tutto l’ardore possibile per dimostrare che per lui in questa squadra un posto ci deve essere. Non ha però modo di far emergere il suo valore perché la giornata nera collettiva lo coinvolge.
da www.paganesegraffiti.it