29.10.24

Quel qualcosa in più.

DI NINO RUGGIERO

Sì, nel calcio ci può essere una giornata storta anche se con quella di ieri, dopo Cassino, le giornate storte passano a due. Può anche andare bene se le ambizioni di classifica restano minime; va meno bene se i traguardi da raggiungere sono altri.

Chiariamoci. La squadra, così com’è, sta mantenendo fede al programma di minima stilato quando c’è stato bisogno di darsi una mossa in tema di allestimento della stessa senza fare passi più lunghi della gamba. Le cose sono andate per il verso giusto, come sperato e, anzi, man mano, con i risultati acquisiti, qualcuno si è chiesto – legittimamente, dopo essersi guardato intorno – se non fosse il caso di poter aspirare a qualcosa in più di un semplice mantenimento della categoria. Lo hanno pensato in tanti.

E pensate che anche il neo patron Cardillo, eletto a beniamino del pubblico per il suo parlare sempre chiaro e con il cuore in mano, non abbia pensato che in fondo – magari con qualche aggiustamento in corso d’opera – qualcosa in più non si potesse davvero ottenere? Ed ecco arrivare nuova linfa alle potenzialità della squadra con l’acquisto di De Feo, attaccante dal passato prestigioso.


Tre vittorie consecutive, in trasferta con Trastevere e Olbia e in casa con la Lodigiani, autorizzavano a ben guardare con fiducia al futuro più prossimo. E volete che la fantasia del tifoso sempre pronta a spiccare voli pindarici non si dovesse sbizzarrire?

La sconfitta patita con il Savoia ha lasciato interdetti. La Paganese ha steccato malamente non tanto per il risultato, quanto per un atteggiamento che ha evidenziato carenze piuttosto preoccupanti in tema di carattere. La squadra ha peccato soprattutto dal centrocampo in avanti con calciatori poveri di idee nella fase di costruzione del gioco e di concretezza sotto rete. Si sa che nel calcio contano solo i risultati, a prescindere dalle prestazioni belle o brutte.

Ho già detto parecchio subito dopo la gara per quello che riguarda le prestazioni dei singoli ed è forse solo il caso di parlare dell’andamento complessivo della partita. Di certo non va trascurato il particolare del rigore fallito quando il Savoia conduceva in virtù del gol messo a segno da Maniero. Ma bisogna mettere in conto anche che i rigori si possono sbagliare. Per questo non va crocifisso Coratella. Il Savoia ha solo raccolto quello che gli veniva offerto su un piatto d’argento.

Qualche “mea culpa” credo sia giusto recitarlo in casa azzurro-stellata, nella speranza che una prestazione negativa possa essere presto dimenticata.

Intanto, quel qualcosa in più in tema di aspirazioni, è rimasto al palo.

Il problema delle ambizioni è ancora lontano dall’essere chiarito e probabilmente bisognerà ancora convivere con l’atroce dubbio: con quell’essere o non essere che tormenta le fantasie dei più.

da www.paganesegraffiti.it

(foto Paganese calcio)

La Paganese vista da...Nocera! - E' la dura legge del gol.

Sconfitta bruciante per la Paganese, la seconda stagionale in trasferta, nel derby a porte chiuse con il Savoia dopo quattro risultati utili consecutivi. Una sconfitta in cui Bucolo e compagni devono rammaricarsi per un'occasione, sicuramente, persa per continuare la striscia positiva. 

Mister Esposito rivoluziona l'undici di mercoledì premiando dall'inizio la coppia d'attacco Ferreira-Coratella, Di Masi e Del Gesso lasciando in panchina Faella e Mancino con una caviglia non al meglio. 

La partenza migliore del Savoia ha messo alle strette la retroguardia azzurra con una Paganese più molle degli avversari facendo crescere l'autostima dei bianchi sino alla rete di Maniero. Da quel momento s'è vista la reazione degli azzurri e il rigore fattosi parare da Coratella paradossalmente non demoralizza gli ospiti anzi. Comincia a crescere la Paganese che guadagna metri sotto la regia di Bucolo, forse la migliore prestazione del siciliano insieme a Ferreira, che però non riesce a trovare le soluzioni giuste per porre gli attaccanti dinanzi alla porta avversaria. 

La ripresa ha lo stesso canovaccio: avvio al fulmicotone dei bianchi che falliscono il raddoppio nei primi minuti poi lasciano campo alla Paganese. L'inserimento di Mancino e Faella, poteva avvenire anche nell'intervallo, fa aumentare la qualità in avanti ma il problema è sempre lo stesso, tanto possesso palla sterile. Mancano gli spunti, le giocate per far male sotto rete. 

C'è solo la Paganese in campo. il Savoia è schiacciato in difesa, e quando D'Agostino sbaglia il rinvio lasciando incustodita la porta Faella non riesce ad inquadrarla e tira fuori incredibilmente, a quel punto il Dio del pallone ti punisce. Se fallisci un rigore e sbagli a porta vuota è giusto così, nonostante avresti meritato il pareggio. L'incomprensione tra Bucolo e Langella che manda in rete Negro è la naturale conseguenza delle leggi non scritte del calcio. 

E come cantavano gli 883 "è la dura legge del gol fai una gran gioco però alla fine loro stanno chiusi ma alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi". 

Peppe Nocera - paganesemania.it

28.10.24

Savoia-Paganese 2-0: gli azzurrostellati perdono la vetta della classifica.



Savoia-Paganese 2-0: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.




Savoia-Paganese 2-0: un’altra giornata storta - Il Pagellone di PaganeseGraffiti.

DI NINO RUGGIERO

Savoia-Paganese è stata la classica partita in cui viene riproposto un antico e mai risolto dubbio che tanto assilla i tifosi di calcio. Di solito nel computo del risultato si parla di meriti per la squadra che vince e di demeriti per quella che perde. Il dubbio però è questo: dove cominciano i meriti della squadra che ha vinto e dove iniziano i demeriti di quella che perde? Bella domanda, un po’ come quell’altro interrogativo che ricorre assai spesso: è nato prima l’uovo o oppure è nata prima la gallina?

Chissà! Intanto c’è da dire che il Savoia ha preso tre punti giocando una gara esemplare, senza acuti, sfruttando con arguzia tutti gli spazi che gli avversari di turno hanno concesso graziosamente. Quindi, se c’è una squadra che deve recitare il “mea culpa” è proprio la Paganese, apparsa lontana parente di quella che aveva incantato prima a Trastevere e poi ad Olbia. Può trattarsi di una giornata storta come quella di circa un mese fa a Cassino?

Vediamo intanto di dare un’occhiata alle valutazioni dei singoli, allenatore compreso.

Allenatore Raffaele Esposito – Si è fidato probabilmente troppo delle buone prestazioni di pochi giorni fa del duo Ferreira-Coratella e per la verità nessuno se la sente di rimproverargli alcunché: chi più di lui ha in mano il termometro della situazione generale della squadra? Non ha convinto la rinuncia a Mancino in contemporanea con quella di Faella. Non ha convinto soprattutto l’atteggiamento della squadra che ha buscato due gol in contropiede, cosa che chi va per la maggiore non dovrebbe mai accusare.

Spurio – Per lui la partita più tranquilla di questo inizio di campionato. Nulla può nel primo tempo sul tiro di Maniero scoccato appena in area e nella ripresa sul secondo gol beccato in contropiede. In un’altra occasione si salva di piede con grande mestiere.

Di Masi – Svolge egregiamente il suo compito di spinta sulla fascia destra dello schieramento come da copione e riesce più di una volta a mettere palloni velenosi al centro con cross di misura. Può ancora migliorare perché i fondamentali ci sono tutti.

(86’ Zugaro) – Troppo poco in campo per una valutazione.

Ianniello – Rientra dopo due giornate di assenza forzata e ha un gran da fare per rintuzzare le avanzate del Savoia nella sua zona. Trova qualche difficoltà a mantenere immune da pericoli il territorio di competenza. Soffre come i compagni di difesa quando gli avversari ripartono in contropiede.

Esposito – Deve ben presto tralasciare i compiti strettamente difensivi dopo l’inopinata segnatura del Savoia. Si fa vedere anche a centrocampo e riesce a dare un concreto apporto alla manovra di costruzione della squadra. Poi viene sostituito da Gianmarco De Feo nel tentativo di riportare più avanti il baricentro del gioco.

(81’ De Feo G.) Troppo poco in campo per incidere efficacemente in avanti.

Dicorato – Con la difesa sbilanciata in avanti gioca spesso con affanno per recuperare sugli attaccanti avversari che amano giocare in contropiede. Soffre molto l’uno contro uno, specie quando la squadra si sbilancia in avanti.

De Angelis – Rende onore al suo ruolo di giovane di belle speranze e non delude sulla fascia sinistra dello schieramento difensivo. È un calciatore ordinato e geometrico che riesce a fare bene la parte che gli viene assegnata. Ma non chiedetegli di fare anche sfoggio di genialità.

(61’ Langella) – Prende posto sulla destra dello schieramento ma ha poche occasioni per mettersi in mostra.

Bucolo – Non demorde mai, nemmeno nei momenti critici della gara. Si impegna come suo solito ma trova difficoltà a creare gioco perché poco coadiuvato dai compagni di reparto. Può sembrare un’assurdità ma lo schieramento con tre centrocampisti, invece dei soliti due, ha lasciato a desiderare.

Del Gesso – Soffre molto nel ruolo di spalla di Bucolo nella zona centrale del campo e non riesce a dare il solito contributo quantitativo nella fase di costruzione del gioco. Cerca in tutti i modi, grazie alla sua generosità, di dare consistenza al reparto, ma i risultati non sono per niente confortanti.

(61’ Mancino) – Porta una ventata di freschezza e di genialità nel secondo tempo. Le sue giocate sembrano promettere un cambiamento radicale nella tattica perseguita da Raffaele Esposito. Ma le sue buone intenzioni si infrangono davanti agli eventi di una giornata nera che coinvolge tutta la squadra.

Montoro – Anche per lui una giornata da dimenticare. Non riesce mai a legare con i compagni di centrocampo anche se fa di tutto per non demeritare. La volontà di ben figurare non gli manca ma i risultati per la verità sono poco soddisfacenti.

Ferreira – È sicuramente in ripresa per quello che riguarda la condizione fisica e psicologica. Ma stavolta, a differenza di mercoledì scorso, l’accoppiata con Coratella in avanti ha funzionato poco. Ha però evidenziato i buoni numeri per i quali veniva bene accreditato e la cosa lascia ben sperare per il prossimo futuro.

Coratella – Svaria su tutto il fronte offensivo perché è un generoso e si dà da fare anche in fase difensiva quando le condizioni del gioco lo richiedono. È però un centravanti, ai cui si richiedono doti realizzative; ma i risultati si vedono poco. Per giunta calcia con poca convinzione il rigore che avrebbe potuto indirizzare la partita su un altro binario.

(61’ Faella) – Entra in campo con tutto l’ardore possibile per dimostrare che per lui in questa squadra un posto ci deve essere. Non ha però modo di far emergere il suo valore perché la giornata nera collettiva lo coinvolge.

da www.paganesegraffiti.it

24.10.24

La Paganese vista da...Nocera! - I gol degli attaccanti e la vittoria del gruppo.

È impossibile decifrare la Paganese dal punto di vista del gioco, visto a sprazzi sino ad ora, dopo queste prime otto giornate. Ma un dato è certo: prima in classifica! Dopo la terza vittoria consecutiva gli azzurri di mister Esposito, poco avvezzo ai colpi di testa dei singoli, rimarca la centralità della squadra, del "noi e non dell'Io" (vedi Faella) e manda un avviso alla sua truppa. Due i dati della gara di ieri contro la Lodigiani: si sbloccano gli attaccanti Ferreira e Coratella che finalmente trovano il gol su azione ed il ritorno alla vittoria in casa dopo un mese di astinenza. 

Primo tempo abulico, con due squadre a specchiarsi in un gioco quasi scolastico e senza spunti particolari, se non una rasoiata di Faella, in giornata no per il tecnico e sostituito poi nell'intervallo, e di De Angelis con un piatto di sinistro figlio più della paura che della convinzione. Contratta, nervosa, imballata con tanti errori tecnici sopratutto di capitan Esposito in uscita, palla al piede, e negli appoggi. La Lodigiani prende così coraggio e per poco non ci scappa il vantaggio ospite ma ancora è attento Spurio. 

Nella ripresa sale in cattedra mister Esposito: fuori Faella, che s'intestardisce nelle generose ma infruttuose scorribande personali, e Boccia, poco incisivo. Dentro Ferrerira e Di Masi. Conseguente cambio modulo che vede Ferreira e Coratella più vicini e all'esordio in questo tandem d'attacco e con Di Masi che diventa una spina nel fianco della retroguardia laziale. Due mosse e due gol, nel giro di pochi minuti, che lanciano in orbita Ferreira con tanto di dedica al neonato primogenito e Coratella, al secondo centro consecutivo, con tanto di dedica ai suoi detrattori. 

Morale della partita: se si costruiscono palle gol per gli attaccanti questi probabilmente le buttano dentro e si vincono le partite, altrimenti inutile criticarli perchè non sono giudicabili. 

Ora sotto con un derby storico dal sapore antico quello con il Savoia che servirà a rinsaldare una bella amicizia tra le tifoserie. 

Peppe Nocera - paganesemania.it

La Paganese si riprende la vetta della classifica.



Paganese-Lodigiani 2-0: la rassegna stampa da PaganeseGraffiti.













Paganese-Lodigiani 2-0: il Pagellone di PaganeseGraffiti.

Primo tempo da dimenticare per la Paganese, come sta capitando quando la squadra deve impostare il gioco nei confronti di avversarie che scendono in campo al “Marcello Torre” ben abbottonate in difesa e disposte tatticamente con schieramenti pronti a fare male in contropiede. Un gioco, quello della Paganese, irritante e improduttivo che purtroppo coinvolge anche i suoi uomini più rappresentativi che si intestardiscono nelle giocate personali che portano solo danni alla squadra.

La metamorfosi arriva nel secondo tempo quando la squadra cambia registro dopo aver sostituito Faella, proprio uno dei migliori giocatori che fino a questo momento ha goduto della stima dei tifosi per il suo modo di imporsi e di essere mattatore con due splendide doppiette. Ma anche queste cose capitano nel calcio.

La Paganese trae nuova linfa con l’ingresso di Ferreira in avanti e di Di Masi sulla fascia destra del campo. Ma cambia probabilmente anche l’approccio della squadra che cerca di giocare senza fronzoli approfittando degli spazi che l’avversaria di turno le concede quando pensa di giocarsela a viso aperto.

Allenatore Raffaele Esposito – Ha coraggio, a rischio di sembrare impopolare, quando nel secondo tempo presenta Ferreira al posto di Faella. Cambia anche l’assetto tattico puntando a un gioco meno macchinoso in fase di costruzione. Il risultato finale gli dà ragione.

Spurio – Recita benissimo la parte che gli compete da guardiano della difesa. I suoi interventi tempestivi e disarmanti scoraggiano gli attaccanti avversari. Si conferma uno dei punti di forza della squadra.

Langella – Ancora una volta si distingue nella posizione che gli ha ritagliato il suo allenatore di terzo difensore centrale di destra al posto dello squalificato Ianniello. Gioca sempre di più con il piglio del veterano.

Esposito – Presidia da buon capitano la sua area di rigore e non disdegna di uscire palla al piede nel tentativo di impostare il gioco da dietro. Sbrigativo e deciso quando serve come difensore vecchio stampo ma anche fine dicitore in campo da costruttore del gioco.

Dicorato – Gli attaccanti della Lodigiani, veloci e intraprendenti, non gli risparmiano i grattacapi, ma se ne esce sempre con buona sicurezza riuscendo anche a farsi vedere in avanti quando il gioco lo richiede.

Boccia – Schierato a destra come esterno di difesa non trova subito il canale giusto per infilarsi in avanti sulla fascia di competenza. Viene sostituito dall’inizio del secondo tempo probabilmente per motivi tattici.

(1’ st Di Mase) – Entra subito con il piglio giusto e si sistema sulla destra dello schieramento difensivo. Da una sua incursione in avanti scaturisce la seconda segnatura della squadra messa a segno da Coratella.

Montoro – Comincia così così, e stenta a carburare nella prima parte della gara. Cresce però di intensità nella ripresa e fornisce il solito contributo di forza nella zona centrale del campo.

(42’ st Galizia) – Troppo poco in campo per una serena valutazione.

Bucolo – Croce e delizia della squadra nella zona centrale del campo. Nel primo tempo rallenta i tempi del gioco cercando di trovare i corridoi giusti per stanare gli avversari che chiudono tutti gli spazi ma spesso appare irritante ed egocentrico. Nella ripresa ritrova tutta la sagacia tattica che nessuno mai gli ha disconosciuto.

(35’ st Del Gesso) – Anche per lui solo uno spezzone

De Angelis – Se è possibile, gioca con la sicurezza del veterano e lo fa con sano discernimento tattico non abbandonando mai la fase difensiva e scambiando la palla con tocchi di prima con i compagni che lo affiancano nelle sue avanzate sulla fascia sinistra.

Faella – Non è la sua giornata. Cose che capitano anche ai più bravi. Non gli riescono le sue accelerate e i cambi di ritmi e si innervosisce. Esce con qualche rimpianto alla fine del primo tempo.

(1’ st Ferreira) – Gioca un secondo tempo da applausi. Dimostra di essersi messo alle spalle il periodo grigio attraversato. Segna un gol importantissimo di astuzia e va vicino alla doppietta ben due volte.

Coratella – Migliora di volta in volta il suo rendimento e merita di mettere a segno il suo secondo gol. Adesso Raffaele Esposito ha di che scegliere per il suo attacco.

(35’ st De Feo G.) – Dieci minuti in campo non bastano per un calciatore che ha voglia di imporsi. Lo vedremo presto a pieno regime.

Mancino – È come sempre uno degli elementi che giocano un calcio delizioso in virtù di una costante presenza dalla trequarti in avanti. Tecnicamente ineccepibile riesce a trovare sempre gli spazi giusti per farsi vedere anche in zona gol

da www.paganesegraffiti.it

(foto Paganese calcio)

Paganese-Atletico Lodigiani 2-0: Ferreira e Coratella stendono i laziali.

Terza vittoria consecutiva per la Paganese che al Torre nel turno infrasettimanale liquida la pratica Atletico Lodigiani con un secco due a zero. Di Ferreira e Coratella le reti che proiettano gli azzurrostellati in vetta al girone G, seppur in coabitazione con Guidonia e Cassino. 

Ad una prima frazione avara di emozioni e sussulti, la Paganese alterna una ripresa di tutt'altra natura modificata anche tatticamente all'intervallo da mister Esposito che inserisce Ferreira e Di Masi al posto di Faella e Boccia. 

Ed è proprio il brasiliano dopo appena 4 minuti a ripagare la fiducia del tecnico trovando il primo gol stagionale. Ne passano altri dieci, e dopo un'occasione sprecata sempre da Ferreira, è Coratellaa trovare il guizzo giusto per fissare la gara sul definitivo due a zero. 

IL TABELLINO 

MARCATORI: st 4' Ferreira, 15' Coratella 

Paganese (3-4-2-1): Spurio, Langella, G. Esposito, Dicorato, Boccia (1'st Di Masi), Bucolo (35'st Del Gesso), Montoro (42'st Galizia), De Angelis, Mancino, Faella (1'st Ferreira), Coratella (35'st G. De Feo). A disp.: Cacciapuoti, Ventura, F. De Feo, Zugaro. All.: Esposito 

Atl. Lodigiani (4-4-2):  Stancampiano, Ciaramella (35'st Bencivenga), Paolelli, Sorrentino (35'st Pulcini), Spinozzi, Malvestuto, Perrotta (19'st Armini), Tarantino, Falilò, Sebastiani (24'st Bellucci), Petti (19'st Giordano). A disp.: ntolini, Gennari, Ruggeri, Sani. All.: Recchia. 

Arbitro: Spina di Barletta (Capotorto - Sorgente)
Note: Spettatori 1500 circa. Ammoniti Del Gesso, Di Masi, Petti, Spinozzi, Mancino

da www.paganesemania.it

21.10.24

Il seme della speranza.

DI NINO RUGGIERO

Un’altra vittoria in trasferta per la Paganese – la terza in queste prime giornate di campionato – dovrà pur significare qualcosa. Allora cominciamo a chiarirci le idee sul prosieguo del campionato e cerchiamo di capire dove la squadra può arrivare.

Non si vincono tre partite fuori casa – lo dobbiamo dire – se non ci sono ambizioni di classifica e si punta solo salvarsi; se fossimo costretti a dirlo, diremmo solo un’eresia con offesa all’intelligenza di chi segue il calcio da una vita. L’attuale Paganese ha tutte le potenzialità per fare bene; forse non proprio benissimo, ma con qualche opportuno innesto potrebbe dire la sua nel corso del campionato. Specie se sarà definito una volta e per sempre il sospeso del famoso “saldo e stralcio”.


Il seme della speranza non è mai morto; è soltanto in letargo per prudenza e per scaramanzia, pronto a sbocciare se solo si riuscisse a dare continuità ai risultati.

Ho detto già quasi tutto sulla prestazione dei singoli in modo analitico e dettagliato subito dopo la partita con l’Olbia. Devo aggiungere doverosamente che probabilmente in terra sarda si è vista la migliore Paganese di questo inizio campionato; questo almeno limitatamente al primo tempo. Gli azzurrostellati hanno fatto subito valere i diritti di una classe e di un’impostazione di gioco superiore. In campo, per oltre quarantacinque minuti, c’è stata una sola squadra: la Paganese. I ragazzi di Raffaele Esposito hanno macinato gioco, senza mai essere impensieriti dagli avversari, facendo intendere di conoscere a menadito lo spartito preparato a tavolino dall’allenatore. È scaturita così la prima rete messa a segno da Mancino. seguita dopo poco dall’azione che ha portato al secondo gol realizzato su rigore da Faella. Ma va detto che le occasioni da rete sono state numerose. Discorso diverso per la ripresa, durante la quale la Paganese ha dovuto cambiare registro per due motivi che di solito viaggiano a braccetto. Per prima cosa, perché gli avversari hanno aumentato la pressione offensiva nella speranza di poter pervenire a un improbabile pareggio; e poi perché, contemporaneamente, qualche atleta in maglia azzurro-stellata che aveva speso troppo nella prima parte della gara, è venuto meno sul piano dell’intensità del gioco; proprio una delle doti che avevano consentito alla Paganese di prendere il sopravvento.

Credo che su questo tipo di inconveniente, vale a dire sulla distribuzione controllata degli sforzi fisici durante gli interi novanta minuti, debba andare nel prosieguo del campionato l’attenzione di Raffaele Esposito. Certo, in campo ci sono anche gli avversari, motivo per cui bisogna per prima cosa sforzarsi di distribuire bene le forze per tutta la durata della gara e poi, in sottordine, di saper controllare le prevedibili sfuriate di avversari in cerca di rivalsa. In questo, a dire il vero, la squadra ha mostrato di saperci fare in virtù di una saggia impostazione di contrasto sugli avversari in possesso di palla e con un apparato difensivo che finora è risultato all’altezza della situazione.

Può bastare per ora?

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

Olbia-Paganese 0-2: nel segno di Mancino (il pagellone di PaganeseGraffiti).

Potrebbe sembrare retorico, ma la Paganese a Olbia ha raccolto quello che voleva principalmente per il suo modo di interpretare la gara. Primo tempo disputato alla grande dagli uomini di Raffaele Esposito che hanno subito messo in chiaro le loro intenzioni. Ha segnato dopo cinque minuti di gioco Mancino, ma la squadra aveva già fatto vedere di essere arrivata in terra sarda con intenzioni tutt’altro che benefiche: la difesa avversaria aveva avuto subito le sue gatte da pelare con Faella che schizzava via da tutte le parti, forte anche di una spinta considerevole in avanti portata da Mancino sulla sinistra e da Boccia sulla destra. Poi è arrivato il raddoppio su calcio di rigore messo a segno da Faella; episodio che in pratica ha poi chiuso la partita.

Allenatore Raffaele Esposito – Ha presentato la migliore formazione del momento, non potendo disporre di Ianniello in difesa (per lui due gare di stop) e di Gianmarco De Feo in avanti perché ancora a corto di preparazione. Il canovaccio tattico gli ha dato ragione perché è riuscito a imbrigliare i padroni di casa fin dai primi minuti di gioco. Ha gestito bene i cambi soprattutto in vista del prossimo e imminente turno casalingo che vedrà gli azzurrostellati impegnati mercoledì prossimo al “Marcello Torre” contro la Lodigiani.

Spurio – La solita certezza a difesa dei pali in tutte le fasi della partita, soprattutto quando i padroni di casa fanno di tutto per raddrizzare le sorti della gara. Conferisce tranquillità a tutta la squadra in virtù di una splendida condizione. Primo tempo da spettatore non pagante. Ripresa da portiere disarmante (per gli avversari) perché para proprio tutto quello che c’è da parare.

Langella – Riprende il posto sulla destra dello schieramento a tre come difensore centrale e lo fa con grande autorevolezza tanto da essere meritatamente segnalato a fine gara tra i migliori in campo.

Esposito – Ancora una conferma per il capitano che se la cava alla grande come coordinatore della fase difensiva. Esce anche più di una volta palla al piede per impostare il gioco, nella prima parte della gara. Poi si adegua al cliché difensivo nel secondo tempo quando c’è soprattutto da spazzare l’area senza ghirigori.

Dicorato – Dimostra sempre di più di essere uno dei punti di forza della squadra. Riesce a interpretare lo spirito della gara sia quando si spinge in avanti, sia quando c’è bisogno di tirare la carretta per portare a casa un risultato indubbiamente prezioso.

Boccia – Schierato come esterno destro, dimostra subito di essere in giornata di grazie e nel primo tempo, spesso in combutta con Langella, spinge come un ossesso sulla fascia di competenza. Il primo gol lo vede co-protagonista assieme a Coratella e De Angelis con un primo cross da destra servito poi su un piatto d’argento a Mancino.

(dal 46’ st Zugaro)- Entra solo per pochi minuti

Bucolo – Dai suoi piedi arrivano suggerimenti preziosi per tutto l’apparato centrale del gioco di centrocampo. È meno appariscente del solito ma il suo apporto si sente quando si tratta di esprimere mestiere e competenza. Il suo apporto cala di intensità nella seconda parte della gara ma il tutto è dovuto al cambio di ritmo imposto alla gara dagli avversari.

(dal 41’ st Di Masi) – Troppo poco in campo per un giudizio

Montoro – Non sarà un’aquila per stile e sapienza tattica, ma il suo apporto quantitativo si sente nella zona centrale del campo. È tra i migliori nel primo tempo per poi calare fisiologicamente alla distanza

De Angelis – Schierato come esterno laterale sinistro, gioca come sempre un gara giudiziosa senza mai andare oltre le righe. Mantiene la posizione tattica che Raffaele Esposito ha ritagliato per lui e riesce a non sguarnire mai la sua zona anche nei momenti di maggiore pressione offensiva degli ospiti.

Faella – Oramai gli avversari conoscono a menadito le sue caratteristiche tecniche e lo guardano a vista, anche con raddoppi ossessivi. Ma il segno lo lascia sempre in campo anche se deve accontentarsi di un gol messo a segno su calcio di rigore. Esemplare la sua conclusione dagli undici metri per lo zero a due.

(dal 23’ st Del Gesso) – Viene schierato al posto di Faella per compiti diversi quando c’è la necessità di non perdere il controllo del gioco a centrocampo. Una mossa saggia per salvaguardare un prezioso risultato

Coratella – C’è il suo zampino nel primo gol realizzato da Mancino. Si dà da fare su tutto il fronte offensivo e dialoga bene con i compagni che a turno si affacciano nell’area di rigore avversaria. Dimostra di poter essere utile alla causa e si sacrifica per la squadra anche in fase difensiva quando le circostanze lo richiedono.

(dal 23’ st Ferreira) – Entra al posto di Coratella e si mette subito in buona luce. L’auspicio è che sia tornato in piena forma dopo un periodo alquanto buio. Dialoga bene con la squadra riuscendo anche a interpretare efficacemente un ruolo da interditore quando sono gli avversari a menare la danza nella parte finale della gara.

Mancino – Lascia subito intendere di essere in giornata di grazia come è lecito attendersi da un calciatore del suo valore. Segna un gol importantissimo per la squadra alla sua maniera, con sinistro a incrociare rasoterra, dopo appena cinque minuti di gioco. Le sue giocate sono pennellate di artista quando la squadra – come è capitato nel primo tempo – mette in campo tutte la sue potenzialità. È il mattatore di giornata.

(dal 36’ st De Feo Gianmarco) – Per lui solo un assaggio doveroso in attesa di poterlo vedere presto all’opera nel corso del campionato.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

Olbia-Paganese 0-2: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.



Girone G senza padrone: è bagarre in vetta.

È una vera e propria bagarre nella zona alta della classifica del girone G con ben 5 compagini racchiuse in appena 2 punti. Anche la settima giornata ha confermato il grande equilibrio nel raggruppamento con il terzetto in vetta a secco di vittorie. La capolista Anzio cade di misura in trasferta con la Sarnese, rivitalizzata dal cambio tecnico in panchina che ha visto Cavallaro sostituire l'ex Agovino. Il Cassino non va oltre l'1-1 in casa del Terracina cosi come il Guidonia fermato sullo 0-0 dal Cynthialbalonga. Ne approfittano così la Paganese che vince e convince ad Olbia con Mancino e Faella ed il Savoia che rimonta il Real Monterotondo nella ripresa con le reti di Orta (nella foto) e Maniero. 

Appena fuori dalla zona Playoff, la Gelbison agguanta il pari (2-2) con l'Ilvamaddalena soltanto in extremis con Dambros e la Puteolana raggiunta, sempre a tempo scaduto, e fermata sul 2-2 dal rigore di Bencivenga in casa dell'Atletico Lodigiani. 

Chiudono la giornata le vittorie esterne del Lattedolce Sassari (1-2) nel derby sardo con l'Atletico Uri e del Trastevere (0-2) in casa del Sarrabus Ogliastra.



La Paganese vista da...Nocera! - Giustizieri in trasferta.

Gli azzurrostellati si confermano giustizieri in trasferta in questo avvio di campionato. Dopo aver violato il terreno della Sarnese in Coppa Italia, di Anzio e Trastevere, ieri blitz anche in terra sarda al Nespoli di Olbia. Scortati da un centinaio di impavidi ultras, Faella e compagni hanno sciorinato probabilmente la  migliore prestazione sino a questo momento. Determinata, bella, cinica e spietata. Azioni corali che hanno soffocato nel primo tempo l'undici di mister Lucas Gatti, forse illusi dal pareggio di Cassino. Nulla da fare. Difesa attenta guidata da capitan Esposito davanti a Spurio che nella ripresa ha chiuso a doppia mandata la sua porta. De Angelis e Langella in gran spolvero sugli esterni supportati da un centrocampo ordinato sotto le direttive di Bucolo. In attacco gran movimento di Coratella prima e Ferreira poi che hanno lavorato per la squadra. Faella imperversava come sempre, a stento trattenuto dall'avversario di turno, ma ieri più inserito in una manovra d'insieme della squadra che apparsa più consapevole della sua forza. Un primo tempo da incorniciare seguito da una ripresa gestita con attenzione e senza troppa sofferenza e come detto qualche avvisaglia sarda smorzata da Spurio. Esordio per Giammarco De Feo con assaggio di qualche minuto, in attesa di aumentarli nelle prossime giornate a partire da mercoledì quando al Torre arriva l'Atletico Lodigiani. 

Dopo aver viaggiato per due settimane ottenendo bottino pieno ora è tempo di ritornare a dettar legge in casa per continuare a scalare la vetta.  

Peppe Nocera - paganesemania.it

Olbia-Paganese 0-2: la Curva Nord fa volare gli azzurrostellati.

La tifoseria della Paganese ha sempre dato negli anni un apporto significativo alle casacche con la stella sul petto. Le testimonianze si sprecano come anche quella, ultima, di Ernesto Truddaiu, bandiera dell'Olbia intervenuto giovedì scorso nel corso di Paganesemania. Nella sua stagione disputata alla Paganese, in C1 1981-'82, rimarcava la simbiosi tra la città e la squadra. Era un'epoca diversa, dove non c'erano tante distrazioni, il calcio era tutto per i giovani del tempo, di una piccola realtà tra i grandi centri della serie C. La tifoseria azzurra s'è sempre distinta per calore e passione continuata nel tempo di questa quasi centenaria storia. 

Negli ultimi anni poi il movimento ultras locale ha creato una sua identità, ben precisa, raccogliendo consensi dalle altre più blasonate tifoserie in tutta la penisola calcistica, girovagando dal nord al sud, in qualsiasi categoria e aldilà del risultato. 

E se mai ce ne fosse stato bisogno ad Olbia è giunta l'ennesima dimostrazione dopo l'esodo di Cassino. Un manipolo di un centinaio di impavidi tifosi della Curva Nord è volata al fianco degli azzurri. Non certamente una trasferta dietro l'angolo organizzata all'uscita dei calendari in agosto. Un tempo da lupi, acqua e vento ha accompagnato il viaggio della magnifica tifoseria azzurrostellata, in numero superiore anche agli ultras dell' Olbia dirimpettai al Nespoli.Un canto continuo per 95 minuti sotto la pioggia battente, issando i vessilli azzurrostellati al cielo della Sardegna, per testimoniare la fede incrollabile, a difesa della città come cantano nei loro cori d'incitamento. Una testimonianza d'amore incondizionata e ricambiata anche dall'ottima accoglienza dei tifosi sardi con tanto di birre da bere insieme. Ad Olbia un'altra bella pagina scritta dalla Curva Nord Pagani ricompensata anche con una splendida vittoria di Faella e compagni. Onore a Voi! 

Peppe Nocera - paganesemania.it

18.10.24

Il dna paganese.

DI BARBARA RUGGIERO

“Ti amo, in ogni stadio te lo griderò”. Sì, è il coro della curva. Ma voi ve li ricordate i bambini delle elementari che, guidati da due compagni con il tamburo, intonano la canzone nella palestra della scuola nelle ore di lezione? È lo scorso febbraio e le videocamere di alcuni smartphone immortalano un momento – divenuto virale nel giro di poche ore – dell’incontro tra società azzurrostellata e scuola. Erano tempi bui: un gruppo di temerari e caparbi imprenditori aveva provato a salvare il salvabile, iscrivendo la squadra in serie D e garantendo la presenza della Paganese ai nastri di partenza del campionato. Quegli incontri con i più piccoli paganesi evidentemente diedero ancora più linfa alle speranze del futuro.


“È la mia città e la difenderò, sempre la sosterrò e mai la lascerò”. È una di quelle domeniche in cui la società ha aperto le porte dello stadio ai più piccoli accompagnati dai genitori. E un piccolo gruppo di giovanissimi paganesi intona in autonomia il coro della curva dal settore distinti.

Due scene, due fermo immagine, che solo chi tiene vivo il fuoco dell’appartenenza può ricordare con la pelle accapponata. Un coro come tanti, quelli che le nostre orecchie sono abituate ad ascoltare mentre due squadre si contendono la posta in palio; un ritornello familiare ma intonato da vocine nuove che ci facevano sorridere e ci davano speranza: c’è un futuro per questa Paganese – ci dicemmo sugli spalti. Eh sì, perché chiunque frequenti assiduamente le gradinate dello stadio ha notato prima o poi che l’età media degli spettatori aumenta, che serve un cambio e un confronto generazionale. Lo stesso che più volte invochiamo anche quando ci guardiamo intorno girando per la città, sempre più abbandonata dai giovani che preferiscono spostarsi altrove.

Anche per questo “Paganesi si nasce” è la più bella iniziativa extra calcistica della Paganese degli ultimi anni. La società lo ha annunciato qualche giorno fa con una nota stringata (ma il presidente in pectore lo aveva più volte anticipato in occasione di incontri pubblici): ogni bambino registrato all’ufficio anagrafe del Comune (sono quarant’anni che a Pagani non si nasce più, nda) riceverà in dono una maglietta della Paganese.

L’iniziativa è più di un regalo di circostanza o una trovata pubblicitaria: è un certificato di appartenenza che non si può più tradire; un messaggio inequivocabile di benvenuto in una comunità che ha i suoi valori e pure i suoi colori sociali. In quella maglia donata c’è il seme del legame con la città; un seme che per germogliare ha bisogno di cura: una bella parte di responsabilità è in capo ai genitori, alla famiglia, ma pure alla cosiddetta società civile, a chi ci amministra e, infine, alla squadra di calcio della città.

Coltiviamo questo seme, ridiamo linfa all’orgoglio delle radici. Forse è proprio il caso di ripartire da qui: dalla paganesità che unisce, che fa comunità e che sa risolvere i problemi (i recenti accadimenti societari parlano chiaro). Perché il calcio non è solo sport. Non lo è da nessuna parte nel mondo e non lo sarà certo a Pagani, dove invece resta uno dei rari momenti di aggregazione e di integrazione anche intergenerazionale. Ripartiamo allora da qui: questa città è la nostra casa, nel bene e nel male. Solo seminando e diffondendo la cultura dell’appartenenza potremo sperare in futuro migliore. In ambito calcistico e non solo…

Barbara Ruggiero per paganesegraffiti.it

15.10.24

Gli assi nella manica.

DI NINO RUGGIERO

Trastevere-Paganese è una di quelle partite che ti fanno fare pace con il calcio. Alla fine ha vinto la Paganese ma non si può dire che i padroni di casa se ne siano stati con le mani in mano perché, specie dopo l’inopinata espulsione diretta di Ianniello, in vantaggio per due a uno, hanno creduto di poter fare il pieno del risultato.

E invece che ti combinano Esposito e compagni? Ingranano la marcia e prima pareggiano i conti con un un rigore battuto impeccabilmente da Coratella e poi calano l’asso segreto celato nella manica che ha un nome e cognome: Alessio Faella.
Guardate, a prescindere dalla prestazione complessiva della squadra della quale ho trattato ampiamente nel solito servizio del dopo partita, credo sia giusto magnificare la prestazione individuale di un calciatore che sta lasciando il segno e che – per buona sorte, grazie anche all’intuito di chi lo ha opportunamente adocchiato sul mercato in tema di allestimento della squadra – pare sia anche affezionato alle doppiette.


Quello che ha combinato Faella sul civettuolo campo romano ha dell’incredibile. Raramente in un campionato di quarta serie dove si macina gioco industriale si vedono prodezze di alta scuola, perle di una bellezza indicibile e che meriterebbero una vetrina di prima grandezza. Due gol messi a segno con il crisma dell’irresistibilità. Il primo dopo appena quattro minuti con un tiro dalla sinistra a incrociare dopo aver seminato due avversari incontrati sul cammino; il secondo, realizzato di sinistro con un tiro di rara potenzia balistica, finito nell’angolino alto alla sinistra del portiere, quasi allo scadere del tempo regolamentare dopo aver saltato due uomini come birilli. E volete che non dobbiamo sottolineare due prodezze del genere esaltandole con l’enfasi che meritano?

I meriti della squadra ci sono tutti, parliamoci chiaro, perché il calcio è gioco collettivo e una squadra è tale quando i suoi componenti si cercano a vicenda per arrivare al traguardo della vittoria. Ma è anche vero, con dimostrazioni pratiche che arrivano di volta in volta, che non basta solo l’organizzazione di gioco per tagliare traguardi importanti. Per quel qualcosa in più, che è sempre lecito attendersi, c’è bisogno di avere anche qualità. E la Paganese sta dimostrando di poterla esibire, come merce rara in questa categoria, non soltanto con i suoi uomini più rappresentativi. La prova viene proprio dal recente ingaggio di Gianmarco De Feo, altro pezzo forte che dovrebbe assicurare alla squadra un altro tassello di buona qualità.

Adesso, dopo l’ottimo risultato conseguito contro il Trastevere, è il momento di confermare quello che di buono è venuto fuori proprio a Roma. Mister Esposito ha avuto buone risposte non solo dai cosiddetti titolari ma anche dalla panchina. Ci sarà solo da fare delle scelte, tra cui quella obbligata a causa della squalifica di Ianniello. Buone risposte sono arrivate soprattutto dalle prestazioni di Ferreira e di Coratella che verosimilmente sabato prossimo a Olbia si contenderanno la maglia al centro dell’attacco. E può darsi pure che possa essere schierato in campo – anche se con utilizzo parziale – proprio De Feo.

Senza fare voli pindarici, cerchiamo di capire dove sarà possibile arrivare…

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

(Foto Davide Attianese)

14.10.24

La Paganese vista da...Nocera! - Una vittoria di carattere!

Trascinata da una Faella irresistibile la Paganese espugna il civettuolo impianto di Trastevere, nel parco di Villa Pamphili, e conquista la terza vittoria stagionale, la seconda in trasferta. Sarà un caso ma gli azzurri di mister Esposito confermano la prerogativa di squadra da trasferta se si considera che tra coppa e campionato Bucolo e compagni hanno ottenuto su quattro gare lontano dal Torre tre vittorie ed una sconfitta. Un altro dato significativo è la prolificità lontano dalle mure amiche. Se si considera che solo a Cassino non si sono registrate marcature, nelle altre tre partite sono state ben otto le reti realizzate. Numeri che vorranno dire qualcosa e che ci fanno ben sperare per la prossima trasferta di sabato in Sardegna ad Olbia. 

L'anemia sotto rete hanno indotto mister Esposito a modificare qualcosa nell'assetto iniziale, con l'inserimento di Zugaro, a dare più spinta sugli esterni, con Ferreira al centro dell'attacco. Zero minuti per Giammarco De Feo, un mistero invece l'assenza di Francesco De Feo dato che non si hanno notizie  di qualche problematica fisica. Il risultato è il primo gol di Coratella, seppur su rigore, subentrato a Ferreira che ha poco inciso in una partita da mille risvolti. 

Se l'idea di gioco di Esposito è ancora lontano da vederla, si apprezza una Paganese garibaldina e mai doma, soprattutto sul 2-2, una volta ristabilita la parità numerica, dopo la frettolosa e ingiusta espulsione di Ianniello. E' stato l'undici di mister Esposito a credere di poterla vincere, dopo che sembrava una gara in pieno controllo della Paganese, cominciata nel migliore dei modi con un pezzo dei suoi di Faella. Ancora un'uscita poco provvidenziale di Spurio invece, come a Cassino, ha creato i presupposti per ridare fiducia, con il rigore trasformato da Lorusso, ai padroni di casa che ad inizio ripresa la ribaltano, con una Paganese non impeccabile in retrovia nell'occasione.  

Quando poi le due squadre, a venti dalla fine, se la sono giocate a viso aperto è salito in cattedra Faella. Ha spaccato in due la difesa avversaria e scaraventato con tutta la sua rabbia un sinistro mortifero alle spalle di Manni, prima di fallire la sua personale tripletta. 

Una vittoria di carattere, grinta e caparbietà, importantissima in questo turno, che mantiene la Paganese agganciate alla prime. Ed ora nel mirino l'Olbia per continuare ad essere belli in trasferta in attesa di sbloccarsi anche in casa definitivamente. 

Peppe Nocera - paganesemania.it

Trastevere-Paganese 2-3: gli altri risultati e la classifica aggiornata.


Trastevere-Paganese 2-3 - La Rassegna Stampa di PaganeseGraffiti.




Trastevere-Paganese 2-3: Faella superstar! (Il Pagellone di PaganeseGraffiti).

Ancora una conferma per Faella, eletto a furor di popolo beniamino della tifoseria per quel suo modo di essere guascone e di interpretare il calcio. A Roma ha fatto vedere numeri di alta scuola segnando due gol uno più bello dell’altro. I tifosi, che hanno il palato fine, già pregustano di vedere giocare presto insieme Faella e De Feo, due frombolieri che hanno il vizio del gol. Aspettiamo…

Allenatore Raffaele Esposito – Compie tutte quelle mosse che è lecito attendersi quando c’è bisogno di smuovere qualcosa sia in termini di sostituzioni che di compiti assegnati. Indovina i tempi giusti per tutto e dimostra di essere assai vigile e attento alle varie situazioni che si sviluppano in una partita di calcio. Ed è già tanto per un allenatore giovane che predilige un calcio moderno, sicuramente al passo dei tempi.

Spurio – Ordinato, tranquillo e sicuro tra i pali, para tutto quello che deve parare anche con interventi decisivi e spettacolari ma non è esente da colpe quando frana addosso all’attaccante del Trastevere e determina il rigore del momentaneo pareggio. L’impressione è che debba ancora trovare l’intesa perfetta con i compagni di reparto quando lascia i pali della sua porta.

Ianniello – Mantiene autorevolmente la posizione di terzo centrale difensivo di destra. Commette una leggerezza in occasione del fallo per cui viene poi espulso. Deve controllarsi di più nel futuro perché la squadra ha bisogno della sua grinta e del suo senso tattico di posizione.

Esposito – Ancora una gara di buon livello per il capitano che si fa valere non solo nel suo ruolo difensivo ma anche di motivatore pronto a mettersi a disposizione dell’intera squadra.

Dicorato – È tra le liete sorprese della squadra perché non solo mantiene bene la sua posizione di centrale difensivo di sinistra ma partecipa attivamente anche allo sviluppo della manovra in fase di costruzione del gioco.

Zugaro – Viene utilizzato per la prima volta nel suo ruolo naturale di esterno di sinistra e la squadra può sviluppare il gioco anche sulla fascia coperta non solo nella funzione difensiva. Viene sostituito saggiamente nella ripresa dopo aver beccato un cartellino giallo evitabilissimo.

(dal 52’) Boccia – Apporta una bella freschezza atletica alla squadra nel settore di destra nel momento più delicato della partita e lo fa con grande padronanza del ruolo.

Bucolo – Comincia alla grande da consumato regista nella zona centrale del campo. Dà dimostrazione del suo spessore tecnico-tattico quando si tratta di organizzare il gioco della squadra. Cala nel rendimento con il passare dei minuti e viene sostituito prudentemente dopo aver beccato l’ammonizione.

(dal 66′) Del Gesso – Entra con il piglio buono e riesce a integrarsi nel meccanismo della squadra

Montoro – Riesce a fare da spalla per Bucolo nella zona centrale del campo e contribuisce con il suo dinamismo a mantenere alto il livello di intensità del gioco.

Langella – Ha il suo bel da fare sulla fascia destra.del suo schieramento e non riesce a eccellere nel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco. Viene sostituito nel secondo tempo per motivi puramente tattici probabilmente per dare più profondità alla squadra.

(dal 55’) De Angelis – Viene inserito sulla fascia sinistra al posto di Zugaro ma con compiti diversi. Ci mette lo zampino in occasione del rigore procurato che porterà la squadra sul risultato di parità.

Mancino – Partita senza grossi acuti ma il suo apporto qualitativo si sente sempre quando c’è bisogno di dare profondità e dinamismo alla manovra

(dal 92′) Di Masi – Poco tempo in campo,

Faella – Non ci sono più aggettivi e attributi per magnificarne le doti. Segna due gol uno più bello dell’altro. Il primo, dopo appena quattro minuti con un tiro dalla sinistra a incrociare e il secondo, a tempo quasi scaduto, con un’azione personale conclusa da un sinistro indirizzato all’incrocio dei pali. Che cosa dire di più?

Ferreira – Chiamato fin dall’inizio della partita al primo impegno in veste di attaccante puro, mostra progressi in tema di tenuta, ma non è ancora il giocatore in grado di sventrare le difese più agguerrite del campionato. Di certo da oggi mister Esposito sa che può contare su un atleta recuperato e che non mancherà di esprimere il suo indubbio valore

(dal 65’) Coratella – Entra e sostituisce Ferreira al centro dell’attacco con una buona predisposizione e con tanta voglia di mettersi in mostra. Si prende subito la responsabilità di calciare un rigore decisivo e lo fa con grande sicurezza e determinazione con un tiro che non perdona

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

Trastevere-Paganese 2-3: uno straripante Faella regala i 3 punti agli azzurrostellati.

È una vittoria al cardiopalma quella che uno straripante Faella regala alla Paganese che al novantesimo rimonta e supera il Trastevere al termine di una gara dalle mille emozioni. 

Gli azzurrostellati partono forte e trovano subito il vantaggio con Faella dopo un'azione personale sulla sinistra per poi subire il pari su un calcio di rigore procurato e realizzato da Lorusso. Sul finire della prima frazione giunge anche il rosso diretto, eccessivo, a Ianniello reo di aver calciato il pallone addosso a Iacoponi finito a terra dopo un contrasto di gioco. Il Trastevere sfrutta la superiorità numerica ad inizio ripresa trovando il gol del sorpasso con D'Incoronato abile a sfruttare di testa la sponda di Crescenzo. 

A metà ripresa la Paganese con due subentrati rimette in carreggiata il match: De Angelis costringe al fallo di rigore ed alla conseguente espulsione Schettini;  Coratella, subentrato da pochi minuti a Ferreira, è glaciale dal dischetto per il momentaneo due a due. Ristabilita la parità, al novantesimo Faella decide di meritarsi la palma di man of the match: parte letteralmente da centrocampo, supera Ciucci e Giordani in successione e di sinistro sigla il definitivo sorpasso. Nell'ultima ripartenza del match lo stesso Faella ha l'occasione per il 4-2 ma l'altruismo nel servire l'accorrente Coratella consente a Manni di neutralizzare il pericolo. 

IL TABELLINO 

MARCATORI: pt 5' Faella (P), 21' rig. Lorusso (T); st 2' D'Incoronato (T), 25' rig. Coratella (P), 45' Faella (P) 

Trastevere (4-3-3): Manni; Mattia, Schettini, Giordani, Iacoponi (28'st Ciucci),  Crescenzo, Massimo, Ferrante; D'Incoronato (32'st Marsili), Mocanu (26'st Conte) Lorusso. A disp.: Lazzarini, Cavallini, Lattanzi, Lanzetti, Cavaliere, Vaccà. All.: Bernardini 

PAGANESE (3-4-2-1): Spurio; Ianniello, Esposito, Dicorato; Zugaro (7'st Boccia), Bucolo (21'st Del Gesso), Montoro, Langella (9'st De Angelis); Mancino (47'st Di Masi), Faella, Ferreira (17'st Coratella). A disp.: Cacciapuoti, Ventura, De Feo, Fusco. All.: Esposito 

Arbitro: Matteo Laganaro di Genova (Marvulli - Puddu)
Note: Espulsi Ianniello al 34'pt e Schettini al 22'st per condotta violenta. Ammoniti: Zugaro, Ferrante, Bucolo, De Angelis, Ciucci, Faella. Angoli: 1-2. Recupero: 3'pt, 4'st

da paganesemania.it

9.10.24

La Paganese vista da...Nocera! - Work in progress.

Il cartello "work in progress" è sempre presente dinanzi allo spogliatoio di mister Esposito che, con i suoi ragazzi, sta cercando di migliorare il percorso tattico iniziato da un paio di mesi. Un pareggio quello di ieri al Torre, dopo una prestazione non bella, sostanzialmente giusto tra due formazioni che si sono rintuzzate colpo su colpo, finendo per annullarsi, con il taccuino che ha registrato un paio di conclusioni dalla distanza per gli azzurri (Mancino e Faella), oltre allo spreco di Langella che ha fallito un rigore in movimento da mordersi le mani. Ancora meno la formazione di Marra, più dinamica soprattutto nella ripresa ma che si è limitata a sporcare i guantoni di Spurio solo in una conclusione. Troppo poco per entrambe per cercare di meritarsi la vittoria. 

Dopo cinque giornate di campionato facciamo alcune considerazioni e le facciamo analizzando i numeri che non si smentiscono mai. E che indicano nella casella dei gol fatti 4 e subiti 2 questi dati: Attacco anemico e difesa ermetica. Quello della Paganese è il reparto offensivo meno prolifico delle formazioni di vertice. Peggio hanno fatto con 2 il Monterotondo e con 3 gol Olbia, Uri, Sarrabus e Lodigiani che viaggiano nei bassifondi. Difesa invece di ferro che, con i suoi 2 gol al passivo, è la seconda migliore alle spalle di quella del Guidonia con 1. Questo per dire che il tema dell'attacco, che sta animando i dibattiti tra gli sportivi, è più attuale che mai e che evidenzia come i problemi maggiori sono dalla cintola in avanti. 

Sino ad ora, soprattutto in casa, la Paganese ha stentato nello sviluppare gioco e nel concretizzarlo. Su tre partite al Torre, due pareggi a reti inviolate ed una vittoria, forzata, con il Monterotondo con la rete di Zugaro realizzata su calcio piazzato. 

C'è da migliorare la manovra ancora troppo lenta e prevedibile con Bucolo che, non è Langella della passata stagione come qualcuno si attendeva, solo raramente verticalizza. Faella si accende ad intermittenza e poco servito sul suo piatto preferito, ovvero nei corridoi, essendo l'unico che rende vivo il reparto. Nel processo agli attaccanti io mi schiero a favore di Coratella e Ferreira in quanto per me non giudicabili, seppur si attende molto di più, in quanto non ricordo occasioni avute da entrambi dinanzi la porta avversaria, tanto da far gridare allo scandalo avendole fallite. Hanno bisogno di palloni giocabili che, al momento, non giungono dalle loro latitudini e vagano isolati, e poco supportati, tra i difensori avversari. 

Ora la Paganese viaggerà per le prossime due domeniche tra Lazio (Trastevere) e Sardegna (Olbia) dove si attendono risposte diverse e passi in avanti. 

Peppe Nocera - paganesemania.it

8.10.24

Saldo e stralcio, che passione!

DI NINO RUGGIERO

Quello che avevo da dire sulle prestazioni dei singoli credo di averlo detto abbondantemente dopo la gara con la Puteolana con i soliti giudizi espressi a caldo nel dopo partita.

È chiaro però che prima di andare sulle singole prestazioni, bisognerebbe analizzare la partita nel suo insieme. Ebbene, il giudizio sulla squadra è ancora una volta contraddittorio. La Paganese gioca un buon calcio e mostra di avere una inquadratura idonea a disputare un campionato all’insegna della tranquillità ma la squadra non riesce a dare in termini di resa quel qualcosa in più che potrebbe proiettarla verso traguardi diversi.

La gara con la Puteolana ha detto che al momento gli azzurro-stellati hanno problemi di continuità e di intensità. I calciatori hanno iniziato la partita al gran galoppo evidenziando una buona predisposizione alla iniziativa di gioco, ma poi sono mancati in intensità nella zona centrale del campo, dove solitamente si costruiscono le vittorie. La verità, pure se fa male, bisogna dirla: la squadra in alcuni ruoli manca di qualità e senza qualità nel calcio si può solo pensare di migliorare qualcosa in termini di rendimento complessivo con applicazioni maniacali e con il lavoro. Voi che conoscete il calcio, credete che possano bastare per voltare pagina, a prescindere dalla qualità? Io non credo.

Tornando all’attuale Paganese, per onestà professionale, bisogna riconoscere che l’obiettivo iniziale stilato dal patron Cardillo, non ha subìto stravolgimenti e la squadra sta facendo per intero il suo dovere attestandosi in una posizione mediana di classifica.

Certo, nell’ambiente sportivo locale, soprattutto dopo l’exploit di Anzio, più d’uno aveva sperato che la squadra avesse potuto cambiare marcia per intraprendere sorprendentemente un cammino della speranza. Ma sono bastati il passo falso di Cassino e quel mezzo passo di ieri per riportare tutte le aspettative sui giusti binari. Questo è il calcio. I miracoli non li fanno gli uomini, è risaputo.


Adesso, con due trasferte consecutive a Roma con la squadra del Trastevere e in Sardegna con l’Olbia, si può pensare anche di dare qualche aggiustatina all’intera inquadratura e – possibilmente, se le sue condizioni fisiche lo dovessero permettere – a utilizzare il neo acquisto De Feo che potrebbe portare più imprevedibilità alla manovra offensiva.

Per finire è giusto ricordare che un occhio doveroso – da parte dell’attuale staff dirigenziale e della tifoseria – è comunque sempre puntato sulle decisioni che in questo mese dovrebbero arrivare in merito alla famosa operazione di saldo e stralcio.

Appare palese che qualcosa potrebbe cambiare se l’operazione con il Fisco dovesse portare a conclusioni positive. A questo punto tante cose potrebbero cambiare, non escluso un posizionamento diverso delle intenzioni del patron Cardillo in merito al cammino da intraprendere nel campionato in corso. Forse ci siamo già capiti…

da www.paganesegraffiti.it

7.10.24

Paganese-Puteolana: 0-0. Gli altri risultati e la classifica aggiornata.


Paganese-Puteolana 0-0: rassegna stampa da PaganeseGraffiti.




Paganese-Puteolana 0-0: è solo una giornata storta? Le pagelle di PaganeseGraffiti.

DI NINO RUGGIERO

Partita non proprio spettacolare tra due squadre che alla fine si sono equivalse. Certo, qualcosa in più dalla Paganese era forse lecito attendersi, ma dopo un inizio assai promettente gli azzurro-stellati hanno mostrato cenni di cedimento strutturale proprio nella zona centrale del campo dove di solito si vincono le partite.

Giornata solo sorta? O c’è carenza di qualità in qualche ruolo ancora non adeguatamente coperto? L’interrogativo è d’obbligo. Resta da dire che la squadra sta mantenendo il ruolo di quelle che potrebbero dire qualcosa in più al loro campionato ma non riescono – per cause varie – a elevarsi al di sopra della loro aurea mediocrità.

Oggi la squadra l’ho vista così. Scusatemi se non sarete d’accordo.

Allenatore Raffaele Esposito – Credo che sia ancora alla ricerca di uno standard tattico affidabile. Sta provando a dare un compagno di reparto a Bucolo in un centrocampo che non riesce a decollare. Ma qualcosa scricchiola anche sulle due fasce laterali dove Langella e De Angelis non riescono ancora a dare profondità alla manovra in verticale. Qualcosa dovrà inventarselo anche in avanti anche se avrà tempo per inserire come si deve il nuovo attaccante De Feo che ha buone esperienze nel ruolo maturate in mezza Italia.

Spurio – Una giornata piuttostro tranquilla per lui. Governa per bene la sua area e si fa valere sui palloni alti. Si può parlare di normale amminiistrazione.

Ianniello – Come difensore di destra nella difesa schierata a tre si fa valere. È un under che sa il fatto suo e non tradisce mai agli appuntamenti importanti.

Esposito – Esce per uno stiramento quando mancano pochi minuti alla fine. Ancora una volta si dimostra tra i più affidabili nel ruolo di centrale difensivo. Non per nulla è anche meritatamente capitano.

(dal 74’) De Feo – Prende il posto e il ruolo di Esposito e dirige da par suo la difesa negli ultimi concitati momenti della gara. Per lui una conferma di attaccamento ai colori sociali.

Dicorato – Completa bene lo schieramento difensivo come centrale di sinistra e è tra quelli che si danna l’anima per dare compattezza all’intera retroguardia.

Langella – Viene schierato come laterale destro in funzione di terzino vecchio stampo. Ci mette tanto impegno e dedizione ma i risultati non sono proprio da considerarsi soddisfacenti. La sua spinta sulla fascia destra lascia a desiderare.

Bucolo – Comincia bene nel suo ruolo di regista a tutto campo e nel primo tempo riesce a innescare bene con lanci illuminanti i suoi compagni posizionati dal centrocampo in avanti. Peccato che la sua azione si affievolisca con il passare dei minuti fino al momento della sua sostituzione perché visibilmente stremato dalla fatica.

(dal 87’ Zugaro) – Poco tempo a disposizione per lui. Ma dimostra di poter dare molto alla squadra in fatto di impegno e dedizione.

Del Gesso – Poco soddisfacente la sua prova nel giorno in cui avrebbe dovuto confermare di essere il compagno ideale per Bucolo nel reparto di centrocampo. La sua posizione va rivista anche perchè, non essendo più un under come lo scorso anno, dovrebbe dare molto di più alla squadra in termini di resa complessiva

De Angelis – Ancora una prova senza infamia e senza lode per questo ragazzo classe 2006. È elemento molto disciplinato tatticamente, molto ordinato e lineare; non sbaglia un solo passaggio ma non riesce mai a dare impulso al suo ruolo di incursore sulla sua fascia sinistra come il suo ruolo rchiederebbe.

(dall’87’ Montoro) – Anche per lui poco spazio ma per quel poco che è in campo dimostra di poter essere utile alla causa.

Mancino – Ha sempre l’argento vivo addosso e riesce a dare il meglio di sè quando viene cercato in area con scambi stretti per un dialogo che porti al tiro a rete. Un primo tempo che prometteva bene fin dai primi minuti ma poi qualcosa si è inceppato nella manovra fino a quando ha lasciato il campo negli ultimi minuti di gioco

(dal 77’ Di Masi) – In campo troppo poco tempo per un giudizio serio e complessivo.

Coratella – Sembra un anima in pena al centro di un attacco che non riesce mai a pungere con una certa continuità. Ci mette tutto l’impegno possibile ma appare spesso avulso dalla manovra e vViene sovrastato da difensori che non vanno tanto per il sottile per frenarlo

(dal 65’ Ferreira) – Entra in campo con il piglio giusto e sembra voler spaccare il mondo dopo le quattro giornate di assenza. Rivitalizza il gioco offensivo della squadra e mostra anche di avere buoni numeri. Forse da oggi mister Esposito può contare anche su di lui per un ricambio in avanti

Faella – Non è il solito irrefrenabile attaccante delle prime partite. Comincia bene come suo solito e va a un passo dalla segnatura con due ottimi spunti meritevoli di migliori fortune. Ma non è per niente la sua giornata migliore e la sua vena creativa e il suo furore agonistico si esauriscono presto. Troppo presto per uno del suo valore.

da www.paganesegraffiti.it

Paganese-Puteolana 0-0: il derby termina a reti inviolate.

Finisce a reti inviolate il derby campano tra la Paganese di Esposito e la Puteolana di Salvatore Marra. 

Al “Marcello Torre” si è vista una buona Paganese che ha provato ripetutamente, sin dai minuti iniziali, a sbloccare il risultato ma ha trovato di fronte una compagine che non ha rinunciato ad attaccare e a creare. 

Faella, Mancino, Coratella e Del Gesso hanno avuto le chance più ghiotte per spostare l’ago della bilancia ma senza fortuna. D’altro canto, anche la formazione ospite ha provato ad impensierire l’estremo difensore Andrea Spurio, abile a sventare più volte le minacce avversarie soprattutto di Marotta e Mungo. 

Dopo la sconfitta di misura maturata a Cassino, serviva una risposta da parte degli uomini di patron Cardillo, che è comunque arrivata. Il pareggio, tutto sommato, si può definire il risultato più giusto con i giocatori di Raffaele Esposito che ritornano così a smuovere la classifica ottenendo un buon punto contro una delle dirette concorrenti per la zona alta della classifica 

La prossima settimana la Paganese troverà sul suo cammino il Trastevere, squadra che registra solamente un punto in meno in classifica. Sarà un altro scontro importante in cui gli azzurrostellati proveranno a ritrovare la vittoria. 

Francesco Monaco - paganesemania.it 

foto: PaganeseCalcio

IL TABELLINO 

Paganese (3-4-2-1): Spurio; Ianniello, Esposito (29'st De Feo), Dicorato; Langella, Bucolo (42'st Zugaro), Del Gesso, De Angelis (42'st Montoro); Mancino (32'st Di Masi), Faella; Coratella (20'st Ferreira). A disp.: Cacciapuoti, Ventura, Boccia, Fusco. All.: Esposito 

Puteolana (3-5-2): Polverino; Astemio, Montuori, Sbuttoni, Cess, Palma (10'st Cangemi), Mungo (41'st Russo), Diabate, Balzano; Coniglio, Marotta (30'st Mascari). A disp.: Leone, Cherubini, Russo, Occhiuto, Pignataro, Dammacco, Lococo. All.: Marra 

Arbitro: Andrea Mazzer di Conegliano (Giannetti - Materozzi)
Note: Spettatori 1500 circa. Ammoniti: Mungo, Coratella, Cess, Astemio, Ianniello, Marotta. Angoli: 4-6. Rec.: pt 0'; st 5'

2.10.24

La Paganese vista da...Nocera! - Con un De Feo in più alla ricerca della dimensione giusta.

Anche la trasferta di Cassino, archiviata con la prima sconfitta stagionale, ha messo in evidenza le difficoltà del reparto avanzato della Paganese. I numeri parlano chiaro e non mentono mai: dopo quattro gare di campionato, più una di coppa italia, sia la casella dei gol di Coratella che quelli di Ferreia hanno il segno zero. Il brasiliano ha la scusante che ha giocato su cinque partite solo due, subentrando nell'ultima parte delle prime tre gare, dato che le ultime due è stato assente per infortunio. Una Paganese che con un pizzico di attenzione in scelte e valutazioni di fasi di gioco, avrebbe potuto uscire indenne dal "Gino Salveti" e rendere giustamente felici l'esodo avvenuto con 600 tifosi al seguito. Gli azzurri sono chiamati a trovare la loro dimensione, in questo campionato, ma questo dipende dalla capacità dei calciatori di assimilare al più presto il credo di mister Esposito e dello stesso tecnico di trovare nuove soluzioni per sbloccare un reparto anemico. 

Nel frattempo la società ieri, nell'ultimo giorno di mercato, ha ingaggiato Giammarco De Feo trequartista con licenza di svariare sia come laterale sinistro che destro nel reparto offensivo. Si è sempre vigili, comunque sul mercato, per una punta centrale, da ricercare eventualmente tra gli svincolati. Figlio d'arte, aveva dieci anni il piccolo Giammarco quando il papà Cosimo allenò la Paganese, nella seconda stagione in serie D dell'era Trapani, stagione 2004-'05, conquistando un terzo posto alle spalle di Modica e Sapri. 

Di padre in figlio si arrichisce la dinastia dei De Feo: dopo il difensore Luigi De Feo che indossò la maglia azzurra con stella sul petto nella stagione di Interregionale 1988-'89, nella passata stagione è tornato a casa Francesco ed ora Giammarco che segue, a distanza di 20 anni, le orme del padre Cosimo. 

Peppe Nocera - paganesemania.it