30.12.20

Il ritorno del figliuol prodigo.

Di Nino Ruggiero

Destini incrociati tra Cavese e Paganese. Un nome ha ballato per un paio di giorni sulle due rispettive panchine: quello di Salvatore Campilongo. Entrambe le squadre salernitane, in crisi di identità, avevano deciso di voltare pagina e di dividere i propri destini rispettivamente con Maiuri e con Erra puntando su Campilongo. Alla fine, Campilongo ha scelto di tornare a Cava, dopo l’esperienza dello scorso campionato. Ma come si è arrivati a questo? Con la pausa invernale, le due squadre avevano fatto il punto sulla loro situazione di classifica. Qualcosa non tornava sui programmi della vigilia. La Cavese aveva puntato tutto su una squadra giovane, la più giovane del campionato, ma i risultati non erano arrivati. In corso d’opera la società metelliana aveva allora sostituito l’allenatore Modica con Maiuri e dopo poco – in mancanza di risultati positivi – anche il direttore sportivo Giuseppe Pavone. Ma la classifica precaria era sempre lì, impietosa e vedeva la Cavese all’ultimo posto con soli otto punti nel carniere. Considerazioni spicciole in società: questo Maiuri da quando è arrivato non ha cambiato granché; forse è meglio ragionare un po’ sul futuro della squadra. Gira e rigira, nel mondo del calcio, il colpevole è sempre l’allenatore. E allora via pure Maiuri.

A Pagani, le due ultime sconfitte interne consecutive avevano allarmato la società e l’ambiente sportivo. Allora anche qui allenatore in discussione. Le voci di dentro erano indistinte, incontrollate ma poco ufficiali. Ma di certo in società si era pensato di cambiare allenatore. Da qui, via ai contatti per individuare il sostituto di Alessandro Erra. Nella mattinata di ieri a Pagani di bocca in bocca girava il nome di Campilongo; si attendeva solo una conferma da parte della società. Conferma che non è mai arrivata e che nel pomeriggio è stata invece smentita dai fatti. Da Cava, infatti, hanno ufficializzato non solo il divorzio da Vincenzo Maiuri e dal suo vice Felice Scotto ma anche il ritorno in panchina di Campilongo. Il primo ad annunciarlo è stato lo stesso Campilongo sui social con un “ancora insieme”.

A Pagani, invece, i vertici societari hanno confermato Erra alla guida della squadra e pare che da un incontro chiarificatore sia venuta finalmente fuori la determinazione di rafforzare la squadra dove c’è n’è più bisogno; vale a dire con un difensore centrale di esperienza da affiancare a Schiavino e un centrocampista di grande qualità. Decisione oltremodo saggia da parte della società che evidentemente si è resa conto che i risultati negativi degli ultimi tempi non erano attribuibili al solo Erra, colpevole probabilmente solo di non aver preteso adeguati rinforzi nei ruolo chiave della squadra. Adesso, però, si deve passare ai fatti. Erra, tecnico serio e preparato, avrà bisogno urgentemente dei rinforzi promessi per forgiare la squadra fin dai prossimi allenamenti.
Ogni ritardo potrebbe compromettere seriamente il cammino della squadra nella seconda parte del campionato.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 29.12.2020)

Frattura ricomposta con Erra: "Fiducia nel tecnico, avanti con lui".

La crisi di fine anno è stata ricomposta - a questo punto - definitivamente. Dopo aver passato un Natale da separato in caso e con l'addio ormai imminente, Alessandro Erra trascorrerà il passaggio dal vecchio al nuovo anno da allenatore della Paganese. E alla ripresa degli allenamenti in vista del ritorno in campo previsto per il 10 gennaio al Viviani di Potenza contro i rossoblù di Capuano, ci sarà lui a guidare la squadra. Sono stati giorni caldissimi e ricchi di confusione, in particolare quello di ieri, che hanno unito Pagani e Cava de' Tirreni. Incassato il no a sorpresa di Campilongo, il presidente azzurrostellato Raffaele Trapani ha richiamato Erra, il quale poche ore prima aveva svuotato il suo armadietto al Torre e interrotto il proprio rapporto con la Paganese, al di là delle smentite di rito e di facciata delle ultime ore di un "esonero mai avvenuto". Un esonero che sarebbe divenuto ufficiale contestualmente alla firma del nuovo tecnico che però non è mai arrivata. Il trainer di Coperchia è stato quindi confermato alla guida dei liguorini.

Oggi Erra ha incontrato nuovamente in sede il massimo dirigente azzurrostellato ed il ds Accardi. Un incontro chiarificatore con le parti che hanno cercato di darsi nuovi stimoli in vista della seconda parte di campionato. All'allenatore è stata chiesta una svolta - anche mentale - da dare al gruppo dopo i due pesanti e preoccupanti ko in campionato, il tecnico dal canto suo avrà chiesto garanzie tecniche e interventi sul mercato per andare a puntellare una rosa che ha reso meno e la cui bontà è stata sopravvalutata in sede di mercato estivo. La società ha comunicato ufficialmente di aver rinnovato la fiducia ad Erra, "dopo un'attenta riflessione e un confronto con lo stesso", decidendo "di continuare il progetto iniziato lo scorso anno".

Danilo Sorrentino
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28.12.20

Clamoroso dietrofront di Campilongo: va alla Cavese!

Un colpo di scena a sorpresa attorno alla panchina della Paganese. Salvatore Campilongo, che era atteso questo pomeriggio in sede a via Filettine per la firma, è ad un passo dal ritorno alla Cavese. Nel pomeriggio di ieri l'incontro fra il 59enne tecnico campano e la società azzurrostellata sembrava aver avvicinato le parti, con il riaggiornamento ad oggi. C'era il nodo dello staff (Campilongo avrebbe voluto lavorare con il suo intero gruppo di lavoro), invece nella serata di ieri, durante la notte e anche questa mattina l'ex trainer della Casertana ha ricevuto il pressing asfissiante della Cavese. Negli ultimi giorni il consulente di mercato dei blufoncè, Antonio Schetter, già aveva cercato di ricucire lo strappo fra l'allenatore campano e il patron metelliano Santoriello. La mediazione dell'ex attaccante ha funzionato, al punto tale da convincere Campilongo a riabbracciare la Cavese, nonostante un mese e mezzo fa, prima che Modica fosse esonerato, aveva scritto sui social che mai sarebbe ritornato in biancoblù con l'attuale presidente. Evidentemente la voglia di ritornare agli aquilotti è contata più di una mezza parola con la Paganese e del rapporto pregresso con Santoriello. Così anche la Cavese cambierà guida tecnica, esonerando Maiuri.


E la Paganese? La società sapeva del tentativo della Cavese che non è cominciato ieri, ma già nei giorni scorsi. Ma oggi pensava di poter chiudere con Campilongo, dopo aver trovato un'intesa di massima nel pomeriggio di ieri. Il rifiuto di Campilongo fa il bis con quello di sei anni fa, quando l'allenatore campano fu chiamato per sostituire Cuoghi: anche allora incontrò la società, poi il giorno dopo declinò l'offerta, con gli azzurrostellati che virarono poi su Andrea Sottil. Stavolta sembrava diverso e anche il club azzurrostellato è rimasto sorpreso di questo clamoroso dietrofront. In mattinata il presidente Trapani aveva incontrato Erra per definire l'esonero, sebbene non ci sia ancora l'ufficialità. Saranno ore calde. 


Danilo Sorrentino
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Incontro ok con Campilongo, oggi la firma. C'è il nodo staff.

Quello di oggi resterà solo il #VaxDay, niente #CampilongoDay. Almeno per oggi, appunto. L'incontro avvenuto nella tarda mattinata di oggi fra il tecnico napoletano ed i vertici della Paganese ha avvicinato ancor di più le due parti, ma per la fumata bianca si attende la giornata di domani. L'accordo fra la Paganese e Salvatore Campilongo, come successore di Alessandro Erra sulla panchina azzurrostellata, è quasi raggiunto: fra le parti c'è intesa economica e anche una visione comune circa le future mosse di mercato, alla vigilia dell'apertura della sessione invernale. Tuttavia, ci sarà ancora qualche ora di riflessione per l'ex allenatore della Cavese. Il nodo da sciogliere resta quello dello staff tecnico, con Campilongo che avrebbe voluto essere affiancato anche in questa esperienza azzurrostellata dal suo gruppo di lavoro. Pare che invece a seguirlo dovrebbero essere solo l'allenatore in seconda Antonio Vanacore ed il figlio Emanuele, quale match analyst e collaboratore tecnico. Dello staff attuale dovrebbero restare il preparatore atletico D'Antonio e il mister dei portieri Pagliarulo. L'aggiornamento è quindi a domani, quando il 59enne tecnico napoletano e la società si rivedranno e dovrebbe arrivare il sì, sempre più vicino. Da registrare nelle ultime ore anche un pressing su Campilongo da parte del nuovo consulente di mercato della Cavese, Antonio Schetter. L'amicizia fra i due, che insieme hanno condiviso proprio l'esperienza ai blufoncè, è forte, la posizione di Maiuri, nonostante i risultati sono in fase di miglioramento, resta in bilico, ma l'allenatore non si è lasciato bene con il patron Santoriello.

Nel frattempo, non è ancora ufficiale l'esonero di Alessandro Erra: dovrebbe diventarlo domani mattina. Il tecnico di Coperchia, al quale l'addio è stato comunicato telefonicamente, incontrerà la società nella giornata di domani per definire le modalità dell'interruzione del rapporto di lavoro. E forse anche per confrontarsi nuovamente con il presidente Trapani e il ds Accardi su ciò che non è andato. Nel pomeriggio, invece, l'incontro definitivo con Campilongo.

Danilo Sorrentino
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La Paganese cambia: la società comunica l'esonero a Erra, Campilongo probabile sostituto.

Ribaltone tecnico a Natale. Non è il titolo di un cine-panettone, ma quanto si sta consumando in questi giorni alla Paganese. Le due brutte e pesanti sconfitte consecutive al Torre contro Foggia e Monopoli hanno convinto la dirigenza azzurrostellata a dare una sterzata. E a pagare, in primis, sarà il tecnico Alessandro Erra. L'allenatore salernitano, la cui panchina già dopo il ko di domenica col Monopoli era bollente, paga - per tutti e su tutto - una prima parte di stagione non all'altezza delle aspettative iniziali. Il club si era preso qualche ora di riflessione per maturare una decisione che è giunta già all'indomani della sfida coi satanelli che ha chiuso l'anonimo 2020 della Paganese. L'esonero è già stato comunicato ad Erra, con l'annuncio ufficiale previsto a breve.

Si apre quindi la successione, in vista della seconda parte di campionato e di un mercato che dovrà per forza di cose migliorare una squadra attualmente penultima. Dopo un sondaggio fallito con Grassadonia, la Paganese ha scelto Salvatore Campilongo, lo scorso anno alla Cavese. Il 59enne napoletano, non riconfermato la scorsa estate sulla panchina degli aquilotti, ha in programma un incontro con la società nelle prossime ore, ma i primi contatti sono stati positivi. Filtra ottimismo, per cui la fumata dovrebbe essere bianca per quello che al momento è l'indiziato numero uno per sedere sulla panchina azzurrostellata. Campilongo, con l'attuale ds Accardi, ha condiviso una parte della loro esperienza alla Casertana.

Redazione
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24.12.20

In bilico la posizione di Mister Erra dopo la debacle interna col Foggia.

Sarà un Natale amaro e ricco di riflessioni quello che vivrà la Paganese, che negli ultimi 180' del 2020, fra Monopoli e Foggia, ha visto complicarsi pericolosamente la propria situazione di classifica e non solo. Dopo la sosta forzata causa turno di riposo, gli azzurrostellati hanno offerto due prestazioni imbarazzanti al Marcello Torre, subendo complessivamente sette reti, segnando su calcio piazzato e producendo solo un paio di occasioni pericolose. I numeri sono negativi per una formazione piombata al penultimo posto in classifica, in coabitazione con la Casertana che però ha due gare in meno. Due sole vittorie in sedici gare (nessuna al Torre dove l'unico successo dell'anno solare resterà quello di febbraio contro il retrocesso Rieti), otto sconfitte - di cui cinque in casa - e terza peggior difesa del torneo. Ma, al di là delle fredde statistiche, a preoccupare maggiormente è la tenuta mentale di una squadra falcidiata dagli infortuni (e pure su questi bisognerebbe interrogarsi) e che ha stentato a reagire. Già prima del match con il Foggia, era pericolosamente traballante la panchina di Alessandro Erra; ora, dopo una debacle di queste dimensioni contro i satanelli, la sua posizione vacilla pericolosamente.

La gara della Paganese è durata meno di quattro minuti: è finita sull'errore di Mattia che ha lasciato campo libero a D'Andrea. E alla mezz'ora del primo tempo (sul 2-0) è finita anche la partita dell'allenatore azzurrostellato, la cui espressione mimica-gestuale del secondo tempo ha parlato più di ogni parola. Anche di quelle proferite in sala stampa, dove ancora una volta ci ha messo la faccia rispetto a giocatori e dirigenti. Si è assunto le responsabilità, però ha sottolineato come fosse un mea culpa anche retorico, perchè è chiaro e giusto sottolineare che le colpe non sono mai di uno. Senza dubbio sono da condividere con i calciatori, che stanno mettendo in serie errori su errori, oltre ad assumere atteggiamenti rivedibili in campo, anche fra loro. E con la società, che ha preferito non intervenire dopo il ko di ieri e lasciar trascorrere questi giorni riflettendo. 

Il presidente Trapani e il ds Accardi, il quale ha seguito la partita dal Settore Distinti insieme al dg Raiola, hanno abbandonato il Torre scuri in volto e hanno scelto la strada del silenzio e della riflessione in questo strano clima pre-natalizio. Eventuali decisioni circa il futuro di Erra saranno rinviate alla prossima settimana, anche perchè non c'è fretta. Da contratto sindacale i calciatori hanno diritto a nove giorni di vacanze e quindi rientreranno in sede direttamente dopo Capodanno per la ripresa degli allenamenti. Se ci sarà Erra o un nuovo allenatore, è tutto da vedere. Improbabile che ci siano già volti nuovi fra i giocatori, sebbene siano necessari. Le prossime due partite, le ultime del girone d'andata, saranno gli scontri diretti con Potenza e Casertana.

Danilo Sorrentino
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La Paganese crolla anche col Foggia, i rossoneri passeggiano al Torre (4-1).

Dopo il tracollo col Monopoli di domenica scorsa, arriva un altro pesante ko per la Paganese, di proporzioni ancor più pesanti contro una squadra di qualità come il Foggia. Finisce mestamente 4-1 al Torre l'ultima gara dell'anno solare in casa, con un'altra prestazione rivedibile, con poco mordente, producendo rare chance e invece subendo tantissimo dai rossoneri pugliesi. 


La partita della Paganese parte come peggio non poteva. Dopo soli quattro minuti gli ospiti sono già in vantaggio: lancio dalla propria metà campo di Gavazzi, Mattia svirgola mandando D’Andrea a tu per tu con Campani. La Paganese prova a scuotersi ma il Foggia blocca gli attacchi e riparte con i suoi ispiratissimi attaccanti, capaci di tenere in costante apprensione i difensori azzurrostellati. Al 26’ Curcio, dimenticato al centro dell’area si gira e con una grande giocata scavalca la difesa e serve un assist al bacio per D’Andrea che realizza la sua doppietta personale. Dopo una prima mezz’ora anonima la Paganese si accende per provare a riportare la partita sui binari giusti. Ci prova prima Scarpa che gira al volo il cross di Onescu non trovando la porta, poi è la volta di Mendicino che taglia dettando il passaggio a Diop, il centravanti senegalese lo serve ma Mendicino scivola davanti a Fumagalli concludendo debolmente e non trovando lo specchio. Il terzo tentativo è quello buono: punizione messa in mezzo da Scarpa, Mendicino spizza e inserimento con grande tempismo sul secondo palo di Schiavino che mette in rete il gol dell’1-2.

Secondo tempo che inizia praticamente come il primo con D’Andrea scatenato sulla sinistra che entra in area e va al tiro, questa volta Campani respinge ma ci pensa Curcio a ribadire in rete e riportare i suoi avanti di due. La Paganese sembra non essere scesa in campo e gli uomini di Marchionni calano il poker con Rocca che di testa corregge in rete il cross di Di Jenno. Partita chiusa, il Foggia controlla fino alla fine, mentre gli uomini di Erra, oltre a commettere numerosi errori data anche la mancanza di lucidità, non riescono a creare grandi pericoli dalle parti di Fumagalli. Risultato pesantissimo per una Paganese in profonda crisi che scivola al terzultimo posto in classifica.

MARCATORI: pt 4’ e 26’ D’Andrea, 43’ Schiavino; st 6’ Curcio, 25’ Rocca

PAGANESE 3-5-2: Campani; Schiavino, Perazzolo (11’st Guadagni), Mattia; Carotenuto (40’st Esposito), Scarpa, Gaeta (32’st Bonavolontà), Onescu, Squillace (40’st Curci); Mendicino, Diop (32’st Isufaj). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Di Palma, Curci, Bramati, Costagliola. All.: Erra.

FOGGIA 3-5-2: Fumagalli; Anelli (29’st Morrone), Gavazzi (41’st Lucarelli), Del Prete; Kalombo (41’st Pompa), Vitale, Raggio Garibaldi (13’st Germinio), Rocca, Di Jenno; Curcio, D’Andrea (29’st Dell’Agnello). A disp.: Vitali, Galeotafiore, Di Masi, Iannone, Garofalo, Tomassini, Balde. All.: Marchionni.

ARBITRO: Scatena di Avezzano (Lencioni-Testi; IV Ancora)

NOTE: match a porte chiuse. Ammoniti: Perazzolo(P), Kalombo(F), Di Jenno(F), Rocca(F). Recupero: 1’pt, 5’st. Angoli: 1-0

Christian Esposito
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22.12.20

La partita spartiacque col Foggia, e poi il tempo delle valutazioni e delle scelte.

Il 3-0 col Monopoli, quarta sconfitta in casa, settima in quindici partite, ha aperto la crisi della Paganese. Uno sbandamento pre-natalizio che il match di domani col Foggia può solo certificare o provare a ridurre: è comunque una gara spartiacque, un po' per tutti, prima delle grandi riflessioni e delle scelte sul mercato. Una premessa è doverosa. Questa squadra è stata sopravvalutata un po' da tutti. In primis da chi l'ha costruita, poi dal tecnico che ha avallato determinate (se non tutte, parecchie) scelte e infine probabilmente anche dall'esterno, sebbene siano state sollevate sin dall'inizio perplessità sull'affidare i ruoli chiave dell'undici base a giovani alla prima esperienza. Sia chiaro: è giustissimo considerare il minutaggio come la principale fonte di sostentamento, in un'epoca di grosse difficoltà economiche ed in un momento così delicato qual è quello che stiamo vivendo. La Paganese negli anni lo ha fatto, e spesso anche bene, quest'anno è la prima squadra in Italia in Serie C per l'utilizzo dei giovani e ciò può essere solo un vanto. Ma i giovani (anche cinque, perchè no? Del resto c'erano pure l'anno scorso ma non nell'ossatura centrale) vanno inseriti nel giusto contesto, vanno fatti crescere e anche sbagliare, possibilmente senza pesare in maniera eccessiva sui risultati: valorizzarli sì, ma non mandati alla berlina, insomma. Basti ricordare cosa è successo solo due stagioni fa, senza andare troppo lontano. Ma questo certamente lo sapranno anche ai piani alti.

L'esperimento, tentato in estate, di affidarsi a elementi giovani in ruoli cardine per una squadra, senza sostituire a dovere chi è andato via, e di "promuovere" chi invece l'anno scorso - anche over - aveva recitato un ruolo da comprimario (seppur in maniera dignitosa), al momento non ha prodotto frutti. Il campionato disputato dalla Paganese è sin qui anonimo, vissuto fra pochi alti (le gare di Torre del Greco e Castellammare) e parecchi bassi (i ko con Ternana, Vibonese e Monopoli su tutti, ma non solo). La partita di domenica con i biancoverdi, quella da "vincere ad ogni costo" come dovevano esserlo già gli scontri diretti con Cavese e Bisceglie, è solo l'ennesima riprova di un progetto tecnico-tattico-societario a cui deve essere apportato un giusto ed inevitabile correttivo. 

La scelta più facile - in questi casi - sarebbe esonerare l'allenatore, e forse sarebbe accaduto se la prima parte del campionato fosse finita domenica sera. Invece c'è ancora la gara con il Foggia di mercoledì, prima della pausa natalizia, ed Erra avrà un'altra udienza - forse ultima - d'appello. Del resto, quando le cose vanno male e si vuole dare una svolta è più facile togliere uno rispetto a molti. Senza dubbio la gara con il Monopoli ha certificato una crisi di risultati e di gioco a cui il trainer di Coperchia non ha saputo trovare un antidoto. Da un po' di partite l'unica soluzione in fase di costruzione è la ricerca perenne, costante e forsennata degli attaccanti da parte dei difensori, a scavalcare il centrocampo (una scelta voluta o dovuta? il classico cane che si morde la coda...) che è il reparto che ha avuto la maggior parte dei problemi in questa prima parte di stagione. Sicuramente le assenze, anche pesanti, delle ultime settimane possono rappresentare un alibi, ma il "blackout inspiegabile" di inizio secondo tempo e la mancanza di mordente dimostrata dalla Paganese dal fischio d'inizio (contro una squadra reduce da quattro ko di fila) rappresentano un campanello d'allarme che al momento suona all'impazzata e che va disinnescato.

Tuttavia, ci avviciniamo a gennaio e nulla è ancora perduto, dato che la classifica è corta e tutte le squadre sono raccolte in un fazzoletto, anche chi ha faticato enormemente nella prima fase. Lo scorso anno si rinunciò ad intervenire sul mercato per "non muovere gli equilibri" che invece vanno senza dubbio intaccati stavolta, anche rimettendo in discussione le scelte iniziali, ci mancherebbe. Ora, se si ritiene che le responsabilità dei numeri poco incoraggianti della Paganese siano principalmente dell'allenatore e di qualche giocatore anche over che ha reso meno (perchè non è mica solo colpa dei giovani), è giusto cambiare e affidare ad una nuova guida gli indispensabili e utili correttivi, tesi al miglioramento. Che però potrebbero essere affidati allo stesso Erra, il quale due anni fa rischiò l'impresa con una squadra ormai alla deriva a cui furono inseriti solo poche settimane prima un paio di volti esperti. Lo stesso Erra che l'anno scorso - senza troppi fronzoli - non ha mai rischiato di essere risucchiato nel calderone. Il tempo delle valutazioni e delle scelte si è aperto.

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

21.12.20

Gli apprendisti stregoni.

DI NINO RUGGIERO

I nodi vengono sempre al pettine. E vengono nel momento della verità, quella che non può essere equivocata o contrabbandata. Altro che gara del riscatto! La Paganese contro il Monopoli toppa di brutto e rischia un cappotto tipo Ternana, quando, sempre in casa, ne prese quattro nella seconda giornata di campionato. Solo che la Ternana è la pretendente più autorevole alla vittoria del campionato e il Monopoli, invece, è la squadra che nelle ultime quattro gare le aveva sempre prese di brutto; ultima la sconfitta per quattro a zero rimediata mercoledì scorso ad Avellino.

Al “Marcello Torre”di Pagani i ragazzi di Scienza hanno praticamente raccolto quello che graziosamente la Paganese ha loro offerto su un piatto d’argento. Dopo il primo quarto d’ora di gioco in cui i pugliesi hanno pensato solo a controllare gli avversari, qualcosa è scattato nella testa dell’allenatore del Monopoli. Probabilmente Scienza si è reso conto di quanto insulsi fossero i tentativi di attacco della Paganese e soprattutto deve aver intuito che in fondo non era il caso di pensare solo al pareggio, cui all’inizio puntava. Quella Paganese d’emergenza, orfana di calciatori importanti come Onescu, Sirignano, Benedetti, poteva essere messa alle corde con ficcanti azioni di contropiede e si poteva tentare di portare a casa l’intera posta in palio. Questo deve aver pensato l’allenatore del Monopoli perché nel secondo tempo, dopo una prima fase di studio, senza tiri in porta da una parte e dall’altra, i pugliesi hanno cambiato marcia. Hanno capito come funzionava il cosiddetto gioco della Paganese basato solo su lanci lunghi dalla difesa a scavalcare il centrocampo; hanno bloccato Scarpa sulla trequarti campo con marcature asfissianti e risolute, al limite dell’agonismo puro; hanno stretto in una morsa implacabile Diop costretto a sgomitare tra due-tre avversari senza possibilità di sbocchi.

Fatto questo, bloccati gli uomini dalla personalità più spiccata, bisognava solo tentare la via della rete. Il Monopoli lo ha fatto con naturalezza sfruttando le manchevolezze degli azzurro stellati assenti soprattutto in fase di filtro a centrocampo. Non altrimenti, Paolucci avrebbe avuto tutto il tempo e la possibilità al 49’ di recuperare un pallone a centrocampo, involarsi solo soletto a grandi falcate verso l’area di rigore della Paganese e castigare Campani con un gran tiro dalla distanza. Ancora sei minuti e Monopoli al raddoppio con Lombardo bravo a sorprendere su calcio di punizione l’incerto Campani proprio sul palo di competenza. La Paganese? Poco pervenuta: un solo tiro verso la porta di Menegatti al 68’ da parte di Diop su cross dalla sinistra di Squillace.

Ci chiediamo: si può continuare così? L’ultima gara dell’anno, che non corrisponde alla conclusione del girone di andata, si giocherà mercoledì ancora in casa; questa volta arriverà il Foggia. Poi ci sarà la pausa del campionato e verosimilmente ci sarà da tracciare – da parte della società – un bilancio di questo primo scorcio di anno calcistico.

Non ci vorrà la zingara per dire che cosa è mancato alla squadra fino a questo momento. Si puntava ad un campionato tranquillo all’inizio, ma anche i programmi di minima hanno dovuto fare i conti con la realtà. Quella attuale è una squadra che ha bisogno di innesti mirati soprattutto nella zona centrale del campo; quando non c’è spina dorsale è ovvio che si perda la tramontana nei momenti critici che una partita di calcio presenta. Nessuna bocciatura per i tanti under che compongono la rosa; hanno recitato la parte loro affidata con professionalità e serietà. Ma nel calcio c’è bisogno di avere gli uomini giusti al posto giusto; soprattutto quando ci si riferisce al ruolo di regìa che non può essere affidato a uno qualsiasi. Non è più il tempo degli apprendisti stregoni: la classifica piange. In determinati posti ci vuole gente di mestiere e che abbia, nel ruolo, una spiccata personalità.

Ma questo crediamo che lo abbiano capito tutti; ancora meglio Raffaele Trapani e Filippo Raiola.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 21.12.2020)

La classifica aggiornata.

 

Da Paganesemania.

Erra in crisi: "Inspiegabile il blackout del secondo tempo".

Buio pesto per la Paganese che perde la sua quarta gara in campionato al Torre in otto partite, la prima contro una diretta concorrente. La voglia di vincere è rimasta solo su carta, l'intenzione di disputare una partita aggressiva e tonica, come aveva chiesto Erra, è rimasta tale. Il Monopoli, dopo aver preso le misure nel primo tempo, si è scatenato nella ripresa rifilando un pesante uno-due agli azzurrostellati in avvio di secondo tempo con Paolucci e Lombardo. Nel finale la rete del 3-0 firmata da Santoro. Scuro in volto, Alessandro Erra fatica a trovare spiegazioni ad una debacle inattesa e che manda in crisi gli azzurrostellati: "Eravamo partiti anche bene nei primi 15-20 minuti, poi abbiamo avuto delle difficoltà, commettendo evidenti errori tecnici in disimpegno che hanno dato coraggio al Monopoli, dopo un primo tempo equilibrato. Si vedeva che loro all'inizio erano preoccupati, siamo stati noi a dargli coraggio. Poi hanno preso campo, perchè comunque a centrocampo hanno giocatori di qualità - ha ammesso Erra - però la partita è stata decisa dal nostro approccio molle al secondo tempo. Non mi spiego questo blackout iniziale, dove abbiamo vanficato il tutto senza poter riuscire neppure a rientrare nel finale. E' un atteggiamento inspiegabile sul quale riflettere anche in fretta, perchè fortunatamente fra tre giorni rigiochiamo". 

La squadra ancora una volta ha palesato delle evidenti difficoltà di andare alla conclusione. L'unica - di fatto - in 90' è stata quella di Diop a metà ripresa che è uscita di poco e sarebbe valsa comunque il 2-1. "Siamo stati poco lucidi. E' un dato oggettivo che facciamo fatica ad arrivare in modo fluido alla conclusione, dobbiamo lavorare. L'abbiamo fatto in questi dieci giorni, evidentemente non è stato sufficiente e quindi dobbiamo fare di più. In questo momento paghiamo anche qualche acciacco di troppo, ma credo che abbiamo le possibilità per fare meglio e dobbiamo farlo". 

Quando ormai siamo giunti alla parte conclusiva del girone d'andata, appare ormai chiaro che la Paganese ha lacune evidenti a centrocampo: ennesima prova insufficiente di Bonavolontà, così come pure non è esente da colpe Campani sulla punizione del raddoppio. Così come col Bari e l'Avellino: "Non dobbiamo gettare la croce sui singoli - la difesa di Erra - Bonavolontà è un ragazzo del 2000, deve essere valorizzato come tutti i nostri ragazzi. Fra l'altro a centrocampo oggi eravamo contati, ho voluto forzare l'ingresso di Gaeta che non era in condizione di giocare, così come Mendicino: speriamo non ci siano strascichi per il Foggia".

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Monopoli-Paganese 0-3: notte fonda! Anche il Monopoli piazza la sua casella al Torre.

Il Monopoli vince senza mai soffrire al Marcello Torre e torna a vincere dopo cinque gare senza successo. Prestazione pessima degli azzurrostellati che capitolano ancora una volta contro una diretta concorrente. Biancoverdi che mettono il punto esclamativo alla propria prestazione nel secondo tempo trovando le tre reti decisive. L’approccio chiesto da Erra dura solamente dieci minuti e si sgretola con il passare del tempo.

I primi dieci minuti vedono gli azzurrostellati cercare di imbastire una manovra degna di nota, soprattutto sugli esterni dove Carotenuto costringe Guiebre a ripiegamenti difensivi non proprio corretti; qualche difficoltà per il direttore di gara nel valutare alcuni episodi con gli animi che si surriscaldano. Il primo tiro del Monopoli è ad opera di Lombardo su calcio di punizione ma il pallone termina a lato. Dalla mezz’ora in poi sono gli uomini di Scienza a cercare con insistenza il vantaggio, sulla sinistra Guiebre alza il baricentro e mette in difficoltà i propri avversari con triangolazioni rapide ed efficaci, l’ultima delle quali vede l’esterno sinistro servire Piccinni che conclude in porta, Schiavino respinge sui piedi di Lombardo che tira centralmente verso la porta di Campani. Primo tempo avaro di emozioni con il Monopoli più pericoloso. La ripresa inizia sullo stesso leit motiv con Samele che in contropiede sfugge alla difesa della Paganese e con il diagonale non impensierisce Campani. I pugliesi recuperano subito palla e Paolucci porta palla fino al limite dell’area e lascia partire un destro che trova il sette alla sinistra dell’estremo difensore azzurrostellato e trova la prima rete stagionale. Gli uomini di Erra accusano il colpo e Cigagna si lascia scavalcare da Starita e concede calcio di punizione agli ospiti ricevendo anche l’ammonizione che gli farà saltare il prossimo impegno. Da questo calcio piazzato Lombardo trova il gol del raddoppio calciando sul palo di Campani beffandolo. Erra inserisce Gaeta e Mendicino passando al 4-2-4 ma occasioni nitide non se ne vedono, gli azzurrostellati lamentano solamente un sospetto calcio di rigore con Guadagni, ma i liguorini sono privi di idee ed inventiva e non creano mai pericoli alla porta di Menegatti. Poco prima della concessione del recupero il Monopoli trova anche il punto esclamativo con la rete del 3-0 di Santoro che sulla linea di porta spinge in rete l’assist perfetto di Guiebre.

IL TABELLINO

MARCATORI: st 6’ Paolucci, st 10’ Lombardo, st 45’ Santoro

PAGANESE (3-5-2): Campani; Mattia, Schiavino (40’st Perazzolo), Cigagna (13’st Mendicino); Carotenuto, Bramati, Bonavolontà (13’st Gaeta), Scarpa (40’st Curci), Squillace; Guadagni, Diop (40’st Isufaj). A disp: Bovenzi, Fasan, Esposito, Di Palma, Costagliola. All.: Erra

MONOPOLI (3-5-2): Menegatti; Sales, Fusco, Mercadante; Lombardo, Piccinni, Giorno (43’st Arlotti), Paolucci, Guiebre; Starita (33’st Zambataro), Samele (17’st Santoro). A disp: Oliveto, Pozzer, Bastrini, Giosa, Marilungo, Antonacci, Nina, Vassallo, Basile. All.: Scienza

ARBITRO: Giaccaglia di Jesi

NOTE: gara che si disputa a porte chiuse. Ammoniti: Bonavolontà, Cigagna, Squillace, Giorno, Paolucci. Angoli: 4-7. Recupero: 1’pt, 4’st.

Alfonso Esposito
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7.12.20

Il principio del tornaconto.

DI NINO RUGGIERO

I miracoli calcistici sono tali perché avvengono raramente. A Pagani, stadio “Marcello Torre”, terra di conquista, di miracoli se ne vedono davvero pochi, specie negli ultimi tempi. L’allenatore della Paganese, Alessandro Erra, fidava molto sull’equilibrio tattico della sua squadra. Era consapevole della forza del Bari. Lo aveva ribadito proprio alla vigilia della gara, aggiungendo che ci sarebbe voluta, oltre all’equilibrio tattico di cui è giustamente sostenitore, anche una prova di grande carattere per riuscire a contenere la prevedibile superiorità tecnica degli avversari.

La buona prova della Paganese c’è stata; anzi a dire il vero la squadra – a dispetto del risultato – ha disputato una delle partite casalinghe più intense di quest’anno. Ma che volete, le squadre costruite per vincere sanno vincere anche quando giocano male, anche quando sembra che da un momento all’altro possano capitolare. E sapete perché? Perché hanno giocatori di livello superiore, calciatori che hanno mestiere e badano spesso più alla sostanza che al bel gioco.

Il Bari di Gaetano Auteri, squadra costruita senza alcun risparmio, senza badare a spese, ha applicato quello che in economia si chiama principio del tornaconto. Ha giocato con impegno certosino; non ha mai dato l’impressione di poter debordare e schiacciare gli avversari ed ha poi raccolto il massimo con il minimo sforzo. Il principio del tornaconto può essere validamente applicato soprattutto se viene utilizzato da squadre ciniche e spietate, quelle squadre che vengono costruite con elementi che costano un occhio della fronte e che vincono anche con un solo tiro in porta perché hanno atleti che danno del “tu” al pallone. Contro queste squadre, per aspirare al successo bisogna avere non solo i garretti buoni; bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi, chiudere tutti gli spazi e far sentire il fiato sul collo ai suoi elementi più rappresentativi. Bello a dirsi. La realtà invece deve fare i conti con i mezzi che una squadra modesta come la Paganese ha a disposizione; con l’intensità agonistica che difficilmente può essere contrapposta alla classe pura per novanta e più minuti; con la buona sorte che di solito accompagna i più forti ; infine, con l’imponderabile che nel calcio è sempre dietro l’angolo.

La gara con il Bari è stata molto equilibrata. Alla maggiore intraprendenza della Paganese ha risposto una disposizione tattica lineare e concreta dei pugliesi, compatti in difesa con calciatori che giocano senza fronzoli, efficaci a centrocampo con un Maita eccezionale, uno di quei giocatori che non si inventano nella zona nevralgica del gioco; un regista vero.
Gli azzurro stellati, orfani di Sirignano in difesa ma con un Cigagna all’altezza della situazione, sono stati propositivi soprattutto sulle due fasce laterali. A sinistra hanno imperversato Scarpa e Squillace; a destra si è rivisto un ottimo Carotenuto, specie nel primo tempo, un ragazzo che ha buone potenzialità quando si propone in avanti e che negli ultimi tempi è cresciuto parecchio. Peccato, ma non è una novità, che la squadra abbia dovuto far leva solo sugli spunti dei calciatori di fascia e non sia mai riuscita a imbastire manovre decenti a centrocampo, saltandolo letteralmente con lanci lunghi e non sempre precisi.

Adesso, con una settimana di riposo a causa dell’esclusione del Trapani, l’allenatore Erra ha tutto il tempo per fare il punto della situazione e per chiedere, se del caso, alla società qualche rinforzo mirato, in vista della campagna invernale di calcio mercato. 

Chiedere rinforzi non implica bocciature per nessuno. I ragazzi, soprattutto gli under, ognuno per il ruolo che attualmente riveste, stanno dando il massimo e sono tutti elogiabili per l’attaccamento ai colori sociali. Il che, però, non significa che non ci sia bisogno di rinforzare la squadra in qualche ruolo fondamentale. 

Scusate, se non siete d’accordo, ma è così!

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 6.12.2020)

Erra recrimina per il risultato: "Solo quello non ci ha detto giusto".

"Solo il risultato non ci ha detto bene". La delusione per il mancato risultato contro la corazzata Bari è tanta per la Paganese, che incappa nella terza sconfitta in casa in questo campionato (contro le prime tre della classe). Alessandro Erra, però, va oltre lo 0-1 maturato al Torre e guarda gli aspetti positivi, che sono stati parecchi a suo modo di vedere: "La squadra ha confermato il cammino di crescita intrapreso da diverse settimane, fino all'ultimo è stata in partita, creando i presupposti per pareggiare. Purtroppo ancora una volta - recrimina l'allenatore azzurrostellato - abbiamo subito un gol rocambolesco, ultimamente capita spesso, però abbiamo giocato con prestazione di personalità, organizzazione, compattezza, soffrendo il giusto contro una squadra che ha altri obiettivi. Abbiamo fatto quello che dovevamo, siamo arrivati molte volte sul fondo, forse non sempre abbiamo crossato bene, siamo stati dentro la partita, tutti i momenti li abbiamo interpretati con maturità e intelligenza, con la giusta aggressività. Dopo una prova del genere fa male non portare punti a casa"

Bene in fase difensiva la Paganese, in fase offensiva è stata cercata perennemente una giocata lunga sugli attaccanti: tutto studiato in allenamento, svela Erra. "E' stata preparata così, perchè loro pressano forte in avanti, noi dovevamo scavalcare la linea di aggressione con i tre attaccanti e un centrocampista, far pervenire quanto prima possibile la palla sulle nostre punte per giocarla subito sui quinti. Abbiamo fatto bene. Bonavolontà? Non ha fatto una partita negativa ma di sacrificio, fisica, contro due giocatori di qualità".

Ora all'orizzonte c'è un turno di riposo, prima di due gare interne ravvicinate contro Monopoli e Foggia. Si è fermato Cesaretti "per un risentimento muscolare, purtroppo il campo era pesante e ha pagato dazio anche Citro, oltre a Christian", spiega Erra.

Danilo Sorrentino
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Una deviazione condanna la Paganese: il Bari passa al Torre 1-0.

Una punizione di Montalto, deviata dalla barriera, condanna la Paganese e regala al Bari la terza vittoria consecutiva. Resta a secco la squadra azzurrostellata, che ha disputato una prova autorevole, di compattezza, attenzione e provando nel finale a mettere in difficoltà i galletti.

Nel primo tempo come da pronostico è il Bari a fare la partita. I pugliesi partono forte, Montalto in area rientra sul sinistro e prova a battere Campani, ma il tiro e centrale e viene parato con facilità. Ospiti che continuano a rendersi pericolosi con Semenzato che in area raccoglie la sponda di Ciofani, Campani questa volta deve impegnarsi per riuscire a bloccare la conclusione. Poco dopo è Maita a mettersi in proprio tentando la battuta dal limite dell’area che non trova la porta e termina alta. Il terreno di gioco in pessime condizioni risulterà un fattore importante nello svolgimento della gara. Infatti al 22’ il Bari perde Citro per un problema muscolare. La timida risposta della Paganese arriva con Schiavino che sugli sviluppi di un calcio d’angolo, prova con un tiro-cross che impegna frattali. Tra gli uomini di Auteri è Maita a dettare le azioni offensive dei suoi andando anche più volte al tiro. Ed è lo stesso numero 4 biancorosso a procurarsi la punizione che sbloccherà il risultato. Al 32’ galletti in vantaggio con la potente punizione di Montalto deviata dalla barriera. Da questo episodio, la gara si innervosisce tra numerose ammonizioni e decisioni dubbie del direttore di gara. Nel finale la Paganese spinge con insistenza a caccia del pareggio ma non riesce a colpire un Bari in affanno.

Nella ripresa Erra ridisegna la Paganese inserendo Cesaretti e Guadagni per Mendicino e Cigagna e proponendo un inedito 4-4-2. Cambi che aggiungono vivacità alla formazione di casa che in più occasioni provano a rendersi pericolosi con le giocate di Guadagni ma senza successo. Il Bari controlla e ad un quarto d’ora dalla fine prova ad affondare il colpo del k.o ancora con Maita, che con un diagonale costringe Campani ad allungarsi e compiere una grande parata. Paganese che perde per infortunio il neoentrato Cesaretti e Bonavolontà, autore anche oggi di un’altra prova negativa. Fortuna che non assiste la Paganese nemmeno a 5’ dalla fine, quando Diop si libera in area da sinistra e con un tiro cross scheggia la traversa. Gli uomini di Erra non si arrendono con Onescu che gira di testa il cross di Squillace, ma Frattali vola bloccando il pallone. Il Bari fa il minimo indispensabile e riesce a portare a casa l’intera posta in palio. Alla Paganese resta una buona prestazione di voglia ed organizzazione, ma che paga la scarsa attenzione nel primo tempo e il non aver creato occasioni offensive particolarmente nitide.

MARCATORI: 32’pt Montalto.

PAGANESE (3-5-2): Campani; Cigagna (18’st Guadagni), Schiavino, Mattia; Carotenuto, Scarpa, Bonavolontà (34’st Bramati), Onescu, Squillace; Mendicino (18’st Cesaretti, 32’st Isufaj), Diop. A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Perazzolo, Di Palma, Curci, Costagliola. All.: Erra.

BARI (3-4-3): Frattali, Celiento, Sabbione, Di Cesare; Ciofani, Maita, De Risio, Semenzato (28’st Lollo); Citro (26’pt D’Ursi, 28’st Bianco), Antenucci, Montalto (15’st Candellone). A disp.: Marfella, Perrotta, Hamlili, Simeri, Marras, D’Orazio, Corsinelli, Andreoni. All.: Auteri.

ARBITRO: Rutella di Enna (Dicosta-Perrelli; IV Vigile)

NOTE: gara a porte chiuse. Espulso: Di Deo (all. in seconda Paganese). Ammoniti: Onescu (P), Diop (P), De Risio (B), D’Ursi (B), Schiavino (P). Angoli: 2-6. Recupero: 3’pt, 6’st.

Christian Esposito
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