29.3.24
Col Gravina si salvano in pochi.
La sconfitta odierna probabilmente non intacca le possibilità di salvezza della squadra, considerando che in tutto ci saranno soli cinque turni da disputare. Ma la sconfitta è amara per come è arrivata e, tra l’altro, non rende giustizia a una squadra che, con una prestazione come quella di oggi rischia di buttare per aria tutto quello che di buono aveva caratterizzato il suo cammino.
I voti con i quali la squadra è stata valutata nell’incontro con il Gravina risulteranno probabilmente meno penalizzanti del dovuto, in parecchi infatti avrebbero meritato voti più bassi, ma, nel contesto generale della valutazione complessiva, va pur sempre tenuto conto della giovane età dei suoi componenti che potrebbero essere solo incappati in una giornata storta.
Speriamo che sia così.
Pinestro 5 – Non è del tutto esente da colpe soprattutto in occasione del secondo gol incassato sul calcio di punizione di Catalano. Incerto anche in occasione del quarto gol all’inizio della ripresa e della quinta segnatura
Galeotafiore 6 – Più nervoso del solito, ingaggia duelli rusticani soprattutto con Santoro, prima punta del Gravina. È uno degli ultimi ad alzare la bandiera bianca davanti allo strapotere di un sorprendente Gravina
Esposito G. 5 – Al rientro dopo alcuni turni di assenza non è molto preciso e oculato nel comandare una difesa poco propensa a chiudere gli spazi agli scatenati avversari. Prova da dimenticare. Esce perché affaticato e lascia posto e incombenze a De Feo
(dal 68’) De Feo 6 – Il suo ingresso in campo porta più tranquillità a tutta l’organizzazione difensiva della squadra. Al momento appare ampiamente come uno dei più in forma e meritevole di un posto in prima squadra
Donnarumma 5 – Il suo compito non è proprio facile perché trova un cliente niente affatto docile che lo risucchia spesso e volentieri in avanti. Non riesce però mai a sfruttare gli spazi aperti nella sua zona di azione in fase di attacco
(dal 94’) Parisi sv
Setola 5 – Non è il solito giocatore dominatore della fascia destra. Stenta a carburare e non riesce a dare il solito contributo in fase di proposizione del gioco in profondità che è stata spesso l’arma in più della squadra
Petrosino 5 – Non è mai facile sostituire nei compiti e nelle funzioni un centrocampista come Langella perché si è portati subito a fare paragoni irriverenti. Il ragazzo, alla sua prima partita da titolare, parte con il freno a mano tirato. Per giunta è autore involontario di un errato intervento difensivo che lascia campo libero all’attaccante Stauciuc in occasione del terzo gol subìto
(dal 52’) Montoro 5,5 – Entra nella seconda parte della gara e si dà un gran da fare mettendoci tanta buona bontà per riuscire a dialogare soprattutto con Del Gesso. Ci riesce a tratti ma anche per lui non si tratta di una giornata felice
Del Gesso 5,5 – Fa di tutto per mettersi al servizio della squadra apparsa orfana di guida nel delicato ruolo di centrocampista. Ci mette tutto l’impegno possibile in una gara apparsa segnata fin dai primi minuti di gioco
Faiello 5,5 – Resta sempre uno degli elementi di spicco della squadra anche quando viene marcato stretto da due/tre avversari. Trova difficoltà in avanti e appare anche più nervoso del solito fino a quando viene sostituito
(dal 55’) Coratella 5 – Si muove abbastanza bene sul fronte offensivo dialoga anche con i compagni d’attacco ma non riesce a incidere più di tanto circondato da avversari che lo marcano ben stretto
Orefice 5 – Inizia molto bene e mette lo zampino in quasi tutte le azioni che la squadra propone dal centrocampo in avanti. Alla distanza non riesce più ad assicurare il lavoro di ricucitura a ridosso dell’attacco
Porzio 5,5 – Va premiato per il suo impegno in uno dei ruoli più delicati dell’attacco. Svaria da destra a sinistra e ci mette tutto l’impegno possibile per non sfigurare. Il momentaneo pareggio di Iannone passa per un suo tiro indirizzato a rete e deviato dal portiere
(dal 79’) Perulli sv
Iannone 6 – Sta attraversando un buon periodo di forma e non è un caso che il gol del momentaneo ed illusorio pareggio passi da un suo tiro indirizzato imparabilmente all’incrocio dei pali. Le sue scorribande mettono a dura prova la solidità della difesa pugliese
Allenatore Supino 5 – La squadra così come è stata schierata ha reso molto meno di quanto fosse lecito attendersi. La difesa è apparsa lontana parente di quella ammirata in altre partite ed il centrocampo, orfano di Langella e di Mancino, ha lasciato parecchio a desiderare. Auguriamoci che la squadra nelle prossime partite possa ritrovare equilibrio ed armonia con qualche accorgimento tattico.
28.3.24
Paganese da incubo, pesante ko al "Torre": il Gravina fa manita.
Giornata da dimenticare per la Paganese che ad inizio ripresa subisce dagli avversari pure la quarta rete. Al 46’ destro chirurgico di Coppola che trafigge Pinestro e mette di nuovo il suo sigillo sul match. Al 58’ i padroni di casa accorciano con un calcio di punizione: la palla carambola sul ginocchio di Morales e finisce in rete. Al 64’ il portiere azzurrostellato deve opporsi ai gialloblù, evitando soltanto momentaneamente la manita degli avversari. Il quinto gol del Gravina infatti arriva al 68’ con Corigliano che si fa trovare pronto sul passaggio di Ledesma e con un tocco morbido fa 5-2. Poco altro nelle fasi conclusive dell’incontro, i pugliesi amministrano e vincono. Secondo stop di fila per la squadra di Supino che resta distante otto lunghezze dalla zona playoff.
IL TABELLINO
Paganese: Pinestro, Galeotafiore, Orefice, Del Gesso, Setola, Faiello (54’ Coratella), Porzio (78’ Perulli), Iannone, Esposito (68’ De Feo), Petrosino (52’ Montoro), Donnarumma (94’ Parisi). All.: Supino
Gravina: Schulz, Morales, Chiaradia, Daddario, Ledesma, Lauria, Curvino (54’ Orlando), Semonella (75’ Vidal), Santoro (88’ Bodul), Coppola (48’ Corigliano), Stauciuc (75’ Pantano). All.: Catalano
Arbitro: Rodrigari di Bergamo
Marcatori: 1’ Santoro (G), 12’ Iannone (P), 22’ Coppola (G), 36’ Stauciuc (G), 46’ Coppola (G), 58’ aut. Morales (P), 68’ Corigliano (G)
Ammoniti: Petrosino, Esposito (P), Corigliano, Vidal (G)
25.3.24
I "tiri a giro" di Iannone.
Saprete che non è stato possibile domenica assistere alla partita Casarano-Paganese né in presenza, né tantomeno da casa usufruendo della solita diretta a pagamento. Per ovviare alla mancanza, mi sono sorbito la telecronaca registrata della partita trasmessa oggi pomeriggio da “Antenna Sud extra” che ho vivisezionato come un pignolo addetto ai lavori.
Ebbene, devo dirvi che gli azzurro-stellati per tutto il primo tempo, forti di una collaudata organizzazione di gioco, nonostante l’assenza in contemporanea di Langella e Mancino, hanno tenuto bene il campo concedendo poco agli agguerriti attaccanti avversari. Prova ne sia che Pinestro non ha dovuto compiere interventi degni di nota. La massiccia pressione territoriale dei leccesi, anzi, è stata bilanciata da una clamorosa traversa colpita da Iannone con uno dei suoi ormai proverbiali “tiri a giro”.
Finché la squadra non si è disunita, cosa che è successa nella ripresa, si è vista in campo una buona Paganese. Il primo gol, che ha cambiato, in un certo senso, le carte in tavola è stato realizzato con un fortunato tiro smorzato da Faiello e che ha messo fuori causa Pinestro. Fino a quel momento, la squadra aveva tenuto testa agli avversari riuscendo anche a esprimersi bene nelle ripartenze affidate per lo più a Faiello (dominatore assieme a Iannone della fascia sinistra nel primo tempo), ma anche a Setola e a Orefice, autori di buone prove.
Proprio nel momento in cui la squadra avrebbe dovuto invertire rotta per cercare di arrivare al pareggio, la musica è cambiata e il Casarano ha poi legittimato la vittoria sfiorando a più riprese ulteriori segnature.
Questa è la Paganese. Una squadra ben costruita, che ha un buon gioco d’assieme, che ha anche buone individualità ma che ha – inevitabilmente – dei limiti. Perché inevitabilmente? starete chiedendovi. Perché si possono fare anche miracoli nell’allestimento di una squadra (cosa che è avvenuta, tenendo conto di quanto la squadra è costata), ma alla fine i valori tecnici emergono e si fanno largo a spallate soprattutto quando a quelli intrinsechi si aggiungono anche quelli motivazionali.
La Paganese, a ben diritto, è da considerarsi nel panorama calcistico un’eccezione. È stata bene assemblata, è costata relativamente poco e ha reso pure tanto in relazione all’equazione “qualità-prezzo” di cui si è fregiata in tema di allestimento, sia nella campagna estiva che in quella invernale.
Pretendere poi di ottenere di più da una squadra di tale portata, imbottita di giovani di belle speranze, universalmente riconosciuta come compagine con il più basso tasso anagrafico di calciatori schierati, sarebbe probabilmente troppo. Può anche capitare nel calcio, ma la regola dice che i campionati si dominano quasi sempre quando si hanno squadre allestite per quello specifico scopo, Alla fine, nel caso della Paganese, se dobbiamo essere onesti, al tirare delle somme, dobbiamo convenire che la squadra non ha per niente deluso le aspettative dei più e che si è comportata meglio di quanto fosse lecito sperare.
Anche a Casarano, gli azzurro-stellati hanno dato dimostrazione di poter tenere il campo contro squadre costruite per vincere. È mancato però qualche pedina importante e una squadra così, composta da tanti giovani emergenti, non può fare a meno di schierare elementi di esperienza e di affidamento come Langella e Mancino. La mancanza dei due si è particolarmente sentita in tema di personalità e di equilibrio tattico.
Nel giorno in cui il traguardo dei play-off sembra allontanarsi, è bene ricordare che il primo traguardo, quello della salvezza, è a un passo dall’essere raggiunto. Non è molto, ma non è nemmeno poco.
21.3.24
La Paganese opta per la soluzione interna: Supino promosso primo allenatore della squadra.
La Paganese Calcio 1926 ha scelto, nel segno della continuità, di affidare la squadra al collaboratore tecnico mister Vincenzo Supino fino al termine della stagione.
A Supino insieme allo staff tecnico già presente da inizio stagione, la Società formula gli auguri di un proficuo lavoro.
Ufficio Stampa Paganese Calcio 1926
19.3.24
La sconfitta del buon senso.
Nella vita tutto ha un inizio e tutto ha una fine. La vita, se vogliamo, è come un romanzo d’appendice, da sfogliare, da leggere, e da interpretare. Ci sono romanzi a lieto fine (per i romantici), e ci sono anche quelle storie che lasciano l’amaro in bocca perché non si concludono come vorremmo.
Senza metafore, abbiamo assistito in settimana a un teatrino di cui avremmo fatto volentieri a meno e che ha avuto la sua conclusione con l’esonero di Agovino dall’incarico di allenatore della Paganese. È avvilente quando nella vita ci si chiude a riccio, quando non c’è spazio per un dialogo e quando le parti, ognuna con le sue ragioni, credono di essere depositarie della verità. Torti o ragioni, in questi casi, lasciano il tempo che trovano. Resta la sconfitta del buonsenso che dovrebbe sempre prevalere anche quando le posizioni non riescono a coincidere. Direte: perchè? Perché nella vita nessuno è indispensabile; ma alle conclusioni estreme, quali che esse siano, ci si deve arrivare con il dialogo e con la ragione.
“È morto il re, viva il re!”, dicevano i francesi per annunciare il decesso del sovrano e assicurare al tempo stesso il suo successore. L’espressione fa il paio, in modo blasfemo, con il detto popolare “morto un Papa, se ne fa un altro!” quasi a voler significare che nessuno è insostituibile. Questo devono aver pensato i vertici societari della Paganese che ieri, a fine gara, hanno annunciato il provvedimento di esonero dell’allenatore.
Torniamo al calcio giocato. Contro la Palmese i ragazzi in maglia azzurro-stellata hanno probabilmente disputato la gara più intensa della stagione correndo peraltro pochissimi pericoli. Mancavano tre difensori di spessore che rispondono ai nomi di Esposito, Ianniello e Galatafiore, ma la squadra non ne ha risentito perché i sostituti sono stati tutti all’altezza della situazione, come avrete probabilmente già letto attraverso il pagellone stilato a fine partita. In proposito posso solo aggiungere che non si poteva sperare di più tenendo anche presente che la Palmese si presentava con un biglietto da visita per niente male, forte di nove risultati positivi consecutivi.
Adesso, dopo la soddisfazione di essere riusciti a salvarsi prima del tempo, c’è la possibilità di potersi inserire tra le quattro squadre deputate a giocarsi la lotteria dei play-off. Non sarà facile, ma il campionato è ancora lungo.
Tempo ancora al tempo per quello che riguarda la pratica del cosiddetto “saldo e stralcio” che la società ha in animo di richiedere per definire la posizione debitoria verso l’erario. Dovremmo saperne di più nei prossimi giorni.
18.3.24
Paganese-Palmese 3-0: la vittoria del carattere!
Con un netto 3-0 la Paganese supera tra le mura amiche la Palmese mettendosi alle spalle la sconfitta di 7 giorni fa di Andria ma soprattutto una settimana difficile in virtù del 'caso Agovino'.
Senza la guida tecnica principale, assente ufficialmente per motivi di salute ma in rottura con squadra e società, Langella e compagni sfoderano una prestazione di carattere per l'intera durata della gara incanalandola sui binari giusti fin dall'avvio.
Al primo vero affondo del match (22') la Paganese passa: Iannone riceve palla sulla trequarti e mette al centro un ottimo pallone per la testa di Mancino che sigla l'uno a zero. La Palmese reagisce praticamente subito (25') con Puntoriere che da ottima posizione di testa manda fuori. Stesso esito qualche minuto dopo sempre per l'attaccante rossonero prima del colpo del KO sempre con Mancino. Ripartenza fulminea della Paganese, abile a recuperare palla, e sfondare sulla destra liberando poi l'attaccante azzurrostellato che non lascia scampo a Raffaelli.
In avvio di ripresa la Palmese cerca di rimettere in carreggiata la gara alzando il baricentro della manovra ma presta il fianco alle ripartenze della Paganese. Ed è cosi che al 18' Iannone, lanciato a rete in campo aperto, chiude definitivamente la gara fissando il punteggio sul 3-0.
Arrivano cosi tre punti fondamentali per la Paganese che, a quota 42, può praticamente festeggiare la salvezza e che la mantengono a ridosso dalla zona Playoff distante nuovamente soltanto 3 punti.
da www.paganesemania.it
La Paganese vista da...Nocera! - Con Agovino si chiude nel peggiore dei modi...peccato!
Alla fine s'è chiuso nel peggiore dei modi il rapporto tra la Paganese e il tecnico Massimo Agovino, soprattutto per quest'ultimo, esonerato al termine della gara con la Palmese, passata ieri in secondo piano. Ha perso un'ottima occasione l'ex tecnico azzurrostellato per completare l'opera di una stagione che ha avuto il merito, sino a sette giornate dalla fine, di fregiarsi di una luccicante medaglia su petto per il grande lavoro svolto sino alla gara con l'Andria e senza essere ipocriti influenzando anche la vittoria con la Palmese. Tra qualche spiffero e sentito dire, non conosciamo le reali motivazioni che hanno indotto il tecnico Agovino a chiudere i ponti con società, staff e calciatori appena dopo la sconfitta di Andria che sicuramente ha innescato la miccia dell'incendio, su cui però qualcosa covava già sotto la cenere in precedenza.
Un Massimo Agovino double face quello con cui ha dovuto confrontarsi la società: quello sul campo che ha dato risultati insperati e sorprendenti e quello che ha dovuto gestire fuori. Non erano passate inosservate, durante la stagione, le uscite poco felici che avevano già innalzato il muro contenitivo della dirigenza nei confronti del tecnico. Partendo dalle dichiarazioni dopo la vittoria all'esordio con il Barletta quando fece notare che quando era arrivato a Pagani mancava tutto, facendo storcere il naso ai dirigenti, oppure quando dopo il pari interno con il Manfredonia sbottò con i giornalisti per un'asticella che s'era alzata troppo, dovendo badare solo alla salvezza. Oppure quando dopo la gara di Coppa, persa con la Cavese reclamava rinforzi che non arrivavano tanto da farlo controllare a vista dai dirigenti durante le conferenze stampe poi annullate con la sua presenza, per alcune settimane nell'ultima parte del girone d'andata. Passando con l'uscita poco ortodossa contro il presidente Bruno del Rotonda, con uno stucchevole botta e risposta difendendosi sul suo profilo social scavalcando anche la comunicazione ufficiale della società, sino all'auto ammutinamento inviando certificati medici per un'intera settimana.
Sarebbe interessante capire la versione e le motivazioni che hanno spinto il tecnico Agovino a lasciare di punto e bianco la navicella azzurra, quando stava entrando nel porto salvezza. Un peccato ripeto lasciando monco un percorso importante con una squadra che ha un'impronta ed un'idea di gioco riconosciuta da avversari e addetti ai lavori. Ora ci si ricorderà dei certificati medici, mai successi nella storia della Paganese, che hanno certificato il suo esonero e la fine dell'avventura sulla panchina azzurra.
Peppe Nocera - paganesemania.it
Paganese-Palmese 3-0: non è il solito tiro Mancino.
Nessuno avrebbe immaginato di poter vedere all’opera oggi contro la Palmese una Paganese tanto spavalda e tanto sicura di sé. Tre reti rappresentano il meritato bottino per una squadra apparentemente decimata nel reparto arretrato tra squalifiche e infortuni, ma che è invece apparsa subito a suo agio contro una delle formazioni più in forma del momento. Molte le note positive in casa azzurro-stellata. Tra queste la quasi certezza matematica di aver conquistato la permanenza in categoria con parecchie giornate di anticipo. Un obiettivo di minima per una squadra che ha avuto le sue difficoltà iniziali, superate grazie all’apporto determinante di imprenditori locali che non hanno mai fatto mancare il loro interessamento. Adesso, dopo aver centrato il primo obiettivo, è anche lecito attendersi qualcosa in più senza porre limiti alla Provvidenza.
Il pagellone
Esposito Simone 6 – Appare molto attento e concentrato per tutta la partita. Non deve compiere parate di rilievo ma risulta molto sveglio soprattutto quando si tratta di uscire fuori dai pali per anticipare gli avversari.
Montoro 6,5 – È tra le note più liete della partita. Schierato in funzione di laterale destro, si fa valere sia come difensore di fascia, sia come esterno d’attacco. Una pedina che ha ancora molto da dire al campionato per la sua duttilità.
(dal 90’ Giuliani sv)
De Feo 7,5 – Ormai non è più un jolly, ma molto di più. Riesce a dare tranquillità e sicurezza all’intera retroguardia. Lo fa da veterano nel delicato ruolo di centrale difensivo senza alcuna sbavatura.
Donnarumma 6,5 – Trova spazio nello schieramento difensivo come terzo a sinistra. Si fa valere anche con le maniere forti e rischia di terminare la sua gara a causa di un brutta botta rimediata nel primo tempo. Stringe i denti e non abbandona il suo posto.
Setola 7,5 – Ancora una volta tra i migliori in campo in senso assoluto. Stavolta viene schierato come difensore centrale di destra nella difesa a tre a causa della contemporanea assenza di Ianniello e di Galatafiore. Limita le scorribande sulla fascia destra ma fornisce un contributo determinante alla fase difensiva della squadra.
Del Gesso 6,5 – Il suo apporto quantitativo al reparto di centrocampo si fa sentire. Collabora a formare una cerniera protettiva a ridosso della difesa in fase di filtro e non disdegna nemmeno qualche buona sortita in avanti.
Langella 7,5 – Vince alla grande il confronto con Galdean, il pari ruolo della Palmese. Le sue invenzioni geniali fanno la gioia dei compagni di squadra che a turno beneficiano dei suoi lanci illuminanti. Ancora non si riesce a capire come mai un talento del suo calibro possa ancora dispensare bel calcio in quarta serie. Merita altri palcoscenici.
(dall’88’ De Gennaro sv)
Faiello 7 – È meno appariscente del solito perché cerca meno la giocata individuale. Ma è uomo squadra perché riesce a mettere lo zampino nelle giocate importanti. Lo fa con grande discernimento e responsabilità.
Mancino 7,5 – Non è solo l’autore di una bella doppietta, è anche il calciatore che riesce a farsi valere in tutte le zone del campo interpretando nel migliore dei modi e con grande autorevolezza il difficile ruolo del “tuttocampista”.
(dal 67’ Orefice sv)
Porzio 6,5 – Svaria come sempre su tutto il fronte dell’attacco. Lo fa con grande impegno e acume tattico riuscendo a farsi valere nel difficile ruolo di guastatore. Ottimo il suo servizio a Iannone che porta alla terza segnatura della giornata.
(dal 78’ Petrosino sv)
Iannone 7 – Quando non si intestardisce ad intraprendere duelli personali con gli avversari riesce a essere determinante. Da antologia il suo terzo gol. Contro la Palmese, probabilmente si è visto il migliore Iannone dell’annata.
(dal 78’ Coratello sv)
Poco da dire sulla guida tecnica della squadra che oggi era affidata a Stefano Russo. Il certificato di malattia esibito da Massimo Agovino non ha trovato impreparati gli esponenti della dirigenza azzurro-stellata che hanno fatto fronte comune per parare l’inconveniente. Inoltre la squadra ha risposto come meglio non poteva e ha disputato una delle migliori partite della stagione.
Fine della storia: la Paganese esonera Agovino.
La Paganese Calcio 1926 rende noto di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il Signor Massimo Agovino.
Nei prossimi giorni verrà comunicata la soluzione più idonea a salvaguardare i valori e gli obiettivi della Società. Ufficio Stampa Paganese Calcio 1926.
15.3.24
Frizioni tra Agovino e la squadra nel post Andria.
In casa Paganese, come anticipato ieri sera nel corso della trasmissione Paganesemania, è scoppiato il caso Agovino. Il tecnico azzurrostellato, dopo la trasferta di domenica scorsa ad Andria, non si è presentato alla ripresa degli allenamenti a Mercato San Severino giustificando l'assenza inviando un certificato medico con validità sino ad oggi.
Alla base dell'assenza, però, sembra ci siano dissensi con la squadra, avvenuti nel dopo gara in Puglia, che poi si sarebbero allargati alla società che aveva chiesto chiarimenti. Una situazione surreale che ha lasciato perplesso i dirigenti azzurro stellati nella settimana che porta al derby con la Palmese. La squadra ha proseguito regolarmente la preparazione con il vice Supino e il preparatore dei portieri Russo. La società attenderà domani, in attesa di chiarimenti, per poi eventualmente valutare la posizione del tecnico.
Peppe Nocera - paganesemania.it
11.3.24
Ogni anno, punto e da capo.
C’è il titolo di una commedia del grande Eduardo che da ieri mi risuona nella mente, dopo la sconfitta patita dalla Paganese ad Andria per tre reti a uno. Si chiama “Ogni anno, punto e da capo”. Per quale motivo, starete chiedendo? Eccolo.
Quando sembra che la squadra – dopo un periodo di assestamento e di buoni risultati raggiunti – stia migliorando nell’intesa e nell’assieme, ecco che arriva la batosta; una brutta e inattesa sconfitta che ci fa sobbalzare e ci fa svegliare dal piacevole sogno che – come tifosi, ammaliati dalla stella, non ci stanchiamo mai di accarezzare. Ecco perché risuona ancora nelle orecchie il refrain di “Ogni anno, punto e a capo”, forse non proprio ogni anno, ma certamente quando tutto pare indirizzarsi verso un traguardo preciso e raggiungibile, si torna indietro e punto da capo.
Ad Andria, se vogliamo, è andata peggio che in altre occasioni. La squadra, dopo un inizio incerto, aveva risposto “presente” alle sollecitazioni del suo allenatore e aveva preso a macinare il gioco che sa fare, fatto di sovrapposizioni, di intensità agonistica, di interscambi tra reparti che di solito riescono a mettere in crisi il gioco delle squadre avversarie. E lo aveva fatto talmente bene da meritare l’elogio degli stessi spettatori di parte pugliese. Prima aveva pareggiato le sorti dell’incontro con un gol spettacolare realizzato da Porzio su suggerimento dalla destra di Setola; poi, ancora, continuava a svolgere le solite manovre avvolgenti che la squadra riesce a sviluppare sulle direttive di Langella, nominato d’ufficio grande maestro d’orchestra dell’intera manovra.
Avrete già letto le valutazioni scaturite dalle prestazioni dei singoli nel solito pagellone di fine partita. Aggiungo a queste valutazioni che è stato bello vedere all’opera tutte in una sola volta le accelerazioni di Setola sulla destra, accompagnate da un Mancino sempre pronto al dialogo e allo scambio stretto. Guardate, non è per piaggeria, ma credo che determinate azioni della migliore Paganese, soprattutto quelle del duo Setola/Mancino siano da portare ad esempio nel variegato mondo dei dilettanti perché non è facile riuscire a contare sulla profondità e sulla bravura di atleti che sanno arrivare a fondo campo per proporre invitanti cross a rientrare per attaccanti in cerca di gloria e di gol.
Paganese superstar, allora? Non proprio così. Quello che non è riuscita a fare l’Andria in tema di realizzazione lo ha fatto la difesa azzurrostellata, incappata nella pagina più grigia dell’intero campionato. Due dei tre gol incassati portano le stimmate di una difesa molto distratta e che, in definitiva, ha demolito le speranze di riuscire indenni dall’impianto pugliese. Agovino ha tutte le scusanti del mondo, quando cita gli assenti, assicurando che non poteva fare di meglio per sostituirli. Il suo lavoro non si discute perché bisogna riconoscere che ha dato un volto alla squadra; ma determinati errori in fase di disimpegno non possono essere commessi da una squadra che avrebbe le potenzialità di dire la sua parola in tema di play-off.
E allora, come la mettiamo? Forse ancora una volta dobbiamo ripetere un concetto che sarà bene inculcare in tutti coloro che guardano con fiducia al prossimo avvenire. Concetto ripetuto ancora una volta, ma non metabolizzato ancora. Siamo quelli che giocano un buon calcio, che catalizzano le attenzioni di grossi esperti, ma che poi si perdono nei meandri della semplicità e riescono a demolire in un amen tutto quello che è stato faticosamente costruito.
Purtroppo, questi siamo; nella buona e nella cattiva sorte!
(Foto di Gianluca Albore – Facebook Fidelis Andria)
La Paganese vista da...Nocera! - Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Ancora una volta alla Paganese non riesce il salto di qualità e resta nel limbo dell'incertezza di quello che poteva essere e non è stato. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, la squadra si è ben comportata anche ad Andria giocando per alcuni tratti a viso aperto sopratutto nel primo tempo al netto dei penalizzanti errori difensivi. Vedendo, invece, la porzione del bicchiere mezzo vuoto è chiaro che resta il rammarico per una squadra che si perde sempre sul più bello. Già nel girone d'andata ci sono stati momenti in cui sembrava che la squadra avesse nelle corde la possibilità di 'crescere' e tentare così il colpo gobbo ma evidentemente ad oggi non è riuscita ancora a compiere questo step che la fa rimanere non pronta per altri traguardi.
A questa Paganese tutti riconoscono un marchio di fabbrica identificativo ma paradossalmente è anche un suo limite quando lo si estremizza. L'esempio tangibile è l'integralismo dell'uscita palla al piede dal basso, richiesta ovviamente da chi la propina ai propri calciatori seppur pressati, come nell'occasione del raddoppio dell'Andria. Altro peccato originale di questa squadra è l'incapacità di concretizzare le occasioni che le capitano. Anche ad Andria, nel primo tempo, dopo il pareggio di Porzio gli azzurri hanno avuto una serie di occasioni con Iannone, Langella e Porzio due volte, per mettere al tappeto l'Andria, ma è stata risparmiata mantenendola in vita. Grave errore! Nella ripresa, dopo il regalo horror della difesa, ancora la possibilità di pareggiarla, con Mancino, ma anche quest'occasione viene fallita. Inevitabile poi che si applica la legge non scritta del calcio: gol fallito, gol subito.
Con questa sconfitta la Paganese scivola a -5 dai play-off, ma è a +12 dalla zona Play-out. Ed è questa, se vediamo il bicchiere mezzo pieno, la cosa più importante!
Peppe Nocera - paganesemania.it
Fidelis Andria-Paganese 3-1: partita strana, si salvano in pochi.
Esposito Simone 5 – Poco da fare sul primo gol realizzato dal difensore Donida su calcio d’angolo. È corresponsabile con Del Gesso sul secondo gol incassato per una errata rimessa dal fondo e non è esente da colpe in occasione del terzo gol.
Galeotafiore 6 – Se la cava con mestiere anche se deve controllare Jefferson, un attaccante che ha militato sempre in serie C. Risente però, nei momenti in cui la squadra viene attaccata, dell’assenza del suo compagno di reparto Esposito con cui aveva un’ottima intesa.
Donnarumma 5,5 – Schierato come difensore centrale di sinistra, gioca la sua onestà partita senza acuti riuscendo a presiedere bene la sua fascia con la collaborazione di Faiello. Esce solo per motivi tattici.
(62’ Coratella sv)
Montoro 5,5 – Fornisce un buon apporto quantitativo alla squadra nella zona centrale del campo, riuscendo a fare da spalla a Langella che notoriamente è il fulcro del centrocampo. Dimostra di poter fare ancora meglio per il futuro.
(90’ Petrosino sv)
Setola 6 – È tra i più in forma del momento e le cose migliori si sono viste soprattutto nel primo tempo, quando i suoi inserimenti sulla fascia destra sono sembrati devastanti. Da una sua invenzione è scaturito il gol di Porzio.
Del Gesso 5 – Schierato nell’insolito ruolo di difensore centrale di destra, fa di tutto per non deludere le aspettative del suo allenatore. Ma si vede da lontano un miglio che non riveste una posizione a lui congeniale. Pasticcia in due occasioni e perde la tramontana assieme al portiere Esposito.
Langella 6 – Resta l’elemento di maggiore caratura tecnica e caratteriale perché riesce a farsi valere nella zona centrale del campo. Viene coinvolto però nel pateracchio difensivo che porta al secondo gol della Fidelis Andria.
Faiello 6 – Prova generosa del capitano che riesce a svolgere con uguale intensità sia il lavoro di terzino d’ala che quello di proposizione offensiva sulla fascia sinistra del suo schieramento.
(83’ Simonetti sv)
Mancino 5,5 – Si muove molto come al solito ondeggiando tra il ruolo naturale di esterno destro e di finalizzatore offensivo. Non è fortunato nelle conclusioni e fallisce un gol che grida ancora vendetta.
Porzio 5,5 – Finché la condizione atletica lo sorregge, prova a mettere in crisi l’apparato difensivo pugliese. È autore di un gol spettacolare su servizio dalla destra di Setola. Esce stremato sul finale di gara.
(73’ Perulli sv)
Iannone 5 – Si muove molto su tutto il fronte offensivo senza dare precisi riferimenti. Non è però nella giornata migliore e, pur spendendosi molto, non riesce a impensiere più di tanto la difesa avversaria.
(46’ Orefice 5) – Entra con il piglio giusto per sostituire Iannone ma è solo un fuoco da paglia perché non riesce a incidere come da copione tracciato da Agovino.
Agovino 5 – Ha rivoluzionato la difesa per la contemporanea assenza di Ianniello ed Esposito e gli è andata male. Avrebbe probabilmente potuto utilizzare De Feo in un ruolo di centrale ma deve pur sempre fare i conti con gli under da schierare.
5.3.24
Mancino, il “tuttocampista” che segna.
pareggi vanno accettati, ma anche gestiti. Lo ha fatto la Paganese nell’incontro casalingo con la Gelbison quando, dopo aver capito quanto sarebbe stato arduo riuscire a superare gli avversari, ha saputo accettare la divisione della posta in palio, fedele a uno degli aforismi che hanno fatto conoscere il poeta dell’ovvio, al secolo Gigi Marzullo; una specie di “Chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto!”.
Non hanno avuto ragione proprio Paganese e Gelbison che domenica al “Marcello Torre” si “sono misurata la palla” e alla fine, quando la partita, dopo essere stata scoppiettante per oltre un’ora, si è incanalata sui binari del salomonico pareggio che poteva accontentare tutti, è stato come vedere un film già visto.
Della partita avete già letto le valutazioni dei singoli stilate a fine gara dal collega Paolo Saturno che ha magnificato l’ottima prova del portiere Esposito, assurto agli onori della cronaca per aver evitato almeno tre nitidissime palle gol agli avversari. A queste considerazioni che fanno capire quanto importante sia avere tra i pali un giovane di valore, va aggiunta anche la prestazione complessiva degli atleti in maglia azzurro-stellata che hanno ribadito di attraversare un buon periodo di forma. E qui forse è il caso di elogiare le buone doti realizzative di Mancino, atleta buono per tutte le stagioni che oltre a giocare nel ruolo privilegiato di “tuttocampista” ha cominciato anche a prendere confidenza con il gol.
Detto in tutta sincerità, dopo la segnatura iniziale scaturita da uno scambio in velocità del duo Setola-Mancino, in tanti ci saremmo aspettati una specie di sdoganamento delle ambizioni per una squadra che – è bene ricordarlo sempre – sta facendo miracoli. È stata l’illusione del momento – per inguaribili nostalgici dei tempi che furono – materializzata da un gol segnato proprio nel periodo di maggiore pressione degli avversari. L’illusione di poter avere tra le mani una squadra spietata, cinica come quella di un tempo, soprattutto in terza serie, quando riusciva ad estrarre dal cilindro tutte la sua prorompente vitalità e a sconfiggere squadre titolate, oltre ogni pronostico. E l’illusione si è allungata fino a quando la Paganese ha avuto l’occasione di raddoppiare il vantaggio fallendo un gol che pareva facile facile quasi allo scadere del tempo.
In quei momenti in tanti hanno sperato che la squadra si fosse scrollata di dosso il peso della formazione giovane e inesperta per assumere l’atteggiamento spregiudicato e disinvolto delle compagini costruite per vincere. Ma è stata solo l’illusione di un momento. È stato in quell’istante che c’è stato un ritorno repentino alla realtà.
Poi, la Paganese è tornata nel suo alveo naturale di squadra giovane, ben messa in campo, caratterizzata da buone giocate, da buoni interscambi tra i reparti, ma anche incostante nel rendimento. Di fronte, aveva un’avversaria tosta, costruita senza guardare tanto per il sottile all’aspetto economico; un gruppo che si può permettere di avere in panchina gente che avrebbe il posto assicurato in qualsiasi squadra del girone.
Come accogliere il pareggio con la Gelbison? Di sicuro come un risultato da non disprezzare. Ho imparato da persone di grandi esperienze che quando non si riesce a vincere una gara, è importante non perdere. E la Paganese – ricordiamolo sempre – sta vincendo una scommessa importante perché con pochi mezzi disponibili, grazie a una concertazione che vede coinvolti l’allenatore Agovino, il direttore sportivo Accardi e il direttore generale Raiola, è stato quasi raggiunto l’obiettivo di minima fissato nella salvezza. E poi, chissà! Il tutto, in attesa di poter avere dati certi sulla possibilità di poter usufruire in ambito fiscale\erariale del famoso “saldo e stralcio”.
La Paganese vista da...Nocera! - In campo: un punto in più. Fuori: grandi manovre.
Non riesce il tris di vittorie consecutive per la Paganese, anzi deve ringraziare le prodezze del giovane e promettente portiere Simone Esposito se aggiunge un punto alla sua brillante classifica.
Agovino conferma modulo e uomini delle ultime uscite, al netto dell'infortunato Giuseppe Esposito e Orefice squalificato ma l'avvio di gara è horror per la Paganese. Gli uomini in casacca bianca sbucano dappertutto e solo gli errori sotto misura e le parate di Esposito mantengono in equilibrio la gara. Sicurella, ex di turno, spolvera una gran prestazione: catalizza tutti i palloni in mediana e sventaglia a destra e manca, oltre a tentare sortite in solitaria che sfiorano pali e traverse. Faiello e compagni sono tenuti a bada in ogni zona del campo, con l'ex mister Erra che spegne sul nascere le fonti del gioco della Paganese, evitando il classico e temuto palleggio dei giovani azzurri. Alla fine però Setola riesce a trovare, in una rara combinazione che va in porto, Mancino in area che non sbaglia. Successivanente sprecano Iannone e Porzio e si pagherà caro in avanti il solito problema di non chiudere le partite.
Nella ripresa risale in cattedra la Gelbison che trova subito il pareggio e da quel momento la Paganese non riesce più a trovare neanche quel minimo di connessione nella manovra che almeno a sprazzi s'era visto nel primo tempo.
Alla fine è più la Gelbison che deve recriminare che la Paganese. Agovino ritarda di molto l'ingresso di Coratella, per dare nuovo slancio all'attacco, forse anche perchè teme di perderla e pensa di portare a casa un punto che allunghi la mini striscia positiva. E cosi fù!
Intanto avvistato in tribuna Nicola Cardillo, presidente dell Giffoni sei Casali, che sembrerebbe interessato ad entrare nella compagine societaria. Da giorni si vociferava in città della sua presenza in tribuna e così è stato. Grandi manovre all'orizzonte per il futuro della Paganese e a metà settimana potrebbero esserci sviluppi anche in chiave saldo e stralcio. Attendiamo fiduciosi!
Peppe Nocera - paganesemania.it
foto PaganeseCalcio
4.3.24
Paganese-Gelbison 1-1: sfuma la terza vittoria consecutiva. Simone Esposito protagonista.
Vediamo nello specifico il rendimento degli azzurrostellati di oggi:
Esposito S. 7,5 – Se nel primo tempo la porta della Paganese resta inviolata lo si deve alla prestazione del suo giovane portiere che in almeno tre circostanze riesce a neutralizzare tiri da breve distanza degli avanti avversari.
Ianniello 5,5 – Fa più fatica a reggere l’impatto degli avversari nella linea di difesa a tre schierata da Agovino. Nella ripresa viene sostituito complice un risentimento fisico che lo esclude dalla contesa.
De Feo 5,5 – Il ragazzo paganese ancora una volta si mostra disponibile a ricoprire ogni ruolo affidatogli da Agovino. Questa volta impiegato nella linea difensiva nella posizione di centro sinistra fa più fatica ad adattarsi e talvolta finisce in difficoltà nell’accorciare sugli attaccanti avversari.
Galeotafiore 6 – Il centrale difensivo azzurro si aiuta molto con il mestiere e la sua esperienza ma anch’egli non riesce a leggere nel modo giusto alcune incursioni avversarie nel primo tempo complice anche il vento forte che rende imprevedibile la traettoria della palla.
Setola 6,5 – Partono da lui le azioni più pericolose della Paganese nella prima frazione di gioco. Grazie a un suo spunto sulla corsia di destra, Mancino si ritrova la palla per colpire a rete che regala agli azzurri il gol del temporaneo vantaggio.
Del Gesso 6 – Si danna l’anima per tutta la gara per reggere il confronto con i diretti avversari a centrocampo. Partita di sacrificio nel tentativo di ricoprire il campo in lungo e in largo.
Langella 6 – Meno preciso del solito. È pur sempre il faro catalizzatore che illumina la manovra della squadra in ogni circostanza.
Faiello 6 – Una domenica con meno incursioni pericolose rispetto a quanto fatto nelle gare precedenti. Nella ripresa viene spostato sulla fascia destra ed è costretto ad indietreggiare il suo raggio di azione.
Iannone 5,5 – Una gara senza particolari spunti di cronaca per l’attaccante ex Salernitana. Non riesce a trovare lo spazio per la giocata vincente. Ci prova nel finale con un tiro potente che, tuttavia, non trova lo specchio della porta.
Mancino 6,5 – Si fa trovare pronto all’appuntamento con il gol. Bravo nello smarcarsi in area e su una giocata pregevole di Setola sulla fascia, con un preciso colpo di piatto, realizza nell’angolo basso la rete del momentaneo 1-0.
Porzio 5,5 – Tanto movimento per lui, come sempre, nel tentativo di creare spazio e scompiglio nella retroguardia ospite. Ha il demerito di cincischiare troppo con la palla quando avrebbe potuto mettere a segno la rete del 2-0 che probabilmente avrebbe indirizzato la gara in modo diverso.
Donnarumma 6 – Entra in campo nella ripresa e dimostra di essere più a suo agio di De Feo nel ruolo di difensore di centro – sinistra dello schieramento arretrato.
Montoro sv – Entra in campo quando ormai la gara ha poco da dire con le due squadre protese a difendere il risultato di parità.
Coratella sv – Gioca troppi pochi palloni per essere giudicato. La squadra azzurra non è abituata a lanciare palla in avanti ma preferisce raggiungere l’area avversaria attraverso precise trame di gioco. Così facendo però non fornisce nei minuti finali palle giocabili al proprio attaccante.
Agovino 6 – Stavolta la squadra non appare brillante come in occasioni precedenti. Probabilmente anche il forte vento non ha facilitato le giocate degli azzurri che tuttavia non sono apparsi in forma smagliante.