7.1.25

La Paganese vista da...Nocera! - No, così no!

No, così no! Non si può buttare al vento una vittoria pesantissima, come quella che sino a pochi secondi dalla fine la Paganese stava ottenendo a Guidonia, in un autentico scontro al vertice. Se alla vigilia, vista l'emergenza in difesa, avremmo firmato per un pareggio poi però se trovi il vantaggio e ti ritrovi con la vittoria in pugno la devi portare a casa, senza se e senza ma! Si è persi una grossa occasione perchè la vittoria avrebbe mantenuto inalterato il distacco dalle altre che, come avevamo anticipato, hanno vinto tutte in casa contro i loro avversari di turno. Con l'inizio del girone di ritorno i punti pesano come macigni e bisogna fare di tutto per assicurarseli, evitando di cominciare a fare i calcoli dove si sono sprecati, perchè iniziano ad essere troppi.

D'Angelo si presenta nel migliore dei modi, con il primo gol in azzurro, nella giornata in cui Faella è sembrato sottotono e Ferreira, maledetta traversa, e Giammarco De Feo hanno avuto un buon rientro dopo i rispettivi infortuni. Problemi in difesa dove si è ballati troppo con Langella in grande difficoltà, tutto compensato da uno Spurio che, con alcune parate, ha mantenuto a galla galla gli azzurri sino al meritato pareggio del Guidonia.

Bisogna fare delle riflessioni alla luce di quanto emerso nelle ultime gare della Paganese che sembra non riuscire mai a tenere in pugno la partita. Manca la capacità, deficienza emersa già in altre occasioni, di sferrare il colpo del ko. Dalla gara con la Sarnese, alla trasferta di Uri, all'Ilvamaddalena, dove s'è rischiato tanto, passando per la debacle con il Lattedolce, sino alla partita di ieri. Non si può pensare di uscire sempre indenni, se si disputa un secondo tempo dove non si supera il centrocampo, lasciando sempre iniziativa agli avversari alla lunga la paghi. Si produce troppo poco per mantenere il vantaggio minimo pensando di affidarsi sempre a Santo Spurio. E' una Paganese che deve fare di più se vorrà mantenersi aggrappata al gruppo di testa, visto che lì davanti corrono.

Il meno quattro dal Cassino non è un problema, c'è un girone di ritorno da giocare, ma bisogna alzare l'intensità e le prestazioni se si vuol pensare in grande ed è ovvio che ora sei costretto a sbagliare il meno possibile. La cura è un filotto di vittorie consecutive, vedi Gelbison e Cassino, a partire dalla gara con l'Anzio e ritornare ad imporsi anche in trasferta come nella prima parte del girone d'andata. I punti, come detto, ora sono come macigni.

Peppe Nocera - paganesemania.it

foto di TelePhoto Guidonia

Guidonia-Paganese 1-1: la classifica aggiornata.


Siamo arrivati all’essere o non essere.

DI NINO RUGGIERO

Da dove vogliamo cominciare? Dalla prestazione complessiva della squadra o dal risultato conseguito a Guidonia? Forse da tutti e due; è meglio.

In termini di resa, che nel calcio conta molto, forse anche troppo, si potrebbe dire che la Paganese ha raccolto quello che ha seminato. La squadra ha giocato fin dai primi minuti, com’era era giusto che fosse, con il freno a mano tirato, costretta anche dall’atteggiamento super aggressivo dell’avversaria. Nel discorso puramente tattico e di schieramento, dovremmo parlare di una difesa predisposta inizialmente a cinque, avendo l’allenatore Esposito optato per tre centrali quasi nuovi di zecca (Boccia, Galizia e Zugaro) assistiti sulle due fasce rispettivamente da Ianniello a destra e da Langella a sinistra. Orbene, una volta esaurito, senza conseguenze letali, il prevedibile assalto degli assatanati padroni di casa che – ricordiamolo anche a noi stessi – hanno costruito una squadra per vincere il campionato, la Paganese ha avuto il modo di riorganizzare le sue file per dimostrare che in campo c’era anche un’altra seria competitrice. È stato questo il periodo migliore per gli azzurrostellati che si sono scrollati di dosso tutte le remore della vigilia e hanno iniziato a giocare come sanno, potendo contare finalmente non più sul solo Faella ma anche su un D’Angelo dall’argento vivo addosso. È nella fase centrale della partita che gli azzurrostellati si sono fatti apprezzare potendo contare su un centrocampo armonico, saldamente nelle mani esperte di Bucolo, del redivivo Ricci, ancora alla ricerca della forma migliore, e di Mancino, pronto a svolazzare come sa nei periodi migliori dalla trequarti in avanti.

Il gol è stato solo il giusto corollario di una manovra che faceva tremare i polsi agli avversari per quello che la squadra potenzialmente andava a proporre con il duo Faella-D’Angelo veramente incontenibile.

Purtroppo il periodo d’oro della squadra si è esaurito troppo presto e nell’aria ha preso ad aleggiare la solita paura di non farcela, tipico delle squadre giovani e poco avvezze a saper gestire le partite; paura che psicologicamente non solo ti fa arretrare il baricentro il gioco, ma che è anche figliastra di un cattivo gioco di rimessa che ti fa sbagliare anche gli appoggi ritenuti più facili e scontati.

Alla fine, tentativo dopo tentativo, i padroni di casa sono passati proprio sul filo di lana, e non si può dire che abbiano rubato granchè.

Sarà ancora una volta il caso di recitare il “mea culpa” in casa Paganese per non essere riusciti a tenere in piedi una partita che probabilmente poteva essere gestita in modo diverso anche dal punto di vista tattico. Il che non significa affatto che Raffaele Esposito stia gestendo male le risorse a sua disposizione; anzi se vogliamo ha fatto davvero miracoli per presentare una difesa nuova di zecca a causa delle contemporanee assenze di Giuseppe Esposito, Francesco De Feo e di Dicorato, consegnando le chiavi del reparto difensivo al diciannovenne Galizia schierato come perno centrale di difesa.

Piuttosto, sarà anche il caso di rimodulare le carte in difesa in attesa di poter schierare gli elementi migliori, schierando, se del caso, proprio sulle due fasce, alternativamente, a sostegno della difesa formata con tre centrali, sia Ferreira che De Feo che hanno mostrato di avere recuperato del tutto la loro forma migliore. Raffaele Esposito d’altronde non ha bisogno di suggerimenti, e di certo avrà intuito che non sarà possibile giocare ancora eternamente con due esterni bassi a protezione della fase difensiva; questo se veramente si hanno sogni di grandezza.

In proposito, non conosco l’intendimento della società in vista della riapertura delle liste dei professionisti. Ma un pensierino lo farei proprio per un rinforzo necessario e di esperienza in difesa e di un esterno giovane in grado di saper coniugare sia la fase difensiva che quella propositiva in appoggio di un attacco che finalmente può contare su un duo di tutto rispetto in zona gol.

Poi, parliamoci chiaro, la squadra sta andando bene, oltre le previsioni della vigilia. Ma bisognerebbe capire se quel “qualcosa in più” serve o non serve per arrivare in vetta. Un po’ come esplicitare il famoso “essere o non essere”. Non so se sono stato chiaro…

da paganesegraffiti.it

5.1.25

La beffa di Guidonia!

Che beffa! Non potrebbe esserci commento diverso al triplice fischio della sfida di Guidonia che ha visto la Paganese subire ad appena 20 secondi dalla fine il pari ad opera di Calì. Si, perché gli uomini di mister Esposito erano riusciti ad ingabbiare con una condotta di gara ben precisa i laziali andando così ad un passo dal colpo grosso e dai tre punti che avrebbero significato tanto in classifica e per il morale sul campo di una delle dirette concorrenti alla vittoria finale. 

Ed invece resta tanto rammarico in casa azzurrostellata che, dopo aver ‘subito’ la partenza a spron battuto del Guidonia pericolosa con la traversa di Rossi ed il tapin sotto rete mancato da Maurizi, passa in vantaggio alla mezz’ora. Al primo vero affondo, dopo conclusioni velleitarie di Faella e Mancino, l’ultimo arrivato D’Angelo in piena area, servito dalla destra da Ianniello, batte Mastrangelo. 

Il gol subito toglie certezze e quella foga agonistica al Guidonia che, nonostante mantenga un costante possesso palla con gli azzurrostellati dietro la linea della palla, non riesce a sfondare, affidandosi prevalentemente a cross al centro, prede di Spurio. L’occasione più ghiotta la crea, invece, proprio la Paganese con il neoentrato Ferreira (86’) su cui è provvidenziale l’intervento di Mastrangelo che, con l’ausilio della traversa, riesce a deviare in angolo. Ed è proprio quando si stavano per assaporare i tre punti, arriva la beffa: sull’ennesima palla al centro dalla sinistra, Calì svetta in piena area battendo di testa Spurio per l’1-1 finale. 

IL TABELLINO 

GUIDONIA (3-5-2): Mastrangelo; Piroli (21' st Tounkara), Cristini, Sfanò (37' st Icardi); Spinosa, G. Rossi (5' st El Bakhtaoui), Buono (31' st Ardizzone), Errico, Guerriero; A. Rossi, Maurizi (12' st Calì). A disp.: Guerrieri, Maccari, Giordani, Calzone. All.: D'Antoni 

PAGANESE (3-5-2): Spurio; Ianniello, Galizia, Boccia (27' st Dicorato); Zugaro, Mancino (34' st De Feo), Bucolo, Ricci (18' st Del Gesso), Langella; Faella (37, st G. De Feo), D'Angelo (37' st Coratella). A disp.: S. Esposito, Mascolo, De Angelis, Petrosino. All.: Esposito 

ARBITRO: Teghille di Collegno 
MARCATORI: 31' pt D'Angelo, 50' st Calì
NOTESpettatori 1000 circa. Ammoniti: Zugaro, Cristini, Tounkara, Piroli, Ardizzone. Recupero: pt 3', st 5'

da paganesemania.it

Guidonia-Paganese 1-1: il Pagellone di PaganeseGraffiti.

Allenatore Raffaele Esposito – Questa volta le mosse effettuate con le sostituzioni in corso d’opera non giocano a suo favore. Ma si sa che le mosse risultano geniali quando il risultato viene salvaguardato e possono sembrare sbagliate quando invece non si riesce a portare a termine una vittoria. Cose del calcio…

C’è da dire che ancora una volta non ha potuto schierare tutti in una sola volta elementi determinanti dello schieramento difensivo e di conseguenza ha dovuto schierare un reparto arretrato del tutto inedito. Di meglio probabilmente non poteva fare anche se un posticino per Ferreira e per Gianmarco De Feo, completamente ristabiliti, dovrà pur trovarlo.

Spurio – È uno di quelli che non sbagliano una partita. Mantiene a galla la squadra nei momenti più delicati e lo fa con grande mestiere e bravura. Sui palloni alti è insuperabile e scoraggia tutti i tentativi avversari. Nulla può in occasione dell’ultimo assalto avversario quando il cronometro segna novantacinque minuti di gioco.

Boccia – Schierato come terzo difensore centrale sulla destra della formazione trova una certa difficoltà ad arginare le manovre degli avversari che si sviluppano nella sua zona di competenza. Comincia anche con un errore in disimpegno che poteva costare caro per poi riprendersi e giocare con più scioltezza. Esce nel secondo tempo per fare posto a Galizia che si sposta nel suo ruolo iniziale.

(dal 28’ st Dicorato) – Entra per dare maggiore compattezza alla difesa nel momento di maggiore pressione offensiva degli avversari. La sua esperienza è richiesta in un momento delicato anche se il calciatore non è ancora al meglio della condizione fisica. L’allenatore Esposito sente di poterlo rischiare nel finale di gara.

Galizia – Gioca al centro della difesa a tre visto che sono assenti in contemporanea Esposito, Francesco De Feo e Dicorato. Se la cava molto bene, lui che è anche un under, nell’organizzazione della difesa, tanto da risultare uno dei più azzeccati acquisti, (richiesto peraltro proprio dall’allenatore Raffaele Esposito).

Zugaro – È un altro che oramai gioca a occhi chiusi nel terzetto dei difensori centrali, posizionato a sinistra dello schieramento. Comincia alla grande riuscendo non solo a tamponare gli attacchi avversari che arrivano sua fascia da lui presieduta ma anche a proporsi a sostegno delle manovre di centrocampo che la squadra va ad elaborare

Ianniello – Schierato a destra a ridosso di Boccia, ma con compiti non solo difensivi, non riesce a emergere in fase di proposizione del gioco sulla sua fascia. Svolge però egregiamente, per caratteristiche tecniche, la fase difensiva riuscendo più di una volta a porre freno ai tentativi avversari nella zona di sua competenza.

Bucolo – Stavolta, soprattutto a causa delle defezioni che hanno interessato l’intero reparto difensivo, sente di dover dare di più alla squadra soprattutto nella fase di contrasto e di opposizione nei confronti di avversari particolarmente agguerriti. Di conseguenza arretra di molto la sua azione e gioca costantemente a protezione della difesa. La squadra però, nel mentre se ne avvantaggia per quello che riguarda la difesa, perde un punto di riferimento importante in fase di costruzione del gioco e i collegamenti tra centrocampo e attacco non sono quelli delle migliori giornate

Ricci – Sta cercando di trovare una sistemazione adeguata nello schieramento di centrocampo. Comincia con grande impegno e il suo mestiere si fa sentire nella fase calda della prima frazione di gioco. Poi viene risucchiato indietro quando gli avversari prendono il dominio del gioco ed è costretto a giocare dietro proprio a ridosso della sua difesa.

(dal 18’ st Del Gesso)- Entra nel periodo più delicato della squadra al posto di Ricci che ancora non ha i novanta minuti nelle gambe. Ma non riesce a dare il contributo atteso anche se il suo impegno è come sempre encomiabile.

Langella – Schierato come esterno di sinistra riesce a farsi valere soprattutto nella fase difensiva perché dalle sue parti il Guidonia trova un disco rosso. Bravo a difendere la sua fascia, per caratteristiche tecniche e strutturali, non è altrettanto efficace quando si tratta di proporre gioco in avanti. Ma di certo è un giovane di grandi prospettive.

Mancino – È un periodo in cui non gli gira bene tutto quello che fa. Si dà molto da fare nel tentativo di ricucire il gioco nella zona centrale del campo, ma non sempre riesce a fare emergere le sue indubbie qualità tecniche contrastato com’è da un nugolo di avversari particolarmente agguerriti che gravitano nella sua zona.

(dal 40’ st G. De Feo) – Pochi minuti per lui ma mostra di essere ormai pronto per i futuri cimenti

D’Angelo – Pone subito il suo personale sigillo alla gara e si fa valere in attacco fin dal primo minuto di gioco sfiorando subito la segnatura con un azzeccato colpo di testa su servizio di Faella. L’appuntamento con il gol per lui è solo rimandato perché alla mezzora porta la sua squadra in vantaggio

(dal 40’ st Coratella) – Breve apparizione in attacco per far tirare il fiato alla coppia Faella-D’Angelo.

Faella – Oramai gli avversari conoscono le sue caratteristiche e non gli danno tregua con marcature doppie, triple e ossessive. Funge però, se non altro, da esca in avanti perché, D’Angelo il suo compagno di reparto, riesce a dare il meglio di se stesso in zona gol

(dal 40’ st Ferreira) – Pochi minuti anche per lui che però, quasi allo scadere del tempo, è autore di una perla di prima grandezza meritevole di maggiori fortune. Il suo tiro dalla sinistra indirizzato all’incrocio dei pali viene miracolosamente deviato in angolo dal portiere avversario.

da paganesegraffiti.it

Guidonia-Paganese 1-1: il pari del rimpianto.

DI NINO RUGGIERO

Il pareggio agguantato dal Guidonia proprio alla scadere del novantacinquesimo non deve essere inteso come una condanna per la Paganese. È un pari che premia i padroni di casa e che indubbiamente lascia l’amaro in bocca agli azzurrostellati ormai quasi certi di aver conquistato una importante posta in palio proprio contro una squadra che si presenta come concorrente diretta nella lotta per il primato. Ma il calcio riserva sempre sorprese e bisogna accettare sportivamente l’esito del campo, anche se i rimpianti riferiti all’intero incontro non sono pochi.

Un pareggio in campo esterno, contro una concorrente diretta, non deve essere inteso come risultato negativo. Altri sono i risultati negativi, soprattutto quando si incontrano squadre di livello inferiore senza riuscire a cavare il classico ragno dal buco. In questo tipo di partite bisognerà tirare fuori tutta la forza e la rabbia sportiva per confermare che nella lotta per la prima posizione la Paganese c’è sempre. C’è, e bisognerà chiarirlo una volta per sempre, soprattutto se si riuscirà ad avere a disposizione tutti gli uomini di cui la squadra ha bisogno, non escluso qualche acquisto dell’ultima ora. Classifica alla mano, si è allargata la schiera delle pretendenti per un posto al sole. Ma in un campionato così livellato nei valori, la Paganese può giocarsela con tutte fino all’ultimo. Solo che bisognerebbe avere a questo punto del torneo la forza di dire “presente” a tutto spiano, non escluso qualche ulteriore acquisto mirato. Con convinzione, senza tentennamenti.

da paganesegraffiti.it