27.11.19

Settore distinti, lavori completati. Ora il collaudo e poi la riapertura.


Sono terminati, nella giornata di ieri, i lavori al settore distinti dello Stadio Comunale Marcello Torre. Ad annunciarlo è il sindaco facente funzioni della città di Pagani, Anna Rosa Sessa, la quale dichiara che si è arrivati alla conclusione dei lavori "nonostante le difficoltà della pioggia battente di questo mese. Ora ci avviamo al collaudo definitivo ed, a breve, il settore tornerà nella disponibilità dello stadio". Il settore, chiuso da oltre un anno (all'epoca si parlava di una chiusura inferiore ai due mesi), riaprirà i battenti e potrà essere nuovamente fruibile per i tifosi azzurrostellati. Da Palazzo San Carlo non ci si sbilancia sui tempi per la riapertura, sebbene l'obiettivo sia quello di aprire il settore per la prossima gara interna col Catanzaro, in programma sabato 7 dicembre alle 20.45. Coincidenza vuole che la prima partita disputata con il settore Distinti chiuso fu proprio quella contro i giallorossi nella passata stagione.

Dalla stessa nota giunta dall'ente, si parla anche di importanti novità sul fronte “Tribuna Coperta”. Nominato il collaudatore dal Commissario Straordinario per le Universiadi, che dovrà dirimere la questione sorta fra l'Aru e la ditta che si è aggiudicata l'appalto. “La nomina del collaudatore - ha dichiarato l’assessore allo sport Maria Grazia Cafisi - è un passo importante nel progetto di copertura della tribuna dello Stadio comunale. Stiamo seguendo passo passo la vicenda e giovedì ci sarà un nuovo incontro a Napoli per definire tempi e modalità”.  

Redazione
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26.11.19

La Paganese vista da...Nocera! - A Bisceglie si resta a galla!

Conquista un punto la Paganese nella piscina del "Ventura" di Bisceglie e sinceramente penso che non si potesse fare di più. Queste sono partite che non sai mai cosa possano riservarti. Una mischia, un rimpallo, una scivolata, un tiro dalla distanza che s'impantana o schizza sul terreno bagnato può cambiare tutto. Gare che si possono vincere o perdere. Ogni analisi tecnico-tattica sarebbe superflua o presuntuosa. Punto da prendere così come è arrivato e sicuramente sono tanti i lati positivi che emergono da questa sfida. Innanzitutto è un punto che fa muovere la classifica dopo un mese di astinenza. Un mese in cui sono arrivate quattro sconfitte, un pareggio ed un rinvio di gara con il Catania.

Nelle pozzanghere del "Ventura" ritorna a galla l'attaccante Abou Diop che finalmente rientra nell'undici titolare e lo fa trovando una doppietta che fa morale e permette di compiere un passo in avanti, nella classifica dei cannonieri. Sei reti e la voglia di ritornare protagonista con una squadra che sta attraversando un novembre tenebroso, non solo climaticamente.

Il punto di Bisceglie può sembrare un brodino riscaldato, ma che rincuora. Non è certamente una bistecca con patate fritte, ma serve per riprendersi dalla convalescenza. Non è giudicabile la Paganese vista in terra pugliese, ma il punto è qualcosa di tangibile che dà certezze, in un momento di preoccupazione e non oso immaginare cosa sarebbe successo se Capece e compagni fossero usciti sconfitti dal "Ventura". 

Un pari giusto per l'impegno di entrambe le squadre, che hanno battagliato su ogni pallone giocabile senza tirare indietro la gamba. E' una Paganese che non ha concesso cali di tensione durante la gara che sembra - già qualcosa s'era intravisto con il Bari - stia mantenendo la barra diritta per tutti i novanta minuti.

Serve per ripartire, per preparare al meglio la più impegnativa trasferta di Caserta, contro una squadra in salute uscita indenne da Catania. Bisceglie ha confermato il buon momento di Mattia e Guadagni, in attesa di Dramè e Calil, il quale doveva e deve far alzare il livello offensivo del reparto offensivo. La Paganese è in credito con la punta brasiliana che dovrebbe ora riprendere a lavorare con il gruppo e chissà se sarà disponibile per il "Pinto". 

E' ovvio che serve la vittoria, si sperava in un blitz a Bisceglie ma ripeto penso che di più oltre quello che ha detto il campo non si potesse fare. L'importante ora è dare continuità di risultati anche perchè dietro fanno punti e bisogna arrivare alla fatidica boa del girone d'andata minimo oltre i venti punti. Prossime tappe, per tre gare in undici giorni, sono Casertana, Catanzaro e Catania. Allacciare le cinture e rimanere incollati alla zona salvezza.

Peppe Nocera
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25.11.19

I piedi poco educati.

DI NINO RUGGIERO

Novembre, acqua a catinelle, ovunque. Si esce da casa solo per necessità, forniti di impermeabili e di ombrelli che rischiano di essere rovesciati da fastidiosissime folate di maestrale.
Bisceglie- Paganese, gara di calcio. Domenica pomeriggio, tempo infame; vento e pioggia la fanno da padrone.

Sul campo va in onda una storia infinita; il terreno di gioco diventa subito una vera e propria palude, fango ovunque e pallone che bisticcia con piedi educati per altro tipo di competizione.

Lo stadio “Gustavo Ventura” di Bisceglie è un vero e proprio pantano. Dopo nemmeno mezz’ora di gioco, i calciatori sono irriconoscibili; le maglie bianche della Paganese assumono presto il colore grigio del fango.

Di gioco manco a parlarne. E’ una bestemmia parlare di azioni personali. Il pallone si ferma nelle pozzanghere. Lanci lunghi e pedalare diventa il credo di un’assurda partita di calcio. Quattro generosi rigori concessi dall’arbitro caratterizzano la gara. Partita maschia sul piano puramente agonistico, ma priva di emozioni se di escludono i rigori.

Due a due il risultato finale.

La Paganese le tenta tutte fino all’ultimo minuto per arrivare al successo pieno; mantiene alto il ritmo della gara e i suoi calciatori si adattano meglio degli avversari al clima della stessa. Ma non è facile su un campo ridotto a una risaia produrre azioni di gioco per cui la gran parte della pericolosità offensiva azzurro stellata si sviluppa soprattutto sui calci da fermo che però non producono risultati determinanti.

Con tali premesse non è giusto parlare a priori di mosse tattiche, di moduli, di schieramenti. Determinati commenti lasciamoli alle prossime esibizioni perché quella di Bisceglie è stata solo una specie di gara somigliante più alla pallanuoto che a una partita di calcio.

Da Bisceglie, dunque, arriva solo un punto e non si può dire che si tratti di un contentino perché ad onor del vero, con tutti i problemi legati alle disastrose condizioni meteorologiche, si deve riconoscere che la squadra ha disputato una gara gagliarda sotto il profilo dell’impegno e della determinazione.

Certo, una vittoria avrebbe rilanciato la squadra verso posizioni più tranquille, in linea con quello che era stato il comportamento all’inizio del campionato. Ma bisogna convenire che, se non altro, pare essere ritornato lo spirito collettivo delle migliori gare disputate dalla squadra azzurro stellata fino a questo momento.

Adesso si tratterà di confermare che il momento critico è passato, così come si spera che sia passato lo stillicidio degli infortuni che hanno falcidiato la squadra nei suoi elementi di maggiore caratura tecnica e caratteriale.

La classifica al momento non è particolarmente felice per i ragazzi di Erra che si trovano in piena bagarre, condizione peraltro messa in preventivo alla vigilia, ma ci sono tutti i presupposti perché la squadra possa uscirne al più presto specie adesso che Diop ha ripreso a giocare e a segnare; bisognerà solo attendere che Dramè ritorni a dare il proprio contributo di classe ed esperienza. La precaria condizione fisica di Calil invece continua a preoccupare ed in proposito è chiaro che la società farà le sue valutazioni nel cosiddetto mercato di riparazione. Un concetto, già espresso in altre occasioni, va comunque ribadito: la squadra resta incompleta nella sua intelaiatura e avrebbe bisogno almeno di un paio di elementi di buona caratura, temprati per questa categoria.

Intanto all’orizzonte ci sono tre gare di fuoco: domenica prossimo la Casertana in trasferta e poi in successione Catanzaro e Catania al “Marcello Torre”.

Scusate se è poco!

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Top & Flop di Bisceglie-Paganese.

TOP:

Montero (Bisceglie)
: L’attaccante segna una doppietta su rigore dimostrandosi un cecchino. Non solo, perché oltre alle reti gioca una partita di cattiveria e prepotenza, nonostante il campo pesante. IMPONENTE

Diop (Paganese): Anche per lui due reti su penalty. Tra cui, il secondo che si è guadagnato lui stesso. Una prestazione eccellente e la dimostrazione di una stagione per lui che si prospetta della consacrazione. INCONTENIBILE

FLOP:

Hirstov (Bisceglie)
: Il giocatore nerazzurro non convince nella gara del Ventura ed oltre ad essere causa del rigore assegnato alla Paganese, fatica molto in entrambe le fasi di gioco. SPENTO

Stendardo (Paganese): Il centrale difensivo dovrebbe comandare la retroguardia, ma quest’oggi fornisce una prestazione discreta, non riuscendo a vincere il confronto con Montero. OPACO

da tuttoc.com

Pioggia di gol (e di rigori) tra Bisceglie e Paganese: al Ventura termina 2-2.


A distanza di un mese, in cui sono state arrivate tre sconfitte, ritorna a fare punti la Paganese e li fa a Bisceglie in un match delicatissimo. Al "Ventura" sotto una pioggia battente ed un terreno di gioco ai limiti della praticabilità termina due a due con gli azzurrostellati, passati in vantaggio in apertura di gara, bravi a non disunirsi dopo l'uno due subito dai pugliesi a metà della prima frazione di gioco.

A far da padrone alla gara è il terreno di gioco in pessime condizioni che costringe fin dall'avvio le due squadre ad affidarsi a continui lanci lunghi. Ed è proprio la Paganese a partire meglio che, dopo averci provato con Perri dai 30 metri, trova il vantaggio al 12'. Contatto in area di rigore tra Abonckelet e Guadagni, per l’arbitro è calcio di rigore, dal dischetto Diop fa 0-1.

Nemmeno, però, il tempo di esaultare che quattro minuti dopo il signor Monaldi concede un altro penalty, stavolta ai padroni di casa, per un tocco di braccio di Stendardo. Dagli undici metri Montero è freddissimo per l'uno a uno. Lo stesso calciatore nerazzurro trova la sua personale doppietta alla mezzora ed ancora su un calcio di rigore. Questa volta, però, sono tante le proteste degli azzurri per una decisione alquanto dubbia per un presunto tocco di braccio di Mattia in scivolata. La gara scivola via così senza particolari sussulti sotto una continua pioggia che rende praticamente impossibile creare azioni di gioco. Un lampo giunge proprio in avvio di ripresa: scambio veloce in area Guadagni-Diop con quest'ultimo che viene atterrato. Quarto calcio di rigore di giornata con Diop che fissa il risultato sul due a due. Fino al triplice fischio c'è un po' più di Paganese in campo ma le condizioni climatiche rendono il sorpasso quasi impossibile. Di più difficilmente si poteva chiedere.

MARCATORI: pt 13' Diop su rig. (P), 17' Montero su rig. (B), 31' Montero su rig. (B); st 3' Diop su rig. (P)

BISCEGLIE (3-5-2); Borghetto; Abonckelet (30' st Manicone), Diallo, Turi; Armeno (40' st Mastrippolito), Longo (18' st Letizia), Zibert, Karkalis (18' st Cardamone), Hristov; Rafetrainaina, Montero. A disp.: Casadei, Dellini, Ebagua, Camporeale, Spedaliere, Piccini, Murolo, Ferrante. All. Pochesci


PAGANESE (3-5-2); Baiocco; Stendardo, Panariello, Schiavino; Perri, Gaeta, Capece, Caccetta, Mattia; Guadagni (44' st Musso), Diop (35' st Alberti). A disp.: Scevola, Campani, Sbampato, Carotenuto, Bramati, Acampora, Bonavolontà, Scarpa. All. Erra


ARBITRO: Monaldi di Macerata (Gualtieri - Massimino)

NOTE: Spettatori 600 circa. Ammoniti: Panariello, Stendardo, Rafetrainaina, Mattia, Montero, Hristov, Schiavino. Angoli: 0-6. Recupero: pt 2'; st 3'


Alfonso Amarante
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Bisceglie-Paganese 2-2: un pareggio che porta fieno in cascina.

Un pareggio che fa contenta la Paganese, ma non il Bisceglie. I due club concludono sul 2-2 il match allo stadio Gustavo Ventura con una partita molto combattuta e decisa da ben quattro rigori.

Nella prima frazione di gioco va in vantaggio dopo un quarto d’ora col rigore che viene assegnato dal direttore di gara su un intervento di un difensore su Guadagni. Dagli undici metri Diop non sbaglia. Pochi minuti dopo fallo di mano in area di rigore di Stendardo e nuovo calcio piazzato. Sul dischetto si presenta Montero che insacca alle spalle di Baiocco. Nuovo fallo di mano quasi un quarto d’ora dopo, con Mattia che devia col braccio il tiro di Karkalis, così c’è il rigore su cui si presenta Montero. L’attaccante ribalta il match, insaccando con freddezza. Sul finale sfiorano il gol gli azzurrostellati col tiro di Mattia che tocca l’esterno della rete.

Nella ripresa pochi minuti e nuovo penalty decretato dall’arbitro. Stavolta in favore della Paganese per il fallo di Hirstov su Diop, proprio l’attaccante firma il 2-2. Col campo pesante a causa della pioggia i due club stentano a costruire vere occasioni da gol e la girandola di cambi non incide sulla gara. Di conseguenza il match si chiude con un pareggio che va bene in particolar modo agli azzurrostellati. 

da tuttoc.com

19.11.19

La Paganese vista da...Nocera! - Allerta!

A distanza di 42 anni il Bari si prende la rivincita, espugnando il Torre, in una giornata completamente diversa rispetto a quel 17 aprile '77 e non solo per le condizioni climatiche. I biancorossi, al terzo tentativo che gli ha proposto la storia, riescono a vincere a Pagani e lo fanno grazie al loro top player, Mirco Antenucci, che fa la differenza in tutti i sensi. La "spuntata" Paganese, priva oltre a Calil anche di Diop fermatosi nel riscaldamento per un fastidio al flessore, deve fare di necessità virtù in attacco: la buona volontà di Guadagni e l'impegno di Alberti non bastano per fare il solletico a Frattali. La Paganese regge il confronto sul piano fisico e caratteriale, ma alla lunga lo perde nelle sfumature di qualità che hanno fatto pendere il confronto dalla parte biancorossa.

E' una formazione, quella di Erra, che non si può permettere di avere contemporaneamente fuori gli attaccanti titolari. Assenze che si procrastinano da alcune settimane e stanno inficiando il cammino da un mese a questa parte l'evoluzione della squadra. Ci sono limiti che vengono acuiti dalle assenze come quella di Dramè utilissimo nel dare respiro e alternarsi con Perri. La coperta è corta e con l'avvicinarsi dell'inverno il disagio comincia a farsi preoccupante. E' una squadra che non produce occasioni, se non con il contagocce, e non potrebbe essere altrimenti visti i dazi da pagare in infermeria nell'ultimo periodo. E' scattata l'allerta classifica, dopo aver messo in cascina nell'ultimo periodo un solo punto nelle ultime cinque uscite.

A far elevare l'asticella della preoccupazione, ci si mette anche la caduta del bunker casalingo che, a livello mentale, va ad influire mentalmente sul gruppo. Il momento è delicato, è il primo stagionale conclamato nella parola chiave ossia "crisi", che deve far stringere ancor di più le maglie ai calciatori azzurri. Il momento magico è scomparso come le giornate soleggiate, ormai un lontano ricordo. Quella Paganese che ha guadagnato oltre anche i meriti in qualche partita, nascondendo qualche inevitabile pecca, sembra sfiorita ed il futuro appare meno rosa del previsto.

Alle porte ora un altro periodo terribile dal punto di vista del calendario: dalla doppia trasferta Bisceglie e Casertana al Catanzaro per passare dal recupero con il Catania alla sfida con il Potenza. Tutte d'un soffio da domenica 24 novembre a quella del 15 dicembre. Cinque partite in cui questa squadra deve ritrovare innanzitutto gli infortunati e nel frattempo cercare di aggiungere in classifica quanti più punti possibili, con l'asticella che deve segnare la quota minima 20 punti. Fondamentali le prossime due, a partire da Bisceglie, con la trasferta pugliese che diventa decisiva per non affondare nella zona rossa. 

Peppe Nocera
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18.11.19

Il capolinea del gol.

DI NINO RUGGIERO

Le partite assai spesso le decidono i singoli, quelli che hanno qualità. Due palloni toccati in un’intera partita; il primo di testa, nel primo tempo, su cross dalla destra andato di un soffio oltre la traversa; il secondo con una torsione incredibile su un cross proveniente da destra, a mezza altezza, che chiunque altro attaccante non avrebbe mai agganciato.

Due tiri, un gol; questo è il biglietto da visita di un calciatore, vero capolinea del gol. Si chiama Antenucci, per chi non lo sapesse proviene dalla serie A e gioca con la squadra di Bari che ieri ha giocato con la Paganese.

Il calcio è un gioco irriverente, niente è mai scontato. La squadra più forte sulla carta può perdere con quella meno forte, o, quanto meno, non vincere. È dimostrato, non sono chiacchiere. E la Paganese, ieri, per buona parte della gara ha dimostrato di poter reggere il confronto con i più titolati avversari in virtù di una intensità agonistica invidiabile.

Alla lunga, però, la pressione offerta per oltre un’ora non ha retto anche a causa di un campo reso pesante per l’abbondante pioggia caduta prima e durante la gara. Ed è venuta fuori man mano l’autorevolezza del Bari, una squadra costruita per vincere e che non ha badato a spese nella campagna estiva. La Paganese ha fatto di tutto per non soccombere e la sua difesa, ben protetta dai centrocampisti, ha retto bene il confronto fino al gol capolavoro di Antenucci. Ma qui si è trattato di una vera prodezza del singolo per cui la difesa va assolta.

L’intensità di gioco nel calcio moderno assume un valore inestimabile ma deve fare i conti inevitabilmente con le strutture fisiche degli atleti; ecco perché molte squadre effettuano cambi per dare nuova linfa alla propria squadra in determinati momenti delle partite. Cambi non dettati solo da motivi di ordine tattico. Le panchine di molte squadre ospitano solitamente uomini pari o addirittura più forti dei titolari. Lo stesso, mi dispiace dirlo, non vale per la panchina azzurro-stellata, composta da elementi giovani, anche interessanti ma che non hanno ancora maturato esperienze importanti in serie C. Ecco perché non mi sento di dire qualcosa in merito a presunti errori o manchevolezze da parte di un tecnico che con il materiale umano a disposizione di certo non può fare miracoli.

Bisogna anche dire che la Paganese sta accusando più di quanto si potesse pensare le assenze dei vari Diop, Dramè e Calil perché con tutta la buona volontà di questo mondo le qualità tecniche dei calciatori non s’inventano dalla sera al mattino. Inoltre non si può pensare che un giocatore talentuoso come Scarpa – inserito a partita in corso – possa sempre tirare fuori il classico ragno dal buco.

Scarpa serve, eccome! Ma nemmeno può essere caricato di responsabilità superiori al suo ruolo, per quanto autorevole esso sia.

Esiste un confine labilissimo tra le squadre che aspirano alle posizioni medio-alte della classifica e quelle che invece sono invischiate in posizioni meno comode. Un confine che può portare facilmente di qua o di là a seconda di un paio di vittorie o di un paio di sconfitte. La Paganese non vince da cinque partite e inevitabilmente è scesa di parecchio in classifica.

Nelle prossime partite sapremo di più sul suo futuro. Ma va detto, già da adesso, che la squadra – costruita per salvarsi – avrebbe bisogno di almeno un paio di calciatori di assoluto valore per non correre rischi. Diciamo che manca di un cursore a centrocampo e di un attaccante da affiancare o sostituire Diop in attesa di vedere finalmente all’opera il vero Calil; ma un’alternativa a Carotenuto sulla fascia destra non va per niente trascurata.

Intanto sarà necessario poter avere tutto l’organico a disposizione; e forse per domenica sarà finalmente possibile,

Auguriamoci che sia così!

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Top & Flop di Paganese-Bari.

Paganese e Bari si sfidano al Torre per il quindicesimo turno del girone C di Serie C. Gli azzurrostellati vogliono tornare ad una vittoria in casa che manca dal 13 ottobre (3-1 contro l’Avellino) e a conquistare punti che non arrivano da quattro giornate e che servirebbero per allontanarsi dalla zona playout, staccata di appena due lunghezze; i galletti sono reduci dalla vittoria esterna nel derby col Bisceglie e sono a 26 punti. Primo tempo decisamente poco spettacolare al Torre, il Bari prova a fare la partita, ma con difficoltà viste le pessime condizioni del manto erboso, la Paganese si difende bene e prova qualche ripartenza. Al 17’ è Alberti ad avere una buonissima occasione in area, ma il suo tiro a botta sicura di destro viene murato bene da Sabbione. A tre minuti dalla fine del primo tempo Antenucci si divora lo 0-1, mandando di poco alto di testa un cross col contagocce di Simeri. Finisce a reti bianche la prima frazione. Comincia forte la squadra di Vivarini nella ripresa. Al 9’ Simeri prova un pallonetto, dopo esser sfuggito alla difesa azzurrostellata, Baiocco recupera bene la posizione e para. Il 9 poteva sicuramente sfruttare meglio l’occasione. I galletti prendono campo e al 26’ passano. Dopo una potente conclusione da lontano di Schiavone respinta da Baiocco, Antenucci viene ben servito in area da Simeri e da due passi insacca bene al volo. Decimo centro in campionato per l’ex Spal. Il Bari resiste agli assalti finali della Paganese e porta a casa la seconda vittoria consecutiva, salendo a quota 29, momentaneamente a meno uno dalla Ternana terza e ameno due dal Monoopoli secondo; gli azzurrostellati restano a quota 16, in piena bagarre playout, e non fanno punti da ben cinque turni. La prossima giornata vedrà i pugliesi ricevere in casa, domenica alle 17.30, il Teramo, la squadra di Erra sarà di scena a Bisceglie sempre domenica, ma alle ore 15. Di seguito i Top & Flop del match:

TOP

Gaeta (Paganese)
: il talentino scuola Salernitana gioca una partita di sostanza, non soffrendo il campo pesante. Corre tanto e gestisce bene la palla, il problema è che è troppo solo. E’ un classe ’99 e avrebbe avuto bisogno del supporto dei più esperti. CORAGGIOSO

Antenucci (Bari): Il 7 biancorosso è fuori dal match nella prima frazione, al termine della quale fallisce anche una ghiotta occasione. Nella ripresa però alla seconda palla buona si coordina alla grande e non perdona. Aggiorna il suo score in classifica marcatori, salendo a 10, a meno due da Corazza. DECISIVO

FLOP

La difesa di casa
: gli azzurrostellati rischiano di capitolare, in particolare in due occasioni con Antenucci e Simeri che li perdonano. In generale la fase difensiva è buona per quasi tutto il match. Sul gol di Antenucci però manca comunicazione: l’attaccante arriva a rimorchio, Capece non lo tiene e non richiama l’attenzione di Stendardo. Un errore che costa caro. SBADATI

Terrani (Bari)
: l’ex Perugia dimostra ancora di non trovarsi a suo agio sulla trequarti. Non trova mai una giocata importante, apparte uno spunto sull’out mancino nella prima frazione che frutta ai suoi solo un corner. Vivarini lo richiama al 17’ del secondo tempo per gettare nella mischia Neglia che entra bene. PESCE FUOR D’ACQUA

da tuttoc.com

Delusione Erra: "Il pareggio sarebbe stato più giusto, troppe assenze in unico reparto".


Alessandro Erra ha il volto della delusione dopo la sconfitta col Bari. Fino al 70' la Paganese è stata in partita, poi dopo il gol di Antenucci che ha deciso la sfida non è riuscita a reagire e ha dovuto dire addio alla perdita dell'imbattibilità casalinga. "Lo 0-0 sarebbe stato il risultato più giusto - rimarca il tecnico azzurrostellato - soprattutto per quanto si è visto nel primo tempo, in cui siamo partiti meglio, con furore e aggressività. Poi sappiamo che il Bari ha diverse soluzioni, con un tiro dalla distanza e sul contro-cross abbiamo subito un gol che ci lascia tanta amarezza. Abbiamo giocato fino all'ultimo secondo alla pari di una squadra fortissima. Nel primo tempo avevano difficoltà sugli esterni, mentre nella ripresa li abbiamo fatti correre poco e loro hanno preso più possesso a centrocampo. Sui quinti non siamo riusciti ad avere lo sfogo che nel primo tempo li ha portati a fare corse lunghe, cose che non sono abituati a fare"

Pesanti le assenze di Calil e Diop, con il senegalese che ha dovuto alzare bandiera bianca nel riscaldamento. "Diop si sta portando avanti un problema muscolare, era uscito a Terni per questo motivo, in settimana è stato gestito, poi nel riscaldamento si è dovuto rifermare. Quando si regalano tanti giocatori d'esperienza diventa difficile, perchè ci si confronta ogni domenica con squadre che hanno una rosa più profonda. Il perchè di questi infortuni? Non ci sono problemi di preparazione e non incide nemmeno il fatto di allenarci sul sintetico. Diversi infortuni si riferiscono a problematiche pregresse, ci sono giocatori che hanno acciacchi per così dire cronici, di fronte ai quali ci deve essere una gestione particolare. I problemi si evidenziano perchè capitano tutti nello stesso reparto. La verità è che, senza girarci troppo attorno, quando siamo stati al completo, abbiamo dato filo da torcere a tutte le squadre e nessuno è venuto qua a dettare legge, anzi ha posato i punti ed è andato via. Anche oggi, nella difficoltà di un reparto soprattutto, abbiamo dato filo da torcere al Bari. In una piccola realtà, se ci sono defezioni nello stesso reparto, si paga dazio"

Alle porte c'è una doppia trasferta, a partire dal match di domenica a Bisceglie: uno scontro diretto assolutamente da non fallire per porre fine al periodo no. "Bisceglie è uno scontro diretto delicato ed importante per noi, dobbiamo avere l'atteggiamento delle ultime due uscite, perchè affrontiamo una squadra non di grande livello come Ternana e Bari, ma ugualmente ci sarà da battagliare. I ragazzi sono consapevoli di quello che stanno facendo, ovviamente sono delusi per i risultati che non arrivano. Anche nelle difficoltà, vedo un atteggiamento positivo, se vediamo con chi ci stiamo confrontando, si evince che stiamo disputando un campionato di alto profilo, stiamo mascherando una forbice di valori che si è aperta con l'apertura delle liste: questo è un campionato diverso dai precedenti"

Danilo Sorrentino
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Il Bari ci mette l'esperienza, Antenucci impone il primo stop casalingo alla Paganese.


Dopo settanta minuti di equilibrio, in cui la Paganese aveva retto bene, un gol di Antenucci in piena area di rigore condanna gli azzurrostellati al primo stop stagionale fra le mura amiche, il quarto nelle ultime cinque partite. Una crisi di risultati preoccupante per gli azzurrostellati, che hanno interpretato bene la sfida col Bari nel primo tempo, mentre nella ripresa non sono riusciti a mettere in campo la stessa intensità della prima frazione. Ed i galletti, al decimo risultato utile consecutivo, hanno trovato un successo prezioso.

Buono approccio alla gara da parte della squadra di Erra, che prima della gara ha dovuto rinunciare a Diop per un problema ai flessori: al suo posto il baby Guadagni. Al 10' primo squillo degli azzurrostellati, Gaeta dai 25 metri calcia alto con il sinistro. La migliore occasione capita al 17': buon aggancio in area di Alberti, ma è miracoloso l’intervento difensivo di Sabbione, sullo svolgersi dell’azione bravo Perri dalla sinistra con un tiro-cross che non trova deviazioni. Sul finire del primo tempo, Simeri dalla destra fa partire un grande cross, Antenucci completamente libero spreca di testa.

Nonostante le difficili condizioni del terreno di gioco, nel secondo tempo il Bari sembra un'altra squadra. In avvio è direttamente Frattali, rinviando rapidamente, a mettere Simeri davanti al portiere, l’attaccante ospite spreca cercando un improbabile pallonetto. Al 70' arriva il goal del Bari, a portare avanti gli ospiti è Antenucci che batte un incolpevole Baiocco, autore di un grande salvataggio poco prima sul destro di Schiavone dalla distanza. Entra bene in partita Neglia, che all’82’ dai 20 metri calcia centrale, nessun problema per Baiocco. L’imprecisione degli attaccanti ospiti non porta al gol della sicurezza, ma la Paganese neppure fa di più per rendere la vita difficile alla squadra di Vivarini.

MARCATORE: st 25' Antenucci

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino (39' st Bonavolontà), Stendardo, Panariello; Mattia (29' st Carotenuto), Caccetta, Capece, Gaeta, Perri (39' st Musso); Guadagni (13' st Scarpa), Alberti. A disp.: Scevola, Campani, Sbampato, Bramati, Lidin, Acampora. All.: Erra

BARI (4-3-1-2): Frattali; Berra, Sabbione, Di Cesare, Perrotta; Folorunsho (15' st Hamlili), Bianco, Schiavone; Terrani (15' st Neglia); Simeri (35' st Ferrari), Antenucci (45' st Costa). A disp.: Marfella, Corsinelli, Esposito, Cascione, Scavone, Awua, Kupisz, Floriano. All.: Vivarini

ARBITRO: Colombo di Como (Santi-Pagliola)

NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti: Guadagni, Caccetta, Bianco, Ferrari, Neglia, Antenucci, Costa. Recupero: 1' pt, 5' st

Alfonso Amarante
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15.11.19

Domenica col Bari c'è la madre di tutte le partite.


Qualcuno la definirebbe “la madre di tutte le partite”. Il paragone sembra anche esagerato, ma la sfida che ci apprestiamo a vivere domenica prossima al Torre tra la nostra Paganese e la corazzata Bari ha un sapore particolare. Non è solo il blasone dell’avversario a calamitare l’attenzione dell’ambiente azzurrostellato. Dietro questo match ci sono tanti aneddoti e tante storie che solo i racconti dei nostri genitori, oltre ai fiumi di inchiostro del nostro amico Peppe Nocera (che in questi giorni su PaganeseMania sta riproponendo degli articoli dell'epoca), ci hanno permesso di conoscere con tutte le curiosità del caso. Ha un qualcosa di diverso la gara di domenica. Anche in estate, all’atto della compilazione dei calendari, tutti avevano l’occhio rivolto alla data fatidica elaborata dal cervellone della Lega che avrebbe messo di fronte la magica stella ai galletti biancorossi piombati in terza serie dopo scellerate gestioni societarie nell’ultimo decennio. Il colpo di testa vincente di Tacchi, uno stadio gremito come non mai ed un clima di entusiasmo infuocato accompagnarono l’ultima sfida tra Paganese e Bari al Marcello Torre in quella stagione in cui la nostra stella sfiorò la cadetteria. Erano altri tempi, un altro calcio, allora forse definito più comunemente “pallone” e la serie C aveva ancora un appeal particolare intriso di campanilismi, di tifo genuino e spontaneo e soprattutto senza troppe limitazioni di sorta. Erano i tempi delle radioline e delle schedine del Totocalcio, dell’appuntamento immancabile con 90° minuto con i riflessi filmati -  allora non c’era tutta l’influenza nella nostra cultura dei termini anglosassoni - introdotti in studio con grande simpatia dal grande Paolo Valenti. Era anche l’epoca però in cui la piccola Paganese faceva tremare le grandi realtà dell’Italia centro-meridionale con un gruppo di dirigenti appassionati ed un pubblico che viveva in perfetta simbiosi con squadra, società e tecnici. Sono passati oltre trent’anni da quella partita epica che abbiamo conosciuto solo attraverso racconti e qualche sbiadita immagine custodita gelosamente da tv locali ed appassionati di quel tempo. 

La gara di domenica ci proietta romanticamente a quella stagione da sogno, ma stavolta tutto è diverso. E’ diversa la classifica delle due squadre, il Marcello Torre e la città di Pagani non rappresentano più nell’immaginario collettivo le agorà di vita pulsante della nostra comunità. C’è però, almeno nelle nuove generazioni che seguono le vicende della Paganese attuale, la voglia quasi di rivalsa rispetto allo smacco subito dai ragazzi di Rambone oltre 40 anni fa con la promozione in B sfuggita di poche lunghezze. Vado indietro con la mente, a poco più di un mese fa, quando il Torre visse una serata di festa nel derby con l’Avellino. Poi qualche incidente di percorso ci ha fatto scivolare indietro di qualche posizione. Ecco perché Paganese-Bari di domenica prossima arriva nel momento cruciale di questo girone d’andata. Fare risultato contro una grande squadra darebbe nuovamente slancio all’entusiasmo parzialmente scemato da qualche tempo rispetto ad una partenza a razzo. Qualcuno però deve tenere bene a mente che non siamo all’altezza degli squadroni del raggruppamento, certamente qualche punto lasciato per strada grida vendetta, ma di tempo per stabilizzarci ne abbiamo a sufficienza. Godiamoci il campionato senza troppe polemiche restando al fianco della Paganese, magari convincendo lo scettico di turno a venire al Torre domenica. I tifosi di una volta e le nuove leve possono spingere Schiavino e compagni verso una nuova impresa. 

Francesco Pepe
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14.11.19

Paganese-Bari: Davide contro Golia, la matricola contro la corazzata. L'indimenticabile duello della stagione 76-77.


Nella storia della Paganese, iniziata oltre novanta anni fa, ci sono state stagioni indimenticabili che hanno segnato per sempre l'immaginario collettivo di una città, della sua passione, dei suoi tifosi. Ma se facessimo un sondaggio vincerebbe una formazione: la Paganese stagione 1976-77, lo squadrone che fece tremare il grande Bari dei Matarrese. Era guidata da Gennaro Rambone, allenatore sanguigno tra i più innovativi dell'epoca, non vinse nulla - arrivò seconda in campionato e perse la Semifinale di Coppa Italia di Serie C - ma fece sognare l'intera Pagani sportiva ad occhi aperti.

Reduce dalla promozione in serie C, raggiunta al termine del campionato di serie D 1975-76, la Paganese del presidente Dino Malet visse un'estate di restyling societario: alla guida fu nominato Marcello Torre e con i vari dirigenti Cascone, Fezza e De Risi si decise di fare bella figura dovendo disputare il primo storico campionato in serie C. Le riunioni societarie in sede di mercato, capeggiate da Rambone, portarono alla cancellazione dell'organico vittorioso qualche mese prima in serie D. Nacque così una squadra tutta nuova, una squadra che a distanza di più di 40 anni fa parte delle formazioni che si recitano a filastrocca, come l'Inter mondiale di Herrera: "Sarti, Burgnich, Facchetti..." oppure la Juventus dei nazionali: "Zoff, Gentile, Cabrini..." La nostra recitava così: "Fiore, Bonora, Leccese, Zanin, Zana, Stanzione, Grassi, Di Giaimo, Patalano, Iannucci, Tacchi".

La neopromossa Paganese fu inserita nel Girone C della serie C a sgomitare, in rigoroso ordine alfabetico,  con Alcamo, Bari, Barletta, Benevento, Brindisi, Campobasso, Cosenza, Crotone, Matera, Marsala, Messina, Nocerina, Pro Vasto, Reggina, Sorrento, Salernitana, Siracusa, Turris e Trapani. Il 12 settembre 1976 la Paganese fece il suo esordio in campionato a Trapani dove pareggiò 0-0; in quella stessa domenica cominciò anche il cammino del Bari che esordì a Crotone con una vittoria per 3-2. L'incredibile testa a testa era appena iniziato! La domenica successiva la Paganese giocò a Cava, perchè il Comunale era in via di completamento, battendo il 19 settembre il Brindisi per 1-0 con una rete di Tombolato, attaccante giunto a Pagani con gli squilli di tromba ma che deluse le attese. L'esordio casalingo avvenne soltanto il 26 settembre con la Reggina, finì 1-1 con reti di Iannucci e Pianca. Anche i galletti di mister Losi godettero di un doppio turno casalingo con Pro Vasto e Salernitana da cui ottennero una vittoria ed un pari. La super corazzata del Bari recitava così: "Ferioli, Agresti, Frappampina, Materazzi, Punziano, Maldera, Scarrone, Sigarini, Penzo, Sciannimanico, Asnicar".
Iniziò in quell'estate del 1976 un entusiasmante duello tra Davide e Golia, tra i 22mila fissi dello Stadio Della Vittoria di Bari ed i 4mila del Comunale di Pagani. Il primo confronto tra le due formazioni avvenne in Coppa Italia per la gara d'andata dei Sedicesimi di finale: a Bari il 4 novembre 1976 finì 0-0. L'appuntamento in campionato avvenne il 28 novembre sempre in Puglia per la dodicesima giornata dove a decidere fu una punizione del biancorosso Sciannimanico. La Paganese proveniva dalla vittoria (2-1) nel derby con la Nocerina giocato a Pagani; successivamente andò a pareggiare al Vestuti con la Salernitana per 1-1 con rete di Zanin facendo vivere domeniche indimenticabili ai propri tifosi. Nel frattempo, mercoledi 8 dicembre, a cavallo tra la gara di Salerno e quella vinta in casa con il Matera, gli azzurri di Rambone consumarono la prima vendetta nei confronti del Bari battendolo per 2-0 nella gara di ritorno di Coppa Italia ed eliminandolo dalla manifestazione tricolore. Il girone di andata, chiuso con il pari a reti a bianche a Marsala, vide la Paganese sorprendentemente al secondo posto con 25 punti, due lunghezze in meno del Bari (27).  

Il ritorno si aprì con le sfide del 30 gennaio 1977: la Paganese superò in casa il Trapani per 3-1; il Bari il Crotone per 3-2: da quel momento la Paganese, sino allo scontro diretto di aprile, nelle successive 10 partite ottenne 8 pareggi, di cui 6 consecutivi, e solo due vittorie con Benevento e a Cosenza. Il Bari, invece, nello stesso lasso di giornate, conquistò 6 vittorie, 3 pareggi, ed una sconfitta a Salerno. Ed è proprio in quel lasso di tempo che si decise il campionato con la Paganese che accumulò ulteriori cinque lunghezze di svantaggio ad otto giornate dal termine.

La classifica, infatti, alla vigilia del big match del Comunale di Pagani il 17 aprile del 1977 recitava così: Bari 42, Paganese 35. In quella domenica storica, però, gli azzurri si riprese la rivincita anche in campionato e dinanzi a circa 7mila spettatori, con record d’incasso di 20 milioni di lire, si imposero per 1-0 grazie alla rete di testa di Tacchi. “La matricola terribile”, come verrà definita dalla stampa nazionale, riaprì il campionato di serie C del girone C portandosi così a solo 5 punti dai pugliesi. Il distacco purtroppo non si colmerà: nell’ultima parte di campionato la Paganese cadrà a Matera e Vasto battendo Salernitana e Messina prima di chiudere con il pari interno con il Marsala il 12 giugno del 1977.
Sarà l’ultimo punto dei 48 conquistati di quella stagione indimenticabile in cui la Paganese collezionò 14 vittorie, 20 pareggi e 4 sconfitte con 30 gol fatti e 18 subiti. Il Bari, invece, 21 vittorie, 12 pareggi e 5 sconfitte, realizzando 51 reti, 15 a firma di Penzo capocannoniere del girone, subendone 28. La classifica si chiuse così: BARI 54, PAGANESE 48, REGGINA e CROTONE 42.

Sono trascorsi oltre 40 anni da quella prima stagione 1976-77 in Serie C ed ancora oggi quella Paganese resterà sempre impressa in tutti i tifosi azzurrostellati. Una squadra che sfiorò la serie B, che fece sognare ad occhi aperti un traguardo che, solo due anni dopo, sarebbe stato allargato alle prime due posizioni. Una squadra che ancora oggi si recita a memoria: "Fiore, Bonora, Leccese, Zanin, Zana, Stanzione, Grassi, Di Giaimo, Patalano, Iannucci, Tacchi“.

Peppe Nocera
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13.11.19

La partita del tifoso: si gioca fino al novantesimo, chiaro adesso?

E poi dicono che i nostri calciatori non ci ascoltano, non cercano di prendere per buone le istanze di noi tifosi, non provano, con tutti i mezzi insomma, a migliorarsi. Sono mesi che mandavamo a memoria: “Regaliamo sempre il primo tempo agli avversari. Così diventa tutto più difficile!”. E infatti, puntualmente, dopo aver rispettato la nefasta tradizione, in quel di Potenza, al cospetto del temutissimo Picerno ecco la svolta: andiamo a Terni e giochiamo un buon primo tempo, concedendo poco all’avversario. Si va negli spogliatoi sul classico risultato a occhiali (sì, io sono uno di altri tempi, purtroppo!) ed è lì che ai nostri ragazzi viene il colpo di genio: visto che noi abbiamo più volte detto, quasi implorato loro di non regalare il primo tempo agli avversari, loro decidono di regalare il secondo! Ultimi quarantacinque minuti imbarazzanti, non c’è stato uno, dico uno, che abbia fatto una cosa aggarbata; si può dire che il più pericoloso sia stato Diop che ha tirato in porta loro con la forza che si mette quando si fanno i passaggi ai ragazzetti di due/tre anni (col timore di farsi prendere dall’entusiasmo, menare una ponta sotto al pallone e ciaccare il criaturo, con conseguente e logica paliata acchiappata dal di cui (criaturo ndr) patre). A ben pensare il loro ragionamento non fa una grinza, in effetti. La colpa è di noi tifosi; a nessuno è mai venuto in mente di dire: “Gioventù, le cose stanno così: non dovete fare i birbantelli e regalare il primo tempo agli avversari, pensando che poi li acchiappate e superate anche, nel secondo tempo. Primariamente perché non è detto che ci riuscite a recuperare e ci facete venire l’appiatteco; secondariamente perché l’appiatteco ci viene, a volte, anche se ci riuscite (tipo Avellino e Reggina). Insomma, giocate dal primo al quarantacinquesimo!”. Eccolo là, lo avete visto quel “quarantacinquesimo” (uà, certo che lo avete visto, non avevo più che fare per farvelo notare)? Ebbene, è lì che casca l’asino, avremmo dovuto puntualizzare: “……… Insomma, giocate dal primo al novantesimo!” (questa volta non ho rimarcato, poi se ritieni tu, o mio censore, di farlo, fallo!).

A’ final, la colpa è sempre nostra, non ci sta niente da fare! E sapete da cosa mi sono accorto della confusione che albergava nell’animo dei nostri eroi? No, come fate a saperlo? Mica state nei miei pensieri! Io l’ho capito dalla partita/non partita col Catania. Perché si vedeva che Schiavino non aveva genio di giocare. Sembra che, trovatosi al cospetto dell’arbitro e del capitano del Catania, nel corso delle prove di rimbalzo, abbia detto (è tutto vero, l’ho letto dal labiale): “Agg capit perché Stendardo e Scarpa se la ridevano, nello spogliatoio, quando si sono avvicinati e mi hanno detto: Marco, è il tuo momento, questa è la fascia di capitano, fatti onore! Per forza, perché sapevano che sarebbe toccato al capitano farsi una sponza in mezzo al campo! Annagg, proprio oggi che non tengo i cazettini di ricambio! Per forza, con questo tempo, come si asciugavano?”. Peccato perché al danno di non giocare, si è aggiunta la beffa di vedere messi fuori causa Dramè e Calil. Siccome nessuno ci ha detto cosa abbiano e siccome non si è giocata la partita, posso solo dedurre che si siano presi una brutta influenza. Cos’altro?

Domenica il Bari! E che ve lo dico a fare, quelli della mia generazione sono cresciuti nel mito di quella partita, di Tacchi che insaccava di testa nel sette.

In vista della partita di domenica, mi sento di fare due appelli. Il primo, ai tifosi, è sempre lo stesso: andiamo in massa allo stadio e proviamo a riviere l’emozione di una partita che è entrata di diritto nella nostra storia. Il secondo appello, va da sé, alla squadra: guagliù, dovete giocarvela dal primo al novantesimo! È chiaro adesso!!

Alberto Maria Cesarano
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11.11.19

La logica del più forte.

di NINO RUGGIERO

È andata male la trasferta di Terni. Una sconfitta che pesa nell’economia generale della squadra; non solo ai fini della classifica ma anche sul morale. Poche le attenuanti.

Da quel poco che sono riuscito a vedere nel primo tempo, essendo fuori sede, attraverso la piattaforma Eleven Sports, la squadra azzurro-stellata era entrata in campo con un inconsueto spirito garibaldino che aveva colto di sorpresa i padroni di casa.

Dopo un minuto, Diop con una torsione aerea su cross di Perri dalla sinistra aveva fatto correre i brividi nella schiena dei tifosi ternani. Il pallone era però terminato di un soffio alla destra del portiere umbro. Poi ci aveva provato Capece, autore di uno slalom al limite dell’area a sorprendere la difesa ospite con un tiro a giro terminato di un niente alla sinistra del portiere.

Per il resto la squadra sembrava poter reggere al prevedibile dominio territoriale degli avversari in virtù di uno schieramento ordinato e che riusciva a mettere in imbarazzo le manovre offensive della Ternana.

Insomma un primo tempo che prometteva bene, anche in considerazione del fatto che Baiocco doveva solo compiere interventi di ordinaria amministrazione.

Il patatrac nella ripresa, che, purtroppo, ho visto solo a tratti a causa delle bizze dei mezzi tecnologici a disposizione. Mi riprometto di vedere interamente la partita, dall’inizio alla fine e di stendere poi qualche nota più appropriata.

Per il momento commento il risultato con qualche considerazione di massima.

È andata peggio di quanto si sperasse, soprattutto alla luce di un buon primo tempo disputato da pari a pari. Poi, probabilmente, alla lunga, ha prevalso la logica del più forte. E non va bene per una squadra come la Paganese che deve mettere in campo argomenti agonistici e tattici per giocare alla pari.

Contro le squadre considerate più forti non bisogna mai abbassare la guardia; non ci deve essere un solo momento di rilassatezza; l’intensità agonistica deve essere ossessiva, continua, parossistica. Solo in questo modo gli avversari in possesso di doti tecniche superiori alla media possono andare in affanno. Il principio regolatore di un calcio redditizio prevede ristrettezze di spazi per gli atleti avversari in possesso di palla, anche con raddoppi e pressing continuo. Così non è stato a Terni nella seconda parte della gara. Stanchezza o cos’altro?

Da quel poco che sono riuscito a vedere, nella ripresa ci sono stati attimi di smarrimento difensivo in occasione della prima segnatura.

Smarrimenti che una squadra come la Paganese non se li può permettere.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Paganese alle corde, al Liberati finisce 2-0 per la Ternana.

Inizio vivace tra le due squadre che più volte vanno entrambe vicino al vantaggio. Al 2’ minuto è Diop a sfiorare l’1-0 con un colpo di testa che finisce di poco a lato, assistito molto bene da Perri. I padroni di casa, mantengono un buon possesso palla, che costringe più volte la squadra ospite a portare i propri undici dietro la linea della palla. Grande contropiede azzurrostellato, Capece dai 20 metri calcia a giro con il destro, ma la palla finisce a pochi centimetri dal palo. Nel secondo tempo però salgono in cattedra i top player della Ternana, al 53’ minuto Marilungo mette dentro un rigore in movimento, battendo un incolpevole Baiocco. La Paganese subisce il colpo, Ferrante al 63’ stoppa con il destro e fa esplodere un grandissimo sinistro che si insacca in maniera imparabile all’incrocio. Da qui in avanti i padroni di casa costruiscono molteplici azioni d’attacco, non subendo quasi mai l’offensiva ospite. La partita termina 2-0.

TERNANA (4-3-1-2): Tozzo ; Parodi (34’st Nesta), Suagher, Celli , Mammarella; Salzano 6.5 (41’st Damian sv), Proietti, Palumbo; Partipilo (34’st Torromino); Ferrante , Marilungo (41’st Furlan). A disp: Marcone, Iannarilli, Diakitè, Vantaggiato, Russo, Mucciante, Sini, Defendi. All.: Gallo.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco ; Sbampato (17’st Musso ), Schiavino , Panariello ; Carotenuto , Caccetta (38’st Bramati), Capece , Gaeta (38’st Bonavolontà sv), Perri ; Alberti 5 (17’st Scarpa), Diop (34’st Guadagni). A disp: Scevola, Campani, Mattia, Stendardo, Lidin, Acampora. All.: Erra .
ARBITRO: Pashuku di Albano Laziale. (Lencioni/Testi)

MARCATORI: 8’st Marilungo, 20’st Ferrante. NOTE: Ammoniti: Parodi, Diop, Capece,
Guadagni. Angoli: 5-0. Recupero: 2’pt, 4’st.

da paganesemania.it

Top&Flop di Ternana-Paganese (2-0).

TOP

Salzano (Ternana)
: ci mette il guizzo su entrambi i gol, è il primo a rendersi pericoloso nella prima frazione di gioco. E’ in continua crescita, le fere giocano bene anche grazie alle sue sponde. Diventa una spina nel fianco quando decide di far alzare la squadra. ONNIPRESENTE

Diop (Paganese)
: non punge come al solito, ma si rende pericoloso sin dal fischio d’inizio dalle parti di Tozzo. Si prende un giallo inutile rischiando di compromettere la partita. Alla Paganese manca il suo gol in una partita come quella di oggi giocata con un primo tempo alla pari viste le qualità degli umbri. PERICOLOSO

FLOP

Nessuno tra le fila della Ternana
: risponde bene e presente l’unidici scelto da Gallo con la squadra che risponde ai dettami del mister. Nel primo tempo gioca un po’ meno lasciando scorrere, poi nella ripresa alza e abbassa l’intensità a proprio piacimento. Sarà difficile fermarla. COMPATTI

Caccetta (Paganese)
: non è concentrato come suo solito, gli manca qualcosa e gli azzurro stellati faticano a rendersi pericolosi. Nella ripresa diventa inesistente e alla lunga l’infortunio subito alla caviglia lo costringe a mollare del tutto.DISATTENTO

da tuttoc.com

Ternana-Paganese 2-0: continua il periodo no.

Continua a vincere la Ternana di Gallo che non si ferma nemmeno davanti alla Paganese al "Libero Liberati di Terni"costretta ad andare a caccia di punti. Primo tempo che si accende con gli ospiti bravi a saper gestire la pressione del “Liberato”, ma senza nessun guizzo degli azzurrostellati che non trovano la via del gol in una gara ricca di emozioni ma poveri di vere occasioni da gol se non al duplice fischio quando Baiocchi salva la porta degli ospiti. Nella ripresa si scatena la Ternana che con insistenza e una squadra ben organizzata, nel giro di pochi minuti con la coppia Marilungo e Ferrante riescono a portarsi sul doppio vantaggio. Primo gol arrivato grazie a una sponda di Salzano in area di rigore, con l’attaccante lesto a ribadire in rete un rigore in movimento beffando il portiere avversario. Raddoppio arrivato al 20’ con il solito Salzano che mette un filtrante al bacio per Ferrante che glaciale beffa Baiocco. Dal raddoppio delle fere, per gli uomini di Gallo basta fare semplice amministrazione per portare a casa tre punti importantissimi in ottica playoff dopo la vittoria della Reggina nel pomeriggio e per dare pressing agli amaranto.

da tuttoc.com

7.11.19

Un finale di girone ostico ma che può rivelare molto.

Il Natale è quasi alle porte e si preannuncia molto caldo per la Paganese. Con l’obiettivo della salvezza sempre nel mirino - qualora qualcuno lo avesse dimenticato - è il calendario a tenere tutti sulla corda con impegni oltremodo difficili in agenda ed in tempi verosimilmente molto ristretti. La domenica che ci siamo lasciati alle spalle ha portato in dote, oltre a secchiate d’acqua condivise con l’amico Danilo Sorrentino nel cammino dal parcheggio verso l’entrata del Torre, anche la beffa di un rinvio della partita con il Catania il cui recupero non è stato ancora fissato ma dovrà necessariamente incastrarsi entro la fine del girone d’andata. Lo abbiamo detto ormai tante volte. Adesso si vedrà di che pasta è fatta questa Paganese con ostacoli tosti sulla strada e con la squadra al completo, avendo recuperato i vari Diop, Dramè e Perri

C’è curiosità attorno alla voglia di riscatto dei ragazzi di Erra che sperava di raggranellare un bottino di punti decisamente più cospicuo nelle ultime tre giornate. Nulla di questo, se non un margine di vantaggio sulla zona playout di tre lunghezze e con una gara in meno rispetto alle altre pretendenti alla salvezza. C’è però l’esigenza ora di tirare fuori gli attributi ma non solo attraverso la capacità di reazione che Scarpa e compagni hanno messo in mostra in diverse occasioni nella prima parte di campionato. Alle porte ci sono sfide prestigiose e con avversari di ben altro rango rispetto alla Paganese operaia. Si comincia domenica prossima al Liberati contro la Ternana che non può lasciare punti per strada nella rincorsa alla lepre Reggina. Un match, almeno sulla carta particolarmente ostico, cui seguirà la sfida interna tanto attesa con il Bari che evoca dolci ricordi nella mente di qualche tifoso più attempato. Prima di ritornare al Torre nell’anticipo della vigilia dell’Immacolata contro il Catanzaro dell'ex Grassadonia, il terribile mese di novembre si chiuderà con la doppia trasferta con Bisceglie e Casertana. Ultima fatica del girone d’andata al Viviani di Potenza, stavolta contro i rossoblu padroni di casa. Insomma un vero e proprio tour de force da affrontare con testa e cuore, oltre che in perfette condizioni fisiche. La rosa a disposizione di Erra, pur numericamente ampia, non offre poi tante soluzioni definitive in termini di qualità rispetto ai potenziali titolari. Ne vedremo delle belle perché nel calcio non si parte mai battuti e questa Paganese lo ha già dimostrato. 

Francesco Pepe
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5.11.19

Diop prolunga fino al 2021. E con la Ternana vuole tornare titolare...


Le buone prestazioni offerte ed i quattro gol realizzati in nove gare hanno convinto la Paganese. Abou Diop ha prolungato di un'altra stagione il suo contratto con gli azzurrostellati, legandosi al club di via Filettine fino a giugno 2021. Il precedente accordo fra la Paganese e l'attaccante senegalese sarebbe scaduto al termine dell'attuale stagione calcistica, col pericolo quindi di perdere Diop a parametro zero, libero di accasarsi altrove una volta concluso il campionato. Un'annata iniziata col piede giusto per il classe '93, giunto nei primissimi giorni del ritiro di Gubbio a disposizione di Alessandro Erra, dopo una stagione in chiaroscuro alla Vis Pesaro, con sole due reti realizzate. In questo primo scorcio di torneo, invece, Diop ha già raddoppiato il suo score con quattro marcature tutte segnate nel giro di dieci giorni: doppietta al Rende, gol-vittoria a Rieti e rete anche con la Reggina in risposta a quella di Corazza. Poi l'infortunio muscolare patito nel corso del primo tempo con l'Avellino e le tre gare saltate con la Paganese che ha avuto difficoltà a trovare la via del gol senza Diop

L'attaccante senegalese sarebbe rientrato già ieri col Catania, figurava in panchina ma senza dubbio ci sarebbe stato per lui spazio a gara in corso. Avrà un'altra settimana di tempo per recuperare, in modo tale da cercare di essere presente - magari da titolare - con la Ternana. Nel frattempo ha prolungato il contratto con il club azzurrostellato, anche per allontanare qualche voce di mercato. 

Danilo Sorrentino
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4.11.19

Campo impraticabile per la pioggia: rinviata Paganese-Catania.


Paganese-Catania è stata rinviata a data da destinarsi per impraticabilità di campo. Le violente precipitazioni cadute su Pagani sin dalle prime ore di questa mattina, che hanno causato anche disagi e problemi alla popolazione, hanno spinto il direttore di gara Mario Vigile della sezione di Cosenza a rinviare il match. Il terreno di gioco non ha retto le forti piogge, diverse pozzanghere si sono create soprattutto sulle corsie laterali del campo e nelle aree di rigore, tali da rendere impraticabile il manto erboso. Alle 14.30, ossia mezz'ora prima del fischio d'inizio, l'arbitro aveva deciso di attendere le ore 15 per effettuare un primo sopralluogo, in virtù di una situazione veramente delicata. Le squadre sono rimaste negli spogliatoi fino alle 15, quando sono usciti dal tunnel (anch'esso leggermente allagato, così come le due panchine interrate) l'arbitro e i due capitani di giornata, Schiavino per la Paganese e Biagianti per il Catania. Rimbalzo del pallone non proprio efficace, ma a quel punto le condizioni meteo sembravano in miglioramento, tanto che l'acqua stava cominciando a defluire. Il direttore di gara si è riservato la decisione nel secondo sopralluogo effettuato una ventina di minuti più tardi (a quel punto erano usciti solo i portieri per il riscaldamento), sempre con i due capitani, ma la decisione di rinviare la gara è apparsa quasi subito scontata. Entrambe le squadre avrebbero espresso parere sfavorevole alla disputa del match e lo stesso arbitro si è detto preoccupato per l'incolumità delle squadre. La decisione ufficiale è arrivata intorno alle 15.30, con il Catania che ha ripreso subito la via del ritorno mentre i giocatori della Paganese si sono trattenuti in palestra per un lavoro atletico. Sicuramente non si giocherà domani, la Lega e i due club decideranno una possibile data per il recupero.

Il tecnico Alessandro Erra a sorpresa aveva tenuto fuori il difensore Stendardo, per far giocare Sbampato, nel 3-5-2 pronosticato alla vigilia col rientro dal 1' di Dramè e Baiocco e la coppia Alberti-Calil in attacco. Nel Catania, invece, fuori dall'undici titolare Lodi (proprio a causa del terreno di gioco che lo avrebbe penalizzato), di punta Curiale con Di Piazza.

FORMAZIONI UFFICIALI

PAGANESE (3-5-2)
: Baiocco; Sbampato, Schiavino, Panariello; Carotenuto, Caccetta, Capece, Gaeta, Dramè; Alberti, Calil. A disp.: Scevola, Campani, Mattia, Bramati, Scarpa, Diop, Stendardo, Lidin, Bonavolontà, Guadagni, Perri, Musso. All.: Erra

CATANIA (3-5-2): Furlan; Silvestri, Biagianti, Mbende; Calapai, Rizzo, Welbeck, Dall'Oglio, Pinto; Di Piazza, Curiale. A disp.: Martinez, Noce, Bucolo, Di Molfetta, Lodi, Marchese, Barisic, Catania, Biondi, Esposito, Rossetti, Mazzarani. All.: Lucarelli

ARBITRO: Vigile di Cosenza (Zampese-Moro)

Danilo Sorrentino
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