Una vittoria per farsi gli auguri. Auguri, nonna Reggina: 104 anni, ma il cuore batte che è un piacere e la voglia di scrivere, un giorno, belle pagine di calcio è ancora molta. Non ora, perché vincere di rigore su un campo spelacchiato, di fronte a poche centinaia di persone, è segno di una convalescenza ancora lunga. Ci sarà tempo per le grandi imprese e le vittorie in giro per lo stivale. Un giorno, non ora.
E così un 1-0 di un freddo pomeriggio di Gennaio può diventare l'occasione propizia per festeggiare una storia. Una storia che parla ora di una stella un po' appannata, ma che vuole comunque brillare. Vince la Reggina questa sfida di bassa classifica, subendo prima una buona Paganese per colpire poi nella ripresa. E' una stella appannata capace ancora di produrre alcuni luccichii, bagliori di un calcio che fra qualche anno potrà vivere di posticipi serali nelle pay-tv di un'Italia tifosa sì ma dal salotto di casa. Perché è dal salotto delle nostre case che, un giorno, vedremo all'opera (se attorno a lui c'è gente giusta) Tommaso Cucchietti, un portierino scuola Toro capace di neutralizzare con bello stile due penalty: uno all'andata, uno oggi al ritorno, verso la mezz'ora del primo tempo. Cucchietti, ma anche Bianchimano (oggi non nella sua versione migliore) o Auriletto. La meglio gioventù. E' una stella appannata che ancora non cede all'idea di accontentarsi, nemmeno quando lo 0-0 sembra il risultato più scontato. Tulissi cade e De Francesco trasforma. Per un addio da trionfatore? O per una nuova professione di fede (amaranto)? Tre punti meritati, nonna Reggina. Con tutti i limiti e gli asterischi del caso, pesati ben presto da un Matera che scatterà una foto probabilmente più sincera. Una sconfitta non del tutto meritata, Paganese angosciata dalle bandiere bianche a mezz'asta sull'edificio presidenziale. Nel primo tempo non si è vista una cattiva squadra, in considerazione anche di una traversa colta al quarto minuto di gara. Ma già il calcio a certi livelli è un gioco maledettamente difficile. Serve tempo per metabolizzare le brutte notizie.
Ecco, a nostro avviso, i migliori e i peggiori della sfida giocata questo pomeriggio al "Granillo".
TOP:De Francesco + i nuovi arrivi (Reggina): come possono esserci tante note liete in un 1-0 che sa di brodino? Su rigore, con la penultima in classifica? Ma la Reggina di questi tempi non è lo squadrone che tremare il mondo fa. Anzi, la Reggina 2017-18 è capace benissimo di smentire le buone prove precedenti e di soffiare sulla candelina di una rinnovata speranza. E quindi, viste le premesse, non ci sarebbe nulla per cui stupirsi se gli uomini di Maurizi avessero prodotto una prova incolore. E invece, per una volta, non è andata così. E' piaciuto il secondo tempo, è piaciuta questa Reggina che poggia sulle certezze del presente e sulle speranze del futuro. La prima è rappresentata -al momento- dal proprio capitano. Al centro di tante voci di mercato, in predicato di lasciare il centro Sant'Agata, l'uomo con la valigia già pronta rimane sempre concentrato e non appare nemmeno un minuto fuori dal progetto 2.0 firmato Maurizi. Bravo nel presentarsi sul dischetto, bravo a trasformare il penalty, bravo a coprire praticamente tutte le mansioni previste dal centrocampista del nuovo millennio. Un TOP che è soprattutto un primato "di testa" oltre che di tecnica. Poi ci sarebbe Cucchietti, ma il TOP al portierino lo diamo alla fine della stagione, per tutta una (meravigliosa) stagione. Poi ci sarebbe Auriletto, che in campo non doveva nemmeno scendere. Ma brave anche le speranze del futuro, con i laterali Armeno e Hadžiosmanović ad andare oltre il compitino e Castiglia che forse da Reggio non è mai andato via. E' una Reggina viva, ma è una Reggina che, proprio in questo momento, ha il dovere di non illudere, per l'ennesima volta, i propri tifosi.
NE VEDREMO DELLE BELLE?
Gomis (Paganese): pomeriggio sulle montagne russe in casa Gomis! Mentre il fratello Alfred si impaperava in un ben più importante Udinese-Spal, Lys ha condotto al "Granillo" una prestazione semplicemente superba. Una prestazione per la quale viene da chiedersi: ma ha mai avuto il treno giusto questo ragazzo che giovanissimo non è più? O l'ha avuto e non è mai salito? Già sul finire del primo tempo dice di no prima ad Hadžiosmanović e poi a Bianchimano, poi nella ripresa si produce in una serie di interventi che tengono a galla una Paganese che si ritira pian piano dalla contesa. In relazione al tabellino finale, nel punteggio ci sono senza dubbio i guantoni (uno senegalese, l'altro cuneese) di un portiere che può ancora dire molto.
L'ULTIMO A CADERE FLOP:
Sparacello (Reggina): un po' nervoso, un po' sfortunato, un po' vittima anche lui della giornata di grazia di Gomis. Quel tocco, all'alba della ripresa, a tu per tu con il portiere campano, è fonte di rimpianti. Relativi, perché alla fine la Reggina ha vinto e dunque...tutti promossi. La verità è che i flop vanno ricercati nelle prove collettive delle scorse settimane, in un progetto che comunque ha sacrificato individualità importanti come Mezavilla e soprattutto Porcino. Se qualcosa è andato storto, non è questa la giornata idonea per recriminare. Però è inevitabile, è normale: cominci a vincere...cominciano i rimpianti.
GUARDA AVANTI E NON VOLTARTI
Carini-Baccolo (Paganese): in verità. E' sempre facile premiare, è sempre problematico mettere dietro ad una lavagna. I Top&Flop sono un gioco che si fa a cuor leggero. Ma solo per metà. Perché dietro ad una "bocciatura" ci sono tanti aspetti -anche esterni- da tenere sempre presenti. Ci sono però delle situazioni dove le giustificazioni e le attenuanti del caso devono essere riposte in uno scatolone ben chiuso. Sono dunque davvero sciocchi questi cartellini post-penalty, sono davvero inutili queste sanzioni che non aggravano tanto un pomeriggio che ormai se ne è andato, quanto la preparazione alla prossima sfida. Ironia del destino, delicatissima: arriva l'Akragas, l'ultima contro la penultima, un match fratricida. E' già difficile di per sè: perché affibbiarsi ulteriori handicap?
ASSURDO
da tuttoc.com