31.10.12
Maglia anti-Nocerina, il Savoia, la dedica ad Amatrudo e la Salernitana: la parola a Francesco Scarpa.
E’ il 18’ del secondo tempo del derby Nocerina-Paganese e Francesco
Scarpa, attaccante azzurrostellato, lascia partire un tiro a giro che va
ad insaccarsi alle spalle del portiere molosso Aldegani. Gioia infinita
per l’esperto attaccante di Torre Annunziata che prima mostra a tutti
la maglia del Savoia, sua squadra del cuore e acerrima rivale della
Nocerina, poi lancia uno sguardo verso il cielo per una dedica speciale
verso una persona che non c’è più. Scarpa era molto legato a Salvatore
Amatrudo, presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Figc
campana scomparso la settimana scorsa, e ha pensato subito a lui dopo
aver messo a segno forse uno dei gol più belli della sua carriera. Se a
tutto ciò si aggiunge che tutto ciò è successo in un derby sentitissimo
sia dal giocatore torrese (autore alla fine di una doppietta, nel 4-1
finale) che dalla piazza, allora il quadro raggiunge quasi la
perfezione.
Scarpa, aveva già ‘programmato’ questa esultanza?
“Sì, ci avevo già pensato qualche giorno prima, però non l’avevo confidato a nessuno”.
Ci spieghi un po’ il suo legame con il compianto Amatrudo.
“Lui è stato il mio allenatore nella rappresentativa campana giovanile e mi ha seguito fin da quando ero piccolo. Poi parecchie volte prima di partire per i vari ritiri precampionato chiamavo lui per mettermi in forma, visto che era un ottimo preparatore atletico. L’ultima volta l’ho sentito una settimana prima che ci lasciasse e già mi aveva esternato tutta la sua preoccupazione. Ho provato a fargli forza, ma purtroppo non è bastato”.
Crede che questa vittoria possa dare la svolta alla stagione della Paganese?
“Penso proprio di sì. Questo successo ha portato tanto entusiasmo soprattutto tra i tifosi, che finora non hanno sempre riempito il ‘Torre’. Io conosco bene l’ambiente di Pagani e ricordo che nella mia prima esperienza ci davano sempre quella marcia in più. Spero di rivederli già domenica contro la Carrarese”.
Il dg Cocchino D’Eboli afferma che lei sia capace di esprimersi al meglio solo con le sue squadre. Ha ragione o scherza?
“Penso sia una battuta, ma devo ammettere che lui è il mio padre calcistico e sa gestirmi nel modo giusto. Il mio campionato migliore, però, credo di averlo disputato in serie B con la Salernitana”.
A proposito di Salernitana, è vero che in estate ci sono stati dei contatti con l’ex dg Pagni?
“Ci sono stati dei contatti, ma mai nulla di concreto. Con Pagni c’è stato uno scambio di sms, ma non abbiamo mai imbastito una trattativa ufficiale”.
Ha mostrato con fierezza la casacca del Savoia, baciando il suo stemma. Sogna un domani di giocare nella squadra della sua città?
“Ora sono alla Paganese e faccio parte di una squadra importante, ma tutti sanno che il mio sogno è di vestire quella maglia. Per adesso è una speranza che tengo riposta nel cassetto, ma so che prima o poi arriverà il momento di giocare con il Savoia. Magari in Lega Pro…”.
resport.it
Scarpa, aveva già ‘programmato’ questa esultanza?
“Sì, ci avevo già pensato qualche giorno prima, però non l’avevo confidato a nessuno”.
Ci spieghi un po’ il suo legame con il compianto Amatrudo.
“Lui è stato il mio allenatore nella rappresentativa campana giovanile e mi ha seguito fin da quando ero piccolo. Poi parecchie volte prima di partire per i vari ritiri precampionato chiamavo lui per mettermi in forma, visto che era un ottimo preparatore atletico. L’ultima volta l’ho sentito una settimana prima che ci lasciasse e già mi aveva esternato tutta la sua preoccupazione. Ho provato a fargli forza, ma purtroppo non è bastato”.
Crede che questa vittoria possa dare la svolta alla stagione della Paganese?
“Penso proprio di sì. Questo successo ha portato tanto entusiasmo soprattutto tra i tifosi, che finora non hanno sempre riempito il ‘Torre’. Io conosco bene l’ambiente di Pagani e ricordo che nella mia prima esperienza ci davano sempre quella marcia in più. Spero di rivederli già domenica contro la Carrarese”.
Come mai ha deciso di rimanere ancora un altro anno alla Paganese?
“Pagani ormai è la mia seconda casa. E’ il quarto campionato che vesto
questa maglia e sono quasi vicino alle cento presenze, quindi non ho
mai pensato di andare via. Poi con Grassadonia c’è un buon rapporto
visto che in passato abbiamo giocato anche insieme”.Il dg Cocchino D’Eboli afferma che lei sia capace di esprimersi al meglio solo con le sue squadre. Ha ragione o scherza?
“Penso sia una battuta, ma devo ammettere che lui è il mio padre calcistico e sa gestirmi nel modo giusto. Il mio campionato migliore, però, credo di averlo disputato in serie B con la Salernitana”.
A proposito di Salernitana, è vero che in estate ci sono stati dei contatti con l’ex dg Pagni?
“Ci sono stati dei contatti, ma mai nulla di concreto. Con Pagni c’è stato uno scambio di sms, ma non abbiamo mai imbastito una trattativa ufficiale”.
Ha mostrato con fierezza la casacca del Savoia, baciando il suo stemma. Sogna un domani di giocare nella squadra della sua città?
“Ora sono alla Paganese e faccio parte di una squadra importante, ma tutti sanno che il mio sogno è di vestire quella maglia. Per adesso è una speranza che tengo riposta nel cassetto, ma so che prima o poi arriverà il momento di giocare con il Savoia. Magari in Lega Pro…”.
resport.it
Il pagellone di Nocerina-Paganese: tutti super, Scarpa che perle!
MARRUOCCO: Si conferma ancora una volta una vera e
propria saracinesca infondendo fiducia all'intero reparto, orfano di
Fusco, con costanti e sicure uscite alte. Commette l'unico errore di
atterrare Evacuo ma si riscatta subito dopo bloccando il tiro dagli
undici metri di Merino. Nulla può sul gol della bandiera dei rossoneri – VOTO 8
CALVARESE: E' un classe '92 ma sembra un veterano. Dopo un paio di gare aldisotto delle aspettative rispetto all'ottimo avvio di campionato, il laterale destro azzurostellato decide di fare le cose in grandi proprio nel derby con la Nocerina. Solita autorevolezza in fase difensiva così come in quella offensiva. Il gol la ciliegina sulla torta – VOTO 8.5
dal 27'st Franco: sv
PEPE: Soffre forse in avvio l'emozione di un derby così sentito perdendo tra l'altro palla in fase di disimpegno nell'azione in cui scaturisce il calcio di rigore per la Nocerina. Migliora pero con il passare dei minuti ed al fianco di Fernandez chiude tutti gli spazi – VOTO 7.5
FERNANDEZ: Orfano del compagno di reparto, l'arcigno difensore azzurrostellato serra le fila nel pacchetto arretrato annullando di fatto per l'intera durata dell'incontro lo spauracchio Felice Evacuo – VOTO 8
NUNZELLA: I calciatori rossoneri stanno ancora chiedendosi come fermare questo indemoniato classe 1992 che imperversa avanti e indietro sulla corsia mancina del rettangolo verde. Strappa appluasi gli ottanta metri percorsi palla al piede dalla propria metà campo per conquistare un calcio d'angolo senza che nessuno rossonero riesca a stargli dietro – VOTO 8
CIARCIA': Ritorna in campo dal primo minuto e si rivede il calciatore che aveva incantato nelle scorse stagioni prima col Benevento e poi con la Virtus Entella. Schierato a sorpresa sull'out mancino in avvio di gara l'esterno azzurrostellato aiuta tanto in fase difensiva per poi ripartire velocemente. Al bacio l'assist di prima intenzione per Girardi in occasione del primo gol – VOTO 8
dal 9'st Pastore: Entra ad inizio ripresa per far rifiatare Ciarcià e per consentire alla Paganese di schierarsi con il 3-5-2. Nell'inedito trio difensivo non mostra timori reverenziali nei confronti dei vari Merino, Evacuo, Schetter e Negro chiudendo ogni varco – VOTO 7.5
SOLIGO: Riecco il vero Evans Soligo, il metronomo ammirato ed osannato prima a Salerno e poi a Vicenza. Nella gara più sentita del campionato riscatta tutte le precedenti opache prestazioni con una super prestazione. Sembra indemoniato, corre avanti, indietro facendo pressing su tutti i palloni. Ed è proprio da una sua intuizione quando ruba palla al limite a Crescenzi che nasce il gol del vantaggio – VOTO 8
ROMONDINI: E' il faro della manovra azzurrostellata che per la prima volta in stagione non smette di illuminare poco dopo l'ora di gioco. La condizione fisica migliora giornata dopo giornata e la Paganese non può far altro che beneficiarne. Perfetto in fase di costruzione così come in quella di rottura nonostante non sia il suo forte. Da applausi il dribbling a centrocampo sul risultato di tre a zero – VOTO 8
SCARPA: Sembra essere ritornato il calciatore che ha fatto innamorare Pagani nella stagione 2006/07, anno della promozione nell'allora serie C1. Parte da esterno destro, passa a sinistra ma la sostanza non cambia. Dopo un'ora di gioco decide di prendersi letteralmente la scena: parabola imprendibile dai trenta metri e una punizione all'incrocio sempre dalla stessa posizione. Due perle che mettono in ghiaccio la gara – VOTO 9
TORTORI: E' la classica zanzara fastidiosa che gira imperterrito pronto a colpirti in qualsiasi momento. Da seconda punta non da nessun punto di riferimento alla difesa rossonera svariando sull'intero fronte d'attacco. Meriterebbe il gol ma Aldegani decide di superarsi deviando in angolo la conclusione dal limite – VOTO 8
dal 40'st Caturano: sv
GIRARDI: Riscatta la prestazione nel turno precedente con una grandissima prestazione sotto il punto di vista del sacrificio. Colpi di testa, sponde e tanti movimenti per far salire la squadra dal primo all'ultimo minuto. Dopo la rete con l'Avellino decide di rendersi protagonista nel derby più sentito: piattone al volo per la rete dell'uno a zero – VOTO 8.5
www.paganese.net
CALVARESE: E' un classe '92 ma sembra un veterano. Dopo un paio di gare aldisotto delle aspettative rispetto all'ottimo avvio di campionato, il laterale destro azzurostellato decide di fare le cose in grandi proprio nel derby con la Nocerina. Solita autorevolezza in fase difensiva così come in quella offensiva. Il gol la ciliegina sulla torta – VOTO 8.5
dal 27'st Franco: sv
PEPE: Soffre forse in avvio l'emozione di un derby così sentito perdendo tra l'altro palla in fase di disimpegno nell'azione in cui scaturisce il calcio di rigore per la Nocerina. Migliora pero con il passare dei minuti ed al fianco di Fernandez chiude tutti gli spazi – VOTO 7.5
FERNANDEZ: Orfano del compagno di reparto, l'arcigno difensore azzurrostellato serra le fila nel pacchetto arretrato annullando di fatto per l'intera durata dell'incontro lo spauracchio Felice Evacuo – VOTO 8
NUNZELLA: I calciatori rossoneri stanno ancora chiedendosi come fermare questo indemoniato classe 1992 che imperversa avanti e indietro sulla corsia mancina del rettangolo verde. Strappa appluasi gli ottanta metri percorsi palla al piede dalla propria metà campo per conquistare un calcio d'angolo senza che nessuno rossonero riesca a stargli dietro – VOTO 8
CIARCIA': Ritorna in campo dal primo minuto e si rivede il calciatore che aveva incantato nelle scorse stagioni prima col Benevento e poi con la Virtus Entella. Schierato a sorpresa sull'out mancino in avvio di gara l'esterno azzurrostellato aiuta tanto in fase difensiva per poi ripartire velocemente. Al bacio l'assist di prima intenzione per Girardi in occasione del primo gol – VOTO 8
dal 9'st Pastore: Entra ad inizio ripresa per far rifiatare Ciarcià e per consentire alla Paganese di schierarsi con il 3-5-2. Nell'inedito trio difensivo non mostra timori reverenziali nei confronti dei vari Merino, Evacuo, Schetter e Negro chiudendo ogni varco – VOTO 7.5
SOLIGO: Riecco il vero Evans Soligo, il metronomo ammirato ed osannato prima a Salerno e poi a Vicenza. Nella gara più sentita del campionato riscatta tutte le precedenti opache prestazioni con una super prestazione. Sembra indemoniato, corre avanti, indietro facendo pressing su tutti i palloni. Ed è proprio da una sua intuizione quando ruba palla al limite a Crescenzi che nasce il gol del vantaggio – VOTO 8
ROMONDINI: E' il faro della manovra azzurrostellata che per la prima volta in stagione non smette di illuminare poco dopo l'ora di gioco. La condizione fisica migliora giornata dopo giornata e la Paganese non può far altro che beneficiarne. Perfetto in fase di costruzione così come in quella di rottura nonostante non sia il suo forte. Da applausi il dribbling a centrocampo sul risultato di tre a zero – VOTO 8
SCARPA: Sembra essere ritornato il calciatore che ha fatto innamorare Pagani nella stagione 2006/07, anno della promozione nell'allora serie C1. Parte da esterno destro, passa a sinistra ma la sostanza non cambia. Dopo un'ora di gioco decide di prendersi letteralmente la scena: parabola imprendibile dai trenta metri e una punizione all'incrocio sempre dalla stessa posizione. Due perle che mettono in ghiaccio la gara – VOTO 9
TORTORI: E' la classica zanzara fastidiosa che gira imperterrito pronto a colpirti in qualsiasi momento. Da seconda punta non da nessun punto di riferimento alla difesa rossonera svariando sull'intero fronte d'attacco. Meriterebbe il gol ma Aldegani decide di superarsi deviando in angolo la conclusione dal limite – VOTO 8
dal 40'st Caturano: sv
GIRARDI: Riscatta la prestazione nel turno precedente con una grandissima prestazione sotto il punto di vista del sacrificio. Colpi di testa, sponde e tanti movimenti per far salire la squadra dal primo all'ultimo minuto. Dopo la rete con l'Avellino decide di rendersi protagonista nel derby più sentito: piattone al volo per la rete dell'uno a zero – VOTO 8.5
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Qui Carrarese: Perugia in archivio, voglia di riscatto.
Perugia è già alle spalle: ora la
Carrarese prende di mira la Paganese. Tra l'altro con i campani c'è un
precedente positivo che risale al 17 settembre 2006, campionato di serie
C2, in piena era Fontanili. Gli azzurri, allenati da Corrado Orrico,
espugnarono il “Marcello Torre” con un gol di Mordagà su assist di
Salvetti. Dati storici a parte, i segnali realmente positivi giungono
proprio da Luni. Questo ottimismo può sembrare strano dopo la scoppola
di Perugia.
da Il Tirreno
Certamente non ci possono più essere
spazi per alibi, vista la classifica, ma si comincia a vedere una luce
in fondo al tunnel. La Carrarese anche ieri ha lavorato molto bene.
Insomma, giorno per giorno il gruppo sta crescendo. A trasmettere certi
segnali è soprattutto l'aspetto mentale del gruppo, la concentrazione ed
il morale dei giocatori. Tutti ingredienti che mister Di Costanzo ha
cercato di curare in maniera particolare. Il tecnico ha diviso la
squadra in due gruppi. Alcuni giocatori sono stati impegnati nella
gabbia con partitelle ad alto ritmo, altri hanno svolto una bela
sgroppata lungo il percorso sterrato del centro sportivo. La sconfitta
di domenica sembra quindi già essere stata metabolizzata. Per quanto
riguarda l'infermeria, Malatesta si è allenato a parte per una
contrattura. E' rientrato nel gruppo Corticchia. Preoccupano invece le
condizioni di Cicioni che dovrà rimanere ai box per almeno una decina di
giorni per uno strappo muscolare. Comunque, come riportato domenica, la
società ha immediatamente colmato la falla, ingaggiando Marco Begotti,
portiere classe '90 con diversi campionati di serie D alle spalle e che
già da qualche tempo era stato aggregato al gruppo di Luni.
Il Punto. Benino fino
alla tre-quarti, poi il buio. Alla manovra azzurra, sostanzialmente,
finora sono mancati intensità e velocità d’esecuzione. Se quando arrivi
dalle parti dell’area avversaria, l’altra squadra ha avuto il tempo di
chiudersi, o hai un fenomeno, o speri nell’errore altrui, o gol non lo
fai. Il dato più preoccupante, in questo disastroso inizio di stagione, è
che la Carrarese ha segnato un solo gol su azione, a Pisa, e due su
calcio piazzato(rigore con il Viareggio, punizione con il Prato). Il
nodo è tutto qui: gli esterni devono cambiare passo e creare
superiorità, per mettere palloni appetibili. L’anno scorso Vannucci e
Piccini arrivavano a turno sul fondo, Cori aveva un sacco di cross, i
gol arrivavano a grappoli. Nel girone d’andata la Carrarese ha vinto
segnando tre gol a Trieste e 3 a Piacenza. Oggi la Carrarese è fatta,
singolarmente, di giocatori che, al top della condizione, possono
benissimo stare in C1, in questo Buffon ha ragione quando parla di rosa
che sulla carta nessuno pensava potesse avere questo rendimento. Ma il
fatto è che per le difficoltà della categoria, e in generale del calcio,
la squadra segna poco perché sta poco vicino all’area avversaria,
perché non riesce a mettere pressione con un pressing continuo, e non ha
l’uomo di fantasia, che metta in crisi la difesa avversaria e sappia
creare le condizioni per il gol. I numeri, nel disastro, sono favorevoli
a Di Costanzo: due gol in tre partite, uno in cinque per Sabatini. Ma
sono magre consolazioni. La metà del girone d’andata se n’è andata, e la
Carrarese non ha ancora risolto il problema dei troppi gol subiti e dei
pochi gol fatti. D’obbligo ragionare in fretta. Siamo sicuri che non
serva subito un Del Nero o un De Zerbi?
Designazioni arbitrali.
Paganese-Carrarese di domenica prossima è stata assegnata al signor
Marco Piccinini di Forlì, assistito da Matteo Bottegoni di Terni e Marco
Chiocchi di Foligno. Piccinini, che lavora a Forlì come ingegnere edile
ha già diretto gli azzurri lo scorso campionato in occasione di
Carrarese-Triestina. Il precedente è positivo, perché gli apuani vinsero
3-0 una gara caratterizzata dall'esordio di Russotto. L’ex Livorno,
colpì una traversa e fu autore di due assist per i gol di Cori e Gaeta.
Ci fu anche un rigore per parte (uno realizzato da Gaeta, mentre Motta
per la Triestina si fece ipnotizzare da Nocchi).
Ttnews24 sarà la tv della Carrarese.
Ttnews24 si è aggiudicata i diritti di trasmissione in differita delle
partite della Carrarese per la stagione 2012-2013. Dalla prossima
settimana le partite della Carrarese verranno trasmesse ogni lunedì, un
appuntamento fisso per tutti gli sportivi apuani. Una sinergia
fortemente voluta dal gruppo imprenditoriale della tv che rappresenta un
importante segnale di continuità con il passato. La vecchia
TeleToscanaNord infatti celebrò le gesta della grande Carrarese degli
anni 70 e 80, quella che vedeva al timone di comando Corrado Orrico,
trascinata dai gol del mitico Marco Cacciatori.
Prevendita Paganese-Carrarese.
La società comunica che è già attiva la prevendita dei biglietti in
vista della gara Paganese-Carrarese. Il circuito abilitato è Go2: il
punto vendita abilitato è Versilia Vacanze. Il costo del biglietto del
settore ospiti è di 10 euro più diritti di prevendita. Per poter
acquistare un biglietto è necessario essere in possesso della Tessera
del Tifoso. La società Paganese Calcio ha aderito all'iniziativa "adotta
un tifoso".da Il Tirreno
Il DS della Carrarese Federico: «Momento difficile ma so che ci salveremo».
«Il momento è difficile, ma sono sicuro
che a maggio festeggeremo tutti insieme la salvezza». A lanciare il
messaggio di ottimismo è il direttore sportivo Sandro Federico
all'indomani del 3-0 subito a Perugia. Per la Carrarese quella del
“Curi” è stata la settima sconfitta su otto gare di campionato. In
classifica rimane immutato l'ultimo posto in compagnia del Barletta.
«Mi spiace tanto per i nostri tifosi che
sono venuti con grande entusiasmo a sostenerci sotto la neve e col
freddo. Mi assumo tutte le responsabilità di quello che sta accadendo,
ma ci sono stati momenti della partita in cui siamo stati squadra e
abbiamo giocato con equilibrio. Dobbiamo essere più determinati negli
episodi, proprio come ha fatto il Perugia». Così commenta il ds Federico
e spiega: «Questo è un periodo in cui bisogna essere il più possibile
lungimiranti e positivi, perché la squadra può e deve tirarsi fuori da
questa situazione difficile. Sono ancora sicuro che la Carrarese ce la
farà. È ovvio che per alcuni giocatori il percorso di crescita si è
rivelato più lungo delle aspettative. C'è bisogno di lavorare e tirare
fuori il massimo, tutti quanti». Capitolo mercato: la Carrarese rimane
alla finestra, ma non c'è fretta. Nulla vieta il realizzarsi di qualche
operazione, ma per adesso la priorità è rivolta a recuperare e
rilanciare il patrimonio che la Carrarese ha in casa. Sandro Federico su
questo punto è chiaro: «La volontà è sempre quella di rinforzare la
squadra, in base a ciò che può offrire il mercato, ma purché si riesca a
rientrare nei parametri fissati. Ogni giorno valutiamo possibili
soluzioni, ma senza particolare fretta. Il mio compito è anche quello di
ragionare sul futuro. Quindi – continua il direttore - pensiamo a
valorizzare al massimo i nostri giocatori e poi valutiamo le possibilità
che ci può offrire il mercato. Il primo obiettivo che vogliamo
raggiungere con mister Di Costanzo è quello di tirare fuori il massimo
dai nostri giocatori, creare con loro un blocco ed un equilibrio.
Dobbiamo diventare squadra, crescere come collettivo nello sviluppo del
gioco. Allora vedrete che prenderemo meno gol e cominceremo ad essere
più incisivi in attacco». Andrei in Under 15. Come avevamo anticipato la
scorsa settimana, arrivano i primi riscontri dopo l'ottimo avvio di
campionato dei Giovanissimi Nazionali allenati da Giuseppe Mazzanti.
Ieri il ct della nazionale italiana Under 15, Antonio Rocca, ha
convocato l'azzurrino Tiziano Andrei per il raduno della selezione
Centro-Nord in programma a Coverciano nella giornata di mercoledì 31
ottobre. Andrei è un difensore centrale già in orbita Juve e arrivato
dalla Fiorentina.da Il Tirreno
30.10.12
Il dg D'Eboli non sta nella pelle: "Il meglio deve ancora venire!".
“Ero convinto che il derby sarebbe stata la partita ideale per sbloccarci. I reali valori di questa squadra sono finalmente usciti fuori, abbiamo recuperato alla grande calciatori come Soligo e Girardi, ma soprattutto siamo cresciuti dal punto di vista fisico, cosa fondamentale per il prosieguo della stagione. I ragazzi di Pagani sono fantastici, erano in 50 quando siamo partiti alla volta di Chieti e anche al nostro ritorno ci hanno festeggiato in massa. Siamo riusciti a fare la partita della vita anche grazie al loro apporto”. A dirlo è il direttore generale della Paganese, Cosimo D'Eboli, dopo il derby vinto 4-1 contro la Nocerina.
Adesso inizia un “nuovo” campionato per questa scintillante Paganese: domenica al “Torre” arriva una Carrarese in grave difficoltà e relegata in coda alla classifica del girone B di Prima divisione. Migliore occasione non potevano chiedere Scarpa e compagni per continuare a mietere successi e dare seguito alla striscia di risultati utili. Dopo il derby, sognare non costa nulla, e in fondo “il meglio deve ancora venire”…
Resport.it
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Oggi la ripresa degli allenamenti, c'è anche capitan Fusco.
Dopo la schiacciante vittoria nel derby, la Paganese nel pomeriggio sul sintetico del "Comunale" di Casola ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida in programma domenica al "Torre" con la Carrarese. Volti distesi ma contemporaneamente concentrati durante la seduta, incentrata sia
sulla parte atletica che tattica, a cui non hanno partecipato il laterale difensivo Francesco Agresta, che continua il programma di riabilitazione dopo la distorsione al ginocchhio, e il difensore Mariano Fernandez a scopo precauzionale. Alla prima parte della seduta ha partecipato anche il capitano Luca Fusco svolgendo poi un lavoro differenziato nella restante parte. Domenica dovrebbe ritornare regolarmente ad indossare la fascia da capitano. Domani, sempre a Casola, doppia seduta
www.paganese.net
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29.10.12
Quel febbraio del 1983.
Ho ricevuto questa lettera da un ex giocatore della Paganese:
Ciao Enrico
le voglio raccontare un amarcord che risale a una lontana domenica di febbraio del 1983 precisamente il 13 ...si propio il 13 che al sottoscritto ha cambiato la vita. il 13 febbraio si giocava il derby tra nocerina e paganese avevo 19 anni il giorno dopo era san valentino e per un ragazzo di 19 anni san valentino era un giorno speciale ero fidanzato con una ragazza di nocera inferiore bellissima di nome EUFRASIA non so che fine ha fatto spero che stia bene mi ricordo che prendavamo il 4 autobus che da pagani portava a nocera e viceversa quell anno giocavo nella beretti della paganese e il venerdi prima venni convocato in prima squadra per giocare il derby con la nocerina.puo immaginare emozione che era dentro di me essendo io un paganese
doc.
la sera lo dissi alla mia ragazza che il sabato non ci potevamo vedere perche la domenica ero convocato per giocare il derby..ero felicissimo ma non sapevo cosa mi sarebbe aspettato il lunedi giorno di san valentino .gia solo il fatto essere convocato e sedere in panchina con il 13 sulle spalle io che il derby lo vedevo dagli spalti con i STRETT URCHINS per me era un sogno.
comunque quella partita fini 1 a 1 .. e quell anno retroceddemmo tutte e due in c2 .ma a pagani solo il fatto che nella classifica la nocerina era sotto di noi per i paganesi era una vittoria .il lunedi giorno di san valentino presi il 4 andai a nocera appuntamento era sotto ai portici davanti al negozio levis.
EUFRASIA venne all appuntamento amoroso ...MA venne a dirmi che non ci dovevamo vederci piu .per il semplice motivo ....SI FA PER DIRE ..che suo padre e suo fratello erano tifosi sfegatati della nocerina ...e non potevano accettare che la figlia frequentasse uno di pagani e per giunta giocatore della paganese.mi ricordo che tornai a casa a piedi volevo smaltire la rabbia che avevo dentro ero inerme alle cose che mi aveva detto.da quel giorno non lo piu vista ....
poi la mia carriera calcistica mi ha portato da altre parti d italia ... ora vivo a a parma da 20 anni e quando si parla di DERBY tra NOCERINA e PAGANESE il SOTTOSCRITTO ne sa QUALCOSA....LA SALUTO CORDIALMENTE E GRAZIE
DOTT.Salvatore Esposito
Ciao Enrico
le voglio raccontare un amarcord che risale a una lontana domenica di febbraio del 1983 precisamente il 13 ...si propio il 13 che al sottoscritto ha cambiato la vita. il 13 febbraio si giocava il derby tra nocerina e paganese avevo 19 anni il giorno dopo era san valentino e per un ragazzo di 19 anni san valentino era un giorno speciale ero fidanzato con una ragazza di nocera inferiore bellissima di nome EUFRASIA non so che fine ha fatto spero che stia bene mi ricordo che prendavamo il 4 autobus che da pagani portava a nocera e viceversa quell anno giocavo nella beretti della paganese e il venerdi prima venni convocato in prima squadra per giocare il derby con la nocerina.puo immaginare emozione che era dentro di me essendo io un paganese
doc.
la sera lo dissi alla mia ragazza che il sabato non ci potevamo vedere perche la domenica ero convocato per giocare il derby..ero felicissimo ma non sapevo cosa mi sarebbe aspettato il lunedi giorno di san valentino .gia solo il fatto essere convocato e sedere in panchina con il 13 sulle spalle io che il derby lo vedevo dagli spalti con i STRETT URCHINS per me era un sogno.
comunque quella partita fini 1 a 1 .. e quell anno retroceddemmo tutte e due in c2 .ma a pagani solo il fatto che nella classifica la nocerina era sotto di noi per i paganesi era una vittoria .il lunedi giorno di san valentino presi il 4 andai a nocera appuntamento era sotto ai portici davanti al negozio levis.
EUFRASIA venne all appuntamento amoroso ...MA venne a dirmi che non ci dovevamo vederci piu .per il semplice motivo ....SI FA PER DIRE ..che suo padre e suo fratello erano tifosi sfegatati della nocerina ...e non potevano accettare che la figlia frequentasse uno di pagani e per giunta giocatore della paganese.mi ricordo che tornai a casa a piedi volevo smaltire la rabbia che avevo dentro ero inerme alle cose che mi aveva detto.da quel giorno non lo piu vista ....
poi la mia carriera calcistica mi ha portato da altre parti d italia ... ora vivo a a parma da 20 anni e quando si parla di DERBY tra NOCERINA e PAGANESE il SOTTOSCRITTO ne sa QUALCOSA....LA SALUTO CORDIALMENTE E GRAZIE
DOTT.Salvatore Esposito
Quel legame Grassadonia-Trapani che fa sognare in grande.
Complimenti a tutti da parte di Gianluca Grassadonia, che ha dedicato il successo ai tifosi, «ma soprattutto al presidente Trapani. Sul piano nervoso la mia squadra è entrata in campo alla perfezione, Abbiamo fatto una grande partita, preparandola sul 4-2-4 da due settimane e sapendo che la Nocerina avrebbe giocato col 3-4-3. Ieri - ha aggiunto il tecnico azzurrostellato - abbiamo finalmente capitalizzato quanto creato, a differenza delle partite precedenti. Un plauso a Scarpa, che all’inizio non ha giocato, ma s’è impegnato per cambiare passo e mettersi a disposizione della squadra».
A chiudere, la gioia di Calvarese e Girardi, autori dei primi due gol.
Dedica ai genitori da parte del difensore, che parla di una Paganese «che ha messo sotto gli avversari. Siamo stati bravi a soffrire in alcuni momenti della ripresa, ma alla fine la differenza l’ha fatta l’approccio alla gara». Girardi parla invece di «sterzata netta al campionato della Paganese, grazie ad una vittoria arrivata contro una signora squadra. Questa partita doveva servire a farci capire quali fossero i mezzi a nostra disposizione per questo campionato e credo che la risposta l’abbiamo avuta. La Nocerina ha fatto la sua partita, ma noi - conclude il bomber - siamo stati superiori e bravi a giocarla con il giusto carattere».
resport.it
A chiudere, la gioia di Calvarese e Girardi, autori dei primi due gol.
Dedica ai genitori da parte del difensore, che parla di una Paganese «che ha messo sotto gli avversari. Siamo stati bravi a soffrire in alcuni momenti della ripresa, ma alla fine la differenza l’ha fatta l’approccio alla gara». Girardi parla invece di «sterzata netta al campionato della Paganese, grazie ad una vittoria arrivata contro una signora squadra. Questa partita doveva servire a farci capire quali fossero i mezzi a nostra disposizione per questo campionato e credo che la risposta l’abbiamo avuta. La Nocerina ha fatto la sua partita, ma noi - conclude il bomber - siamo stati superiori e bravi a giocarla con il giusto carattere».
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Merino arrabbiato, parolacce ad Auteri.
«Siamo stati inferiori sul piano del mordente, ma siamo stati responsabili noi dei primi due gol della Paganese». Auteri fa mea culpa, ma sembra voler ridurre i meriti degli avversari nel pesante ko subito per mano della Paganese. Si difende dal punto di vista tattico, per avendo cambiato troppe volte l’ordinamento tattico dei suoi, apparsi spesso confusi per le continue variazioni: «Non credo che la Nocerina ci abbia capito ben poco. Piuttosto, penso che abbiamo calciatori tecnicamente importanti, che per ora non riescono ad essere decisivi. Dobbiamo fare tutti un grande esame di coscienza nello spogliatoio, forse già domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr), perché è da un po’ che non giochiamo come una squadra. Occorre capire perché. Siamo tutti sulla graticola».
Un segnale di qualcosa che non va arriva intorno alla mezz’ora della ripresa quando Merino, ripreso per un errore dal tecnico, dà di matto, urlando a più riprese frasi poco ortodosse al trainer e al suo secondo Cassia: «Sinceramente non so cosa abbia detto - ha affermato Auteri -, l’avevo solo richiamato a tenere la posizione».
resport.it
Un segnale di qualcosa che non va arriva intorno alla mezz’ora della ripresa quando Merino, ripreso per un errore dal tecnico, dà di matto, urlando a più riprese frasi poco ortodosse al trainer e al suo secondo Cassia: «Sinceramente non so cosa abbia detto - ha affermato Auteri -, l’avevo solo richiamato a tenere la posizione».
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Trapani: "Grande prestazione dei ragazzi. Adesso bisogna continuare così".
E' un Raffaele Trapani che sprizza gioia da tutti i pori al termine della schiacciante vittoria della Paganese nel sentitissimo derby con la Nocerina. Il quattro a uno rifilato all'undici di Auteri lascia più che soddisfatto il numero uno azzurrostellato. "Il mio più grande ringraziamento così come quello di tutta
la società va ai ragazzi, come già fatto dal tecnico Grassadonia. In campo hanno fornito un'incredibile prestazione regalando a tutti noi una grandissima soddisfazione. Ora bisogna, però, mantenere i piedi ben saldi a terra consapevoli allo stesso tempo di avere una squadra competitiva che cercherà di raggiungere obiettivi importanti".
Un exploit che mancava dal lontano 3 maggio 1959 quando la Paganese, nel girone D di Prima Categoria, si impose a Nocera Inferiore per due reti a uno in virtù delle reti di Quadrano e Palladino. "Sapevano che dal 1959 la Paganese non riusciva a vincere in trasferta questo derby, per questo siamo ancora più contenti e soddisfatti per quanto fatto. Sinceramente mi aspettavo una prestazione del genere perchè sentivo i ragazzi carichi sotto tutti i punti di vista desiderosi di portare a casa l'intera posta in palio e regalare così questa gioia ai tutti i tifosi. Ora, dopo questa vittoria, bisogna incalanare una serie di risultati positivi iniziando già da domenica con la Carrarese che ci proietterebbero in posizioni importanti"
www.paganese.net
la società va ai ragazzi, come già fatto dal tecnico Grassadonia. In campo hanno fornito un'incredibile prestazione regalando a tutti noi una grandissima soddisfazione. Ora bisogna, però, mantenere i piedi ben saldi a terra consapevoli allo stesso tempo di avere una squadra competitiva che cercherà di raggiungere obiettivi importanti".
Un exploit che mancava dal lontano 3 maggio 1959 quando la Paganese, nel girone D di Prima Categoria, si impose a Nocera Inferiore per due reti a uno in virtù delle reti di Quadrano e Palladino. "Sapevano che dal 1959 la Paganese non riusciva a vincere in trasferta questo derby, per questo siamo ancora più contenti e soddisfatti per quanto fatto. Sinceramente mi aspettavo una prestazione del genere perchè sentivo i ragazzi carichi sotto tutti i punti di vista desiderosi di portare a casa l'intera posta in palio e regalare così questa gioia ai tutti i tifosi. Ora, dopo questa vittoria, bisogna incalanare una serie di risultati positivi iniziando già da domenica con la Carrarese che ci proietterebbero in posizioni importanti"
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Paganese: Scarpa e la maglia del Savoia.
Francesco Scarpa è l'idolo indiscusso dei tifosi della Paganese.
Il calciatore torrese, alla quarta stagione nella città di
Sant'Alfonso, ieri è stato decisivo con la sua doppietta nel 4 a 1 con
cui gli azzurrostellati hanno matato i rivali storici della
Nocerina. Scarpa, ex di turno per aver fatto le giovanili a Nocera, ha
sorpreso tutti quando in occasione del primo fantastico goal personale
ha sollevato l'inedita maglietta gialla della propria squadra per
mostrarne una nera del Savoia. Il gesto, assolutamente opinabile, ha
fatto storcere il naso ai tifosi molossi, che hanno un rapporto di
inimicizia con gli oplontini. Al contrario di quelli paganesi, che coi
supporters del Savoia hanno sempre avuto rispetto reciproco e sono
accomunati dall'odio calcistico per la
Nocerina. In questa vicenda di intrecci sportivi, spunta un curioso
retroscena: Scarpa aveva chiesto in settimana la maglia dei savoiardi al
suo concittadino, nonché ex compagno di squadra, Antonio Guarro, a Pagani dal 2006 al 2008 ed attualmente in forza alla compagine di Torre Annunziata.
tuttolegapro.com
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Nocerina-Paganese: Grassadonia umilia Auteri.
Una sonora lezione tattica. E’ quella che la Paganese impartisce ad
una Nocerina che manda in campo la bruttissima copia di se stessa,
lasciando praticamente attivata la segreteria telefonica. Sul neutro del
Guido Angelini di Chieti, con gli spalti desolatamente vuoti, gli
azzurrostellati rifilano una meritatissima sconfitta alla compagine di
Gaetano Auteri, in partita solo per pochi tratti e letteralmente
imbrigliata dall’undici di Gianluca Grassadonia. Nulla da eccepire sul
risultato finale, nel quale il calcio di rigore fallito da Merino nel
primo tempo rappresenta solo un episodio isolato, piuttosto che il reale
ago della bilancia del match. Rispetto alla vigilia, mister Auteri
conferma le indicazioni emerse dagli allenamenti infrasettimanali:
Classico 3-4-3 per la Nocerina, orfana dello squalificato Mazzeo, oltre
che degli infortunati De Franco, Rizza, Gavilan e Tulimieri. C’è
Schetter di nuovo dal primo minuto sulla linea degli attaccanti, accanto
ad Evacuo e Merino. Sul versante azzurro stellato, pesanti le assenze
di Fusco e Agresta sulla linea difensiva, così come quella del bomber
Orlando, fuori anche dalla lista dei rincalzi. Grassadonia imposta un
4-4-2 molto offensivo sulle corsie di centrocampo, affidate a Ciarcià e
Scarpa. In avanti, Tortori torna a fare l’attaccante puro dopo la
parentesi da esterno dell’ultima gara.
Nel primo tempo la Paganese parte con un piglio diverso rispetto alla Nocerina, dando l’impressione di voler imporre un ritmo più rapido di quello scelto dagli avversari. E al primo affondo gli ospiti sono già avanti con la volée di Girardi arrivata al termine di un’azione nata da una leggerezza di Crescenzi. La Nocerina sembra potersi presto riorganizzare, ma non conclude mai nello specchio della porta. Auteri passa al 4-2-3-1, ma lascia troppo scoperta la fascia sinistra. E proprio in quella zona di campo Calvarese al 20’ trova campo per un’azione indisturbata, conclusa in rete con un preciso e potente diagonale.
La Nocerina vive di individualità, complice una Paganese molto ordinata soprattutto a centrocampo. Al 29’, però, i rossoneri subiscono una nuova mazzata per il calcio di rigore procurato da Evacuo, ma calciato troppo lentamente da Merino. Lì finisce il primo tempo per la squadra di Auteri, che cambia di continuo ordinamento tattico e posizioni in campo, costretto pure a sostituire l’infortunato Scardina con Chiosa.
Grassadonia risponde arretrando Tortori sulla sinistra di centrocampo: Girardi agisce da unica punta, con Ciarcià e Soligo da mezzali. Azzurrostellati blindati, ma bravi ad impegnare Aldegani con Tortori a fine frazione.
Nella ripresa Auteri gioca la carta Negro, sbilanciando i suoi. Grassadonia passa alla difesa a cinque con Pastore, ma trova comunque il tempo di chiudere i conti della partita con una vera e propria magia di Scarpa, che al 15’ cala il pregevole tris su azione personale. Gioco, partita, incontro per la Paganese, che abbassa i ritmi, ma non il livello di attenzione. Il gol di Negro è un po’ una casualità contro l’ermetica difesa azzurrostellata e il poker su punizione di Scarpa è il giusto premio per la miglior partita giocata dall’undici di Grassadonia.
www.zero-zero.it
Nel primo tempo la Paganese parte con un piglio diverso rispetto alla Nocerina, dando l’impressione di voler imporre un ritmo più rapido di quello scelto dagli avversari. E al primo affondo gli ospiti sono già avanti con la volée di Girardi arrivata al termine di un’azione nata da una leggerezza di Crescenzi. La Nocerina sembra potersi presto riorganizzare, ma non conclude mai nello specchio della porta. Auteri passa al 4-2-3-1, ma lascia troppo scoperta la fascia sinistra. E proprio in quella zona di campo Calvarese al 20’ trova campo per un’azione indisturbata, conclusa in rete con un preciso e potente diagonale.
La Nocerina vive di individualità, complice una Paganese molto ordinata soprattutto a centrocampo. Al 29’, però, i rossoneri subiscono una nuova mazzata per il calcio di rigore procurato da Evacuo, ma calciato troppo lentamente da Merino. Lì finisce il primo tempo per la squadra di Auteri, che cambia di continuo ordinamento tattico e posizioni in campo, costretto pure a sostituire l’infortunato Scardina con Chiosa.
Grassadonia risponde arretrando Tortori sulla sinistra di centrocampo: Girardi agisce da unica punta, con Ciarcià e Soligo da mezzali. Azzurrostellati blindati, ma bravi ad impegnare Aldegani con Tortori a fine frazione.
Nella ripresa Auteri gioca la carta Negro, sbilanciando i suoi. Grassadonia passa alla difesa a cinque con Pastore, ma trova comunque il tempo di chiudere i conti della partita con una vera e propria magia di Scarpa, che al 15’ cala il pregevole tris su azione personale. Gioco, partita, incontro per la Paganese, che abbassa i ritmi, ma non il livello di attenzione. Il gol di Negro è un po’ una casualità contro l’ermetica difesa azzurrostellata e il poker su punizione di Scarpa è il giusto premio per la miglior partita giocata dall’undici di Grassadonia.
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Nocerina, Citarella respinge le dimissioni di Auteri.
Giovanni
Citarella, presidente della Nocerina, ha rispedito al mittente le
dimissioni avanzate dal tecnico Gaetano Auteri ribadendogli piena
fiducia. E’ previsto un summit tra i componenti della squadra rosso-nera
e la società dopo il match di ieri contro la Paganese. Il derby è andato agli azzurro stellati.
www.noceranews.it
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Il rimbombante 4-1 stordisce i molossi nel silenzio di Chieti.
Il silenzio assordante è solo il preludio alla conferma di una squadra priva di sintonia, che fa vivere il pomeriggio più brutto degli ultimi anni ai supporters rossoneri. Non per essere tragici ma perdere un derby è come fallire un intero campionato per gli strascichi che si porta dietro, in più si viene sconfitti in casa per 4 a 1- se proprio di casa vogliamo parlare -
e allora si che diventa un oltraggio all’orgoglio di un’intera città. A
volte i calciatori che non conoscono alla perfezione l’ambiente peccano
di superficialità, commettono errori che alla fine sono costati il “derby”, la stracittadina che la Paganese non vinceva da circa 50 anni.
Forse all’occhio di un tifoso superficiale salta solo ora la difficoltà
che questa squadra sta trovando dall'inizio di campionato: 4 pareggi, 2 sconfitte, 11 gol subiti e due sole vittorie arrivate per il rotto della cuffia significano qualcosa. Il gioco spettacolare- caratteristica del coach-
non s’è visto, poca organizzazione, mancanza di coralità, fragilità ed
inesperienza difensiva, attacco lasciato lì, libero d’inventare- ma di vena c’è ne poca- sono tutti sintomi di una squadra allo sbaraglio.
Ma… tornando alla gara, il merito di questa sconfitta va dato tutto all’allenatore avversario capace di preparare al meglio questa sfida dal punto di vista tattico, ma soprattutto dal punto di vista psicologico, quindi in termini di approccio alla gara e determinazione in campo, fondamentali in partite come queste. L’allenatore rossonero invece si ostina ancora una volta a presentare Corapi come esterno di sinistra e agevola il lavoro preparato da Grassadonia, di fatti è proprio su quel versante che la Nocerina subisce il colpo letale, con l’incursione del giovane Calvarese libero di saltare Scardina e di battere il colpevole Aldegani con un tiro non impossibile. L’errore di inesperienza di Crescenzi ha aperto solamente le danze e ha palesato quanto questi calciatori non avevano capito l’importanza della partita. Rossoneri che hanno sfruttato poco le fasce e che sono stati troppo distanti fra i reparti, ne è l’esempio la ripartenza di Scarpa lasciato libero di puntare l’intera difesa rossonera e di realizzare un gol da cineteca. I molossi- ma proprio molossi non sembravano ieri - hanno avuto paura di una sfida delicata, mancava la rabbia che gli azzurrostellati hanno messo in più, a centrocampo c’era il deserto e quando apparivano i giocatori rossoneri commettevano falli di frustrazione, già consapevoli durante la partita di aver perso la gara.
Ci sarà da riflettere ancora una volta, ma il tempo passa ed è inesorabile quindi si dovranno prendere decisione e si dovrà scendere a compromessi- in termini di moduli ed interpreti- per far si che la rotta di questa squadra sia quella giusta.
www.tuttonocerina.com
Ma… tornando alla gara, il merito di questa sconfitta va dato tutto all’allenatore avversario capace di preparare al meglio questa sfida dal punto di vista tattico, ma soprattutto dal punto di vista psicologico, quindi in termini di approccio alla gara e determinazione in campo, fondamentali in partite come queste. L’allenatore rossonero invece si ostina ancora una volta a presentare Corapi come esterno di sinistra e agevola il lavoro preparato da Grassadonia, di fatti è proprio su quel versante che la Nocerina subisce il colpo letale, con l’incursione del giovane Calvarese libero di saltare Scardina e di battere il colpevole Aldegani con un tiro non impossibile. L’errore di inesperienza di Crescenzi ha aperto solamente le danze e ha palesato quanto questi calciatori non avevano capito l’importanza della partita. Rossoneri che hanno sfruttato poco le fasce e che sono stati troppo distanti fra i reparti, ne è l’esempio la ripartenza di Scarpa lasciato libero di puntare l’intera difesa rossonera e di realizzare un gol da cineteca. I molossi- ma proprio molossi non sembravano ieri - hanno avuto paura di una sfida delicata, mancava la rabbia che gli azzurrostellati hanno messo in più, a centrocampo c’era il deserto e quando apparivano i giocatori rossoneri commettevano falli di frustrazione, già consapevoli durante la partita di aver perso la gara.
Ci sarà da riflettere ancora una volta, ma il tempo passa ed è inesorabile quindi si dovranno prendere decisione e si dovrà scendere a compromessi- in termini di moduli ed interpreti- per far si che la rotta di questa squadra sia quella giusta.
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Nocerina: Citarella incontra la squadra.
La rabbia non è ancora sfumata, c'è
ancora nervosismo nell'ambiente
rossonero: in mattinata il presidente Giovanni Citarella ha voluto
immediatamente incontrare la squadra dopo la pesante sconfitta contro la
Paganese maturata sul neutro di Chieti. Alla presenza del direttore
sportivo Marcello Pitino si è parlato dei problemi di quest'avvio di
campionato, con riferimento probabilmente anche alla guida tecnica di
mister Auteri: il massimo dirigente rossonero ha raccolto le impressioni
trapelate dai calciatori, cercando di capire il perché della pesante
involuzione subita dai molossi dopo le vittorie contro Perugia e
Catanzaro, successi che avevano lasciato ben sperare. Al momento per
quanto riguarda la posizione del tecnico tutto resta fermo all'incontro
tra Citarella ed Auteri nel quale il presidente non ha accettato le
dimissioni dell'allenatore di Floridia; non sono da escludere, però,
eventuali sviluppi nelle prossime ore. Entro la serata, infatti,
dovrebbe arrivare un nuovo confronto fra calciatori e dirigenza
rossonera.
Filippo Attianese, ForzaNocerina.it
Io la vedo così.
Rubrica Io la vedo così di Carlo Vitiello su Paganese.it
Grande vittoria, popolo azzurro stellato in delirio, trionfo sperato ed atteso da troppi anni, un risultato che rilancia la Paganese verso traguardi prestigiosi più consoni al valore indiscutibile dei singoli che con questa impresa moltiplicheranno convinzione e consapevolezza delle loro enormi qualità potenziali. Sono strafelice e chi mi conosce meglio di chi mi legge sa il perchè, sono felicissimo anche perchè questo clamoroso e forse inaspettato risultato sportivo rappresenterà per la città, dal punto di vista umano, una rivincita della laboriosità, della fierezza e dell'umiltà sulla protervia e la presunzione. E' questo il regalo più grande che attendevano gli appassionati tifosi azzurri, è questo il regalo indimenticabile che conserveranno a lungo gelosamente nei loro cuori palpitanti di passione. Qualcuno starà pensando che io voglia divagare e non parlare della partita? Qualche "altro" si aspetta che mi cosparga il capo di cenere ammettendo che i miei convincimenti tattici e tecnici siano stati bocciati dal campo? No, per niente. Sono sempre più convinto di ciò che vedo e di tutto ciò che si ripete puntualmente, che si è intravisto anche ieri ma è stato mascherato dalle amnesie avversarie e dalle prodezze dei singoli. Una rondine non fa primavera, capolavori tattici non ne ho intravisti, se per capolavoro si intende invertire gli esterni offensivi, e snaturare Tortori affidandogli compiti di primo difensore nella fase di non possesso. C'è qualcuno fra i pochi che mi leggono puntualmente, come il celebrato GRASS, che riconosce nel bravissimo Romondini doti anche di interditore? La mia opinione, che ribadisco con garbo e con intenti solo costruttivi, è che nel calcio esistono delle priorità precise nelle due fasi ed al primo posto c'è l'equilibrio, ovvero: mai rischiare l'inferiorità numerica centralmente anche nelle transizioni negative (quindi due difensori marcatori e uno scala). I mediani, TRE, devono stare attenti a darsi copertura preventiva, uno a sostegno dell'altro. Tutto questo produce una squadra accorta che riesce a gestire la gara anche se non ha il possesso palla, il tutto arricchito da due esterni propositivi e due attaccanti COMPLEMENTARI alla costante ricerca della profondità. Questo è il calcio che prediligo e vederlo applicato da squadre importanti e vincenti rafforza la mia convinzione. Giusto ed apprezzabile da parte del mister dedicare la vittoria ai tifosi ed al Presidente Trapani sarebbe stato, però, meglio non soffermarsi su presunti trionfalismi, per quanto mi riguarda al di sopra di tutto c'è la Paganese e la speranza di poterla vedere all'opera utilizzando al massimo le sue indiscusse e, più volte da me ribadite, enormi potenzialità. La gara di ieri si presta troppo poco ad una disamina accurata ed attenta dal punto di vista tattico: doppio vantaggio iniziale favorito da errori marchiani degli avversari, gara in discesa motivazioni, entusiasmo a mille hanno moltiplicato le risorse atletiche e la convinzione di poter centrare l'impresa. Quando i "molossi" (???) hanno avuto la possibilità di sperare nella rimonta c'è stata la svolta definitiva: il rigore sbagliato è stato il segnale inequivocabile di una loro prevedibile disfatta che l'immenso Scarpa ha definitivamente sigillato con due gol da cineteca. Sarebbe limitativo soffermarsi sugli episodi favorevoli e non sottolineare la splendida prestazione, lo spirito di abnegazione, la grande determinazione di undici leoni che hanno VOLUTO vincere, lottando e mettendo in campo non solo la loro riconosciuta competitività ma un grande carattere, tanta indomabile aggressività ed abnegazione. Le sollecitazioni commoventi dei tifosi, l'amorevole coinvolgimento emotivo della società, le riconosciute, ed intuibili, motivazioni di chi li guida sono state le armi vincenti che hanno meritatamente travolto un avversario boccheggiante e senza nerbo, un avversario schiavo delle sue contraddizioni ed alla vana ricerca di una definitiva identità. Ora inizierà un nuovo campionato, siamo solo all'inizio, ci saranno verifiche ed ostacoli difficili da superare, bisognerà affrontarli con la stessa rabbia agonistica, con immutate e feroce concentrazione: guai a ritenersi infallibili ed imbattibili, il calcio è sorprendentemente imprevedibile e contraddittorio, ti dà oggi potrebbe toglierti domani, facciamo in modo che continui solo a dare, senza fermarsi mai, fino alla fine, fino a..... ????
Grande vittoria, popolo azzurro stellato in delirio, trionfo sperato ed atteso da troppi anni, un risultato che rilancia la Paganese verso traguardi prestigiosi più consoni al valore indiscutibile dei singoli che con questa impresa moltiplicheranno convinzione e consapevolezza delle loro enormi qualità potenziali. Sono strafelice e chi mi conosce meglio di chi mi legge sa il perchè, sono felicissimo anche perchè questo clamoroso e forse inaspettato risultato sportivo rappresenterà per la città, dal punto di vista umano, una rivincita della laboriosità, della fierezza e dell'umiltà sulla protervia e la presunzione. E' questo il regalo più grande che attendevano gli appassionati tifosi azzurri, è questo il regalo indimenticabile che conserveranno a lungo gelosamente nei loro cuori palpitanti di passione. Qualcuno starà pensando che io voglia divagare e non parlare della partita? Qualche "altro" si aspetta che mi cosparga il capo di cenere ammettendo che i miei convincimenti tattici e tecnici siano stati bocciati dal campo? No, per niente. Sono sempre più convinto di ciò che vedo e di tutto ciò che si ripete puntualmente, che si è intravisto anche ieri ma è stato mascherato dalle amnesie avversarie e dalle prodezze dei singoli. Una rondine non fa primavera, capolavori tattici non ne ho intravisti, se per capolavoro si intende invertire gli esterni offensivi, e snaturare Tortori affidandogli compiti di primo difensore nella fase di non possesso. C'è qualcuno fra i pochi che mi leggono puntualmente, come il celebrato GRASS, che riconosce nel bravissimo Romondini doti anche di interditore? La mia opinione, che ribadisco con garbo e con intenti solo costruttivi, è che nel calcio esistono delle priorità precise nelle due fasi ed al primo posto c'è l'equilibrio, ovvero: mai rischiare l'inferiorità numerica centralmente anche nelle transizioni negative (quindi due difensori marcatori e uno scala). I mediani, TRE, devono stare attenti a darsi copertura preventiva, uno a sostegno dell'altro. Tutto questo produce una squadra accorta che riesce a gestire la gara anche se non ha il possesso palla, il tutto arricchito da due esterni propositivi e due attaccanti COMPLEMENTARI alla costante ricerca della profondità. Questo è il calcio che prediligo e vederlo applicato da squadre importanti e vincenti rafforza la mia convinzione. Giusto ed apprezzabile da parte del mister dedicare la vittoria ai tifosi ed al Presidente Trapani sarebbe stato, però, meglio non soffermarsi su presunti trionfalismi, per quanto mi riguarda al di sopra di tutto c'è la Paganese e la speranza di poterla vedere all'opera utilizzando al massimo le sue indiscusse e, più volte da me ribadite, enormi potenzialità. La gara di ieri si presta troppo poco ad una disamina accurata ed attenta dal punto di vista tattico: doppio vantaggio iniziale favorito da errori marchiani degli avversari, gara in discesa motivazioni, entusiasmo a mille hanno moltiplicato le risorse atletiche e la convinzione di poter centrare l'impresa. Quando i "molossi" (???) hanno avuto la possibilità di sperare nella rimonta c'è stata la svolta definitiva: il rigore sbagliato è stato il segnale inequivocabile di una loro prevedibile disfatta che l'immenso Scarpa ha definitivamente sigillato con due gol da cineteca. Sarebbe limitativo soffermarsi sugli episodi favorevoli e non sottolineare la splendida prestazione, lo spirito di abnegazione, la grande determinazione di undici leoni che hanno VOLUTO vincere, lottando e mettendo in campo non solo la loro riconosciuta competitività ma un grande carattere, tanta indomabile aggressività ed abnegazione. Le sollecitazioni commoventi dei tifosi, l'amorevole coinvolgimento emotivo della società, le riconosciute, ed intuibili, motivazioni di chi li guida sono state le armi vincenti che hanno meritatamente travolto un avversario boccheggiante e senza nerbo, un avversario schiavo delle sue contraddizioni ed alla vana ricerca di una definitiva identità. Ora inizierà un nuovo campionato, siamo solo all'inizio, ci saranno verifiche ed ostacoli difficili da superare, bisognerà affrontarli con la stessa rabbia agonistica, con immutate e feroce concentrazione: guai a ritenersi infallibili ed imbattibili, il calcio è sorprendentemente imprevedibile e contraddittorio, ti dà oggi potrebbe toglierti domani, facciamo in modo che continui solo a dare, senza fermarsi mai, fino alla fine, fino a..... ????
Tutti per uno, uno per tutti.
Rubrica Così è (anche se non vi pare) di Nino Ruggiero.
Che partita, ragazzi! Cinque minuti e la Paganese è già in vantaggio. Lotta come mai fino a questo momento Soligo, conquista un pallone sulla trequarti, lo smista a Ciarcià sulla sinistra proprio al limite dell’area; cross di quest’ultimo e finalizzazione senza pietà di Girardi con un piattone che fa secco il povero portiere della Nocerina.
Che partita, ragazzi! Cinque minuti e la Paganese è già in vantaggio. Lotta come mai fino a questo momento Soligo, conquista un pallone sulla trequarti, lo smista a Ciarcià sulla sinistra proprio al limite dell’area; cross di quest’ultimo e finalizzazione senza pietà di Girardi con un piattone che fa secco il povero portiere della Nocerina.
“Chi ben comincia è alla metà dell’opera” - recita un saggio adagio. Forse
è proprio così visto che calza a pennello per questa Nocerina-Paganese. Comincia
bene e finisce bene per la squadra azzurro-stellata una gara che alla vigilia
era vista come una specie di prova del nove per i futuri destini.
E’ una Paganese diversa da quella vista nelle ultime settimane. Manca
Fusco, colonna portante della difesa, atleta buono per tutte le stagioni, ma la
squadra non sembra risentirne più di tanto. Giocano tutti con il principio dei
moschettieri, del “tutti per uno, uno per tutti” che, quando applicato al
calcio riesce a fare grande una squadra. Perché non dimentichiamolo mai: il
calcio è soprattutto un gioco di squadra.
Storie personali da libro Cuore in Nocerina-Paganese.
Prendiamo Soligo: è l’atleta che aveva deluso di più; stentava ad
ingranare, il suo passo era incerto; il gioco incideva poco nell’economia della
squadra. La scorsa domenica nell’incontro interno con il Pisa addirittura era rimasto
in tribuna per recuperare una condizione fisica accettabile. Contro la Nocerina
eccolo il vero Soligo, ritornato, com’era auspicabile, giocatore universale e
duttile, in grado di svolgere anche il lavoro di incursore in avanti, gioco
sempre svolto egregiamente nella sua lunga parentesi salernitana. Il primo gol
messo a segno da Girardi ha una matrice doc
e porta la sua firma; proprio dalla sua capacità interdittiva e dalla conseguente incursione in
avanti scaturisce il gol che sblocca la gara e che probabilmente rappresenta la
chiave di volta della partita. Ma non basta; una presenza costante nel cuore
della squadra, un punto di riferimento sicuro nei momenti di pressione
offensiva degli avversari anche in chiave difensiva. Eccolo il vero giocatore universale;
ecco il vero Soligo.
Prendiamo Ciarcià. Nelle gare precedenti quasi un’anima in pena, spesso
emarginato dal gioco, quasi un corpo estraneo tanto da essere spesso utilizzato
solo part-time, mai decisivo, mai sopra le righe nelle sue esibizioni. Con la
Nocerina un altro calciatore. Un giocatore presente dovunque, nella fase
difensiva, nella fase propositiva, a centrocampo a supporto di Romondini e
Soligo, sulle fasce, addirittura in difesa. Il suo zampino determinante è
nell’azione del primo gol: uno sguardo al centro ed un servizio inappuntabile
per Girardi, giustiziere implacabile.
“Tutti per uno, uno per tutti” - dicevo ed in questo concetto non
poteva mancare Scarpa. Grande partita di sacrificio per il torrese di nascita.
Centrocampista aggiunto, riesce a dare il suo apporto podistico nella zona
centrale del campo, fedele alle consegne difensive evidentemente ricevute dal
suo allenatore. Svolge un lavoro infame, avanti e indietro per restringere gli
spazi agli avversari. Si sacrifica, lo fa con grande discernimento tattico e la
Paganese soffre poco in quella che viene considerata non a torto la zona
nevralgica del gioco. Ma non può bastare ad un calciatore estroso e viscerale,
uno che ha il senso del gol nel sangue. Ed eccolo, maestoso, partire dalla sua
linea difensiva, caracollare per tutto il campo mentre gli avversari arretrano
senza contrastarlo; eccolo arrivare al limite dell’are avversaria dopo una
corsa indisturbata di oltre cinquanta metri; eccolo scoccare un tiro in corsa
impossibile, una specie di pallonetto irridente che termina la sua corsa lassù
in alto dove il palo sinistro va a congiungersi con la traversa, a portiere
fermo, stranito, esterrefatto. Gol da cineteca, da consegnare ai posteri.
E’ finita? Manco per niente. Eccolo, ancora Scarpa sul pallone.
Punizione sulla sinistra a pochi metri dalla linea di demarcazione dell’area
avversaria. Una di quelle posizioni che negli anni hanno fatto grande un certo
Del Piero. Batte di interno destro Scarpa ed il pallone si insacca magicamente
nell’angolino alto alla destra di un incolpevole Aldegani. E adesso chi lo
mantiene più il nostro Ciccio Scarpa?
Fila tutto come l’olio nella manovra della Paganese. Grosso lavoro di
filtro a centrocampo per restringere gli spazi agli avversari; raddoppi
maniacali sull’avversario in possesso di palla; contrasti ruvidi e decisi;
cuore, volontà, senso di posizione; applicazione ossessiva delle direttive
impartite dall’allenatore; e poi ripartenze rapide, mozzafiato; capovolgimenti
di fronte sconvolgenti. Altro che numeri, altro che 4-4-2, 3-5-2; questo è il
vero calcio! Adesso vi diranno che Grassadonia ha indovinato la tattica e
parleranno dei soliti numeri che non servono a niente, se non a indicare uno
schieramento di partenza, non altro.
Qualche altro, che non manca mai, vi dirà che la squadra ha giocato in
contropiede, che ha atteso al varco gli avversari, che ha preso poche volte
l’iniziativa del gioco. Quelli che parlano questa lingua poco o niente hanno
capito del calcio. Non hanno capito qual è la vera essenza del gioco del
calcio. Non so se a Coverciano, oltre che di moduli atavolino, di schemi
numerici, parlano del vero calcio, della vera interpretazione di una partita di
calcio. Non so se insegnano che per decifrare bene una gara bisogna osservare
pochi principi fondamentali. Primo: chiudere tutti gli spazi per gli avversari,
raddoppiarli quando sono in possesso di palla, irritarli con marcature
asfissianti. Secondo: una volta in possesso di palla ripartire velocemente
senza dare il tempo agli avversari di chiudere a loro volta gli spazi. Ovviamente,
ed a scanso di equivoci, ci vogliono gli interpreti giusti: elementi adatti
alla bisogna. Altrimenti come chiudi, come riparti?
L’assioma, per quanto ovvio, funziona quando non ci limita solo a
difendersi; altrimenti è la fine. Funziona quando si riesce ad interpretare
alla grande sia la fase di difesa e di restringimento degli spazi agli
avversari, sia la fase di rilancio nei buchi lasciati inevitabilmente vuoti.
Cosa avvenuta puntualmente a Chieti con una Paganese attenta, puntigliosa e
soprattutto viva e vegeta.
E’ tutto così semplice, così lineare l’interpretazione tattica di una
gara, ma sembra una cosa da marziani a sentire qualche solone che non manca
mai. Questi concetti basilari del vero calcio mi furono espressi da un grande
giornalista che ha fatto la storia nel nostro Paese e che – tantissimi anni fa
- ebbi la fortuna di conoscere a Napoli. Si chiamava Gianni Brera: era lombardo
e capiva di calcio come pochi. Era amico del mio maestro, Guido Prestisimone, giornalista
napoletano scomparso troppo presto dopo aver fatto scuola nel campo calcistico
per tanti giovani allievi.
Torno alla partita. “Quel tutti per uno, uno per tutti” ci ha
consegnato una squadra vera; vera nell’etimologia stessa della parola. Cresce
l’affiatamento, crescono i giovani, in special modo Calvarese che ho trovato
irresistibile nel suo incedere sulla fascia destra di sua competenza; cresce il
concetto di squadra con interpreti finalmente all’altezza della loro fama. Ho
parlato poco delle certezze; di Marruocco, portiere paratutto e punto di
riferimento di tutto il reparto difensivo; di Fernandez, muro invalicabile
sempre più leader; di Romondini, luce del gioco, insostituibile nel proporsi
come guida a centrocampo anche nei momenti di maggiore criticità.
Adesso Grassadonia avrà problemi di abbondanza in molti ruoli, a
cominciare dall’attacco con un Girardi che sembra integrare bene le sue doti
con quelle del funambolico Tortori.
Ma meglio avere problemi di abbondanza che scervellarsi nel tentativo
di rabberciare una formazione.
O no?
Nino Ruggiero
Scarpa show: mostra la maglia del Savoia e dedica i gol ad Amatrudo.
Il “man of the match” ha un solo nome: Francesco Scarpa. La grande prestazione dell’esterno nativo di Torre Annunziata ha regalato ieri alla Paganese una vittoria nel derby così schiacciante che i tifosi azzurrostellati aspettavano ormai da tempi immemori. Nel segno di uno Scarpa che all’Angelini di Chieti è tornato all’antico, in tutti i sensi.
L’esperto calciatore non ha mai dimenticato infatti le sue origini, dimostrando spesso nel corso della sua carriera uno speciale attaccamento con la città di Torre Annunziata. Già nel ritiro di quest’estate, in un minitorneo fra compagni squadra, il capitano Scarpa non ebbe dubbi sul nome da dare alla sua squadra: il Savoia, di cui è da sempre tifoso.
Con quella maglia, che sente addosso come una seconda pelle, Scarpa si è caricato il gravoso peso della responsabilità di un derby tanto atteso per una tifoseria che con quella della sua città è legata da una forte e duratura amicizia: sotto la maglia della Paganese, infatti, Scarpa indossava quella della sua squadra del cuore.
E sfoggiare quella maglia proprio nel derby contro gli odiatissimi - sia dagli oplontini che dai liguorini - cugini molossi, ha il sapore particolarissimo di grande beffa. Poi c’è stato spazio al momento di un toccante ricordo. Scarpa, infatti, ha voluto sottolineare questa prestazione con una dedica particolarissima: in memoria del professore Salvatore Amatrudo, scomparso prematuramente in settimana. Un ricordo doveroso per Scarpa che, cresciuto calcisticamente sotto la guida del “prof”, ha da sempre considerato Amatrudo il suo “padre” calcistico.
resport.it
L’esperto calciatore non ha mai dimenticato infatti le sue origini, dimostrando spesso nel corso della sua carriera uno speciale attaccamento con la città di Torre Annunziata. Già nel ritiro di quest’estate, in un minitorneo fra compagni squadra, il capitano Scarpa non ebbe dubbi sul nome da dare alla sua squadra: il Savoia, di cui è da sempre tifoso.
Con quella maglia, che sente addosso come una seconda pelle, Scarpa si è caricato il gravoso peso della responsabilità di un derby tanto atteso per una tifoseria che con quella della sua città è legata da una forte e duratura amicizia: sotto la maglia della Paganese, infatti, Scarpa indossava quella della sua squadra del cuore.
E sfoggiare quella maglia proprio nel derby contro gli odiatissimi - sia dagli oplontini che dai liguorini - cugini molossi, ha il sapore particolarissimo di grande beffa. Poi c’è stato spazio al momento di un toccante ricordo. Scarpa, infatti, ha voluto sottolineare questa prestazione con una dedica particolarissima: in memoria del professore Salvatore Amatrudo, scomparso prematuramente in settimana. Un ricordo doveroso per Scarpa che, cresciuto calcisticamente sotto la guida del “prof”, ha da sempre considerato Amatrudo il suo “padre” calcistico.
resport.it
Nocerina-Paganese 1-4: ora Auteri rischia il posto.
Nessuno, in casa Nocerina, ha gradito la maxi-scoppola subita nel derby di Chieti contro la Paganese. A partire da patron Citarella. Secondo le ultime indiscrezioni è in corso un vertice fra la dirigenza e l'allenatore molosso Gaetano Auteri.
C'è l'ipotesi di un clamoroso divorzio. Citarella è amareggiato per il ko contro la rivale storica, Paganese, e potrebbe decidere di dare una sterzata improvvisa.
resport.it
C'è l'ipotesi di un clamoroso divorzio. Citarella è amareggiato per il ko contro la rivale storica, Paganese, e potrebbe decidere di dare una sterzata improvvisa.
resport.it
Che accoglienza al ritorno da Chieti.
Che accoglienza al ritorno da Chieti nello spazio antistante lo stadio "Marcello Torre" per la Paganese del tecnico Gianluca Grassadonia.
Un centinaio di persone, nonostante l'abbondante pioggia, ha accolto
infatti calorosamente intorno le 21.20 il torpedone azzurrostellato di
ritorno
dall'Abruzzo dopo essere riuscito a sfatare il tabù che vedeva la Paganese vittoriosa in trasferta nel derby con la Nocerina da oltre cinquanta anni. Fumogeni, bandiere e cori per il tecnico Grassadonia e il presidente Raffaele Trapani passando inevitabilmente per Francesco Scarpa, uno dei principali protagonisti della schiacciante vittoria, letteralmente osannato alla discesa dal pullman. Applausi scroscianti anche per il resto del gruppo. Un'accoglienza particolare che fa il paio con la visita dei tifosi alla rifinitura pre-derby di sabato che certifica il rinnovato entusiasmo in città che potrebbe ritornare ad essere il vero 12° uomo in campo per gli azzurrostellati che sembrano aver finalmente compiuto il cosiddetto salto di qualità. Adesso un meritato giorno di riposo, da martedì si penserà esclusivamente alla Carrarese.
www.paganese.net
dall'Abruzzo dopo essere riuscito a sfatare il tabù che vedeva la Paganese vittoriosa in trasferta nel derby con la Nocerina da oltre cinquanta anni. Fumogeni, bandiere e cori per il tecnico Grassadonia e il presidente Raffaele Trapani passando inevitabilmente per Francesco Scarpa, uno dei principali protagonisti della schiacciante vittoria, letteralmente osannato alla discesa dal pullman. Applausi scroscianti anche per il resto del gruppo. Un'accoglienza particolare che fa il paio con la visita dei tifosi alla rifinitura pre-derby di sabato che certifica il rinnovato entusiasmo in città che potrebbe ritornare ad essere il vero 12° uomo in campo per gli azzurrostellati che sembrano aver finalmente compiuto il cosiddetto salto di qualità. Adesso un meritato giorno di riposo, da martedì si penserà esclusivamente alla Carrarese.
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Nocerina, un 1-4 interno che torna dopo dieci anni.
La pesante sconfitta interna per la Nocerina nel sentitissimo derby contro la Paganese
ha lasciato parecchia amarezza nell'ambiente molosso. Un ko che fa
tornare sulla terra la formazione di Auteri, capace non più tardi di 15
giorni fa di battere a domicilio il Catanzaro per 2-3 (a meno di dieci
minuti dalla fine i rossoneri perdevano 2-1).
Un punteggio che a Nocera non vedevano (si è giocato in campo neutro allo stadio "Angelini" di Chieti a porte chiuse) da ben 10 anni. L'ultima volta che la Nocerina ha perso per 4-1 è stato il 30 marzo del 2002. Quella volta fu il Catania ad espugnare il "San Francesco", nel campionato di Serie C1 girone B.
Domenica c'è un Pisa-Nocerina dai contorni affascinanti: la squadra toscana ha vinto per 4-1 contro il Catanzaro. Sarà una sfida da tenere d'occhio.
tuttolegapro.com
Un punteggio che a Nocera non vedevano (si è giocato in campo neutro allo stadio "Angelini" di Chieti a porte chiuse) da ben 10 anni. L'ultima volta che la Nocerina ha perso per 4-1 è stato il 30 marzo del 2002. Quella volta fu il Catania ad espugnare il "San Francesco", nel campionato di Serie C1 girone B.
Domenica c'è un Pisa-Nocerina dai contorni affascinanti: la squadra toscana ha vinto per 4-1 contro il Catanzaro. Sarà una sfida da tenere d'occhio.
tuttolegapro.com
Nocerina, incubo perfetto!
Il pomeriggio che nessun tifoso rossonero avrebbe mai voluto vivere. A distanza di cinquanta anni dall'ultima affermazione, la Paganese trionfa sulla Nocerina con un ineccepibile 4-1, in uno dei derby più sentiti della storia del pallone. Mister Grassadonia vince alla grande la partita su mister Auteri,
presentando una squadra che imperversa sulle corsie laterali, si chiude
bene in difesa - rintuzzando implacabilmente le tenui velleità dei
dirimpettai - e che riparte in smagliante velocità. La Nocerina
traccheggia in fase di impostazione, molleggiando tra la propria
assenza di mordente e i continui errori generali; gli azzurrostellati appaiono
un portento, giocano in stato di grazia sul velluto, si chiudono,
ragionano e ripartono in un moto perpetuo che martella e schianta i
cugini. Una passeggiata trionfale per la Paganese che, semplicemente, ha
nettamente dimostrato di voler vincere il derby.
Per la Nocerina una disfatta tanto grave quanto indicibile. Un'onta che deborda e riecheggia dal deserto di Chieti e rimarca recenti malumori, dolenzíe mai interamente sopite. Difesa costantemente in imbarazzo; centrocampo perennemente annullato e sovrastato da Scarpa e compagni; attacco che raccoglie le briciole di un gioco sistematicamente reso innocuo dalla Paganese. Basta questo e nulla più a compendiare laconicamente il naufragio della compagine di patron Citarella.
Una lezione severissima ed esemplare per la truppa di mister Auteri. Le porte chiuse dello stadio Angelini di Chieti, al triplice fischio, dischiudono mortificazione e seminano incertezze. Una partita che resterà una macchia indelebile nella storia rossonera. Perfetta la gara della Paganese: Girardi, Calvarese e la doppietta di Scarpa firmano ed incorniciano un predominio concreto, un successo di cui complimentarsi.
Per la Nocerina un appuntamento da forche caudine: il penalty sbagliato da Merino e lo squillo di Negro lasciano comunque la squadra in balìa degli avversari e dei propri affannosi dolori. Stavolta non c'è stata rimonta, dopo essere stati colpiti non c'è stato alcun rientro, bensì un repentino affondare.
Non resta che ridestarsi da cotanta tregenda, meditare, assumersi le dovute responsabilità, prendere i necessari provvedimenti e raccogliere le forze per dare un senso a questo campionato, fin qui un indolente barcamenarsi tra luci ed ombre per Bruno e compagni, sempre più in mezzo al guado di una classifica corta di un torneo serrato. Occorre guardarsi negli occhi con umiltà per ripartire. Per prendere l'unica vera consapevolezza delle proprie potenzialità e diventare grandi davvero.
www.tuttonocerina.com
Per la Nocerina una disfatta tanto grave quanto indicibile. Un'onta che deborda e riecheggia dal deserto di Chieti e rimarca recenti malumori, dolenzíe mai interamente sopite. Difesa costantemente in imbarazzo; centrocampo perennemente annullato e sovrastato da Scarpa e compagni; attacco che raccoglie le briciole di un gioco sistematicamente reso innocuo dalla Paganese. Basta questo e nulla più a compendiare laconicamente il naufragio della compagine di patron Citarella.
Una lezione severissima ed esemplare per la truppa di mister Auteri. Le porte chiuse dello stadio Angelini di Chieti, al triplice fischio, dischiudono mortificazione e seminano incertezze. Una partita che resterà una macchia indelebile nella storia rossonera. Perfetta la gara della Paganese: Girardi, Calvarese e la doppietta di Scarpa firmano ed incorniciano un predominio concreto, un successo di cui complimentarsi.
Per la Nocerina un appuntamento da forche caudine: il penalty sbagliato da Merino e lo squillo di Negro lasciano comunque la squadra in balìa degli avversari e dei propri affannosi dolori. Stavolta non c'è stata rimonta, dopo essere stati colpiti non c'è stato alcun rientro, bensì un repentino affondare.
Non resta che ridestarsi da cotanta tregenda, meditare, assumersi le dovute responsabilità, prendere i necessari provvedimenti e raccogliere le forze per dare un senso a questo campionato, fin qui un indolente barcamenarsi tra luci ed ombre per Bruno e compagni, sempre più in mezzo al guado di una classifica corta di un torneo serrato. Occorre guardarsi negli occhi con umiltà per ripartire. Per prendere l'unica vera consapevolezza delle proprie potenzialità e diventare grandi davvero.
www.tuttonocerina.com
28.10.12
Poker azzurrostellato.
Chieti. Era il derby del campo neutro e senza i tifosi Nocerina-Paganese, giocata quest'oggi in esilio a Chieti per volontà delle istituzioni del territorio salernitano. Ha parlato il campo, l’”Angelini”, che ha sorpreso: la Paganese ha schiantato la Nocerina 1-4. Colpa dell’ imbarcata rossonera? L’approccio sbagliato alla gara, cosa diventata – dopo i casi di Frosinone e Catanzaro – quasi una consuetudine per la truppa di Auteri. La Paganese l’ha presa in mano subito la gara, andando in vantaggio al 6’ con Girardi che sfrutta la bella azione di Romondini e Ciarcià, dopo un errore sulla trequarti di Crescenzi, per superare Aldegani. La Nocerina prova a reagire, ma è di nuovo la Paganese con un tiro di Tortori che va vicina al palo a farsi pericolosa. I rossoneri fanno registrare con Merino al 16’ un’occasione da gol direttamente da punizione del peruviano. Attacca ora con un altro piglio la squadra di Auteri, ma è nuovamente la Paganese ad andare in rete: Calvarese va via sulla destra e entrato in area beffa Aldegani sul suo palo. Evidenti sono le colpe dell’ esperto estremo difensore rossonero. Al 20’ la Paganese è in vantaggio per 2-0. La Nocerina sembra non aver subìto il colpo e si riversa nella metà campo avversaria per trovare il gol che riaprirebbe i conti. La miglior occasione arriva al 29’, quando Evacuo è fermato fallosamente da Marruocco: penalty. Sul dischetto va Merino che calcia angolato ma piano, consentendo a Marruocco di bloccare la sfera. Passa un minuto ed è ancora Marruocco a dire di no ad Evacuo. Nel finale di frazione da segnalare un tiro di Tortori mandato in angolo da Aldegani. Ad inizio ripresa Auteri si gioca la carta Negro, tornato dopo l’infortunio. La Paganese al 18’ si porta sul 3-0 con un tiro di Scarpa dal limite. La Nocerina alla disperata al 32’ trova il gol di Negro, ma solo tre minuti dopo arriva la doppietta dell’ex Salernitana Ciccio Scarpa a fissare il punteggio sull’1-4. Con questi tre punti consentono alla Paganese di superare proprio i molossi e guardare i playoff. La Nocerina ha molto da riflettere e da lavorare: da capire il perché si entra in campo mentalmente assenti e si aspetta lo schiaffo avversario per reagire.
Giuseppe Di Mauro - www.irno.it
Giuseppe Di Mauro - www.irno.it
Nel posticipo iPerugia liquida la Carrarese con un perentorio 3-0.
Il Perugia ritorna alla vittoria casalinga dopo oltre
un mese e lo fa nel migliore dei modi. Gli umbri di mister Battistini
infliggono un secco 3-0 alla Carrarese. Biancorossi in vantaggio dopo
otto minuti grazie a Rantier. Raddoppio al trentanovesimo di Clemente; mentre in avvio di ripresa ci pensa il solito Politano
ad arrotondare il punteggio. Con questo risultato il Perugia sale a
quota tredici punti, agganciando Viareggio ed Avellino al quinto posto.
La Carrarese rimane, invece, ultima insieme al Barletta.
da tuttolegapro.com
da tuttolegapro.com
La Paganese dà un calcio alla malinconia del derby a porte chiuse.
Le gare perfette nel calcio non esistono. Ci sono partite ben scritte
dal punto di vista tattico e bene interpretate dai protagonisti, nella
fattispecie di oggi: i calciatori della Paganese. La squadra di
Grassadonia (foto) vince con un risultato roboante, con un
quattro a uno che non ammette repliche nei confronti dei rivali di
sempre di sponda nocerina. Dopo appena sei minuti di gioco, in un
silenzio tombale, nello stadio di Chieti, a porte malinconicamente
chiuse per le due tifoserie, è la Paganese che passa in vantaggio.
Soligo si catapulta su un pallone che danza al limite dell’area di
rigore avversaria, un occhio alla sua sinistra e poi palla per lo
smarcato Ciarcià che di prima intenzione scodella un invitante pallone
per Girardi che con un’autentica prodezza mette il pallone in rete. Zero
a uno e palla al centro. La Nocerina accusa il colpo. La manovra di
centrocampo stenta a decollare. De Liguori e Bruno sono lontani anni
luce dal solito rendimento e la loro manovra appare prevedibile e
scontata. Mancano i rifornimenti per gli attaccanti ed Evacuo al centro è
francobollato a dovere, preso com’è nella stretta morsa del duo
Fernandez-Pepe che non perde un colpo. Forte del vantaggio repentino, la
Paganese gioca invece in scioltezza. A centrocampo finalmente si rivede
il miglior Soligo della stagione; ma si rivede anche un Ciarcià
finalmente all’altezza delle aspettative della vigilia. L’ex beneventano
gioca a occhi chiusi e interpreta nel modo migliore la parte che
Grassadonia gli affida: un occhio al centrocampo a supporto di Romondini
e Soligo e un occhio in avanti per supportare il duo Tortori-Girardi.
Ma è tutta la Paganese che gioca la migliore gara di questo campionato.
Imperversa l’insolita coppia d’attacco Girardi-Tortori, che riesce a
interpretare bene sia la fase di possesso palla che quella di non
possesso, tenendo sempre sul chi va là la difesa avversaria, mentre la
difesa, orfana del capitano Fusco, non sembra soffrire più di tanto
davanti ai velleitari tentativi offensivi della Nocerina. Quasi scontato
il secondo gol della Paganese a conferma di una interpretazione
utilitaristica e intelligente della gara. Sono trascorsi meno di venti
minuti e la squadra di Grassadonia raddoppia con un’azione personale di
Calvarese, che dalla destra, da posizione impossibile, in una delle sue
innumerevoli incursioni in avanti, infila la porta di Aldegani con un
destro terrificante.
La Nocerina potrebbe riaprire le ostilità grazie a un calcio di rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Evacuo. Ma la massima punizione battuta da Merino viene neutralizzata dal portiere. È il segnale forse di una giornata negativa della Nocerina, preda di un inspiegabile nervosismo. La difesa della Paganese, supportata da un ragguardevole filtro a centrocampo, con un Ciarcià e uno Scarpa straripanti, non corre mai pericoli. Lavoro ordinario per il portiere Marruocco con difensori però attenti e precisi che non perdono una sola battuta e fanno dormire sonni tranquilli proprio al portiere degli azzurrostellati. In tutto questo sul rettangolo verde sembra esserci una sola squadra: la Paganese, in campo con una strana maglia gialla forse per ragioni strettamente scaramantiche.
Potrebbe segnare ancora la squadra di Grassadonia allo scadere del tempo ma un gran tiro di Tortori dal limite viene deviato miracolosamente in angolo dal portiere Aldegani.
Nel secondo tempo entra in scena il genio di Francesco Scarpa: dopo essersi sacrificato per i primi quarantacinque minuti in una inconsueta veste di interdittore, l’estroso calciatore torrese sale letteralmente in cattedra. Prima mette a segno da campione uno di quei gol che vengono definiti impossibili; avanza palla al piede caracollando come nelle sue caratteristiche per oltre metà campo e, quando tutti si aspettano il passaggio smarcante, effettua un pallonetto in corsa che termina la sua corsa nel sette alla sinistra del portiere nocerino.
Sul risultato di zero a tre la Nocerina sembra avere un sussulto e il neo entrato Negro con un tiro piazzato rasoterra dal limite dell’area riduce le distanze sorprendendo Marruocco. Ma è ancora Scarpa a dire la sua, all’83′ di gioco, quando pennella – imitando Del Piero, o Pirlo se preferite – una punizione dal limite che s’insacca imparabilmente all’incrocio dei pali, nel sette alla destra di Aldegani.
Poi non c’è più partita. Grande Paganese, certo, ma la Nocerina ha deluso le aspettative della vigilia. Erano anni che in un derby – sia pure a porte chiuse – non si vedevano tanti gol. Nei derby di una volta si diceva “vince chi segna”, nel senso che bastava un solo gol per risolvere la partita. Già, ma quelli erano altri derby. Soprattutto erano derby con la presenza del pubblico. E oggi a Chieti tutto era estremamente malinconico, risultato a parte.
Nino Ruggiero per il sito www.iconfronti.it
La Nocerina potrebbe riaprire le ostilità grazie a un calcio di rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Evacuo. Ma la massima punizione battuta da Merino viene neutralizzata dal portiere. È il segnale forse di una giornata negativa della Nocerina, preda di un inspiegabile nervosismo. La difesa della Paganese, supportata da un ragguardevole filtro a centrocampo, con un Ciarcià e uno Scarpa straripanti, non corre mai pericoli. Lavoro ordinario per il portiere Marruocco con difensori però attenti e precisi che non perdono una sola battuta e fanno dormire sonni tranquilli proprio al portiere degli azzurrostellati. In tutto questo sul rettangolo verde sembra esserci una sola squadra: la Paganese, in campo con una strana maglia gialla forse per ragioni strettamente scaramantiche.
Potrebbe segnare ancora la squadra di Grassadonia allo scadere del tempo ma un gran tiro di Tortori dal limite viene deviato miracolosamente in angolo dal portiere Aldegani.
Nel secondo tempo entra in scena il genio di Francesco Scarpa: dopo essersi sacrificato per i primi quarantacinque minuti in una inconsueta veste di interdittore, l’estroso calciatore torrese sale letteralmente in cattedra. Prima mette a segno da campione uno di quei gol che vengono definiti impossibili; avanza palla al piede caracollando come nelle sue caratteristiche per oltre metà campo e, quando tutti si aspettano il passaggio smarcante, effettua un pallonetto in corsa che termina la sua corsa nel sette alla sinistra del portiere nocerino.
Sul risultato di zero a tre la Nocerina sembra avere un sussulto e il neo entrato Negro con un tiro piazzato rasoterra dal limite dell’area riduce le distanze sorprendendo Marruocco. Ma è ancora Scarpa a dire la sua, all’83′ di gioco, quando pennella – imitando Del Piero, o Pirlo se preferite – una punizione dal limite che s’insacca imparabilmente all’incrocio dei pali, nel sette alla destra di Aldegani.
Poi non c’è più partita. Grande Paganese, certo, ma la Nocerina ha deluso le aspettative della vigilia. Erano anni che in un derby – sia pure a porte chiuse – non si vedevano tanti gol. Nei derby di una volta si diceva “vince chi segna”, nel senso che bastava un solo gol per risolvere la partita. Già, ma quelli erano altri derby. Soprattutto erano derby con la presenza del pubblico. E oggi a Chieti tutto era estremamente malinconico, risultato a parte.
Nino Ruggiero per il sito www.iconfronti.it
Trapani e Grassadonia: “Non ci poniamo limiti”.
E’ una pasqua Gianluca Grassadonia, allenatore della Paganese. La sua squadra è stata praticamente perfetta e lui è il regista del capolavoro tattico che questo pomeriggio è andato in scena all’Angelini di Chieti: "Dedico questa vittoria al presidente Trapani a tutta la società e a tutto il nostro popolo. Non ci poniamo limiti, il nostro obiettivo è la salvezza ma la società ci ha messo a disposizione un gruppo di grandi uomini e grandi calciatori. Oggi abbiamo raccolto quello che non eravamo riusciti a raccogliere nelle precedenti partite".
Raggiante anche il patron azzurrostellato Raffaele Trapani: "E’ una gioia immensa vincere questa partita, ci tenevamo tantissimo, ringrazio i ragazzi per questa soddisfazione. Noi pensiamo sempre al massimo, ma restiamo con i piedi per terra e sappiamo che è un campionato difficile. Possiamo raggiungere un traguardo importante solo passando per la salvezza e poi eventualmente pensare ai play-off. Sappiamo però che abbiamo un organico di tutto rispetto che può fare grandi cose".
Sul versante opposto, è naturalmente molto amareggiato il mister rossonero Gaetano Auteri: "Sono quattro schiaffi che fanno molto male. La partita è stata decisa dagli episodi, e la Paganese è stata bravissima a sfruttare le occasioni che gli sono capitate, noi no. Fa male perdere in questo modo, dobbiamo lavorare duramente per risollevarci. Non colpevolizzo i singoli per gli errori, neanche Merino per il rigore fallito. E’ stato sbagliato l’approccio alla partita, siamo stati ingenui, quando si perde è colpa di tutta la squadra".
Passando ai calciatori, è naturalmente molto soddisfatto della sua straordinaria prestazione Francesco Scarpa: "E’ una partita sentitissima che volevamo vincere. La dedico ai tifosi che ci tenevano tanto". Scarpa poi spiega i motivi della sua esultanza con la maglia del Savoia, squadra rivale dei sostenitori molossi, che ha suscitato polemiche: "Volevo dedicare i gol ad una persona a me cara che è scomparsa in settimana: è Salvatore Amatrudo, presidente del coordinamento del settore giovanile e scolastico della federazione calcistica regionale".
Luca Denis Nota - paganinotizie.it