29.2.16
Akragas-Paganese 1-0: il pagellone di PaganeseMania.
MARRUOCCO 6 - La sua gara si accende nel finale, quando è costretto ad impostare l'azione dalle retrovie. Fino a quel momento qualche timido tiro in porta da parte dell'Akragas senza eccessive pretese.
DOZI 6 - La rete dell'Akragas nasce da un suo disimpegno errato che carambola sui piedi di Di Grazia, autore dell'assist. La sua prestazione, però, è nel complesso sufficiente, perchè difende con ordine e attacca quando deve farlo. Meglio rispetto a sabato scorso.
SIRIGNANO 6,5 - Commette un unico errore quando regala palla a Madonia in avvio di ripresa, con l'attaccante che calcia malissimo. Per il resto è perfetto su di lui e anche quando prende in consegna Di Piazza.
BOCCHETTI 5 - In occasione del gol è più che ingenuo. Di Piazza gli prende il tempo e protegge il pallone per poi scaraventarlo in porta senza permettergli di intervenire. Da difensore esperto avrebbe potuto fare di più. Un peccato perchè è l'unica - decisiva - pecca della sua gara.
DELLA CORTE 6 - Grassadonia gli dà ancora fiducia, dopo la buona prestazione con la Lupa. Il livello non è lo stesso, anche per la differenza degli avversari. Però non demerita: rischia poco ma attacca col contagocce.
GUERRI 6 - La prestazione è come al solito intensa ma soprattutto nella ripresa. Nel primo tempo si preoccupa di fare da collante fra i due reparti, anche se il gol nasce da una sua palla contesa sulla trequarti dove avrebbe potuto fare di più.
PALMIERO 5,5 - Sostituire Carcione non è da tutti e dimostra di non avere quel passo. Però è anche sfortunato, perchè impostare il gioco su un terreno di gioco in quelle condizioni sarebbe stato complicato anche per Carcione. Detto questo, sbaglia diversi appoggi in particolare nella prima frazione.
DELI 5,5 - Sua l'unica vera occasione avuta dalla Paganese nel secondo tempo. Trova uno strepitoso Maurantonio sulla sua strada, anche se c'è da dire che è pure l'unica volta che prende iniziativa. Poco pericoloso.
CACCAVALLO 5,5 - Giornata complicata anche per il bomber della Paganese. Pochi spazi per attaccare e quando ha l'occasione per farlo calcia debolmente col sinistro sul primo palo (nel finale di primo tempo). Prova a fare qualcosa nella ripresa, ma è chiuso dai difensori.
CUNZI 5 - Non è una gara adatta alle sua caratteristiche. Vento e terreno di gioco lo condizionano, Marino riesce ad imbrigliarlo e così crea davvero pochissimi problemi alla retroguardia dell'Akragas.
CICERELLI 5,5 - Anche lui poco incisivo nei primi 45' ma se non altro con la sua rapidità aveva messo in difficoltà la catena di destra dell'Akragas, costringendo due volte Salandria a fermarlo con le cattive. Poi resta negli spogliatoi per scelta tecnica.
DE VITA 5 - Non è l'esordio che si aspettava l'attaccante classe '94. Non riesce a mettere in mostra la sua freschezza nella ripresa e con le sue iniziative riesce a concludere poco o nulla. Sicuramente da rivedere in altre occasioni.
CORTICCHIA e TOMMASONE sv
© Paganesemania
La Paganese si ferma ad Agrigento. Decidono Di Piazza e l'arbitro.
E' buono l'approccio alla partita della Paganese, anche se le condizioni del terreno di gioco non permettono alla formazione di Grassadonia di poter giocare come sa fare. L'assenza di Carcione si sente, anche se Palmiero prova a non farlo rimpiangere, mentre le frecce offensive degli azzurrostellati si accendono ad intermittenza. Così nella prima mezz'ora si segnala soltano una punizione dai venti metri di Caccavallo, di poco alta sulla traversa dopo quattro minuti ed il vantaggio dell'Akragas che arriva al 27'. Un lampo, il primo della partita dei biancazzurri, con Di Grazia che serve in area Di Piazza (non contenuto da Bocchetti), il cui diagonale batte Marruocco. La Paganeseprova a reagire subito, anche se non riesce a creare occasioni pericolose dalle parti di Maurantonio, se non al 41'. Azione in rapidità a destra, col suggerimento di Guerri per Caccavallo: l'attaccante entra in area, ma calcia debolmente sul primo palo, con il portiere dell'Akragas che manda in corner con l'ausilio del montante. Un minuto più tardi incredibile topica dell'arbitro. Salandria, già ammonito, commette fallo su Cicerelli, ma il direttore di gara anzichè estrarre il giallo per lui, ammonisce Dyulgerov. Il tutto sotto la panchina della Paganese, che esplode.
La mossa ad inizio ripresa di Grassadonia è l'uscita dal campo di Cicerelli, per l'ingresso di De Vita, al debutto in azzurrostellato. Ma l'ex Trapani non incide e la Paganese crea l'unica vera opportunità della sua partita al 16'. Fa tutto Deli, in uno dei pochi lampi della sua gara. Il centrocampista laziale supera due avversari al limite dell'area e calcia al volo, trovando un super Maurantonio. Poi l'Akragas serra i ranghi, abbassa sensibilmente la propria linea difensiva ed aspetta la Paganese. Che si perde nell'ultimo passaggio e si fa vedere soltanto nel recupero, con un destro a giro di Deli telefonato per Maurantonio.
© Paganesemania
Mister Grassadonia: "Clamorosa la svista dell'arbitro".
Top & Flop di Akragas-Paganese.
TOP
Mister Rigoli (Akragas): al di là del merito dei singoli, tutti sopra la sufficienza per i siciliani, il merito della sesta vittoria consecutiva del Gigante va dato senza ombra di dubbio a Pino Rigoli, che ha cambiato totalmente volto ad una squadra che sembrava sull'orlo del baratro. MAGO
Nessuno (Paganese): non una gran partita per gli azzurrostellati, che sì, ci hanno messo tanta grinta, ma sono apparsi piuttosto confusi in fase offensiva per tutto il match. Lo stesso bomber Caccavallo, al di là di un'occasione nel primo tempo, ha fatto poco per impensierire la difesa di casa. GIORNATA "NO"
FLOP
Il secondo tempo (Akragas): nonostante la vittoria, non è tutto oro quel che luccica per i biancazzurri. Nella ripresa infatti la squadra di Rigoli ha lasciato l'iniziativa agli ospiti, e non è riuscita ad essere concreta nelle ripartenze. Quel che conta ovviamente è il risultato finale, ma bisognerebbe anche limitare i rischi. TROPPA SUFFICIENZA
La manovra (Paganese): vedi i Top, quest'oggi non ha funzionato qualcosa negli schemi di mister Grassadonia, con i giocatori che hanno fatto fatica a trovare la conclusione. Un tiro in porta per tempo è davvero troppo poco per pensare di uscire dall'Esseneto con dei punti. DA RIVEDERE
28.2.16
Niente salto di qualità. Accontentiamoci di ciò che passa il convento.
Nella foto, tratta da Paganese Calcio 1926 srl, il manipoli di tifosi paganesi presenti oggi all’Esseneto di Agrigento
Di Nino Ruggiero
Una delle poche note liete emerse dalla partita è costituita dalla presenza eroica di un manipolo di tifosi paganesi che hanno voluto seguito la loro squadra nella lunghissima trasferta in terra sicula e che hanno fatto sentire il loro incitamento fino all’ultimo minuto di gioco.
Ha vinto l’Akragas senza strafare, fedele al principio economico cosiddetto del tornaconto: ottenere il massimo con il minimo sforzo. La Paganese è stata solo lontana parente della squadra che aveva castigato avversarie illustri. Né vale, a parziale scusante, che ci siano stati grossi errori di valutazione da parte di un arbitro poco oculato e che si sia giocato su un campo più adatto a coltivazioni di patate che ad un terreno di gioco per il calcio.
Gli azzurro-stellati – oggi in una orribile tenuta verde pisello – hanno preso il gol nell’unica azione in cui la squadra di casa si è fatta vedere in avanti e lo ha preso con la complicità di un rimpallo sfavorevole che ha messo fuori uso Bocchetti nella fase di chiusura. Niente da fare per Marruocco sul micidiale diagonale di Di Piazza.
Dopo aver incassato il gol in apertura di gioco, la squadra azzurro stellata non è riuscita a ricucire il gioco come al solito, nonostante una buona prestazione di Palmiero chiamato a sostituire Carcione nelle funzioni di regista. Purtroppo qualcosa si è inceppato nel meccanismo di interscambi fra i ruoli e Guerri, Cunzi, Deli e Cicerelli non sono riusciti ad integrarsi con il movimento di Caccavallo, apparso fra i più determinati fino all’ultimo minuto di gioco.
Ancora una volta si è visto che i predomini territoriali non servono a niente se poi non si riescono ad aprire spazi nelle munite difese avversarie aggirandole sulle fasce laterali; la Paganese, padrona del campo per tutto il secondo tempo, ci ha messo l’anima per arrivare al pareggio ma lo ha fatto con scarsa lucidità anche quando Grassadonia ha modificato l’assetto della squadra schierando i debuttanti Corticchia e De Vita.
Ad Agrigento, il salto di qualità, tanto invocato e auspicato, non c’è stato; segno che per il prossimo futuro ci si dovrà accontentarsi di quello che passa il convento. Di una Paganese, cioè, capace di grandi imprese ma anche di prestazioni incolori.
Appuntamento a martedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com
L’Akragas non si ferma più: Di Piazza stende la Paganese, sesta vittoria consecutiva.
Una partita ad alta tensione, come era facile prevedere. Due squadre toniche, pimpanti e che hanno dimostrato lo stato di grazia in cui , attualmente, si trovano entrambe. A risolvere la contesa è stato un gol di Di Piazza al 28° minuto del primo tempo. Tre punti pesantissimi, 18 nelle ultime 6 partite, che fanno fare un ulteriore balzo in classifica all’Akragas, adesso distante 6 punti dalla zona play out. Un ruolino di marcia, quello ottenuto da quando Rigoli è tornato sulla panchina agrigentina, del tutto invidiabile: 6 vittorie consecutive su 6 incontri disputati, incredibile. In attesa della gara del Messina, apparso in caduta libera ultimamente, l’Akragas agguanta l’ottava posizione in classifica, un risultato impensabile due mesi fa. La vittoria di oggi è di fondamentale importanza per l’Akragas che ipoteca la salvezza.
FORMAZIONI UFFICIALI:
Akragas: Maurantonio, Salandria, Grea, Vicente, Muscat, Marino, Dyulgerov, Zibert, Di Piazza, Madonia, Di Grazia
Paganese: Marruocco, Della Corte, Bocchetti, Palmiero, Sirignano, Tsouka, Guerri, Deli, Cicerelli, Caccavallo, Cunzi.
Gol di Di Piazza al 29′ minuto
Foto e testo da www.grandangoloagrigento.it
25.2.16
A Cosenza in campo di sabato.
Anticipo al sabato per gli azzurrostellati che, alle ore 15, saranno ospiti del Cosenza.
Questo il programma completo del girone C:
26ª giornata
CASERTANA ISCHIA ISOLAVERDE sabato ore 20.30
AKRAGAS LUPA CASTELLI R. lunedì ore 14.00
BENEVENTO CASERTANA domenica ore 15.00
CATANIA JUVE STABIA domenica ore 14.00
COSENZA PAGANESE sabato ore 15.00
ISCHIA ISOLAVERDE FIDELIS ANDRIA sabato ore 15.00
MATERA CATANZARO domenica ore 17.30
MELFI MARTINA FRANCA sabato ore 15.00
MESSINA FOGGIA domenica ore 17.30
MONOPOLI LECCE sabato ore 15.00
© Paganesemania
Le ultime dal campo di allenamento.
Dopo la doppia seduta di ieri, la squadra sosterrà un allenamento al Comunale di Siano nel pomeriggio di oggi e venerdì a Pagani prima della partenza dall’aeroporto di Napoli-Capodichino programmata sabato mattina per il ritiro di Agrigento in vista della gara contro l’Akragasdomenica alle 14:30.
24.2.16
Numeri da playoff per la Paganese: seconda in classifica nel 2016.
da www.resportweb.it
Auguri alla beata...Gioventù Azzurra!
Era il 23 febbraio del 1992 quando in un infuocato derby tra Paganese e Nocerina per la prima volta apparve il drappo della Gioventù Azzurra sulle recinzioni del "Marcello Torre", gruppo fondato da un manipoli di ragazzini accomunati dalla smisurata passione verso i colori azzurro-stellati.
Oggi, a distanza di 24 anni di ininterrotta militanza, dopo tante scelte drastiche e coraggiose, essere gioventù, ormai, è diventato per noi un modo di vivere e pensare, nonostante i tempi attuali obblighino mutamenti di stile e forme di rappresentazione, e per questo è ancora piu' significativo ritrovarsi con le stesso spirito di amicizia di un tempo a seguire la gloriosa casacca azzurro-stellata che quest'anno festeggerài 90 anni di storia.
Domenica scorsa è stata l'occasione giusta per festeggiare questo evento, ed è stato bello ricordare tutti i momenti vissuti assieme, forse con qualche capelli bianco in testa, ma con la gioia di esserci ancora nonostante tutto.
© Paganesemania
23.2.16
Giudice Sportivo: fermato Carcione per una giornata.
© Paganesemania
22.2.16
Uno sguardo avanti e uno dietro.
Nella foto, tratta da Sportube, il gol messo a segno da Caccavallo
Stavolta partirei con le cifre che spesso dicono con assoluta certezza tutto quello che posizioni di parte e sbalzi umorali non sono in grado di fissare, o, se preferite, fotografare.
Girone di ritorno. Sei gare: quattordici punti in saccoccia. È questo il bottino inoppugnabile che la Paganese ha conquistato senza stravolgere, nel cosiddetto mercato di riparazione invernale, la sua ossatura.
Gli innesti si fanno con cognizione di causa e di solito si individuano i ruoli che vanno puntellati o rinforzati in una precedente intelaiatura di squadra. Ebbene, è bastato già il solo inserimento di Sirignano al centro della difesa per dare più compattezza alla squadra in un reparto che in più di una occasione aveva dato segni di cedimento. Poi, se ci fate caso, la squadra, nel suo insieme, è rimasta così com’era prima delle feste natalizie.
Pochi innesti, ma buoni – diceva un vecchio saggio operatore di mercato. Cosa che ha fatto Preiti nel mercato di riparazione, anche se ero dell’avviso – e lo sono ancora – che un ulteriore centrale difensivo di piede destro avrebbe vieppiù rinforzato la difesa. Sono arrivati però anche giovani di talento; uno per tutti quel Della Corte che ha debuttato proprio sabato contro la Lupa Roma e che credo abbia già assimilato anche i movimenti che Grassadonia chiede ai suoi atleti. Gli altri probabilmente li vedremo alla spicciolata quando una classifica ben definita potrà permetterlo.
Adesso bisogna guardare avanti, come sempre nella vita, senza darsi limiti e senza mancare di scrutare anche il passato per rendersi conto – in tema di bilancio – di che cosa fare tesoro per il futuro. Tanto per rimanere nel tema, è chiaro che la squadra abbia accusato nella prima parte della gara le assenze di elementi come Marruocco, Bocchetti, Deli e Caccavallo. Gli altri componenti della squadra non se n’abbiano: sono tutti encomiabili e preziosi quando svolgono i compiti che detta il loro bravo allenatore; ma il calcio, oltre che gioco di squadra, ha bisogno di elementi di caratura in grado di dare qualità alle manovre e di dare personalità all’intero complesso; quello che appunto sanno dare elementi come Marruocco, Carcione e Caccavallo.
È soprattutto la mancanza di Caccavallo, elemento di grande spessore tecnico, che è stata accusata a lungo dalla squadra che, nelle partite più importanti della stagione, ha perduto per strada il suo cannoniere principe oltre che leader indiscusso. Oggi Caccavallo, nonostante sia rimasto fermo per sei giornate, è il capocannoniere del girone con tredici reti segnate.
Grassadonia però ha un merito indiscutibile: quello di aver assemblato una squadra nel vero senso etimologico della parola. Ogni elemento al posto giusto, in un’idea di squadra armonica, geometrica e a volte irresistibile, dove tutti – anche i cosiddetti leader – sono al servizio del compagno di squadra, dove tutti si sacrificano per il bene comune. Recitano la loro brava parte i giocatori di movimento perenne, come Guerri, Cicerelli, Cunzi; i giocatori di posizione come Carcione, anima pensante, architetto dalle cento idee; i giocatori di classe cristallina come Caccavallo e Degli.
Con la classifica che è diventata finalmente più rispondente al reale valore della squadra, oggi la Paganese è in grado di recitare una parte importante nel finale di campionato. Peccato solo che, come nel caso di Carcione, squalificato in vista della trasferta di Agrigento di domenica, la squadra non abbia un sostituto dalle identiche caratteristiche tecniche.
Ma Grassadonia, da acuto osservatore, non mancherà di trovare la soluzione tattica più appropriata.
21.2.16
La Paganese vista da... Nocera!
Due a zero e tutti a casa.
Nella foro, Caccavallo alla sua tredicesima segnatura, viene festeggiato dai compagni
di Nino Ruggiero
Due a zero, punteggio classico; una volta avrebbero detto “all’inglese”.
Gioca bene la Paganese, ancorchè debba soffrire due assenze importanti: quella di Esposito in difesa e di Cunzi in avanti. Carcione, che in settimana, ha dovuto riposare perché colpito da influenza, gioca come sempre a testa alta e da lui partono tutti i suggerimenti per la manovra offensiva della squadra. Attorno a Carcione, giostrano che è un piacere vederli Guerri, Vella, Cicerelli e Deli.
Poca cosa la Lupa Castelli, squadra volenterosa, anche tignosa e combattiva, ma per niente concreta; poco lavoro quest’oggi anche per Vincenzo Maruocco che una volta tanto fa il turista.
La mossa a sorpresa di Grassadonia di presentare Della Corte sulla fascia sinistra è di quelle che possono e devono essere definite “indovinate”. Il giovanotto dimostra subito di avere qualità e la sviluppa in profondità, soprattutto nella prima parte della gara, con sgroppate che mettono in crisi l’apparato difensivo romano. Della Corte gioca con la semplicità e l’autorevolezza di un veterano, senza essere minimamente sfiorato dal trauma del debuttante; più che buona la sua prova a conferma che quest’anno si è ben pescato a livello giovanile.
L’assenza di Cunzi è di quelle pesanti. Vella fa il suo dovere e gioca la sua brava partita; ma le sue caratteristiche differiscono da quelle del trottolino Cunzi. Quando la squadra rimane corta, come nella prima parte di gioco, con la partecipazione corale al gioco di tutti i componenti, Vella fa un figurone perché è un atleta molto disciplinato tatticamente e dà il suo contributo in termini di sostanza.
La musica cambia nella ripresa, quando, sotto la spinta territoriale della Lupa Castelli che cerca disperatamente di portarsi in parità, la Paganese si allunga e non riesce a ripartire perché Caccavallo, servito sempre con lanci in profondità, anche direttamente da Marruocco, non ha nelle corde lo scatto del contropiedista puro, lui che è uno stilista, un fiorettista che preferisce il dialogo stretto e la conclusione a rete.
Proprio perché è uomo di grande talento ed ha qualità, appena gli capita l’occasione, in piena area avversaria, con una torsione di alta scuola, mette al sicuro il risultato e fa tirare un sospiro di sollievo ai suoi infreddoliti e inossidabili tifosi. Due a zero e tutti a casa.
Appuntamento a lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com
Top&Flop di Paganese-Lupa Castelli.
Continua il momento positivo dellaPaganese che, al "Torre" di Pagani, liquida la Lupa Castelli Romani per2-0, grazie alle reti di Bocchetti eCaccavallo, realizzate rispettivamente al 6' del primo tempo e al 35' della ripresa. 3 punti che proiettano gli uomini di Grassadonia al settimo posto in classifica e che di fatto sanciscono una seria ipoteca sulla salvezza. La Lupa, invece, prolunga a 17 le partite senza successo e resta desolatamente ultima a quota 8. La gara viene sbloccata subito dai padroni di casa, che con Bocchetti, abile a correggere di testa una punizione battuta da Carcione sulla trequarti avversaria, trovano il gol del vantaggio dopo appena 6 minuti. Il gol del 2-0 è di fatto un "remake" del primo: punizione sempre battuta dalla trequarti, Caccavallo in area controlla di testa e poi di esterno destro batte Caio Secco per il gol del 2-0. Per i campani si tratta del settimo risultato utile consecutivo e della quarta vittoria nelle ultime cinque gare.
Ecco i Top & Flop della gara
TOP
Giuseppe Caccavallo (Paganese): ancora una volta l'attaccante napoletano si dimostra l'uomo in più della sua squadra e tanto per cambiare timbra ancora il tabellino dei marcatori. Il gol poi è una meraviglia, dato che in uno spazio ristretto riesce a fare un numero di classe: controllo di testa e esterno destro sui cui il portiere ospite non può nulla. Grazie a questa rete, l'attaccante della Paganese si porta in testa alla classifica marcatori con 13 centri, staccando Iemmello, oggi rimasto a secco nella gara che il Foggia ha perso a Lecce. IMMENSO
Primo tempo (Lupa Castelli): ottima prima frazione per gli uomini di Palazzi, che costringono la Paganese nella propria metà campo, riuscendo anche a creare qualche grattacapo a Marruocco e compagni. Sicuramente gran merito va al nuovo mister, capace in pochi giorni di dare nuova linfa alla squadra, che almeno nei primi 45 minuti è stata lontana parente di quella depressa e poco aggressiva che abbiamo visto nelle ultime settimane. Purtroppo però i limiti ci sono, su tutti l'incapacità di mettere dentro la palla. Nel secondo tempo, inoltre, la compagine laziale si spegne e la Paganese ne approfitta per raddoppiare. I playout sono ancora un miraggio, ma se la Lupa è quella del primo tempo, c'è ancora un filo di speranza. POSITIVO
FLOP
Mario Gurma (Lupa Castelli): doveva essere la sua partita, dato che ritornava a Pagani da avversario, dopo essere stato "scaricato" nel mercato di Gennaio. Purtroppo però l'attaccante albanese non riesce a "vendicarsi", anzi nel primo tempo ha due nitide occasioni che sbaglia clamorosamente: nella prima manda incredibilmente a lato a pochi metri dalla porta avversaria; mentre nella seconda, nonostante si trovasse senza avversari attorno, tira debole e centrale, favorendo l'intervento di Marruocco. COSI' NON VA
Emanuele Cicerelli (Paganese): partita non entusiasmante per l'esterno offensivo della Paganese, che dopo un primo tempo di alti e bassi, nella ripresa ha subito l'occasione per trovare il 2-0, solo che a tu per tu con Caio Secco non riesce nemmeno a centrare la porta, fallendo una comoda occasione. Di fatto, resta in campo per tutti i 90' minuti senza però incidere a dovere. DA RIVEDERE.
Da www.tuttolegapro.com
Paganese-Lupa Castelli 2-0: il pagellone di PaganeseMania.
Caccavallo leader, Deli e Cicerelli croce e delizia, sorpresa Della Corte
MARRUOCCO 6 - Dopo le fatiche di due settimane fa con la Juve Stabia e di Messina, si prende una giornata di pausa. La Lupa non tira mai in porta, è spettatore non pagante del match.
DOZI 5,5 - Nel primo tempo ci capisce davvero poco, fa arrabbiare Grassadonia che manda a scaldare Grillo, battibecca con Bocchetti. Esce rigenerato dagli spogliatoi, anche perchè la verve degli attaccanti della Lupa si affievolisce.
SIRIGNANO 6,5 - Marcatura speciale per Gurma. L'attaccante albanese si crea qualche occasione, ma il più delle volte è costretto a giocare lontano dall'area di rigore. Non fa passare uno spillo dalle sue parti.
BOCCHETTI 7 - Oltre alla prestazione di qualità ed esperienza, non sbagliando praticamente nulla, ci abbina il suo primo gol con la maglia della Paganese. Sfiora anche il 2-0. Con una condizione fisica ottimale, può dare tanto a questa squadra.
DELLA CORTE 6,5 - E' la mossa a sorpresa di Grassadonia che preferisce schierare lui (adattato) e non un difensore di ruolo (Bocchetti, con Penna centrale, o Parente). Ha ragione l'allenatore salernitano. Buona prova dell'ex Cavese, attento in entrambe le fasi.
GUERRI 6 - Solito contributo, finchè la condizione lo ha sorretto. Un problemino avuto in settimana lo ha limitato soprattutto nella seconda parte di gara. Ma per oltre un'ora è stato importante per la Paganese.
CARCIONE 6 - Senza eccessive marcature, con tanto spazio per agire, può fare quel che vuole. Due assist anche a referto. Rasenta la perfezione, ma il neo c'è. Si becca un giallo evitabile, pur essendo stato graziato in diverse occasioni, e salterà la trasferta di Agrigento.
DELI 6 - Sa di poter far male quando vuole, ma si accende sempre ad intermittenza. I difensori della Lupa faticano a contenere le sue sortite offensive. Ma sbaglia un altro gol che sembrava già fatto dopo quello con la Juve Stabia.
VELLA 6 - Buon lavoro a servizio della squadra, anche se gioca poco in area di rigore. Col tempo potrà affinare i movimenti e calarsi al meglio nella parte, ma il suo lo fa lo stesso.
CACCAVALLO 7 - Il vero leader della squadra. E non solo per il gol che chiude la gara. Grande spirito di sacrificio, in una posizione inedita, gli piace duettare con i compagni e crea anche occasioni. Se poi gli lasci tutto quello spazio in area di rigore...
CICERELLI 5,5 - Molto cercato dai compagni, sulla sinistra crea scompiglio ma c'è poco costrutto. Sbaglia anche il gol del possibile 2-0 in avvio di ripresa che avrebbe fatto vivere un secondo tempo diverso.
TOMMASONE, PENNA e CASSATA sv
© Paganesemania
Bocchetti e Caccavallo mordono la Lupa: 2-0 e settimo posto.
20.2.16
La Paganese regola anche la Lupa Castelli Romani e si porta al settimo posto.
18.2.16
Con il Monopoli si giocherà di domenica.
Impegno domenicale per gli azzurrostellati che, alle ore 15, riceveranno il Monopoli.
Questo il programma completo del girone C:
25ª giornata
CASERTANA ISCHIA ISOLAVERDE sabato ore 20.30
CATANZARO BENEVENTO domenica ore 17.30
FIDELIS ANDRIA FOGGIA sabato ore 15.00
JUVE STABIA AKRAGAS domenica ore 15.00
LECCE MELFI domenica ore 17.30
LUPA CASTELLI R MESSINA sabato ore 15.00
MARTINA FRANCA CATANIA domenica ore 14.00
MATERA COSENZA lunedì ore 20.00 RAI SPORT 1
PAGANESE MONOPOLI domenica ore 15.00
© Paganesemania
Le ultime dal campo d'allenamento e dall'infermeria.
17.2.16
Messina-Paganese, Preiti: "Non si commenta una cosa inesistente". E Stracuzzi spara a zero su Berardi.
Continuano le polemiche dopo il pareggio fra Messina e Paganese nell'ultima giornata di Lega Pro. Il match è finito sotto la lente d'ingrandimento della Procura Federale per le segnalazioni arrivate da Federbet riguardo ad un flusso anomalo di scommesse sul segno X, unito al segno 2 primo tempo e alla variante goal-goal. L'evoluzione della gara (con legni colpiti, parate di Marruocco ed anche un rigore sbagliato da Tavares), infatti, ha permesso che si verificassero tutte le ipotesi di scommesse e, ad alimentare i dubbi, c'è il clamoroso autogol di Acampora che ha fissato il punteggio sul 2-2. La Figc ha voluto subito vederci chiaro e domenica mattina ha inviato i suoi 007 nel ritiro della Paganese. Sono stati ascoltati, come da prassi, il tecnico Gianluca Grassadonia e il capitano Vincenzo Marruocco. I due hanno dovuto soltanto sottoscrivere i relativi verbali nel post-gara (anche se la Procura avrebbe voluto anche ascoltare il difensore Acampora), quando invece sono stati ascoltati l’allenatore del Messina Lello Di Napoli, il capitano Carmine Giorgione e il team manager Francesco Alessandro. Si è sollevato un grande polverone, anche a causa delle numerose visualizzazioni che ha ricevuto in rete il video dell'autorete di Acampora, ma le due società confidano in un’archiviazione del caso.
La Paganese ha preferito la strada del silenzio perchè "non si commenta una cosa che non esiste", ha detto il dgAntonello Preiti. "La linea della società è estremamente chiara e netta sulla vicenda, non abbiamo commentato il fatto perché non c’è nulla da commentare, capisco che sono controlli di routine in base a delle segnalazioni, ma a noi non ci toccano per niente e rimaniamo indifferenti sull’accaduto. E’ la prima volta che mi devo confrontare con queste situazioni - le parole di Preiti al quotidiano La Città - per noi è una vicenda morta sul nascere dalla quale non abbiamo nulla da temere perché non ci riguarda, quindi non so più che aggiungere sull’argomento essendo estranea, come da sempre, la Paganese a queste situazioni".
Per il Messina, dopo aver respinto le accuse con un comunicato stampa, ha parlato invece il presidente giallorossoNatale Stracuzzi, il quale ha annunciato di aver avviato un'indagine interna e alla Gazzetta dello Sport ha sparato a zero su due giocatori giallorossi. "L'autogol è stato assurdo. Alla fine perchè Barilaro ha avuto l'occasione di tirare e non l'ha fatto? Io comunque sono un ex portiere e chi mi fa pensare male è Berardi per il primo e secondo gol. Nelle gare con i campani fa errori bestiali (riferendosi alle gare con Casertana e Benevento, ndr). Ma presto non sarà più un problema, sto prendendo un portiere delle giovanili del Real Madrid (ieri è arrivato a Messina Miguez Angel Martinez, ndr) e giocherà lui".
© Paganesemania
Il Giudice Sportivo: un turno di stop per Esposito e Cunzi.
Un turno di stop anche per Giuseppe Aquaro, difensore della Lupa Castelli Romani prossima avversaria degli azzurrostellati.
© Paganesemania
Un punto di penalizzazione per la Fidelis Andria.
16.2.16
Gli assist al bacio.
Nella foto, tratta da Sportube, il palo colpito da Deli sul risultato di 1 a 2
Calendario alla mano e film della partita Messina-Paganese tutto da sbobinare.
Cinque partite giocate nel girone di ritorno: undici preziosissimi punti in saccoccia, con tanti ragionevoli rimpianti per quello che poteva essere e non è stato. Di certo c’è una sola cosa: la squadra è viva e vegeta e ha una sua connotazione tattica ben precisa da quando sono finiti gli infortuni a catena e le disdicevoli assenze per espulsioni.
A Messina è andata come è andata, ma – a pelle – la vittoria ha aleggiato a lungo sul terreno di gioco intitolato a Franco Scoglio. Una cosa vi dico: non buttiamo la croce addosso al povero Acampora, individuandolo come l’autore di un misfatto. Gli infortuni difensivi possono capitare a chiunque; figuriamoci a un diciassettenne che si trova catapultato in campo nel momento di maggiore pressione offensiva della squadra peloritana.
Resta il rammarico, certo, per una vittoria che pareva a portata di mano. Ma consoliamoci con un curriculum di tutto rispetto per una squadra che deve salvarsi: undici punti in cinque gare non sono pochi soprattutto se sono anche conditi da più che ragionevoli rimpianti.
La mano di Grassadonia, in questa squadra, c’è e si vede. Non c’è gara in cui la squadra non dimostri la sua forza, la sua compattezza, la sua voglia di arrivare al gol. Nelle manovre c’è geometria; gli interscambi fra i reparti sono continui; i calciatori universali fanno sempre la loro parte che consiste nel difendere, quando sono gli avversari ad avere il controllo del pallone e ad attaccare, come spesso si vede nelle partite di rugby, quando invece il pallone è fra i propri piedi.
Il concetto di squadra è salvo da tempo.
La squadra è tale quando ha un gioco, un modello, un’idea da sviluppare. Non state però a sentire chi vi dice che è il solo modulo tattico che fa grande una squadra; sono balle grandi quanto una casa. Lo disse una volta Arrigo Sacchi, quando, esagerando grossolanamente, asserì che le sue squadre giocavano a occhi chiusi e che nel suo modulo tattico, a vocazione offensiva, avrebbe potuto tranquillamente avere una parte di rilievo anche il suo magazziniere.
Mentalità di gioco, certo; gioco moderno anche, che mi piace definire a fisarmonica, ma i moduli nel calcio non sono tutto. Ci vogliono anche gli interpreti giusti e ci vuole qualità.
Per buona fortuna, la Paganese ha calciatori che, oltre a seguire le direttive tattiche impartite dall’allenatore, hanno anche qualità.
In difesa Maruocco attraversa un periodo felicissimo, forse il migliore della sua lunga carriera e dà sicurezza al reparto. Sirignano si è presentato bene; ha senso di posizione, colpisce bene di testa e dirige bene il traffico nella sua zona anche se – essendo un sinistro nato – avrebbe avuto bisogno di avere al suo fianco un centrale destro. Bocchetti, non è un mistero, è un adattato nel ruolo. Ha grande esperienza e la mette al servizio della squadra, ma continuo a vederlo meglio come terzino d’ala, come si diceva una volta, sulla fascia sinistra dove può sviluppare il suo innato senso di manovra. Carcione è il faro della squadra; gioca in tutte le zone del campo perché ha un’intelligenza tattica non comune e dà del “tu” al pallone in ogni circostanza; anche quando si tratta di inventare gol impossibili dalla lunga distanza.
Non conosco i programmi della società, ma fossi in Trapani gli rinnoverei subito il contratto, così come ha fatto saggiamente con Cicerelli e Cunzi.
La qualità, dicevo. Uno o ce l’ha o non ce l’ha. Prendete Caccavallo. Da quando è iniziato il girone di ritorno non ha sbagliato una partita. Ha segnato, è diventato capocannoniere del girone, ha giocato per la squadra sacrificandosi quando ce n’era bisogno, ha sfornato assist al bacio che solo un elemento di qualità può concepire. Il gol di testa messo a segno domenica scorsa da Deli porta la sua firma inconfondibile: uno di quegli inviti al gol che non è possibile rifiutare. Con Caccavallo, che resta il principe del gol anche se non segna, vanno messi sul delicato bilancino della qualità anche Deli e Cicerelli, due elementi che controllano il pallone in modo delizioso e che devono solo essere più continui nel rendimento. Il senso tattico raggiunto dalla squadra autorizza a sperare in un posizionamento in classifica più consono al reale valore della squadra. Bisogna però non distrarsi un solo momento.
E ricordiamolo ai più distratti: partite facili in questo campionato non esistono.
Oggi di nuovo al lavoro per la sfida alla Lupa Castelli.
Caso Federbet: la posizione del Messina. La Paganese preferisce il silenzio.
“La società A.C.R. Messina rende noto che in data 13 febbraio 2016, a seguito delle notizie di stampa relative alle presunte puntate anomale sul risultato della partita Messina–Paganese, valevole per il 22esimo turno di campionato di Lega Pro, Girone C, stagione 2015-16 ha provveduto ad inoltrare alla Procura Federale della FIGC, informativa ex art. 6 del Codice di Giustizia Sportiva. A.C.R. Messina S.r.l., si dichiara assolutamente estranea ai fatti e sconcertata per quanto appreso. La visione dell’A.C.R. Messina, della gestione di una società, ed in particolar modo di una società che opera nel mondo dello sport, infatti, è improntata al rispetto della lealtà e della correttezza nei comportamenti, nonché al divieto categorico di quelli scorretti e sleali, come quelli tendenti, a qualunque fine, alla alterazione dei risultati sportivi. Poiché si tratta di episodi che stanno fortemente rischiando di compromettere la stagione sportiva dell’A.C.R. Messina e stanno sicuramente arrecando alla società un gravissimo danno sportivo, economico e di immagine, si è deciso di avviare una indagine attraverso la quale si possa fare luce circa eventuali comportamenti destabilizzanti e/o antisportivi da chiunque posti in essere in danno dell’A.C.R. Messina. Indagine che verrà condotta nel modo più appropriato possibile ed all’esito della quale, ove dovessero emergere fatti e circostanze antisportive, scorrette, illecite o, comunque, poste in essere in danno della società e dei suoi componenti, non si esiterà a denunciarli in tutte le opportune sedi ivi compresa quella penale. A tal proposito, è stato già conferito incarico al legale della società, Avv. Giovanni Villari di porre in essere ogni più opportuna iniziativa a tutela della onorabilità e dell’immagine dell’A.C.R. Messina, già gravemente compromessa dal proliferare di notizie che avrebbero dovuto essere coperte dal riserbo, nonché da commenti ed illazioni apparsi anche sui mezzi di comunicazione e sui social network – del tutto ingiustificate. A.C.R. Messina per come detto dal Presidente Stracuzzi fin dal primo giorno in cui è stata rilevata la società, è patrimonio dell’intera collettività messinese che deve essere salvaguardato da attacchi e comportamenti che nulla hanno a che vedere con lo sport e che sono, invece, troppo spesso tendenti a far prevalere interessi personali”.
La Paganese, invece, ha preferito non esporsi. Il club azzurrostellato è sereno, le uniche parole su questa vicenda sono state del tecnico Grassadonia che nel dopo-gara ha preso le distanze da queste illazioni. Per ora, quindi, non sono previsti comunicati ufficiali della società liguorina.
15.2.16
La Paganese vista da ... Nocera!
Ci s’innamora perché diverte, è spavalda, s’impone, ha coraggio, crea, segna li subisce ma è viva in ogni partita, senza accontentarsi mai, commettendo peccati di gioventù, non crocifiggiamo Acampora anche se è clamorosa l’autorete, essendo sfortunata ma allo stesso tempo fortunata. Questa Paganese racchiude l’essenza del gioco del calcio in tutte le sue sfaccettature. A Messina ancora una volta recriminiamo per le occasioni fallite in momenti cruciali con la traversa di Caccavallo, che poteva essere lo zero a due, e successivamente con il palo di Deli, dopo quel gran gol di testa sulla pennellata di Caccavallo, che poteva significare invece l’uno a tre.
Ritroviamo il gol di Carcione, con le sue velenose conclusioni dalla distanza, e Deli che migliora di partita in partita. Continua il momento positivo per una Paganese che è imbattuta in questo avvio di 2016, con tre pareggi e tre vittorie, sei gare che hanno un unico comune denominatore ossia di una squadra che ormai è padrona di sé e del suo modo di giocare.
Per la sfida con il fanalino di coda, che sino ad ora ha vinto una gara quella contro di noi all’andata, perdiamo due pezzi importanti come Esposito e Cunzi ma chi li sostituirà dovrà avere la stessa fame che hanno questi due mattatori che sudano in lungo e largo la maglia, essendo stati tra i più continui della stagione. Occhio a cali di tensione e approcci sbagliati.
La sconfitta con la Lupa Castelli all’andata rappresentò la prima sconfitta stagionale prima di una serie di partite che ci lasciarono l’amaro in bocca e occasioni buttate al vento. Ora il vento spira sulle nostre vele che sono gonfie come il petto che mostriamo a qualsiasi avversario che affrontiamo ed allora. AVANTI COSI’ PAGANESE!
© Paganesemania
Squalifica in arrivo per Esposito e Cunzi.
© Paganesemania
Grassadonia: "Buttata al vento la vittoria".
Sulla gara, invece, il commento è amarissimo. "Dispiace perchè poteva essere uno snodo importante. Abbiamo affrontato un buon Messina, giocandoci la partita su ogni campo. Purtroppo abbiamo commesso degli errori pesanti, a partire dal rigore concesso finendo all'autorete. Acampora? E' un '98, era alla sua seconda partita. Fa parte del gioco, la nostra è una squadra giovane, può starci l'ingenuità. Purtroppo è un'ingenuità anche ci fa buttare al vento la vittoria, che avevamo in pugno".
Grassadonia era ex della partita. L'anno scorso è stato esonerato, dopo aver vinto con una rimonta eccezionale il campionato di Seconda Divisione. "Sono stati un anno e tre mesi che mi resteranno dentro, sono cresciuto come allenatore e uomo. Oggi ho rivisto tanti amici che lavorano dietro le quinte, ho condiviso una grande esperienza con loro. Il secondo anno è stata una stagione drammatica, finita in maniera inevitabile secondo me. Qualsiasi allenatore avrebbe fatto fatica, nonostante ciò ho avuto il piacere di un gruppo che ha dato tutto. Ho tante responsabilità per quello che è successo, ma le condivido con tutti, così come ho fatto per i successi. Mi auguro un giorno di ritornare in questa splendida piazza".
© Paganesemania
Top & Flop di Messina-Paganese: Marruocco il portiere più in forma della Lega Pro.
TOP
Barisic (Messina): un tiro, un gol. Micidiale lo sloveno in forza ai giallorossi, scoperto e voluto fortemente dal diesse Argurio. Abbina qualità e quantità, grazie al fisico da prima punta e lo scatto da esterno. Da capire perché il Catania l'abbia fatto partire così facilmente. CECCHINO
Marruocco (Paganese): si esalta contro l'attacco del Messina, dimostrando di essere il portiere più in forma della Lega Pro. Compie tre interventi da urlo, aiutato anche dalla sua buona stella, con Tavares che spedisce fuori il rigore. Non scegliamo Caccavallo, autore di due assist al bacio, solo per aver fallito un comodissimo contropiede a pochi secondi dal termine. ESPERTO
FLOP
Berardi/Tavares (Messina): il primo cicca l'intervento sul primo gol, facendo terminare in rete una conclusione angolata ma non irresistibile. Si riscatta durante la partita ma ormai il danno è fatto. Brutta copia del portiere che nella prima parte di campionato era tra i migliori in Italia per rendimento. Il secondo, invece, non riesce a vincere il duello con Marruocco nemmeno dal dischetto. Da premiare la perseveranza, meno la mira.ANNEBBIATI
Acampora (Paganese): entrato in campo per difendere il vantaggio, spedisce nella propria rete la prima palla che tocca. Un autogol ci può stare ma non così: il difensore ospite, solo in mezzo alla propria area, aveva tutto il tempo di stopparla o di allontanarla in qualsiasi altro modo. MAI DIRE GOL
14.2.16
Messina-Paganese 2-2: la miglior partita di Caccavallo da quando è a Pagani. Anche se rimane all'asciutto.
Messina-Paganese 2-2: finisce con un punto e un espulso a testa.
Finisce pari con le squadre in 10, i giocatori sembrano condizionati dalle insinuazioni continue di Federbet, la partita va come previsto, ma le azioni sopratutto nel primo tempo smentiscono le anticipazioni fatte dai "signori delle scommesse" che prevedevano il 2 del primo tempo e l'X della ripresa come realmente accaduto, a meno che non si pensi che anche l'arbitro