28.2.17
Paganese, il peggio sembra passato.
27.2.17
Come ti erudisco il pupo.
Nella foto – tratta da Sportube – l’attaccante Firenze esulta dopo aver messo a segno il gol del temporaneo 0.2
Tre gare e nove punti in saccoccia. Un bottino da primi della classe, non c’è che dire.
Stiamo parlando di una squadra, la Paganese, che, dopo la mezza rivoluzione di gennaio, sembra proprio un’altra compagine. Diciamo subito – a scanso di facili equivoci – che il primo obiettivo che la società azzurro-stellata si è prefissata di raggiungere è la salvezza. Tale era prima, nonostante risultati altalenanti e irritanti, e tale resta anche se le ultime esibizioni, condite da risultati pieni, non lasciano del tutto indifferenti i tanti appassionati che seguono le sorti della loro squadra del cuore.
Diciamola tutta: lo staff tecnico, composto da Ferrigno e Bocchetti nel mese di gennaio, in un clima di scetticismo generale, quando si è trattato di dare una svolta su sollecitazioni della società, ha saputo mettere le mani su un manipolo di giovani di indubbio valore tecnico. Non solo; l’allenatore Grassadonia, che ben conosceva le difficoltà incontrate nella prima parte del campionato, soprattutto nella fase di non possesso e di contenimento, con un reparto arretrato che prendeva gol quasi in tutte le gare, ha reinventato quasi del tutto la difesa che tante preoccupazioni aveva dato a tutto l’ambiente.
Una specie di “come ti erudisco il pupo” per un allenatore che ha dimostrato a più riprese di sapere il fatto suo e di essere in grado di risolvere i problemi che gli si presentavano. In porta è arrivato Liverani dalla Salernitana; al centro della difesa sono stati schierati i due nuovi arrivi, vale a dire De Santis, dalla primavera del Milan e Carillo arrivato dall’Akragas. Liverani fra i pali sta dando dimostrazione di grande sicurezza; De Santis e Carillo, al centro, si completano a vicenda per caratteristiche tecniche diverse. Il primo perché è svelto, rapido, tatticamente irreprensibile; il secondo perché autorevole, possente, dotato di un senso dell’anticipo non comune, per giunta ottimo colpitore di testa. La mossa ha portato Liverani sulla fascia destra, in un ruolo che probabilmente gli è più congeniale. Ha conservato il posto invece Della Corte, che sulla fascia sinistra del proprio schieramento assicura buona copertura difensiva e proposizione offensiva non comune, specie nelle giornate di grazia.
Le sorprese, se proprio così vogliamo chiamarle, arrivano dalla zona centrale del campo. A Pestrin, leader indiscusso del centrocampo, sono stati affiancati elementi di talento: Tascone, Firenze e Mauri. Parto dal primo. Il giovanotto napoletano, che si era già distinto nel primo tempo di Monopoli, ha dimostrato anche a Melfi di avere una vitalità incredibile; proprio quella che mancava alla squadra in funzione di ruba-palloni. Non è un caso, a mio parere, che la prima rete porti la sua firma perché il calciatore si fa vedere in tutte le zone del campo, laddove c’è bisogno di pressing ma anche di proposizione in zona gol.
L’attaccante Firenze, invece, parla già con le reti realizzate: quattro in tre gare disputate. Il giovanotto ci sa fare con il pallone: è vivo, dialoga con i compagni senza eccedere in ghirigori e soprattutto vede la porta avversaria. Mauri, a Pagani già da settembre inoltrato, è quello che ha avuto bisogno di più tempo per ritagliarsi uno spazio nella squadra. Adesso che ha raggiunto una buona forma rappresenta per Grassadonia l’uomo in più perché ha caratteristiche tecniche di primordine e interpreta bene il ruolo di rifinitore.
In avanti, fedele al suo credo tattico, Grassadonia può contare su Cicerelli, fiore all’occhiello della squadra – probabilmente già opzionato da una società di serie B, anche se la società non lo ammetterà mai – su Reginaldo, sprecato per la categoria, e su Bollino che sulla destra è destinato a crescere ancora. Herrera al momento è il jolly che tutte le squadre vorrebbero avere, specie se riuscirà a recuperare completamente la forma fisica.
Starete chiedendovi: allora abbiamo uno squadrone? No. Abbiamo una squadra che finalmente ha una sua dimensione e che può solo migliorare sotto il profilo del gioco e dell’intesa fra i reparti. Per giunta ci sono elementi in panchina come Tagliavacche, Longo, Parlati che quando sono stati chiamati a dare il loro apporto lo hanno fatto con grande professionalità.
Il momento è buono e va sfruttato perché nella vita ci sono sempre momenti buoni e altri meno buoni.
A Melfi, tanto per essere più chiari e onesti – valore tecnico a parte, che è indiscutibile – pure la buona sorte non è stata nemica della squadra azzurro-stellata, come invece capitato in altre occasioni.
Grassadonia, da tecnico intelligente e navigato, d’altra parte sa benissimo che nel corso delle partite non sempre si può avere il controllo costante del pallone, perché in campo ci sono anche gli avversari. Ecco perché molte volte assistiamo a variazioni di ordine tattico; un po’ come avvenuto a Melfi, quando dopo aver conseguito il vantaggio la squadra ha rinserrato le file con l’ingresso in campo prima di Longo e poi di Carrotta.
Per concludere: un traguardo alla volta, per adesso pensiamo a blindare la salvezza.
A Melfi una Paganese da applausi.
da www.resportweb.it
Grassadonia: "La vittoria della maturità, dobbiamo crescere in alcuni aspetti".
Questa vittoria potrebbe spingere i campani a vivere un finale di campionato interessante e stimolante provando ad inseguire il sogno play-off. Il tecnico non perde di vista l'obbiettivo primario della società mantenendo i piedi ben saldi a terra: "E' un finale di campionato importante per tanti di noi, dobbiamo continuare a pedalare, il primo obbiettivo da staccare è quello della salvezza. Se vogliamo raggiungere qualcosa di diverso l'imperativo è vincere ogni partita perchè il gap di punti è notevole".
La Paganese vista da... Nocera! - Sfruttiamo questo entusiasmo.
Peppe Nocera - © Paganesemania
La partita del tifoso: la paternità del terzo gol.
Ovviamente, non è vero niente! Ovviamente, anch’io, come voi, ero a dir poco preoccupato. Pensavo sul serio che ci fossimo indeboliti e che dovessimo faticare molto per raggiungere la salvezza. Invece…
L’emblema di questa nuova Paganese io l’ho notato sull’azione del terzo gol. Innanzitutto, precisiamo che conBollino siamo pace: si era procurato un rigore inesistente, quando giocava col Taranto contro di noi, ci ha procurato un altro rigore inesistente, sabato. Tutt'appost. Dicevo dell’azione del terzo gol: dopo la respinta del portiere, sul rigore di Cicerelli, si sono fiondati in tre sulla palla vagante, come dei forsennati, come se da quel pallone dipendessero le sorti dell’intera umanità. Ecco, questa è la differenza. Secondo me, qualche mese fa, su quell’azione, qualche giocatore avrebbe detto: "Uh, che peccato, abbiamo sbagliato il rigore". E qualcun altro ancora:"Eh, vabbè, non fa niente, vinciamo già 2-0!". E un altro, ancora: “Non guardate me, io stavo marcando il loro attaccante, nel caso di un rovesciamento di fronte”.
E purtroppo veniamo al fatto spiacevole che si è verificato sul 3-0 e che ha macchiato la nostra vittoria. Se avete notato, nessuno dei nostri calciatori, in un primo momento, si è attribuito la paternità del gol. In effetti, neppure loro sapevano con certezza chi avesse segnato. A un certo punto, Firenze (lo avevo detto io che questo mi sembra uno scugnizzo), notando che nessuno alzava le braccia al cielo, ha pensato bene di appropriarsi della marcatura, ha cominciato a esultare e invitare i compagni ad abbracciarlo. Da qui il fatto increscioso: sembra ci sia stato un diverbio tra Bollino e Firenze, appunto. Senza dimenticare che pure Cicerelli avrebbe voluto il gol. Siete tutti curiosi di sapere cosa sia successo, cosa si siano detti i due. Bene, vi possiamo accontentare. Dovete sapere che con i potenti mezzi di PaganeseMania, sono state piazzate delle cimici all’interno dello spogliatoio e abbiamo ascoltato tutto, grazie all’intercettazione ambientale.
Ecco la fedele ricostruzione di quanto accaduto, tra primo e secondo tempo:
Bollino: “Mììì, sei proprio sicuro che u segnasti tu, il gol, eh?” (si capiva che era contrariato).
Firenze: “Ehm, chi io?” (si capiva che era impacciato e non sapeva che dire).
Bollino: “Sì, proprio vossia?”.
Firenze: “Ehm, in verità no.”.
Bollino: “Allora perché esultasti, come isso fatto tu?”.
Firenze: “Belin, visto che nessuno esultava, me lo sono preso io il gol. Scusa, perché non hai esultato prima tu?”.
Bollino: “Io nu putivo, stavo intra a puzzanfgera e nu sacciu nutare”.
Firenze: “Belin, mai visto un siciliano che non sa nuotare”.
Bollino: “Picchè, tu sei genovese, sai fare il pesto?”.
Firenze: “Belin, no. Non so fare il pesto”.
A questo punto, si sentono voci concitate nello spogliatoio. Andiamo a sentire cosa stava succedendo:
“Maurì, ti si pigliat nata vot ‘e infradit mij?” (difficile capire chi fosse a parlare ma vi assicuro che il tono era poco amichevole).
Mauri: “Scupla, Vincenzos, no tiengo infraditos e tiengo los bolles sotto ai piedos” (e abbiamo capito pure chi era quello di prima).
Marruocco: “E ti sì scudat nata vot ‘e zuoccl ‘a cas. Ma tu puort 32, comm t’ vann e mij” (e’ zuoccl, uannm, Marruò).
Mauri: “O sabe, Vincenzos ma tiengo mucho dolor! Ho tuelto le scarpes.” (ecco spiegato il perché della sostituzione di Mauri. Poverino.).
Comunque, per farla breve, vi dico che Bollino e Firenze stavano ancora litigando, quando è passato di lì De Giosae gli hanno spiegato l’accaduto. Per ovvi motivi (ufficio indagini e roba del genere), non possiamo riportare cosa si siano detti. Sappiamo tutti cosa sia successo sul 4-0! Detto questo, vi saluto e ci vediamo domenica. Ah, che bello ritornare al calcio di una volta! Ma che avete capito? Non il calcio di una volta, quando si giocava di domenica! Intendo dire, il calcio di una volta, quando la Paganese vinceva sempre!
Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania
Melfi-Paganese 0-4: il pagellone di PaganeseMania.
LIVERANI 7 - Da sicurezza all'intero reparto difensivo, neutralizzando tutti i tentativi avversari, ed è protagonista anche di tante uscite aeree. All'inizio del secondo tempo si supera su una conclusione a giro di Bruno. Stoico nel continuare la gara con uno zigomo in meno, costretto anche dalle sostituzioni ormai portate a termine dal tecnico.
ALCIBIADE 7 - Perfetto da terzino destro, anche se quest'oggi ha poco a cui badare. Poi nel secondo tempo viene spostato al centro della difesa a 3 e spazza via tutto quello che c'è da allontanare dalla propria area.
DE SANTIS 7 - Terribilmente concreto e puntuale nelle chiusure difensive. Protagonista di una sola sbavatura quando lascia un pallone che Liverani non blocca e da cui poteva nascere una situazione imbarazzante.
CARILLO 7 - Come il collega di reparto è concreto ed efficace. Tiene alla grande una difesa altissima su tutti i rinvii del portiere del Melfi.
DELLA CORTE 6,5 - Ingaggia un bel duello con Mangiacasale fino al forfait di quest'ultimo. Da lì in poi ordinaria amministrazione.
TASCONE 6,5 - Sbuca alle spalle di tutti e porta in vantaggio quasi subito gli azzurrostellati. Determinazione e grinta al servizio della squadra, non tira mai indietro la gamba ed è sempre felice negli inserimenti.
PESTRIN 6,5 - Amministra con esperienza e ordine il reparto difensivo e la linea mediana. Efficace e concreto in tante situazioni dove c'è da posare il fioretto e usare la spada.
MAURI 6 - Sembra un pesce fuor d'acqua in quello che era diventato un pantano che non gli permette di esprimere il suo talento.
BOLLINO 6,5 - Un pò evanescente la sua partita, fino a quando riesce a guadagnarsi il rigore del 3-0. Spreca qualche occasione in contropiede dove è tardivo il suo ultimo passaggio. Chiude il 4-0 sfruttando un regalo di De Giosa.
FIRENZE 7,5 - Gioca una partita fantastica in un ruolo che a detta di tutti non ha mai ricoperto. Fa benissimo il collante tra centrocampo e attacco, segna un gol di testa anticipando Gragnaniello e poi è lestissimo sul tap-in dopo il rigore sbagliato da Cicerelli. Quattro partite e quattro gol per un giocatore che al suo arrivo aveva lasciato qualche dubbio tra i tifosi.
CICERELLI 7 - Protagonista di tre gol sui quattro realizzati, batte il calcio d'angolo da cui scaturisce il gol del vantaggio di Tascone, mette al centro il pallone su cui Firenze insacca il 2-0. Si fa parare il rigore da Gragnaniello. Poi la solita gara di sacrificio e abnegazione. Fondamentale.
LONGO 6 - Entra bene in partita posizionandosi sull'out di destra e contiene bene gli attacchi avversari.
CARUSO 6,5 - Vorrebbe spaccare il mondo e infatti lo si nota dalla cattiveria con cui combatte sugli ultimi palloni del match. Viola gli nega il gol del 5-0 spedendo sulla traversa una grande conclusione.
CARROTTA sv
GRASSADONIA 7.5 - Alla vigilia aveva chiesto alla squadra una prova di maturità e di usare la spada, e non il fioretto, se ne fosse stato necessario. La squadra recepisce l'input del tecnico battagliando fin dal fischio iniziale su un terreno di gioco appesantito dall'abbondante pioggia senza accantonare neppure le solite geometrie di gioco. Ottimo l'approccio al match così come la gestione a dimostrazione che la strada imboccata è quella giusta!
Alfonso Esposito - © Paganesemania
25.2.17
Melfi-Paganese 0-4. Quest'anno ne vedremo ancora delle belle!
Partita agonisticamente combattuta, maschia, gagliarda, disputata su un campo pesantissimo per la pioggia caduta prima e durante la gara. Paganese in gran spolvero, decisa, sicura di sé; prima pimpante, sbarazzina e guascone nella prima mezzora; poi, una volta in vantaggio dopo l’azzeccato colpo di testa di Tascone, autorevole, decisa, mai doma, addirittura spavalda, a conferma del rendimento avuto nelle ultime gare.
E sono tre vittorie di seguito; un ruolino di marcia che intriga ma che – soprattutto – indica che la squadra è in piena salute; addirittura più viva e più vegeta di quella che nelle prime fasi del campionato, all’indomani delle vittorie esterne di Catanzaro e Messina, aveva fatto sognare la tifoseria ad occhi aperti.
Bisogna ammettere – anche se le apparenze lasciavano credere che la squadra si fosse indebolita durante la campagna di gennaio – che i nuovi arrivati, oltre a portare una ventata di sana gioventù, hanno contribuito a fortificare l’assetto della compagine azzurro-stellata. Di questo bisogna dare il giusto merito al direttore sportivo Ferrigno e al coordinatore dell’area tecnica Bocchetti che hanno saputo pescare bene quando a gennaio si è trattato di rivoluzionare la squadra.
I numeri, che sono un’entità matematica e che solitamente non vanno discussi, dicono che la squadra ha raggranellato nove punti in tre gare. Merito anche e soprattutto di Grassadonia che – consapevole delle disavventure difensive della squadra – con grande coraggio ha rivoluzionato la difesa e ha dato fiducia alla coppia centrale De Santis-Carillo. Nello stesso tempo ha reinventato Alcibiade difensore di fascia, dandogli un’adeguata sistemazione più confacente ai suoi mezzi tecnici. Una mezza rivoluzione che ha visto protagonisti anche i componenti del centrocampo e una inattesa panacea per Pestrin che, con Tascone e Mauri, ai fianchi può dare anche un occhio in più alla difesa in fase di filtro. Una parola mi sento di spenderla per Liverani: trasmette tranquillità da tutti i pori e – a mio parere – non è un caso che non prenda gol da tre partite.
Crescono intanto anche Firenze, autore di una doppietta (e sono quattro!), e Bollino che sulla fascia destra si fa rispettare. Ne vedremo ancora delle belle!
Appuntamento a lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com
Top&Flop di Melfi-Paganese 0-4
Si è conclusa da pochi minuti la gara fra Melfi e Paganese, valida per la 27^ giornata del girone C, con il largo successo degli azzurrostellati per 0-4. Partita che non ha avuto storia, con i campani capaci di avere un ottimo approccio mentale nel confronto e trovando il vantaggio repentino, grazie alla deviazione aerea a centroarea di Tascone su angolo da sinistra. La reazione del Melfi è volenterosa, ma a stretto giro di posta arriva il raddoppio grazie a Firenze, il quale anticipa ancora di testa Gragnaniello su cross proveniente da sinistra. Il Melfi prova a rientrare in partita e si rende pericoloso con De Angelis, servito in area dalla verticalizzazione di un compagno, il suo destro si perde sul fondo. Chi sbaglia paga è il vecchio adagio del calcio: Tascone pesca Bollino, il quale cade dopo uno scontro con il portiere del Melfi e l'arbitro fischia il penalty fra le proteste di giocatori e pubblico di casa, ritenendo sulla palla l'intervento dell'estremo lucano. Batte Cicerelli Gragnaniello para, vincente è la scivolata di Firenze per il 3-0. Piove sul bagnato in casa gialloverde, infortunio per Mangiacasale al 34', sostituito da Bruno. Nella ripresa ci provano i padroni di casa, ma arriva anche la quarta rete che di fatto chiude la gara con netto anticipo grazie a Cicerelli, abile a rubar palla ed involarsi nella metà campo avversaria battendo Viola in uscita. Adesso vediamo i Top & Flop della gara:
TOP
Nessuno nelle file del Melfi: tutti nell'ambiente lucano si attendevano una scossa dopo il terzo cambio in panchina: Diana aveva preso il posto di Bitetto, e c'erano aspettative da questa gara. Lo 0-4 odierno fotografa una situazione di una squadra molto fragile in tutti i reparti, e anche sotto il profilo mentale. Il tempo c'è ancora per recuperare, ma sicuramente 11 sconfitte consecutive sono un fardello pesante da sopportare e la via d'uscita della crisi appare ancora lontana. ARRENDEVOLI
Marco Firenze (Paganese): qualche preoccupazione in casa azzurrostellata la creava l'assenza di Reginaldo, Grassadonia sceglie l'ex attaccante della Robur Siena, e la sua scelta si rivela azzeccata. Si muove su tutto il fronte d'attacco mettendo costantemente in difficoltà la retroguardia avversaria. Siglando due reti e colpendo anche una traversa.MORTIFERO
FLOP
La difesa del Melfi: 57 reti in 27 partite sono davvero troppe, con questa retroguardia difficile poter parlare di salvezza in Lega Pro. Gli avversari segnano con una facilità irrisoria, qualcuno può dire che la rete arriva al primo tiro in porta degli avversari, però quando gli si lascia il tempo di concludere indisturbati all'interno della propria area c'è poco da recriminare. Urge cambiare rotta se si vuol sperare di raddrizzare la stagione.IMPRESENTABILI
Nessuno nelle file della Paganese: sarebbe senza senso mettere un calciatore dei campani in questa parte della nostra rubrica, fra l'altro sarebbe difficile trovare qualcuno che si sia espresso al di sotto della sufficienza. Terza vittoria consecutiva- per la prima volta in stagione- cinismo e determinazione unito alla mentalità giusta messa in mostra dalla truppa campana, continuando così sognare è lecito. PLAY-OFF PERCHE' NON PROVARCI?
Da www.tuttolegapro.com
Nettissimo 0-4 a Melfi. E ora per la Paganese potrebbe iniziare un nuovo campionato.
Grassadonia lo aveva annunciato: sarà una partita difficile e molto fisica. Nei fatti lo è stata, ma la Paganese ne è uscita alla grande, trovando il terzo successo di fila (roba che non si vedeva da tempo), una vittoria senza precedenti in trasferta (0-4) e soprattutto una classifica più bella e che potrebbe regalare scenari diversi. Succede tutto nella prima ora di gioco, con il gol di Tascone in apertura, la doppietta di Firenze e il poker di Bollino nella ripresa. Il Melfici ha messo tanto impegno, ha sprecato qualche occasione davvero clamorosa, ma gli azzurrostellati si sono dimostrati molto concreti.
La Paganese è cinica, il Melfi molto meno. Gli azzurrostellati mettono in mostra una letale concretezza che si scontra con l'imprecisione della squadra di casa che ha l'opportunità di controbattere ad ogni gol della squadra di Grassadonia ma non riesce a segnare. La gara si mette subito sui binari positivi per la Paganese, avanti dopo appena 5' grazie al colpo di testa di Tascone su corner di Cicerelli. Poco dopo Liverani esce provvidenzialmente su De Angelis, mentre all'11' gli ospiti raddoppiano. Ottimo spunto sulla sinistra di Della Corte eCicerelli, il cross deviato di quest'ultimo è ribadito in rete da Firenze, in anticipo suGragnaniello. E la grossa chance per i gialloverdi se la divora ancora De Angelis al 17', a tu per tu con Liverani. Il tris la Paganese lo serve al 24', approfittando di una svista dell'arbitro che concede rigore per un contatto fra Gragnaniello e Bollino. L'errore di Cicerelli dal dischetto viene mitigato dal rimbalzo raccolto da Firenze che timbra la sua personalissima doppietta. Nel quarto d'ora finale cresce il Melfi, che sfiora il gol che potrebbe riaprire la gara con una punizione di Battaglia sporcata dal palo ma soprattutto con un colpo di testa di Gammone deviato in angolo dal tuffo di Liverani.
Il Melfi inizia la ripresa così come aveva interrotto il primo tempo, anche se senzaGragnaniello rimasto negli spogliatoi. Dopo neppure un minuto, Liverani deve subito compiere un miracolo su Bruno, volando all'angolino, mentre al 6' De Giosa si divora il gol a porta vuota sugli sviluppi di un angolo. Tant'è che Grassadonia passa alla difesa a cinque, togliendo dalla contesa Mauri per inserire il laterale Longo. Il forcing dei gialloverdi viene fermato al quarto d'ora dal poker siglato da Bollino. Il folletto palermitano s'invola verso l'area con l'assist servitogli direttamente da Laezza il quale sbaglia il retropassaggio per Gava. Nella seconda parte di gara, dove praticamente si attende solo il triplice fischio, col Melfi che prova almeno a salvare la faccia, Grassadonia concede spazio anche a Caruso e Carrotta. Proprio l'ex Catanzaro in pieno recupero, dopo una grande azione personale, colpisce la traversa. Ma il risultato non cambia e il terzo successo di fila è servito.
24.2.17
Tutto pronto per Melfi.
Sei mani a protezione della porta: Liverani avanti, ma Marruocco e Gomis scalpitano.
"Le sei mani" è un romanzo non proprio imperdibile di Agatha Christie, forse la più famosa scrittrice di libri gialli. Si tratta di due racconti lunghi su cui la Christie ha messo il proprio zampino insieme ad altri cinque autori, meno celebri di lei. Un club che non ha brillato, almeno rispetto alla carriera dell'ideatrice di Miss Marple e del detective Poirot.
Le sei mani sono anche quelle che adesso proteggono la porta della Paganese. Attenzione! Nessun animale mitologico è stato ingaggiato dagli azzurrostellati, ma si fa semplicemente riferimento ai tre portieri che ora sono a disposizione di mister Gianluca Grassadonia. Già, perchè col rientro in pianta stabile di Vincenzo Marruocco, ora gli azzurrostellati hanno un tris di portieri da far invidia ad altre squadre di Lega Pro, forse anche di vertice. Luca Liverani, Lys Gomis e Vincenzo Marruocco, che potrebbero essere titolari nella maggior parte delle formazioni di terza serie, rappresentano un vero lusso per la Paganese. In questo momento le gerarchie appaiono chiare e in un ruolo come quello del portiere sono necessarie. Liverani è in netto vantaggio sugli altri due estremi difensori, viste le prestazioni sfoderate dal suo arrivo. Il portiere, arrivato dalla Salernitana, ha restituito affidabilità e tranquillità al pacchetto arretrato e alla porta azzurrostellata, che ha vissuto alti e bassi nella prima parte di stagione. Un avvio di campionato altalenante da parte di Marruocco, unito a qualche incertezza mostrata dal giovane Chiriac, aveva compromesso più di una partita.
Danilo Sorrentino - © Paganesemania
23.2.17
25 anni di Gioventù: buon compleanno!
23 febbraio 1992 - 23 febbraio 2017. Son trascorsi 25 anni dalla fondazione della Gioventù Azzurra che nel tempo si muta semplicemente in Gioventù. Dall'Eccellenza, quando venne esposto il primo embrionale striscione in quel campionato 1991-92 vinto a mani basse dalla Paganese del presidente Iacuzio e del bomber Orlando, all'attuale campionato di serie C dell'attaccante Reginaldo e del presidente Trapani. Nozze d'argento tra laPaganese ed il gruppo Ultras della GA PAGANI che ha avuto sempre una sua precisa identità nel modo di rapportarsi con il panorama del tifo organizzato locale. Incessante e continuo il sostegno per la casacca azzurrostellata, dal settore distinti del Marcello Torre, ogni domenica con cori originali e striscioni ad effetto. 25 anni rappresentano un traguardo importante per un gruppo che, a testa alta, ha portato avanti le proprie idee sempre seguendo la stella come simbolo ed ideale. A voi Gioventù i migliori auguri di lunga vita ultras, da parte di tutta la redazione di Paganesemania, al sostegno perenne della Paganese. "C'ero, Ci sono e Ci sarò " lo striscione simbolo di questa stagione che rappresenta il ponte di congiunzione tra il passato, il presente ed il futuro tutto da scrivere. Con l'augurio che al più presto possa ritornare a rimbombare, da un unico settore, l'inesauribile sostegno per i colori azzurri.
© Paganesemania - Riproduzione riservata
Di seguito la nota del gruppo:
Le idee non le spengono i temporali
Così, tra notti insonni, carta e vernice, riunioni accese, nuvole di fumo, pianti, risate, abbracci, botte, qualche birra, freddo, pioggia, milioni di chilometri improponibili e soldi buttati, sono passati 25 anni. Quanto tempo è trascorso da quel 23 febbraio del '92! Nessuno allora avrebbe mai immaginato che quel semplice desiderio di stare insieme di un manipolo di adolescenti sbarbati si sarebbe, poi, rilevato il filo conduttore della loro giovinezza. E’ come finire nella carta moschicida: quando resti incollato sei, ormai, fregato. Negli anni sono cresciuti e quei ragazzini si ritrovano oggi a far conoscere quell’emozione dei gradoni ai loro stessi figli. Sì, perché ogni volta che si solca il cancello di uno stadio le emozioni sono sempre le stesse. Così come quell’ansia che fa sobbalzare dal letto ogni volta che in piena notte si avvolge la propria sciarpa al collo e si chiude la porta di casa alle spalle per prendere parte a una nuova avventura. Fuori è ancora buio, la città dorme, ma il pensiero è agli amici che aspettano, ai chilometri da fare e lungo il cammino che porta da loro, intanto, si spera che vada tutto bene. E’ la magia della trasferta! Negli anni questa magia è diventata sempre più costosa. Il prezzo da pagare è stato alto. Questo però non è stato un freno, nonostante l’aver dovuto mettere in soffitta i simboli di una vita. Quello che non si vede non significa che non ci sia. Cambiano i modi, ma non le battaglie e le idee. E si arriva, così, a venticinque!
…to be continued!
Grassadonia a caccia di soluzioni per l'attacco.
da www.resportweb.it
In prova l'attaccante Giuseppe Maiorano, nei prossimi giorni potrebbe firmare.
Danilo Sorrentino - © Paganesemania
Ieri il Presidente Trapani ha salutato la squadra.
Al termine della seduta, durata circa un paio d'ore, ha fatto capolino allo stadio il presidente Raffaele Trapani, che si è intrattenuto a bordo campo con l'ad Raiola, il ds Ferrigno, il responsabile dell'area tecnica Bocchetti e misterGrassadonia.
Danilo Sorrentino - © Paganesemania
22.2.17
Riecco Marruocco e Tascone: oggi pomeriggio allenamento al Torre.
© Paganesemania
La Paganese cerca conferme a Melfi. Ma non ci sarà Reginaldo.
Reginaldo squalificato per due giornate: salterà Melfi e Cosenza.
Gli altri provvedimenti per il girone C:
3 giornate: Pane (Akragas), Saraniti (Vibonese);
1 giornata: Corsi, Letizia (Cosenza), Paponi (Juve Stabia), Sounas (Monopoli), Coralli (Reggina), Spinelli (Siracusa), Pambianchi (Taranto).
© Paganesemania
21.2.17
Una ventata di ottimismo sulla Paganese.
Ma bisogna confermare quanto di buono è stato fatto negli ultimi 15 giorni. Le due vittorie di Monopoli e quella col Messina vanno fortificate e una vittoria in terra lucana potrebbe rappresentare un grande passo verso il traguardo salvezza. Salvezza che, visti gli ultimi risultati, ha leggermente aumentato la quota sicurezza. Per essere certi della matematica permanenza in Lega Pro, ci vogliono 41 punti. A 12 gare dal termine, ne mancano ancora 11.
Intanto la squadra ieri ha ripreso ad allenarsi sul sintetico di Siano. Grassadonia, come già avvenuto con Alcibiade, ha fatto la voce grossa con il brasiliano Reginaldo che oggi pomeriggio conoscerà il verdetto del giudice sportivo in merito alla sua espulsione. In questa fase del campionato, il tecnico s’era appellato ai senior della squadra per cercare di uscire fuori dalle zone pericolose della classifica e visti gli impegni con formazioni che lottano per la salvezza, l’assenza del brasiliano, è pesante. Ma Grassadonia ha una rosa abbastanza ampia e certamente ha già in mente la mossa tattica per non snaturare la squadra.
A Siano, ieri, si è rivisto anche Tascone. Il centrocampista azzurro, sofferente per un affaticamento muscolare, complice una preparazione fatta solo di corsa, ha svolto la prima parte di lavoro, svolgendo, differenziato sotto l’egida del professor Giovani per poi passare alle cure terapiche del massofisioterapista della società, Bisogno che cercherà il possibile per rimetterlo a disposizione di Grassadonia per la trasferta di sabato a Melfi.
Intanto, proprio per la trasferta in terra lucana, anche la tifoseria prepara l’esodo per essere vicino alla squadra. Complice la distanza, i tifosi azzurrostellati anche all’Arturo Valerio non faranno mancare il proprio apporto alla squadra in un match che potrebbe significare molto in caso di vittoria anche e soprattutto in chiave playoff.
da www.resportweb.it
20.2.17
Le mosse tattiche di Grassadonia.
Nella foto, tratta da Sportube, il magnifico gol messo a segno da Firenze
Di Nino Ruggiero
Sei punti in due gare rappresentano un ottimo bottino per la ringiovanita Paganese. Tre punti insperati a Monopoli; tre punti, invece, più che sperati contro il Messina sabato scorso, proprio per il fatto di aver visto, esattamente una settimana prima, in terra pugliese, una squadra viva e vegeta.
Grassadonia sabato scorso ha spiazzato tutti presentando una difesa quasi completamente nuova. Ha ridato fiducia ai due centrali Carillo e De Santis e ha inserito sulla destra dello schieramento Alcibiade, non nuovo a recitare il ruolo di terzino vecchio stampo; a sinistra della difesa schierata a quattro ancora una volta Della Corte, oramai punto fermo della squadra sulla fascia di competenza.
Una considerazione spicciola sulle due ultime esibizioni: non so se è lo schieramento tattico difensivo che finalmente ha trovato una sua dimensione o se, invece, sono gli avversari di turno che non riescono a inquadrare la porta della Paganese. Per la prima volta dall’inizio del campionato, infatti, gli azzurro stellati non prendono gol in due partite di fila. Una cosa è certa, perché la matematica non scherza con le opinioni: da due gare il portiere Liverani si limita all’ordinaria amministrazione e – taccuino alla mano – non mi pare che abbia dovuto effettuare parate di grande rilievo. Come sempre, però, sarà il tempo a dare una risposta esauriente e precisa.
Grassadonia, direi finalmente, sabato scorso ha avuto un problema di abbondanza quando si è trattato di scegliere l’undici iniziale da mandare in campo. Il risultato gli ha dato ancora una volta ragione perché la squadra, ancorché timorosa e incerta nel primo quarto d’ora della gara, ha dimostrato di saper capitalizzare le azioni da rete proposte. Lo ha fatto con cinismo, con azioni corali e con la determinazione che caratterizza elementi che stanno dimostrando di avere dimestichezza con le porte avversarie. Prendete Firenze. Era arrivato in un momento di scetticismo generale e di lui si sapeva solo che era un calciatore promettente, mai definitivamente sbocciato. Al giovane Firenze sono bastate tre partite e due gol segnati per entrare nel cuore dei tifosi paganesi che se lo coccolano, così come si coccolano i calciatori di talento, per giunta quelli che hanno il numero dieci sulla maglia. Detto di Firenze, vorrei dire qualcosa anche di Bollino, altro talento indiscusso. Ha cominciato in sordina a causa di un problema fisico che si portava dietro, ma ha già fatto vedere di poter rivaleggiare in bravura con Cicerelli, punto di forza della squadra. A destra, in ossequio al suo credo tattico, adesso Grassadonia ha due frecce al suo arco: appunto Bollino ed Herrera che prima o poi tornerà al suo antico splendore.
Dei nuovi arrivi di gennaio, l’allenatore salernitano ha promosso a titolare il duo difensivo centrale Carillo-De Santis. E fa bene perché i due calciatori si integrano bene. Possente, autoritario e deciso Carillo; elegante, svelto, disinvolto De Santis che da centrale riuscirà sicuramente a dare il meglio di sé.
Tutti i nuovi arrivi, almeno fino a questo momento, hanno portato linfa vitale alla squadra. Sono in possesso di buoni numeri, sono carichi di entusiasmo giovanile e lo dimostrano sul campo in virtù di prestazioni di tutto rispetto. Di Tascone non posso dire granché, ma la prima impressione ricavata dalla gara di Monopoli è senz’altro positiva.
Ma è tutta la squadra che gira come nei periodi migliori di questa annata. Grassadonia sta schierando un centrocampo di avanguardia, privilegiando l’aspetto offensivo. Nella zona centrale del campo, Pestrin, indiscusso leader, è chiamato a un maggiore lavoro di copertura, diciamo di filtro davanti alla difesa, proprio per le caratteristiche estremamente offensive di Firenze e di Mauri. Quest’ultimo rappresenta, al momento, la vera sorpresa perché è riuscito a ritagliarsi, con il lavoro svolto, un posto di assoluto rilievo nell’inquadratura e stupisce settimana dopo settimana per le sue doti tecniche.
Insomma una squadra che appare in piena salute ma che deve probabilmente trovare la giusta equidistanza fra i reparti. Infatti l’impressione è che la squadra sia più pronta per il gioco offensivo che per quello di contrasto e di difesa.
Allora l’interrogativo è il seguente: potrà mai la squadra reggere novanta e più minuti sempre con il controllo della palla? O Grassadonia, che ha dimostrato di avere grande padronanza del ruolo, ha in serbo nuove mosse tattiche?
Fusco: «Tre punti fondamentali, anche perché ottenuti contro una diretta concorrente».
La partita del tifoso - Il Messina è un "Falso amico", la Paganese è spietata e insensibile.
Ma la Paganese di sabato è stata spietata e insensibile. I nostri ragazzi non si sono lasciati commuovere e si sono battuti con cinismo e determinazione. Non è stata una gara bellissima, non abbiamo mostrato un gran calcio ma abbiamo messo in campo i valori necessari a una squadra che lotta per la salvezza: agonismo; unione d’intenti; abnegazione; cattiveria e…un pizzico di fortuna che non guasta mai. Abbiamo saputo resistere, a inizio partita, quando loro sembravano messi meglio in campo e più determinati. Poi siamo passati in vantaggio e poco dopo abbiamo raddoppiato con due splendidi gol. Nel secondo tempo siamo stati bravi, attenti e concentrati nel lasciare sfogarsi gli avversari per poi condurre tranquillamente la gara al termine.
Come al solito, mi voglio soffermare su alcuni calciatori. In particolare:
Alcibiade: personalmente, l’ho votato come migliore in campo. È un piacere assoluto tessere le lodi di calciatori che spesso ho io stesso criticato! Proprio mentre i soliti espertoni della tribuna cominciavano a condannare la scelta diGrassadonia nello schierarlo terzino destro ecco che questo qui inizia a macinare la corsia di competenza, fare almeno cento sovrapposizioni, farci finalmente vedere qualche buon cross dal fondo e soprattutto…Ma dico: avete visto che gol ha fatto?!. Dal vivo mi ero solo reso conto del diagonale perfetto, poi, rivedendo le immagini, ho notato la finta a dribblare l’avversario, prima del tiro, roba da attaccante di razza. Comunque, al di là del gol, ha fatto un partitone. Bravo!
Firenze: ma siete sicuri che sia nato a Genova? A me sembra più uno scugnizzo delle zone nostre. Anche lui ha fatto un gol bellissimo (a proposito, a rivedere le immagini, credo che Reginaldo non abbia ciccato la palla ma gliel’abbia lasciata di proposito, quasi fosse stato chiamato dal compagno di squadra). E poi il tiro da centrocampo è stata una zingarata bella e buona, degna di “Amici miei”. Ricordate quando è stato preso? Non si capiva se avessimo comprato un centrocampista o un attaccante esterno. Secondo me, con la complicità dei direttori e del tecnico, ci hanno fatto fessi a tutti quanti. Questo è un attaccante che fa finta di fare il centrocampista, per poi segnare come un attaccante. Non ho capito neanche io bene cosa volessi dire. Però ci siamo capiti. Vero?
Reginaldo: e ti pareva che potesse andare tutto, dico tutto per il verso giusto? Macchè. Reginà, noi ti vogliamo bene, ti stimiamo per come ti sei calato nella nostra realtà, per esserti fatto carico della squadra e dell’impegno che profondi sempre, oltre ai gol che fai. Però sabato hai fatto una fesseria clamorosa. E quel che è peggio, è che sei pure recidivo. Ma come, la partita è finita, tu stai vincendo, tu prendi lo stipendio, tu hai fatto una vittoria che ti avvicina al traguardo e il nervoso sei tu? E quel poverino che si è preso il pacchero, che deve dire? Mi dispiace, abbiamo duramente condannato gli altri, per errori del genere, credo sia giusto condannare anche te. Così come credo sia giusto che, essendoci, come credo, un regolamento all’interno dello spogliatoio e della società, questo venga applicato, con fermezza!
E ora vi lascio con un semplice quiz, in modo da misurare la vostra attenzione: all’inizio ho parlato dei “falsi amici”. Bene, anche io ne ho inserito uno nel pezzo. Mi sapete dire quale sia? Al vincitore sarà regalato un romantico week-end, per due persone, a Parigi, in hotel a 5 stelle. Il tutto gentilmente sponsorizzato e offerto dal “the voice” diPaganeseMania, l’ottimo Danilo Sorrentino e dal suo compagno di merende, tal “Mr. banner”, figura fantomatica, attorno alla cui identità, vige il massimo riserbo. Oppure, come direbbe il mitico Cocchino: “Non faccio il nome, per una forma di correttezza”.
Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania
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Alcibiade e Firenze da urlo, Mauri inventa, difesa granitica, Reginaldo ingenuo
LIVERANI 6.5 - Dà sicurezza a tutta la retroguardia e risponde presente nelle prime sortite offensive degli avversari in particolare nel primo tempo. Una garanzia.
ALCIBIADE 7 - Alla sua prima partita da terzino destro con la maglia della Paganese sforna una prestazione da urlo. Sovrappone in continuazione le azioni di Bollino e da una di queste trova il gol del vantaggio sfruttando l'assist di Mauri. Poi in occasione del secondo gol mette una palla perfetta al centro dell'area, ciccata prima da Reginaldo ma concretizzata da Firenze. Nel secondo tempo poi contiene tutto sommato bene le incursioni di uno scatenato Milinkovic.
DE SANTIS 6.5 - Prestazione positiva per il classe '97 che non concede un millimetro agli attaccanti del Messina. Ordinato e concreto in tutte le situazioni.
CARILLO 6.5 - E' lui che guida una difesa rinvigorita dall'ordine e dalla concretezza che questa coppia Carillo-De Santis sta fornendo a Grassadonia. E' lui ad impostare le azioni dalle retrovie e i mezzi tecnici lo permettono.
DELLA CORTE 6 - All'inizio appare un po' impreciso e parecchio in difficoltà nel contenere le sortite offensive di Milinkovic. Poi per fortuna Lucarelli lo sposta dalle parti di Alcibiade e lui soffre decisamente meno Ciccone. Arriva poche volte sul fondo.
FIRENZE 7 - Trova il secondo gol con la maglia azzurrostellata, approfittando di un errore di Reginaldo che cicca il pallone, lui dal limite dell'area infila il pallone lì dove Berardi non può arrivare. Aveva cominciato non benissimo lanciando con dei disimpegni errati le volate del Messina nei primi 15 minuti. Poi acquista fiducia e conduce una partita egregia.
PESTRIN 6 - All'inizio è molto impreciso e soffre il poco spirito di sacrificio di Firenze e Mauri. Poi gli garantiscono più copertura e più attenzione sulle seconde palle e anche lui ne giova. Nel secondo tempo amministra senza problemi il vantaggio.
MAURI 6.5 - E' un giocatore con qualità da vendere. Firma l'assist dell'1-0 e tante altre giocate in mezzo al campo. Deve trovare la perfetta condizione per restare 90' sul terreno di gioco perchè le sue doti tecniche sono fondamentali per questa squadra.
BOLLINO 6.5 - L'esterno destro vince la sfida con l'amico Sanseverino, disputando un'ottima partita condita da tante occasioni in cui lo vedono protagonista. Punta in continuazione De Vito che non ci capisce molto. Cerca più volte l'esecuzione di uno schema che vede protagonisti lui, Reginaldo e Firenze. Dà un grosso contributo anche in fase difensiva.
REGINALDO 4 - Ha cercato con insistenza il gol, invece ha trovato solo un evitabilissimo ed assurdo cartellino rosso. Tutto quello che di buono stava facendo viene rovinato da un'ingenuità, la seconda in questo campionato, che gli costerà più di una giornata di squalifica. Una perdita a cui la Paganese dovrà dimostrare di poter sopperire.
CICERELLI 6 - Prestazione sufficiente per l'attaccante pugliese che però oggi viene poco coinvolto nelle azioni offensive. Puntuale nei ripiegamenti difensivi e lotta sempre come un leone.
PARLATI 6 - Minutaggio importante per il centrocampista dell'Ascoli che sembra essere rientrato nei radar dell'allenatore. Combatte con la solita tenacia su tutti i palloni e sfiora il gol in due occasioni.
HERRERA e LONGO sv
GRASSADONIA 6,5 - La squadra inizia in maniera contratta, anche se dimostra grande compattezza e capacità di saper soffrire. Mossa azzeccatissima quella di schierare Alcibiade da terzino, anche per non perdere De Santis. Nonostante i tre punti non sorride: Reginaldo lo fa arrabbiare tantissimo.
Alfonso Esposito - www.paganesemania.it